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Autore: Story_Teller    15/02/2007    6 recensioni
Per proteggerci dagli altri e dalla vita giochiamo parti che non sono nostre. Chi è Lily? La ragazza che studia per un buon voto ma prende in giro i professori per divertire gli altri, quella che ascolta in silenzio le confidenze di un'amica restandone ferita, è la ragazza innamorata senza saperlo, la giovane forte che si sente una vigliacca? Chi è James? il divertente buffone, annoiato dalla vita? Amore, amicizia, odio nella Hogwarts che più amo: quella dei malandrini!
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, James Potter | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Capitolo 2-

-Capitolo 2-

Aveva consegnato il tema il giorno dopo. Quel venerdì era volato via come un soffio verso il weekend, certe volte Lily si stupiva di come il tempo potesse sfuggirle di mano senza che se n’accorgesse. Avrebbe voluto essere padrona di quell’incessante fluire, ma sempre più spesso si trovava ad essere un minuscolo sasso in un enorme fiume, un’umile foglia trascinata dalla corrente.

 

-Dimmi che oggi ti liscerai i capelli! Quei boccoli rossi non vanno Lily! Hai mai pensato di tingerli?-le diede il buongiorno Amandine.

-Mi vanno ben così!- rispose seccata Lily.

-Il mio era solo un consiglio! Vuoi o no piacere ai ragazzi?-

Lilly si sforzò di non sbuffare o comunque di non lasciar trasparire il suo disappunto. Una discussione con Amandine, l’ennesima negli ultimi tempi, non era il modo migliore per iniziare la giornata. E poi avrebbe urlato… Alice dormiva e quindi non era proprio il caso.

Si guardò allo specchio, prese un pettine e lo passò tra i capelli con molta calma, cercando di distrarsi.

Amandine le si avvicinò, fece un paio di smorfie davanti allo specchio, si passò un po’ di matita sugli occhi e di lucidalabbra.

-Non mi piaccio!- asserì dopo aver contemplato a lungo la sua figura e aver lasciato appena un angolino di specchio alla sua compagna.

-Ma io sono bella?- chiese, sinceramente preoccupata, a Lily.

-Si, Amy, si!- Era abituata a queste domande. Ogni tanto la sua amica aveva degli attacchi di insicurezza. Lily aveva imparato ad assecondarla: era più facile. Guardò speranzosa verso il letto di Alice: continuava a dormire. Zero possibilità di essere salvata.

-Che facciamo oggi? È sabato, dobbiamo divertirci!-

Lily sembrò pensarci sopra, o meglio, stava disperatamente cercando un modo per farle capire che non aveva voglia di far nulla senza essere scortese, offenderla o ricevere un’altra delle sue sfrecciatine.

-Tu hai gli allenamenti di Quiddich! E io sono stanca-

-Sei sicura di avere sedici anni? Non è che ne hai novanta e  lo nascondi con qualche pozione? Hai sempre sonno e non vuoi fare mai nulla! Guarda che se glielo chiedi tu, James mi lascia la domenica libera solo per farti un piacere!-

Al diavolo la cortesia.

-Punto primo: la vuoi smettere con questi tuoi commenti? Non sei simpatica. Mi stai irritando!- rispose acida Lily. Il tono di voce cominciava ad alzarsi; non era un buon segno. Quella discussione poteva dare un taglio decisamente spiacevole alla sua mattinata. Sperò che Amandine non ribattesse, lasciasse cadere il discorso e non la insultasse ulteriormente. Dall’altra parte della stanza si sentì un mugugno, Alice si stava svegliando.

Lily afferrò un paio di jeans; tanto valeva vestirsi durante quell’inutile discussione.

-Ma tu sei sempre irritata! Sempre nevrotica… sei isterica!-

-Qualcos’altro? Sempre meglio di te che sei una gattamorta, per non dire di peggio!-

Allacciò una camicetta, cercando mille pretesti per non guardarla negli occhi, per impedirsi di urlare tutto il suo disappunto. Ormai Alice era sveglia, poteva anche gridare se lo voleva. La sua migliore amica era seduta sul letto, a fissarla con occhi sgranati, scoprendo quella vena violenta che Lily cercava di mettere a tacere.

