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Autore: Pachiderma Anarchico    01/08/2012    1 recensioni
Stefan e Tayler se ne sono andati con il vampiro Originale Klaus, facendo perdere le loro tracce.
Ma un'altro nemico minaccia il mondo di Elena.
E mentre il soprannaturale si prepara a una guerra senza esclusioni di colpi,
anche il cuore di Elena dovrą decidere da che parte stare.
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un corteo di macchine circondava la grande villa dei Mikealson.
La Ferrari, le Audi e le Mercedes sfilavano fiammanti sul largo viale.
Molte decappottabili erano gią parcheggiate e i vestiti sfavillavano nel salone a volte.
Sul pavimento in marmo rosa si ci poteva specchiare e il buffet era ricchissimo di ogni tipo di cibo e bevande.
Vestiti di ogni colore, taglio e stoffa si alternavano creando contrasti brillanti.
Appena varcata la soglia voci e musiche si mescolavano allegramente e il frusciare delle stoffe costose suggeriva che nessuno stava completamente fermo per pił di un minuto.
Molti camerieri dalla divisa bianca portavano alcolici su vassoi d'argento e tutto il piano inferiore era adibito a cerimonia.
Il gruppo si divise.
Tutte le donne di esso avevano optato per vestiti corti in modo da agevolare un'eventuale fuga.
Damon porse il braccio a Elena e lei lo strinse.
Si guardava nervosamente intorno, cercando con lo sguardo chiunque di familiare.
Damon fece un cenno ad Alaric che scomparve nella sala da ballo.
Si voltó e prese due liquori da un cameriere che gli porse il vassoio.
-Prego-
Sorrise mentre Elena prendeva il bicchiere mormorando un "grazie" e osservando circospetta le ragazze vicino a lei.
Vestiti lunghi, con veli e lunghi strascichi, erano molto diversi dal suo, aderente e a volte, con due fasce che arrivavano a metą coscia, senza spalline ma a fascia di raso rosa brillante e disegni astratti arancio, giallo e paillette oro e nere.
Sembrava uno stile orientale, abbinato con i tacchi 7cm color rame.
-Damon cosa facciamo?-
Damon guardó interessato un paio di ragazze bionde e brune che passarono vicino a lui.
-Oh noi niente. Tu sei il primo bersaglio, e io non ho intenzione di cercare quelle collane con te senza protezione. Ci sono gli altri e sono abbastanza numerosi, lascia fare a loro.-
-Ma non possiamo fare come se niente fosse..- cominció incerta Elena.
Si toccó di scatto il collo. 
Non ricordava chi avesse la collana in quel momento, ma non fece in tempo a chiederlo che in lontananza Rebekah, in un luccichio d'oro, passó in lontananza entrando in un corridoio.
Damon aveva gią preso il cellulare e composto un numero.
Tre secondi dopo rispose qualcuno.
-Rebekah nel corridoio Nord-
Disse pratico e sbrigativo.
Chiuse la conversazione e si giró allontanandosi da quella stanza e portando Elena con se.
-Corridoio Nord? Sapete dove sono solo dicendo..-
-Abbiamo imparato la struttura a memoria.-
Damon guardava ogni persona nella stanza facendo guizzare le pupille chiare in ogni direzione, non perdendo un movimento.
Ad un tratto Caroline spuntó davanti a loro e Damon lasció il braccio di Elena e guardó la bionda.
Elena si sporse in avanti -Dove stai andando?-
Damon voltó il viso verso il suo, enigmatico -A cercare quelle collane.-
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Damon camminava velocemente attraverso un corridoio deserto. 
Irruppe violentemente in una stanza deserta e buia.
Accese la luce e socchiuse la porta.
Aprģ i cassetti, cercó tra i grossi volumi su una piccola libreria e controlló eventuali casseforti segrete dietro i quadri.
Constatando che in quella stanza non c'era niente di interessante chiuse la luce e si ritrovó di nuovo nel lungo corridoio.
