Storie originali > Generale
Segui la storia  |       
Autore: Fairy_Whisper    01/08/2012    1 recensioni
Il nostro mondo... 
Qalcosa di meraviglioso, eh?
Bellissimo... per chi guarda superficialmente.
In questa storia parlo della verità, vista con gli occhi di una adolescente.
Di come è difficile non seguire la massa... 
Ma di come è FONDAMENTALE farlo. 
Perchè?
Per sperare in qualcosa. Per dare un futuro DEGNO ai nostri figli. 
Perchè mettere su famiglia non è mai stato così difficile.
L'amore non è mai stato così ostacolato.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A




4.
Parigi

 
 
Era passato più di un mese dalla mia ultima presentazione in pubblico e non trovavo più l’ispirazione.
Non mi ero mai posta il problema di convincere gli altri per qualcosa che, a me, appariva così chiaro.
 
Convincere… che parola brutta!
Non volevo farlo… volevo solo andare avanti con il mio piano, con la mente libera, agendo per il benessere del mio mondo… è cosi sbagliato?
 
No, però li devi convincere. Così ci danno più soldi! -Mi rispondeva sempre l’amico di Raffaele.
 
I soldi?? Che c’entrano? Io non avevo fatto tutto questo per i soldi…
Mi sembra così stupido aver creduto in qualcosa di più importante dei soldi, mentre la gente che mi circondava pensava solo al guadagno.
 
Il guadagno per cosa, poi?
Non c’era niente da comprare tranne i cartelloni di protesta, di cui non vedevo l’ombra.
Alessio mi stava prendendo un po’ troppo sotto gamba.
 
Non ero una bambina, sapevo che cosa voleva fare… e non mi piaceva per niente.
Mi ero ancora circondata di persone false.
Desideravo ancora di più di dargli una bella lezione e di svegliarlo.
 
Un argomento a cui lui teneva molto era il periodo di crisi dell’Italia, voleva che io parlassi quasi esclusivamente di quello.
Mi comandava come se fossi una bambina.
 
Tutto questo iniziava davvero a diventare troppo, ed un giorno lo incontrai da sola.
 
 
Ciao Nice! Allora, perché hai voluto vedermi?–Mi chiese, sorridente.
Per dirti due semplici parole: sono grande.
 
Alessio non riusciva a capire.
Certo che sei grande! –Rispose.
Bene, se lo sai allora smettila di comandarmi a bacchetta. Io sono grande e so quello che tu stai facendo, con me. Parlo di libertà del mondo e poi mi faccio comandare? Oh no… questo non è da me. Cerca di cambiare atteggiamento o sarò costretta a non chiedere più il tuo appoggio. –Dissi, con calma.
 
Alessio scoppiò a ridere.
Nice quanto sei stupida! Tu hai bisogno di me, non puoi cacciarmi! Senza di me non esisterebbe nemmeno questa associazione! Se provi a fare qualcosa, contro di me, crollerai!
 
Sbiancai.
Tutto si era capovolto. Io stessa stavo provando, sulla mia pelle, la forza della corruzione.
Avrei dovuto cedere?
 
 
Oh oh… nemmeno per sogno!
 
 
Qui, ti sbagli. Volevo essere gentile con te, ma si vede che tu sei arrivato in un punto di non ritorno. Allora non posso fare altro che dire: non ho più bisogno di te. Se vuoi puoi rimanere nella nostra associazione (non caccerò mai nessuno) ma non più come colui “che ha creato questa associazione”. Ciao. –Detto questo, mi diressi alla porta.
 
Non sai in che grosso guaio ti sei cacciata! Non andrai avanti con la tua associazioncina, senza di me!–Una frase tipica dei film.
 
Ma i film non spiegano bene che effetto può fare quando, a sentirla, è un amico o qualcuno che comunque conta su di lui.
Ero delusa.
Infinitamente delusa.
 
La corruzione, il senso del potere… guarda come ci hanno ridotti!
 

 
Dopo un paio di giorni Raffaele venne alla scoperta della nostra discussione ed il suo volto non era mai stato così triste.
Credeva nell’amico.
 
Ma, quando si era avvicinato a lui, per dirgli della discussione con me e chiederli di unirsi a lui, era rimasto sconvolto.
Erano amici da tanti anni e doveva sapere come era forte il suo amore, per me, ma con questa storia… tutto era diverso.
 
