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Autore: My Pride    01/08/2012    4 recensioni
~ Raccolta di cinque flash fiction fluff incentrata sulla coppia ZoSan&San/Zo ♥
» 5. We'll be back to Sabaody
Aveva le occhiaie, era stanco, desiderava ardentemente un attimo di tregua e... e gli mancava maledettamente quell'idiota di un marimo. Adesso, col senno di poi, quasi si pentiva amaramente di non aver parlato chiaro molto prima con quel cretino. Se l'avesse fatto non gli avrebbe rubato solo quel primo bacio, ma avrebbe invece osato maggiormente e avrebbe portato con sé un ricordo più grande.
[ Partecipante alla «Fluff Fest» indetta dal forum Contest&Challenge Mania ]
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Mugiwara | Coppie: Sanji/Zoro
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Four seasons (with your love)'
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We'll be back to Sabaody

Titolo: We'll be back to Sabaody
Fandom: One Piece
Tipologia: Flash Fiction [ 826 parole [info]fiumidiparole ]
Personaggi: Sanji Black-Leg, Roronoa Zoro, Emporio Ivankov
Rating: Giallo
Genere: Generale, Sentimentale, Fluff
Avvertimenti: Shounen ai, Nostalgico, What if?
Tabella/Prompt: Oggetti › 09. Carillon
Humanity Strip: #05. Giacca
Contest&Challenge Mania, Tabella/Prompt: Primavera › Primo bacio


ONE PIECE © 1997Eiichiro Oda. All Rights Reserved.



