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Autore: Levity    14/02/2007    3 recensioni
Può Wilson far dimenticare House alla giovane Cameron? House riuscirà a dimostrare i suoi sentimenti a Allison per non perderla?
Genere: Romantico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Allison Cameron, Greg House, James Wilson
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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CAPITOLO 2 - JUST A DREAM...

House arrivò in ufficio alla solita ora, cioè in ritardo. Entrò in ufficio dove Chase e Foreman erano già intenti a studiare un nuovo caso, i cui sintomi erano stati diligentemente riportati sulla lavagnetta. –Buon giorno schiavi!- esordì ironicamente House salutando i due, che gli risposero con un modesto cenno del capo, come non volendosi distrarre dal nuovo caso.

Il diagnosta sbuffò e scosse il capo, pieno di disappunto, poi si guardò attorno –dov’è Cameron?- chiese, fu Foreman a rispondere –ha preso un giorno di ferie una settimana fa, non ricordi?- House scosse il capo, poi fece spallucce –peggio per lei! Questo caso si prospetta interessante!-.

Iniziò così a concentrarsi, insieme ai suoi due assistenti, e il discorso “Cameron” non venne più affrontato per diverse ore.

 

Wilson e Cameron erano sdraiati nel letto, erano abbracciati l’uno all’altro. Allison era sveglia, e contemplava l’uomo, mai avrebbe pensato che sarebbe potuta accadere una cosa simile, mai avrebbe pensato che avrebbe potuto trovarsi nel letto di Wilson, dello stesso Wilson che aveva sempre considerato un amico. Senza nemmeno farvi caso, in un gesto istintivo gli andò a carezzare il collo, solleticandolo e facendolo così destare dal sonno.

James aprì gli occhi lentamente, cercando di ricostruire mentalmente gli avvenimenti della sera precedente, aveva fatto un sogno strano: lui che baciava Allison e che la portava a casa sua, e con lei trascorreva la notte…

Ma quando i suoi occhi furono totalmente aperti si ritrovò a guardare la splendida figura dell’immunologa che lo osservava a sua volta, -ciao…- disse lei sussurrando, forse ancora incerta di ciò che era accaduto, -ciao…- rispose egli semplicemente, sorridendo al timido gesto di lei che tentava di coprire il proprio corpo nudo con il lenzuolo, lui tese una mano e la fermò, in un gesto rapido e intrepido che non pensava nemmeno di aver il coraggio di fare…

-Ferma…ormai so cosa c’è li…- lo disse in tono dolce, strappandole un sorriso e facendola fermare, poi lui le si avvicinò, e le diede un tenero bacio sulle labbra, poi le sue labbra presero a scendere sul collo della giovane, percorsero la spalla e andarono avvicinandosi ai seni, la donna non gli fece alcun cenno affinché si fermasse, le pareva di rivivere la sera precedente, dove lui con una dolcezza infinita, e con parole romantiche e sensibili l’aveva “fatta sua”…

Cameron con gesti delicati gli carezzava la testa, lasciandosi percorrere dalle sue labbra, poi si separarono, entrambi respiravano un po’ affannati, si guardarono negli occhi, come a voler cercare una conferma di quello che stava accadendo, poi lui annuì, forse per convincere più se stesso che lei, ma poco importava al momento…

-Allison io…- Wilson iniziò a parlare con tono abbastanza serio, preoccupando leggermente la donna –io…voglio solo dirti che…be, speravo che succedesse qualcosa del genere… io be, devo dirtelo, sono sempre stato un po’ geloso di House perché aveva tutte quelle attenzioni da parte tua…- se per tutta la prima parte Cameron era stata ad ascoltarlo attentamente, sorridendo anche, al nome di House si morse leggermente il labbro, un gesto che Wilson, per fortuna, non colse…

House…l’uomo che lei amava, ma che con tutti i suoi rifiuti e i suoi giochetti idioti l’aveva spinta prima tra le braccia di Chase, e ora…tra quelle di Wilson…sospirò, preoccupata per la reazione che avrebbe potuto avere se li avesse scoperti, da un lato sperava che sarebbe stato geloso, e triste di aver perso un’occasione con lei, ma dall’altra temeva che invece si sarebbe congratulato con James per la sua “conquista” e che avrebbe fatto come al solito il menefreghista, confermando ciò che aveva sempre detto: lei non gli interessava.

L’oncologo si accorse del turbamento della ragazza, perciò si mise subito sulla difensiva, -Senti, non dobbiamo dirlo ad House per forza…e…se vuoi possiamo anche fingere che non sia mai accaduto, se preferisci che…- lei lo zittì con uno sguardo, dolce e sicuro assieme, -House ha avuto la sua occasione…- disse rivolgendosi però a se stessa –non posso perdermi la vita solo perché lui non sa cosa vuole…- detto questo si avvicinò all’uomo e lo baciò, con passione e trasporto, e i due concordarono silenziosamente che avrebbero messo House da parte almeno per un po’.

 

House nel suo studio giocava con la sua adorata pallina rossa, la lanciava contro il muro e la riprendeva con una mano, stava riflettendo, pensava a come aveva trattato Cameron il giorno prima, si sentiva in colpa perché aveva visto chiaramente gli occhi arrossati di lei, era sicuro che appena fuori la portata del suo sguardo fosse scoppiata in lacrime, scosse il capo confuso, non era da lui preoccuparsi per le reazioni che le proprie parole suscitavano sugli altri, ma si parlava di Cameron, di Allison…

Lanciò per un’ultima volta la pallina contro il muro, la riacchiappò abilmente e la posò al suo posto sul tavolo, poi stette ancora per un istante seduto sulla sedia a pensare, a chiedersi come agire, dopodiché si alzò di scatto, inforcò il bastone e camminando più rapidamente che poteva si avviò verso il parcheggio, pronto a prendere la moto.

-Jimmy saprà di certo cosa fare!- borbottò fra se mentre metteva in moto e partiva…

 

Cameron si era rivestita con gli abiti del giorno precedente siccome non era tornata a casa, e, visto che erano già quasi le sei di sera, Wilson aveva iniziato a preparare per cena, avevano trascorso la giornata abbracciati, non avevano più parlato di House, ma solo di loro, James le aveva confidato di essersi invaghito di lei, ma per i motivi che le aveva detto prima era certo di non avere possibilità.

-Se ti fossi mostrato interessato chissà se non sarebbe accaduto qualcosa prima!- esclamò Cameron dopo questa rivelazione –ma dai! Non scherzare, ho tentato in mille modi di attirare la tua attenzione, ma…- lei sorrise come scusandosi –se lo avessi saputo prima…- borbottò ancora prima di iniziare ad apparecchiare la tavola con i piatti che le aveva porto l’uomo.

-Dovremmo dirlo a Greg?- la domanda di Wilson la colse alla sprovvista, facendole quasi cadere le stoviglie da in mano, -ehm…io…tanto cosa vuoi che gliene importi…se lo sa o no sarà uguale no?- disse lei incerta, posandole finalmente sul tavolo, -importa, perché se glielo diciamo vuole dire che…- venne interrotto dal suono del campanello, siccome Wilson era ai fornelli disse tranquillamente alla donna –vai tu ad aprire? Tanto sarà la vicina che chiede un po’ di zucchero come al solito!- Cameron annuì e sorridendo andò alla porta, aprendola…

  
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