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Autore: _joy    02/08/2012    2 recensioni
Mika è una strega, frequenta Hogwarts, è in Serpeverde, è una Black. Le parole che la definiscono potrebbero essere: stirpe, orgoglio, purezza di sangue, amicizia, lealtà. Una principessa del mondo magico che sa benissimo di esserlo. Almeno finché le sue certezze non subiscono una brusca scossa in un pomeriggio di sole, quando incontra un ragazzo bello e affascinante ma, ahinoi, babbano: Ben Barnes
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Di magia e di babbani'
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Mi guardo allo specchio, sospiro, e mi sfilo il cardigan grigio che ho appena indossato.
Lo butto sul letto, sopra metà del mio armadio rovesciato tra le lenzuola.
Sto cercando di decidere cosa mettere per andare a Hogsmeade e mi sembra che mi stia tutto malissimo.
E mi sto anche dando della stupida, perché tanto so che a Hogsmeade non succederà nulla che non sia qualche compera e un boccale di Burrobirra, quandi potrei anche infilarmi jeans e un maglione a collo alto, senza perdere tanto tempo.
Sono di malumore.
Mi guardo allo specchio, corrucciata.
Da quando ho litigato con Blaise, nessun miglioramento.
Ci parliamo a stento. Due sere fa, in Sala Comune, siamo finiti seduti su un divano, perché Draco stava facendo gli inviti per il ballo di Natale a Villa Malfoy. Blaise ha esitato un attimo, poi è scivolato accanto a me, ma non ci siamo parlati, né abbracciati, né altro.
Siamo rimasti in silenzio ad ascoltare i piani che altri hanno fatto per noi considerandoci un’unità: Blaise e Mika, Blaise e Mika.
Come succede sempre.
Strano, non mi ero mai resa conto di quanto mi desse fastidio.
Nessuno che chieda mai se a noi va di fare le stesse cose, insieme.
Magari a me non va di andare alla tradizionale Raccolta Fondi per le Streghe di Salem, mentre a lui sì. E mi tocca andarci, perché l’invito arriva sempre per due e noi due solitamente onoriamo gli impegni pubblici.
Impegni pubblici.
Sembro mia madre.
Sospiro e riprendo il cardigan. Lo indosso; prendo sciarpa, guanti e cappello e esco dal dormitorio.
E continuo a rimuginare.
Ieri sera sono stata alla mia prima riunione dell’Esercito di Silente (per i membri, ES; per gli altri non esiste, è un gruppo segreto) e devo dire che non è stata affatto male.
Cioè, quando tutti hanno smesso di guardarmi come se avessi tre teste.
Ho sopportato in silenzio le critiche taciute, perché io sono una Serpeverde. E dopo un po’ ho scoperto con mio sommo stupore che mi stavo divertendo.
Potter è un bravissimo insegnante, davvero.
Non immaginavo.
Pensavo che tutti lo seguissero per sapere cos’è successo lo scorso anno, con Cedric Diggory.
Ah già…voi non sapete chi è Diggory.
O meglio, chi era.
Era uno studente di Hogwarts, Tassorosso.
Lo scorso anno qui a scuola si è tenuto il Torneo Tremaghi, che vede gareggiare le Scuole di Magia migliori d’Europa. E Diggory (e anche Potter, veramente) era il Campione di Hogwarts, quello che ci ha rappresentati (ma in realtà i Campioni erano due, per una questione che non si è molto ben capita, quindi tralasciamo).
E all’ultima prova, Harry Potter esce dal labirinto magico con il cadavere di Diggory, dicendo che l’ha ucciso Voi-Sapete-Chi.
Potete immaginare il finimondo che si è scatenato.
Silente ha iniziato a sostenere che il signore Oscuro è tornato, il Ministero della Magia ha ribattuto che sono tutte fandonie, ed è iniziata la guerra fredda tra loro.
E Harry…Harry cosa sa?
Mi sono molto stupita del fatto che nessuno ha chiesto o detto qualcosa in merito, alla riunione, ma poi Claire mi ha spiegato che Harry ha messo bene in chiaro di non volerne parlare.