    Il caffè che aveva imparato ad assaporare su quell'isola rosa confetto non era tanto male, dopo che ci si faceva l'abitudine.
Certo, aveva un vago retrogusto di rose e profumo da donna - e proprio non riusciva a capire come fosse possibile, dannati okama -, però, nel complesso, si poteva bere senza tanti problemi, per quanto Sanji preferisse di sicuro il caffé tostato che avevano nella cucina della Sunny. La sua piccola, attrezzatissima e pulitissima cucina... invece era lì, in quel fottuto inferno in compagnia di altrettanto fottuti travestiti che cercavano ogni sacrosanto giorno di infilargli un ancor più fottuto vestitino.
    Era stato solo un miracolo se, in quel momento, era riuscito a godersi anche solo un misero caffè, per quanto i suoi sensi fossero in allerta in caso dell'avvicinarsi di uno di quei cosi. Perché non gli sarebbe per niente piaciuto ritrovarseli dietro a complottare contro di lui o a rincorrerlo, per quanto fosse riuscito a prendere almeno una ventina di ricette. Ne mancavano ancora troppe, però, e non gli sembrava per niente un buon traguardo.
    «Tutto bene, cavamellino?» sentì sussurrare alle sue spalle, e Sanji non poté fare a meno di lasciarsi sfuggire un'esclamazione spaventata, sentendo il proprio cuore battere a mille. Come accidenti aveva fatto ad avvicinarsi senza farsi sentire, quell'idiota di Ivankov?
    Si voltò immediatamente verso di lui per dirgliene quattro, ritrovandosi invece a sbottare, «Che cazzo ci fai vestito in quel modo?» non appena vide com'era conciato, accigliandosi. E doveva anche ammettere che vedere quel Reginetto di merda con indosso degli abiti fin troppo simili a quelli del marimo - haramaki verde incluso - era oltremodo sconcertante.
    «Ho pensato che ti savebbe piaciuto, cavamellino», replicò semplicemente l'okama, allargando le labbra in un enorme sorriso prima di chinarsi verso di lui per sollevargli il viso con una grossa mano. «Leggo bene cosa c'è nel tuo cuove...» e fu quando provò a carezzargli una gota che Sanji fece un piccolo salto all'indietro, quasi fosse stato appena morso da un serpente.
    «O-Ohi, non scherziamo!» sbottò immediatamente, aggrottando la fronte. «Due belle tette!» nel dirlo mimò la forma del seno con entrambe le mani, muovendo i palmi su e giù come se volesse simulare una palpata. «Se vuoi farmi felice, fammi vedere due belle tette! Due belle tette enormi! Questo sì che mi piacerebbe di sicuro!»
    Se per un attimo Sanji si era illuso che Ivankov avesse compreso la sua necessità, dovette purtroppo fare i conti con l'ovvietà dei fatti non appena l'okama rise di gusto, facendogli qualche attimo dopo un occhiolino che raputò raccapricciante. «Non schevzave, cavamellino!» cinguettò giulivo, carezzandogli dolcemente le labbra con un dito. «Vai a dovmive, piuttosto. Domani savà una giovnata lunga... molto lunga». E avrebbe anche aggiunto altro se Sanji, rabbrividendo terrorizzato, non avesse immediatamente seguito il consiglio e fosse letteralmente scappato, andando a rifugiarsi il più lontano possibile da quel tipo e da tutti quei travestiti sull'isola. Sapeva che non sarebbe servito a molto, però era pur sempre meglio nascondersi da qualche parte, accidenti.
    Corse e corse fino a che non ebbe più fiato nei polmoni, arrivò nei pressi della scogliera e non ci pensò due volte a scnedere con attenzione nell'insenatura, sperando che, almeno per una notte, sarebbe riuscito a dormire senza il timore che quei cosi potessero in qualche modo trovarlo e obbligarlo ad indossare abiti femminili. Guardandosi intorno con fare guardingo, si distese sulla sabbia e si coprì con la propria giacca nella speranza di acquisire un po' di calore, abbassando debolmente le palpebre. Aveva davvero bisogno di chiudere gli occhi, che sentiva troppo pesanti da troppi giorni. Aveva le occhiaie, era stanco, desiderava ardentemente un attimo di tregua e... e gli mancava maledettamente quell'idiota di un marimo. Adesso, col senno di poi, quasi si pentiva amaramente di non aver parlato chiaro molto prima con quel cretino. Se l'avesse fatto non gli avrebbe rubato solo quel primo bacio, ma avrebbe invece osato maggiormente e avrebbe portato con sé un ricordo più grande.
    A quei suoi stessi pensieri, Sanji si scompigliò i capelli con una mano, frustrato, prima di nascondere il capo sotto la giacca. Ivankov aveva ragione. Vedere gli abiti dello spadaccino l'aveva in qualche modo rincuorato, per quanto gli avesse fatto tremendamente impressione vederli proprio addosso a quell'okama. Però... dannazione, non vedeva l'ora di prendere tutte quelle stupide ricette per lasciare una volta per tutte quell'isola e tornare dai suoi compagni, prendendo in disparte quell'idiota di Zoro per recuperare il tempo perso inutilmente.
    Con la coda dell'occhio notò il foglietto stropicciato che aveva rubato ad Ivankov qualche ora dopo il suo ritorno sull'isola, sentendosi un idiota nel provare quell'assurdo attaccamento per l'avviso di taglia di Zoro. Però, e dovette ammetterlo a se stesso, vedere il muso di quello scemo in qualche modo lo rassicurava. E fu con la certezza che avrebbe rivisto lui e tutti gli altri molto presto che abbandonò il capo sulla sabbia, riuscendo finalmente a dormire.
    Il suono delle onde lo cullò placidamente, simile alla dolce melodia di un carillon.







_Note inconcludenti dell'autrice
Sono sicura che sia il caldo a dar vita a storie del genere, perché altrimenti non si spiega come mai io scriva idiozie simili senza nemmeno battere ciglio
Comunque sia, per quanto questa storia sia più nostalgica che fluff - anche se io ho una mia idea di fluff, quindi potrebbe anche starci, chi lo sa -, una volta tanto mi andava di mettere in mezzo anche il periodo di Sanji a Kamabakka, dato che ne parlo tantissimo ma poi non lo faccio praticamente mai
Con questa shot, inoltre, si chiude anche questa raccolta, però non è finita qui: credo che si sia notato, ormai, che sto facendo una raccolta per ogni stagione, e stavolta tocca all'autunno. Anticipo difatti che la prossima raccolta si intitolerà Autumn Love (like a leafs falls), e ho già scritto due flash che posterò a breve
Tra qualche giorno aggiornerò anche la long fiction
Like Davy Jones' Locker (where the men find the eternal sleep) con il quarto capitolo, restate sintonizzati :3
Alla prossima. ♥


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