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Autore: xnotinvisible    01/08/2012    9 recensioni
«Facciamo una promessa.» esclamai.
«Certo, dimmi tutto!»
«Tra un anno tornerò a Roma sempre con questo genere di gita..»
«..tra un anno, io sarò qui ad aspettarti.» completò la frase con un sorriso.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«E quindi ora stai salendo sul pullman, Nene?» chiese Malik, ridendo dall'altro capo del telefono.
Era sempre allegro e soprattutto...parlava tanto. Ma gli volevo tanto bene, ci eravamo sentiti moltissimo in questi mesi ed era diventato molto importante per me.
Scossi la testa. Pensavo che Hazza fosse un caso perso..ma lui era perso, ritrovato e perso di nuovo.
«Te l'ho detto prima Malik, se mi stessi a sentire di più invece di parlare continuamente forse non dovrei ripeterti le stesse cose 25 volte!»
«Venticinque volte? Dico, ma sei matta? E' praticamente impossibile sentire una cosa 25 volte e non riuscire a capirla. Cioè sarebbe come sentire una canzone 25 volte di seguito e non ricordarsi neanche il ritmo. Come mangiare 25 piatti di pasta al forno di seguito e non essere sazi. Come..» staccai il telefono dell'orecchio per sistemarmi: gettai il mio zainetto per terra, per poi sedermi sul sedile e ranicchiarmi. 
Presi dalla borsa la mia amata bottiglia di thè alla pesca per poi bere quasi metà bottiglia: ero peggio di un cammello, sì.
Infine riportai il telefono all'orecchio.
«..come andare al mare di seguito 25 volte e non abbronzarsi, come non dormire per 25 ore e non avere sonno, come comprare 25 bottiglie di coca cola e..»
Oh mio Dio.
«Zayn, ti prego basta!» esclamai. Ero sconvolta, non pensavo ne fosse davvero capace.
«Sì, scusa Nene, quando inizio a parlare non riesco a smettere. Mi capita davvero spesso di essere interrotto..»
«Zayn. Mi faresti dormire ora? Sono stanchissima.» sospirai. Ero davvero sfinita.
«Certo Nene, scusami tanto. Ci vediamo fra poco.»
Sorrisi nel sentire quelle parole. Fra poco avrei rivisto tutti. Lo avrei rivisto.
«A fra poco Malik!» chiusi la chiamata.
Guardai verso il finestrino per poi spostare lo sguardo sul mio compagno di viaggio: Charlie.
«Sei davvero stanca o era una scusa per liberarti di quello stura lavandino?» rise, con la sua risat...okay, non ero convinta che potesse chiamarsi risata. Erano versi, urli e strani rumori che provenivano da quel ragazzo con il ciuffo biondo e il resto dei capelli neri.
«Sono stanca davvero, Lee.» sussurai, poggiando la testa sulla sua spalla.
Avevo bisogno di riposare, la notte precedente non ero riuscita a dormire a causa dei ricorrenti incubi.
Mi ero svegliata tutta sudata, con gli occhi gonfi, il cuore a mille e stretta tra le braccia della nonna, che era ormai abituata a doversi svegliare e correre in camera mia per controllare che stessi bene.
Ormai avevo paura di addormentarmi, paura di rivivere quell'incubo che sembrava ogni volta dannatamente reale.
L'unica ad essere a conoscenza di parte della storia era la nonna, la storia completa non la conosceva nessuno ed ero ormai fermamente convinta che non l'avrebbe saputa nessuno. Perchè? Semplice. Se l'avessero saputa nessuno mi sarebbe più stato accanto e o mi avrebbero guardata con uno sguardo pieno di pena e compassione, facendomi diventare vittima oppure mi avrebbero evitata, riempita di insulti e umiliata.
Ripensai al rapporto con Harry: ci sentivamo spesso, come l'anno precedente, ma qualcosa era cambiata, era un pochino più freddo e si irrigidiva subito se nominavo Charlie o se scopriva che era con me quando mi chiamava. Forse era davvero geloso ma non c'era motivo per esserlo ma lui, da bravo ritardato, non lo capiva. Proprio per questo Charlie era lì con me, sperando davvero che cambiasse la sua idea.
 
«Dafne siamo arrivati.» sentii in lontananza. Raccolsi tutte le mie forze per aprire gli occhi. Avevo la testa appoggiata al finestrino e intravidi due figure: Harry e Zayn.
Harry stava ridendo di gusto e mi stava guardando. Probabilmente, anzi sicuramente, mi ero addormentata con la bocca aperta. Wow.