-Chiedere un favore ad un ragazzo non è quello che pensi tu!- le urlò di rimando Amandine, fissandola sconcertata, non era abituata a sentire Lily rispondere ad una sua battuta –Sembra quasi che i ragazzi ti facciano schifo! Ti piacciono solo i tuoi attori babbani. Ragazzi reali mai tu!-

Lily cercò il sostegno di Alice, un’occhiata, un aiuto, un incentivo ad essere forte. Si voltò per sostenere lo sguardo di Amandine, la guardò con disprezzo, disgusto. Non una parola, solo uno sbigottito silenzio. Non doveva risponderle nulla, si allontanò, uscì dalla stanza senza neanche prendere un golfino e sbattè la porta dietro di sé.

 

Scese a colazione, per tutta la durata del tragitto cercò di darsi un contegno, non voleva apparire arrabbiata o triste. Provò ad abbozzare un sorriso, era certa che se si fosse guardata allo specchio non avrebbe esitato un attimo a riconoscerlo come falso, ma era tutto ciò che riusciva a fare…

A tavolo si sedette accanto a Remus era sicura che non avrebbe fatto domande indiscrete, anche se il suo buongiorno non era allegro e spensierato come al solito.

-Ehi Evans, niente musi lunghi a colazione!- ovviamente non aveva fatto i conti con Potter.

Per James l’apparizione di Lily era stata un segno del destino che gli annunciava che quella giornata sarebbe stata radiosa. Il semplice fatto che non si fosse seduta a kilometri di distanza da lui e dai suoi amici era interpretabile come un indiscusso segno di benevolenza. Forse quella mattina gli avrebbe di sì e lui avrebbe coronato quello che da alcuni giorni era il suo chiodo fisso.

Lily d’altro canto si era già pentita, non aveva voglia di discutere, stava già per rispondergli male, ma venne distratta da due ragazzine del secondo anno.

Sembravano un po’ timorose; quella leggermente più intraprendente le chiese se era lei Lily Evans. Alla sua risposta affermativa le due ragazzine si scambiarono un sorriso soddisfatto. Avevano decisamente attirato l’attenzione di Lily e di James che non era abituato a vedersi rubare la scena dalla rossa.

-Posso aiutarvi?- chiese Lily, si era dimenticata che fino a due minuti prima era molto arrabbiata. Adesso era solo curiosa.

-Ci hanno detto che sai fare benissimo l’imitazione della McGrannit!-

Lily raccolse i capelli in un’alta crocchia, assunse un’aria severa e compita allo stesso tempo, assunse una postura rigida che la faceva somigliare ad un manico di scopa e con voce ferma e gracchiante raccomandò alle due ragazze di prestare più attenzione allo studio e meno alle questioni futili.

Suscitò le risate di tutte i ragazzi che le erano intorno e le sue ammiratrici se ne andarono soddisfatte, non senza aver lanciato un’occhiata a Sirius e James.

Felpato sussurrò all’amico, che era seduto accanto a lui, che in fondo poteva capire perché gli piacesse tanto la Evans.

-Non è in questi momenti che l’adoro- gli sussurrò di rimando Ramoso. Sirius non aveva ben capito, ma non aveva voglia di approfondire la questione.

-Ehi Evans, sei brava con le imitazioni!- si complimentò ugualmente James.

-Il segreto sta nell’imitare solo i migliori!-

Il viso di James si illuminò. Aveva sentito bene? Aveva proprio detto i migliori? Ma allora visto che imitava anche lui questo voleva dire che…

-Evans! Ma allora consideri anche me il migliore!- le disse estasiato.

-Certo Potter!-

Ramoso ormai era perso fra le nuvole. Un complimento dalla sua Lily era quanto di meglio in cui sperare.

-Il migliore dei buffoni, ovviamente!- lo freddò la rossa.

Sirius sghignazzò e diede una gomitata a Sara, anche lei intenta a nascondere una risatina.