E i suoi migliori amici, Ron Weasley e Hermione Granger, hanno le labbra cucite, nemmeno li avessero colpiti con un Incantesimo Tacitante.
Ovviamente, non ho chiesto nulla. Immagino che mi avrebbero linciata.
Ma devo dire che, alla fine, qualcuno è stato persino simpatico con me: ovviamente c’erano Claire e Ginny; poi il ragazzo di Ginny, Michael Corner, con i suoi amici di Corvonero, e i gemelli Weasley.
 Harry è stato molto gentile e ha zittito quell’idiota di Zacharias Smith di Tassorosso, che ha squittito per mezz’ora che una Serpeverde li avrebbe di certo traditi tutti.
Quando l’ho accidentalmente Schiantato, qualcuno ha applaudito: direi che nel gruppo piace meno di me.
Quando sono rientrata in dormitorio, Blaise mi ha chiesto dov’ero stata.
Io ho risposto che stavo studiando con Claire (il che, in senso lato, è vero) e lui se ne è andato senza aggiungere nulla.
Ottimo preludio alla giornata di libertà di oggi.
 
Ma, inaspettatamente, mentre parlo nell’ingresso con Claire, Blaise mi si avvicina.
«Vieni a Hogsmeade con me?»
Mi volto lentamente a guardarlo e lo fulmino con gli occhi.
«Buongiorno, magari»
Arrossice.
«Ciao» dice, piano «Mi dispiace per questi giorni. Vieni e parliamo, ti va?»
È chiaramente in difficoltà per il fatto di avere Claire come testimone delle scuse impacciate, per cui desisto dalla tentazione di tenerlo sulle spine per un po’.
Scrollo le spalle.
«Se vuoi» mi giro verso Claire «Ti dispiace?»
Lei scambia un’occhiata con Blaise e lui sembra quasi…ansioso.
«No, vai pure. In caso ci vediamo lì»
Si allontana e io e Blaise usciamo insieme.
Iniziamo a camminare in silenzio e poi veniamo raggiunti da un gruppo di Serpeverde tra cui ci sono Draco e Pansy.
Lei subito sbotta in una risatina fasulla.
«Dico davvero, Mika, ma come fai a considerarle tue amiche?»
Indica Mindy, che trotterella nel parco avvolta in una sciarpona multicolore e con un paraorecchie candido a proteggerla dal freddo, l’espressione raggiante.
Sento l’irritazione montare, ma mantengo l’espressione gelida.
«Pansy. Ti ho già detto più volte che devi farti gli affari tuoi»
«Oh, ma io stavo solo…»
«Basta, smettila»
Blaise sbotta quasi rabbioso e io lo guardo di sottecchi, incredula.
La Parkinson si chiude in un silenzio offeso.
«Bè, ecco il nuovo paladino dei Mezzosangue» dice la voce strascicata di Malfoy «Chi l’avrebbe mai detto, Zabini…»
Sia io che Blaise lo fulminiamo con gli occhi.
Draco è un presuntuoso, ma sa benissimo che in noi due ha dei rivali potenti nella sua fanatica ricerca di consenso. Ci sono pochi Serpeverde che farebbero uno sgarbo a Blaise e, quanto a me, non c’è una sola ragazza nella nostra Casa che oserebbe dissentire da quello che dico.
Proseguiamo verso il villaggio e Blaise mi prende la mano, esitante.
Ma non succede molto altro. Facciamo un giro per negozi e poi, pigramente, ci dirigiamo ai Tre Manici di Scopa.
Siamo seduti lì da almeno mezz’ora e mi sto sforzando di sopportare Montague, il capitano della nostra squadra di  Quiddich, che racconta a tutti i suoi successi sportivi, quando la porta si apre e una trafelata Claire fa irruzione nel locale.
C’è talmente tanta gente che non la vedo subito, ma all’improvviso mi sento tirare per la manica.
«Mika, vieni, presto!»
I miei compagni, al tavolo, si irrigidiscono sulle sedie.
«Buffo. Non mi pare che abbiamo invitato Mezzosangue a bere qualcosa con noi»
Sono già in piedi.
«Sta zitto, Draco»
Guardo Blaise, fermo al suo posto, l’espressione scontenta.