Spinse una porta al lato destro e si trovó in uno studio pił grande del precedente.
Entró cercando con lo sguardo i possibili posti in cui si potrebbero nascondere due collane in grado di renderti la creatura pił potente della terra, sapendo benissimo che non avrebbe trovato niente.
-Damon-
Damon si giró.
Bonnie era appostata di soppiatto e stava per avanzare, quando lo aveva visto e si era fermata.
Damon l'affiancó e ricominciarono a camminare svoltando a destra, restando attenti ad ogni dettaglio.
-Non dovresti essere con Elena?-
-Caroline č con lei.-
Bonnie si fermó.
Damon seguģ con lo sguardo il punto che la strega stava guardando.
Si erano fermata a qualche metro davanti una porta.
-Cosa c'č?-
-Quella stanza emana delle strane onde di potere.- 
Bonnie inspiró e si avvicinó alla porta. Damon fece lo stesso.
Voci.
Una era quella concitata e controllata di Klaus, e una sembrava quella misurate di Stefan.
Bonnie guardó Damon che scosse la testa, rispondendo a una domanda silenziosa.
Uno scatto.
La strega poggió di riflesso le mani dietro di se sentendo una porta. Giró appena la testa per abbassare il pił silenziosamente e velocemente la maniglia e scomparire dietro a essa, mentre il vampiro che stava origliando difronte a lei era gią dietro alla parete destra, ammassato rigidamente al muro color bianco sporco, in attesa.
Dei passi un secondo dopo annunciarono l'uscita di Klaus dalla stanza, con Bonnie nascosta in quella immediatamente accanto.
Ma l'ibrido non si voltó, forse troppo impegnato a pensare ad altre questioni per accorgersi del loro odore.
Stefan si fermó poco prima della soglia, chiuse la luce e stava per uscire, ma Damon fu pił veloce, lo spinse di nuovo nell'oscuritą del grande studio riuscendo a spingere con una gamba la porta, socchiudendola.
Stefan tentó di liberarsi non appena Damon si giró un attimo per guardare lo spiraglio di luce che si riversava dal corridoio, cercando di bloccarlo per le braccia e spingendolo al muro, ma il fratello lo addossó contro l'interruttore della luce che si aprģ di colpo, rivelando i due vampiri che si guardavano negli occhi. Stefan ringhiava appena mentre Damon non emetteva alcun suono.
-Sorpresa- Sussurró Damon con falso tono ironico.
-Damon- Stefan sospiró e lo spinse per staccarsi dal muro -Avevo riconosciuto la tua tecnica di attacco ancora prima di sentire il tuo odore.-
-Cosa stai facendo?!- 
Damon lo guardó stizzito.
-Qualcosa di utile- Si passó una mano su una guancia -So dov'č una collana.-
Damon non ebbe tempo di chiedersi se Klaus gli avesse rivelato la loro esistenza e dove effettivamente era che Stefan si acquattó alla parete tirando Damon con lui, dietro la porta socchiusa.
Un momento dopo dei passi leggeri e a quanto pareva maschili rimbombarono solitari nel corridoio e una sagoma coprģ lo spiraglio di luce.
I due fratelli rimasero immobili sperando vivamente che chiunque fosse si facesse i fatti suoi, e cosģ accadde.
I passi si allontanarono fino a perdersi completamente anche all'udito di un vampiro.
Stefan e Damon si alzarono controllando che il corridoio fosse effettivamente vuoto, prima di uscire.
Damon spalancó con un leggero pugno la porta della stanza dove si era nascosta Bonnie, ma lei non c'era.
Senza pensarci troppo attraversarono velocemente il secondo piano fino al muro che una volta oltrepassato portava alla vista di tutti in cima alla grande scalinata di marmo.
Il vociare era vivace e indefinito.
Voci maschili e femminili si mescolavano senza farne riconoscere nessuna di familiare.
Stefan si preparava a scattare per scendere la scalinata alla massima velocitą vampiro e confondersi tra gli invitati, quando Damon lo bloccó per una spalla con una mano ferma.