-Guarda la faccia di Jamie- le sussurrò.

James era pietrificato, completamente sbigottito. A quella vista i suoi cari amici non riuscirono proprio a trattenere una sonora risata. Persino Charlie, che fino a quel momento era rimasto ad osservare ogni gesto della sua ragazza, si lasciò andare.

-Se fossi un tipo permaloso non ti perdonerei per questa offesa- la rimproverò James –Ma voglio darti la possibilità di riparare. Vieni al ballo con me mercoledì e chiuderò un occhio su questa faccenda!-

Il ballo di San Valentino, il ballo in maschera: Lily non se n’era dimenticata. Andarci accompagnata sarebbe stato molto meglio che da sola, del resto era una festa per coppie. Ma capitolare alla richiesta di James era l’ultima cosa che voleva.

-Non ricominciare ti prego! Non ci vengo con te Potter, sono sei anni che te lo ripeto. Non esco con te. Non ricominciare a rompermi le scatole proprio ora che le nostre conversazioni sono diventate quasi cortesi-

-Io sono cortese! Tu no di certo, sei sempre cattiva con me!- ribattè il ragazzo.

-Potter!- ringhiò Lily –mi auguro che tu ti ricordi delle conversazioni per nulla cortesi a base di fatture e maledizioni degli altri anni, vero?-

-Erano più divertenti!- rispose sfacciatamente.

-Allora vorresti ricominciare?-

-Non chiederei di meglio. Ma so che tu non vuoi e visto che io sono un vero gentiluomo non farò mai un simile sgarbo alla mia dama-

-Non sono affatto la tua dama!-

-Ma potresti esserlo!-

Sirius e tutta la compagni ascoltavano deliziati la conversazione, sorseggiando il caffè. Era esilarante osservare come ci fosse sempre un elemento nuovo in questi discorsi assurdi. Vedere il suo migliore amico discutere di cortesia aveva un che di affascinante, divertente e strano allo stesso tempo.

Tutti quanti sapevano che lo spettacolo poteva continuare all’infinito, se nessuno li interrompeva. Era straordinario come quei due fossero fatti per avere sempre opinioni divergenti. Ormai tutto il tavolo di grifondoro aveva gli occhi puntati su di loro.

-Preferivo quando urlavano, si sentiva meglio!- osservò Minus che, essendo un poco distante, aveva difficoltà a seguire le battute. I suoi amici lo zittirono all’istante, lo spettacolo non doveva essere interrotto.

-Ehi ragazzi, che si dice?-

Era arrivata Amandine, fine del divertimento. I due ragazzi erano stati interrotti nella magia che li univa nei loro diverbi. Si era rotto l’equilibrio.

Dietro Amandine veniva anche Alice che rivolse un’occhiata alla sua migliore amica per rassicurarsi sul suo stato d’animo. Fu sollevata nel notare che sorrideva.

-Hai già chiesto a Jamie quel favore?- chiese come se nulla fosse successo –James, Lily ti prega di lasciarmi il pomeriggio libero, dobbiamo passare un po’ di tempo insieme!-

Lily stava scuotendo la testa forsennatamente. Stava pregando Potter con lo sguardo di dire di no; lo stava supplicando. Non credeva che si sarebbe ridotta a questo. Lei, se possibile, non chiedeva mai favore.

Potter sillabò senza parlare una domanda: -tu cosa farai in cambio?-

Lily lo guardò sdegnata e James fece un sorrisetto malefico.

-Certo! Hai il pomeriggio libero se così vuole la mia dama!-

La rossa gli regalò una bella occhiataccia che venne ricambiata da un’alzata di spalle.

L’hai voluto tu, sembrava dire il suo sguardo.

Afferrò una ciambella e se ne andò, senza dire una parola. Le stava succedendo troppo spesso di ammutolire: doveva ribattere, non poteva passare per una a cui si può dire di tutto senza che aspettarsi una reazione.

 

Quel pomeriggio Amandine decise di portare lei e Alice al campo di Quiddich a vedere la squadra allenarsi.