Era venuto a casa mia, per dirmi la sua decisione.
 
Ciao. –Disse.
Ciao.–Risposi.
 
Mi sembrava così distaccato e già mi stavano venendo le lacrime agli occhi. Non volevo lasciarlo. Se avrei perso lui… non avrei avuto più freni.
Vieni qui!–Sorrise e spalancò le braccia.
 
Con quel gesto, avevo capito tutto.
Mi fiondai tra le sue braccia, piangendo lacrime di gioia.
 
Non ti abbandonerei mai, lo sai. Ti amo.–Disse, accarezzandomi la testa.
Un altro nodo molto spesso si era formato, legandoci l’una all’altra ancora di più.
 
Come farò a lasciarlo andare?!
Una domanda a cui non riuscivo a dare una risposta.
 
Che ne dici di fare un viaggio? Io e te.
La frase mi sorprese così tanto che, per poco, non inciampai sui miei stessi piedi.
 
Per andare, dove?–Chiesi.
A Parigi. Cinque giorni…-Era raggiante.
 
Mi aveva abbracciato e sollevato in aria, facendomi fare una piroetta.
Risi come una bambina.
 
Ok.–Risposi, al punto più alto della mia felicità.
Davvero?? –Non riusciva a crederci.
 
Certo! Ti amo, andiamo!–Esclamai.
Lui mi baciò a lungo e mi appoggiò sul tavolo.
Regalandomi dei momenti di dolce piacere.
 
Sei tutto per me!
La verità di questo pensiero, mi colpì.
Non c’era cosa più grande dell’amore?
Non lo sapevo.
Ma lo avrei scoperto, a tutti i costi.
 

 
L’aereo era appena arrivato. Dopo una settimana eravamo già in partenza.
Lui non aveva mai preso l’aereo.
Io si.
 
Dicono che sia il mezzo più sicuro…
Ma è anche il mezzo con più alto tasso di mortalità. Se cade, non è come i film che si può sopravvivere, ma è morte assicurata al 99%.
Certo, dipende anche da quale altezza si cade, ma questi sono fattori secondari.
 
Avere il cervello ci distingue dai pinguini…
Noi abbiamo creato un modo di volare, loro non possono.
Eppure sono così felici, mentre noi cerchiamo di ideare sempre più cose, non saziandoci mai… non rendendoci mai felici…
 
“Le cose semplici fanno la felicità.”
Una frase così diretta e così vera! Nessuno, però, l’ascolta.
Tutti cercano la felicità quando non si accorgono che sta proprio sotto il loro naso.
 
Vabbè, continuiamo a parlare del viaggio.
 
Una volta arrivati, veniamo catapultati in un mondo tutto nuovo.
Le prime impressioni sono sempre positive, a Raffaele brillavano gli occhi.
 
Odio le prime impressioni, ti illudono.
 
Raffaele era ormai andato, perso nel prototipo di “Parigi la città degli innamorati”.
Che poi è una frase che non significa niente, perché è una città come tante altre… solo che ha dei monumenti molto belli e le persone parlano il francese (una lingua molto fine, a mio parere) ma anche in Italia abbiamo monumenti molto belli e anche noi vantiamo di una “città degli innamorati”: Venezia.
 
Non capivo perché a tutti Parigi sembrava più invitante dell’Italia. Per la Torre Eiffel? L’arco di Trionfo? Ecc…
Non sono proprio da far definire una “città degli innamorati”, l’unica cosa è che c’erano molte coppiette. Ma tutte, secondo me, stavano cercando una città nuova per scappare da quella dove venivano.
Credendo che più a Parigi gli innamorati fossero più ben accetti.
 
Tutto questo non lo dissi a Raffaele.
Volevo si godesse questa prima gita che facevamo insieme, prima che lui se ne andasse.
 
Dopo essere andati in albergo facemmo un giro nei dintorni.
Le strade erano piene di persone di ogni nazionalità. In questa città erano ben accetti e questa è una cosa positiva.
Le discriminazioni che facciamo noi, in Italia, mi sembrano esagerate.
Tranne per alcuni casi… ma ciò succede anche con gli italiani stessi.
 