-Adesso si va in territorio minato per chiunque sta dove sta Elena e non č onorato della mia fiducia. Stefan te lo chiedo ora e non te lo chiederó mai pił, sei con me?-
Damon aveva detto ogni parola bisbigliando velocemente ma con tono chiaro e persuasivo, guardando negli occhi il fratello.
Stefan vide il suo riflesso nel ghiaccio degli occhi di Damon.
-Fino alla fine-
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Stefan disse a Damon che l'unica collana di cui sapeva la posizione c'č l'aveva Klaus nascosta nell'ultima stanza del quarto piano, e per accedervi ci voleva una strega abbastanza potente, un vampiro in grado di prenderla velocemente con dentro il sangue della Doopelgangher, il tutto durante la trasformazione di un licantropo con un legame all'Originale o comunque a chi l'ha nascosta.
Damon trovó Zara che avvertģ Alexia, e insieme cercarono gli altri, sparsi nella casa.
Damon raggiunse Bonnie che si giró di scatto appena avvertģ la presenza di vampiro dietro di lei, e assunse la solita aria di sufficienza quando constató l'idenditą.
-Trova Caroline, dille che dobbiamo trovare Tyler e muovere il sedere verso l'uscita.-
Aveva gią volto lo sguardo verso un'altra meta ed era gią a metą strada quando Bonnie fece un passo avanti aggrottando le sopracciglia.
-Ma Caroline non č con Elena?-
Cercó di non alzare la voce.
-Appunto dobbiamo trovarla!-
Gridó Damon dall'altro capo della Sala senza girarsi.
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Damon aveva intravisto Kol nel corridoio ovest, due piani sopra che svoltava per la villa adorna di specchi, quadri e vasi.
Lo seguiva da pochi istanti quando lui si volse senza il minimo preavviso dietro di lui, dove Damon camminava cauto e silenzioso.
Il vampiro, con un riflesso svegliatosi in tempo all'ultimo momento, si nascose dietro la parete del corridoio che andava verso sinistra, e si inoltrava nella dimora.
Con il respiro mozzato rimase immobile, sentendo Kol che faceva qualche passo avanti, con i sensi all'erta.
Pochi passi e l'avrebbe visto, anche se sicuramente poteva sentirne l'odore e la vicinanza.
Damon rimase fermo mentre Kol avanzava lentamente.
-Kol riesci a camminare nella direzione giusta oppure devo venirti a prendere?-
Rebekah. La sua voce viva e seducente nello stesso tempo si fece eco nel corridoio.
Damon chiuse gli occhi.
Kol si sporse di poco in avanti ma si bloccó. Sospiró e si diresse verso la sorella.
Un attimo dopo una porta che si chiudeva e un vampiro dagli occhi di ghiaccio che si acquattava a ridosso della parete chiara per sentire le voci al suo interno.
-La collana č al sicuro?-
Klaus parlava con tono basso e pacato, tanto che Damon dovette affinare ancora di pił l'udito.
-Certamente. Nessuno s'a della sua posizione.-
La voce di Kol era fastidiosamente ovvia, sufficiente, riluttante e insolente.
Damon non la sopportava.
-Neanche Rosalia?-
Klaus ridacchió e per un secondo non si udģ altro.
-Rosalia č troppo occupata a preoccuparsi di tenere allo scuro la Doopelgangher.-
-A cosa le serve esattamente?-
Rebekah diventó d'un tratto interessata.
-Per sprigionare tutto il potere delle tre collane, ci vuole il sacrificio della Doopelgangher, per amore.-
Damon spalancó gli occhi, schiacciando l'orecchio al muro come un umano, come se servisse al suo udito finissimo.
-Lei vuole riunire tutti e tre i gioielli grazie al loro aiuto, per poi metterla in condizione di sacrificassi per uno...dei Salvatore.-
-Uno?!-
Quella parola uscģ dalle labbra di Rebekah in un getto, quasi come non riuscisse a trattenerla.