Gli feci la linguaccia per poi scendere velocemente dal pullman, seguita da Charlie, e correre verso i miei due amici.
Con mia grande sorpresa, vidi Harry avvicinarsi per poi spalancare le braccia, aspettandomi. Mi ci tuffai. Mi strinse fortissimo a lui, stavo per piangere, lo sentivo.
«Mi sei mancata da morire, piccola.» mi sussurò, per poi darmi un sonoro bacio sulla guancia.
«Anche tu Hazza, non immagini quanto.» lo strinsi ancora più forte, per poi staccarmi, sorridergli e correre da Malik.
Abbracciai anche lui. «Ciao macho!» 
«Vorrai dire Malik, stupida lumachina.» sorrise. Lumachina?
Ci serviva Zeus. Per Zayn. Zeus-Zayn, Macho-Malik, potevo entrare in un circo.
«Abbracciami e basta.»
Dopo pochi secondi presentai Charlie ai ragazzi.
Harry mi prese per mano e camminammo noi due avanti, Zayn e Charlie dietro. Stavano facendo amicizia e li vedevo molto affiatati.
Osservai le nostre mani intrecciate: amavo stare vicino a lui, avrei dato un rene pur di averlo con me sempre e non solo per un giorno all'anno.
«Rosaline?» chiesi, all'improvviso, alzando lo sguardo per incontrare i suoi occhi. Persi un battito, dov'era la novità?
«Dopo varie liti ha capito che in questo giorno devo dedicarmi solo a te, quindi è a casa, si starà depilando e facendo la manicure.» disse, imitando la voce femminile nelle ultime parole, cosa che mi fece ridere e non poco.
Sorrise. Dio mio, il suo sorriso. «Facciamo come l'altra volta, prima un po' a casa e dopo noi due da soli, mmh? Così stai anche con i ragazzi e con Zayn che non la smetteva più di rompermi le palle.»
«Perfetto.» dissi, stringendo di poco la presa.
 
«Ciao Tommo! Liam, ciao!» esclamai, entrando in casa. Mi salutarono con due baci sulla guancia e un forte abbraccio a tre che apprezzai non poco. Presentai a tutti Charlie.
Entrando in cucina notai Niall.
«Horan.» dissi, in tono neutro.
«Williams.» rispose, allo stesso modo. La nostra conversazione sarebbe finita là.
«Vado a prendere i pop corn e ci vediamo un bel film!» 
Liam e la sua fissazione per il cibo.
«Che ne dici di prendere delle patatine e parlare un po' tutti insieme? E' da un anno che non ci vediamo.»
«Andata!» esclamarono tutti.
Mentre stavo andando a sedermi sul divano vicino ad Harry che mi stava aspettando, Charlie mi diede una pacca sul sedere che mi fece sorridere.
Hazza si alzò con un sorriso amaro sul volto, per poi dire «Vado di sopra.»
No, no, no.
«Harry aspetta.»
«Cosa dovrei aspettare? Che ti baci davanti a tutti o che ti stupri?» mi lanciò un'occhiata piena di..delusione?
«Non capisci proprio, eh?»
La mia voce si stava alzando.
Intorno a noi c'erano solo Charlie, Zayn e Niall.
I miei sospetti erano fondati, sì.
«Cosa dovrei capire? Che state insieme e lo hai portato qui solo per dimostrare qualcosa a noi? O per dimostrare qualcosa a te stessa?»
«Che vuoi dire?»
La situazione stava degenerando.
«Che non hai mai avuto un ragazzo e ora che lo hai ti senti miss mondo! Sei patetica, lo sai?»
Gli occhi mi pizzicarono, non me lo sarei mai aspettata da lui.
«Sei un deficiente, Harry Styles, un ritardato, un idiota, hai la testa talmente piena d'acqua che riesco a vedere i pesci rossi nuotarci dentro, sei..»
«Vedi? Ti nascondi dietro a degli insulti senza senso!»
«Harry, basta, davvero non è come sembra..» cercò di dire Zayn, inutilmente.
«Non è come sembra un corno! Più chiaro di così non può essere!»
«Charlie è gay, porca merda! E' omosessuale, è dell'altra sponda, mettila come vuoi! Sei un idiota davvero Harry!»
«Che cosa..?» sussurò, quasi spaventato.
«Se fossi stato più attento invece di vivere in quella tua stupida convinzione avresti notato che ho passato tutto il tempo con te e che Charlie lo ha passato con Zayn! E indovina perchè?»