Oltre questo c’era anche un gran rispetto dei pedoni e una dolce cordialità.
Le persone di Parigi sono abituate a ricevere sempre turisti e questo non li spaventa.
Un'altra cosa è il prezzo molto alto. Come tutte le città più importanti, quindi non ero per niente sorpresa.
 
I giorni seguenti visitammo i monumenti più belli e spettacolari, da mozzare il fiato.
Rimanevo sempre meravigliata della bravura delle persone che avevano popolato il nostro passato.
Il confronto con i nostri tempi, non è possibile.
 
L’arte, ora, è in discesa.
Nessuno ha più fatto delle sculture belle e precise, come allora.
Nessuno ha fatto dei dipinti così significativi ed esaltanti, come allora.
 
Questo perché, prima, non c’era tanta evoluzione e i bravi maestri mettevano anima e corpo in quello che facevano.
Con il risultato di fare opere delle più famose e stupende di tutto il mondo.
 
Non solo a Parigi.
Anche in Italia e in molte altre nazioni.
Ciò mi colpiva come non mai.
 
Un'altra cosa molto importante è che qui a Parigi ci sono le metropolitane. La mattina alle otto, la gente corre letteralmente per le scale.
La fretta di andare al lavoro?
Di fare delle spedizioni?

 
Era tutto ignoto, ma non mi piaceva per niente.
Raffaele rideva del loro modo, ma io aggrottavo la fronte.
 
Mi sembravano delle macchinine telecomandate. Allora capii: la mentalità della Francia era ancora più rigida dell’Italia.
 
Tutti parlavano di crisi del nostro Paese, ma nessuno faceva vedere i pensieri chiusi o troppo oppressi, degli altri Pesi.
 
Era una cosa da mettere i brividi.
La crisi non c’era solo all’Italia, esisteva dappertutto.
Mi diede la conferma di questa mia supposizione, un tabellone, trovato in una delle metropolitane, che ho riportato qui sopra.
 
Traduzione:
Perché nel 2012 abbiamo bisogno di una maschera per esprimere un idea?
LA LIBERTà DI ESPRESSIONE
Non lasciarla scomparire.
 
Dopo aver letto questo poster, mi ero bloccata.
C’è ne erano altri, lì vicino, molto simili.
 
Nessuno li guardava.
 
Anche la Francia cadeva, il mondo stava crollando piano piano.
Raffaele era d’accordo con me, la crisi esiste d’appertutto.
Le mentalità corrotte e pessime, pure.
Appena ci si distacca dal centro della città, poi, si inizia a vedere la vera gente.
Povera come non mai.
 
Come si fa a vedere solo gli sbagli di un Paese? O due (Grecia).
Quando in TUTTO il mondo, persistono le stesse cose?
 
Certo, forse sono più lievi… ma solo apparentemente.
Sono i militari e la polizia a far tacere questi sbagli.
 
Ma, è sicuro, non ci riusciranno ancora per molto.
Prima o poi tutti si rivolteranno conto e allora non saremo più uomini, ma animali.
 
Io non farò mai accadere tutto questo.
Ora che sapevo che non solo l’Italia era piena di problemi, non mi ero assolutamente scoraggiata.
 
Credo nel voler cambiare le carte in tavola…
Vedere la situazione a Parigi, mi ha dato solo un motivo in più.
 
Guardate anche voi, nel Paese dove state o dove andate a fare una vacanza e ditemi ciò che vedete…
 
Per poter salvare il mondo bisogna sapere in quali punti premere.
Il popolo di Parigi fra poco scoppierà…
 
Il resto del mondo cadrà, trasportato da le disgrazie dei Paesi caduti.
 
Per migliorare la situazione c’è bisogno di avere un equilibrio in tutti i Pesi.
In questo, ci credo fortemente.
 
Spero mi aiuterete a capire come aiutare, a capire la mentalità del resto del Mondo…
Perché questa non è solo una mia lotta…
È la lotta di chi ha il coraggio di alzare la testa e di mettere un grosso cartello di “stop” al collasso del nostro mondo…
 
Vi aspetto…
 
 
 
 

 
Fare, non dire!
Perché ci porta ad un futuro migliore!

 
Nice.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: Fairy_Whisper