Kol abbassó il tono cosģ tanto che Damon si affidó pił alle sue supposizione che a quello che credeva di aver sentito.
-Dov č nascosta la..-
Un grido smorzato.
Sembrava una voce femminile.
Caroline.

Pov. Caroline
Stavo spiando Damon dall'altro lato del corridoio, in modo da sapere subito cosa aveva scoperto e decidere sul da farsi, quando qualcuno mi prese da dietro, qualcuno di abbastanza forte da buttare facilmente una vampira sul pavimento, di abbastanza veloce da mettersici sopra e di abbastanza massiccio da non farla muovere.
Conobbi all'istante Tayler, e il sollievo di trasformó in sgomento quando vidi i segni sul viso e sulle braccia e i suoi occhi vuoti, occhi che non mi riconoscevano.
Cercai di divincolarmi, e stavo gią liberando una mano per assestargli un pugno in pieno viso quando un dolore lancinante mi trapassó il braccio.
Gridai, cercando di fermarmi appena riuscģ, per un momento, a riprendere il controllo di me stessa, mentre le lacrime mi uscivano liberamente dagli occhi.
Tayler si alzó poggiandosi al muro, scosso e impacciato, non distogliendo gli occhi dal morso che mi aveva lasciato sul braccio, sanguinante e ben visibile.
Tutto intorno iniziava a farsi un alone nero.
Ricordavo il morso che sempre Tayler aveva fatto a Damon durante una delle sue trasformazioni in licantropo, e il processo era stato pił lento.
Peró adesso Tayler era un ibrido con pił esperienza, e cambiava.
Lo guardai con la fronte corrucciata sorreggendomi il braccio morso e respirando appena.
-Cosa...Cosa ho fatto?-
-Tu non stai bene. Andiamo- 
Io e Tayler sentimmo dei passi, molti passi, proprio nel corridoio che girava a destra, dove era appostato Damon.
Io peró non avevo tempo di controllare che il vampiro fosse riuscito a scappare senza farsi scoprire, dovevo portare Tayler fuori di lģ il prima possibile.
Il licantropo si muoveva ancora a fatica per quello che mi aveva fatto, mentre io cercavo di non pensarci.
-Andiamo!-
Sussurrai concitata, fiondandomi verso il piano sottostante prima che Rebekah si fermó dove eravamo stati noi due attimi prima.
Poi si giró.
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In un secondo, Damon dovette decidere tra l'andare a controllare Caroline, o correre verso la direzione opposta.
Decise per la seconda; si sarebbe prima accertato che Elena stesse bene e poi avrebbe pensato a tutto il resto.
Mentre scendeva a velocitą vampiro dal 4ŗ piano al primo, dove la festa continuava rumorosa, avvertiva i passi degli Originali andare nella sua stessa direzione, e sparpagliarsi per la casa.
Appena entró nell'atrio affollato Zara gli venne incontro quasi sbattendo contro di lui.
-Arrivano-
Damon guardava dritto davanti a se camminando veloce.
Zara gli stava accanto.
-Che si fa?-
-Io trovo Elena e la porto via.-
-Avviso Rosalia-
-No.-
Zara sbattč le palpebre perplessa.
-Cosa?-
-Ci ha mentito. Non vuole salvare Elena, la vuole usare per sprigionare il potere dalle collane.-
Zara si bloccó.
-Alexia aveva ragione-
Lo sguardo fisso e vuoto, lo disse pił a se stessa che ad altri.
Damon non si voltó, e in un attimo era scomparso.





Hola a todo!
Lo so lo so č quasi da un mese che non mi faccio sentire, ma spero che, come sempre, possiate perdonarmi :D
Sto rivendendo dall'inizio TVD con una mia amica, e quando sai gią la storia quante cose che si capiscono..
Bado alle ciancie! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, e al prossimo (lo prometto) presto.
:**




SPOILER
Elena aggrottó le sopracciglia facendo un passo indietro.
In quell'istante Damon l'afferró da dietro
  
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