-è ridicolo! Alice ha una motivazione: deve vedere Frank. Ma io non ho nessuna voglia di starmene seduta a guardare Potter che si allena!- si rifiutò categoricamente Lily.

-Errore. Tu vai a vedere Potter a torso nudo che si allena!-

-Peggio mi sento. Sarà pure un figo, ma è un completo idiota e non ho voglia che lui pensi che a me interessa perché non è vero!-

-Non c’è pericolo che a te piaccia un ragazzo!-

Alice cercò di comunicare con lo sguardo ad Amandine di non proseguire oltre. Non era il caso che ricominciassero a litigare.

-D’accordo vengo!- sorprese tutte Lily –però spiegami per quale motivo tu, che salti l’allenamento, vuoi andare a vedere la squadra!-

-Per dimostrarti che è divertente! È ovvio!- disse come se stesse rispondendo ad una domanda sciocca la cui risposta era palese.

Lily non era pienamente convinta ma aveva accettato e non poteva tirarsi indietro. In fondo Potter a torso nudo non poteva dispiacerle, un bel vedere resta pur sempre un bel vedere!

Certo che è un idiota! Pur di mettersi in mostra preferisce congelare! Era febbraio e la ragazza non poteva capacitarsi che qualcuno potesse desiderare di stare mezzo nudo al freddo! Si ricordò di essere quasi congelata quella mattina perché aveva indosso solo una camicetta e si convinse che Potter doveva proprio essere uno stupido.

 

Arrivati sugli spalti, Lily potè constatare con sollievo che James era interamente vestito. Probabilmente era stato solo un trucco di Amandine per attirarla lì. Si disse che era stata una sciocca a cascarci in pieno ma ormai il danno era fatto.

Nel campo c’erano anche tutte le ragazze del Potter&Balck fanclub e lei si sentì doppiamente una sciocca. Erano lì perché gli piacevano James e Sirius. E lei, invece? Era lì solo perché ultimamente non era in grado di controllare le sue reazioni alle battutine di Amandine. Si appuntò mentalmente di essere più distaccata e razionale.

C’erano anche Minus e Remus. Decidendo che Lupin poteva essere una compagnia migliore delle ochette sugli spalti, si avvicinò ai due ragazzi, seguita da una più che entusiasta Amandine.

Alice alzò un braccio per salutare Frank e nel momento stesso in cui il fidanzato della sua amica rispose al saluto, Lily capì che James l’aveva vista.

Di fatti pochi istanti più tardi dava il segnale di pausa e si portava con la scopa dritto davanti a Lily.

-Quel giro della morte è stato fantastico Ramoso!- gli disse Peter. Ma fu completamente ignorato, il cercatore aveva occhi solo per Lily.

-Sei venuta per vedermi?- le offrì un radioso sorriso, sfoderato apposta per l’occasione incredibile.

-Sono venuta per vedere la squadra di Grifondoro che si allena per vincere..-

Il sorriso di James non si smontò minimamente.

-Allora guarda come sono bravo- Lasciò andare il boccino che teneva in mano e si lanciò al suo inseguimento. Impiegò solo due minuti per riprenderlo e tornare davanti alla rossa. Glielo porse.

-Te lo regalo!-

-Non so che farmene!- ribattè Lily.

-Usalo per migliorare la mia imitazione- Si avvicinò di più a lei.

-Usalo tu per allenarti!- glielo rimise in mano la rossa.

Potter era ancora più vicino, il suo intento era baciarla, ma Lily contava di raffreddare i suoi bollenti spiriti.

-Allora ti preoccupi per me!-

-Io mi preoccupo che la squadra vinca! Addio Potter!- si girò e se ne andò via, lasciandolo lì a guardarla.

Riscossosi dal momento di stupore, si rivolse ad Amandine: -Vatti a cambiare. Visto che non tieni compagnia a Evans ti puoi anche allenare!-

 

 

Mi dispiace non aver aggiornato prima, spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Un grazie a stellina, Mimy, Hina e Giulietta che mi hanno recensito. Spero che continuerete a seguire la storia. Un bacio!

StoryTeller

 

  
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