Con gli occhi spalancati guardò Zayn, che annuì. «Amico perchè non me ne hai mai parlato..?»
«Non volevo complicarti la vita con i miei problemi!»
Senza neanche dire niente, scappai in camera di Malik con le guance bagnate.
Stavo piangendo, le sue parole mi avevano ferita.
Mi ranicchiai sul suo letto, lasciando scorrere le lacrime.
Nessuno era salito a cercarmi, evidentemente a nessuno importava così tanto di me: non si erano neanche accorti che ero andata via.
Mi mancava mamma, mi mancava anche..no, lui non avrebbe dovuto mancarmi. Anzi, loro non avrebbero dovuto mancarmi.
Strinsi più forte le ginocchia con le braccia.
Qualcuno bussò alla porta, alzai immediatamente la testa e asciugai frettolosamente le lacrime.
«Posso entrare Daf?»
Harry, prevedibile.
«No, vattene via.» La porta si aprì e lui entrò, venendo a sedersi vicino a me. Abbassai la testa.
«Ehi piccolina..» sussurò, avvicinandosi.
«Non chiamarmi così!» sbottai, sentendo nuovamente gli occhi pizzicare.
«Dafne..»
Un singhiozzo, ero messa proprio male.
Mi aveva ferita, come facevano tutti i miei compagni di scuola e la gente del mio paese. Ero convinta che lui fosse diverso, che non mi avrebbe mai detto quelle parole, che non mi avrebbe giudicata. Se avesse saputo tutta la mia storia che avrebbe fatto allora?
Le sue braccia mi circondarono per poi farmi appoggiare sul suo petto.
Non provai neanche a respingerlo, debole com'ero gli avrei fatto il sollettico.
«Mi dispiace piccola, davvero..io non penso quelle cose, lo sai..» sussurò al mio orecchio.
«Perchè eri arrabbiato in quel modo con me?» 
«Ero..» si fermò.
«Eri che?» alzai lo sguardo incontrando il suo. Non mi sarei mai stancata di lui.
«Ero geloso. Tu sei mia, cioè non nel senso di fidanzati ma ti sento solo mia e non voglio che..»
Sorrisi. «Ho capito Hazza.»
«Mi dispiace davvero Dafne, scusami un triliardo di volte.»
«Scuse accettate.» mi strinse e mi baciò la fronte.
«Posso farti una domanda?» chiesi, ancora appoggiata al suo petto. Stava giocando con i miei capelli.
«Certo!»
«Come hai fatto a non accorgerti che Zayn è gay?»
«Non lo so! Me lo sto chiedendo anche io..»
«Cioè si vede! Hai visto come si muove? E come parla, anzi, quanto parla?! E' la persona più logorroica di questo mondo.» risi di gusto ed Harry mi seguì a ruota.
«Perchè Charlie ti ha toccato il sedere e sei rimasta impassibile, anzi, hai sorriso?»
«Perchè è gay Hazza, per lui toccarmi il sedere è come toccare un telefono. Comunque non si spinge oltre, tranquillo.»
«Se dicessi di essere gay potrei toccarti anche io senza ricevere i tuoi insulti?» chiese, sorridendo. Lo colpii su una spalla, ridendo.




But you slip out of my finger tips, everytime you RUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUNNNNN!
Eccomi qua con il nuovo capitolo. Ieri non ho potuto proprio aggiornare perchè sono stata ad uno street team dei Jonas, One direction e del Bieber. Devo dire che mi sono divertita tantissimo e ho conosciuto gente fantastica sgdhuahdgs ma so che non vi interessa quindi passo al capitolo ç_ç
Le visualizzazioni dello scorso capitolo sono diminuite di circa cento persone e le recensioni da 9 sono passate a 5. C'è qualcosa che non va in quello che scrivo? La trama è banale? Non scrivo bene? Vi prego ditemi qualcosa altrimenti vado in crisi. D:
Anyway, come sempre un GRAZIE a tutti quelli che recensiscono, mettono la storia tra preferite, ricordate e seguite.
Grazie anche a te che ora stai solamente leggendo!
Spero che continuiate a seguirmi perchè ci tengo tantissimo a questa storia, ci metto il cuore per scriverla.
Ho scritto un capitolo più lungo per farmi perdonare del ritardo (?) e spero che sia di vostro gradimento.
Beh, ora basta, vi sto annoiando. D:
Alla prossima se vi va asfhsgih.
Vale 
  
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