Peggio per lui.
Faccio un cenno con il capo a mo di saluto e prendo il mantello.
Claire mi tira verso l’uscita.
«Che succede?»
«Ora vedrai. Oh, come può essere così…così…irresponsabile?»
«Claire, ma…»
Ma lei mi trascina per la mano in un vicolo laterale. Svoltiamo in un paio di stradine e ci ritroviamo di fronte alla Testa di Porco.
È l’altro pub del paese ed è un po’ – come dire – equivoco. Ho sentito che è frequentato da gente strana.
 
Ma penso che noi siamo riuscite a polverizzare qualsiasi record di stranezza.
 
Perché quando Claire apre la porta, il mio sguardo cade immediatamente su un tavolo cui è seduta Mindy, felicissima.
Accanto a lei, Ben Barnes e Robert Sheenhan.
 
Resto di sasso, letteralmente.
Mai, di tutte le cose che potevo immaginare…
Ma ci metto un secondo a riprendermi.
Marcio dentro il locale con un passo che fa sussultare il barista.
«Mindy Chapman! Che diavolo credi di fare, per tutti i calderoni incrostati…»
Claire mi stringe il braccio in segno di ammonimento e prosegue la tirata con voce più bassa.
«Sì, come diavolo ti è venuto in mente? Sei impazzita? Ti ho vista passeggiare in un vicolo con questi due, come se fossi a un pic-nic! Ma davvero, non ti rendi conto…»
E, a sorpresa, si alza Sheenhan.
«Voi due! Come osate parlarle in questo modo? Se solo…»
«Shhh, Rob, tesoro. Grazie, non preoccuparti. Sono le mie amiche» gli dice Mindy, tirandolo per la manica.
Rob, tesoro?
«Ma amore mio, vita mia, si stanno comportando in un modo…» risponde lui, piccato.
Amore mio, vita mia?
Li fisso senza parole.
Mindy mi sorride, raggiante.
«Oh, è così protettivo!»
Con la coda dell’occhio, vedo un movimento.
Ah, già.
C’è anche qualcun altro.
Mi volto lentamente a guardare Ben Barnes.
I nostri sguardi si incrociano mentre prendo nota del suo viso pallido e tirato e delle occhiaie scure.
«Ah, ecco, come completare una giornata assurda. Mancavi tu» mi dice, furioso.
Lo gelo con un’occhiataccia.
«Mancavo io? Io non sono proprio prevista, nelle tue giornate! Min! Insomma! Che cavolo succede?»
Sento un grugnito del barista in risposta al mio strillo.
Claire mi prende ancora il braccio e bisbiglia.
«Forza, spostiamoci. Perché non hai preso un tavolo più defilato, irresponsabile che non sei altro?»
Mindy sembra vagamente colpevole.
«Oh, dici? Mmm….forse dovevo. Il fatto è che qui è davvero…bè, come dire…però ho pensato che era meglio non portarli troppo in giro…»
«Oh, ma che brava!» non riesco a trattenermi «Davvero, non capisco perché non li hai portati direttamente a scuola e presentati a Silente!»
«Bè, Silente ha sempre detto di apprezzare la buona musica e gli scherzi divertenti, quindi magari…»
La voce di Mindy scema di fronte agli sguardi gelidi di noi due.
«Ok, siete arrabbiate. Ma io…»
«Arrabbiate?» sbotto io.
«Arrabbiate?» mi fa eco Claire «Ma piccola incosciente, ti rendi conto…»
«Quando avete finito, qualcuno mi spiega per favore che razza di posto è questo? Cosa ci facciamo qui? E cos’ha Rob?»
Mi volto a guardare Barnes. E devo ammettere che quasi ammiro il suo sangue freddo di fronte a tutto questo.
Ma forse non ha capito la portata della cosa.
Claire si allontana per prendere da bere e io mi siedo al tavolo.
«Mindy, questa cosa è assurda persino per te. Ma ti rendi conto? Come li hai portati qui? Lo capisci che hai violato lo Statuto di Segretezza…»
«No, affatto» mi interrompe lei, trionfante «Sono venuti da soli»
«Da soli? A Hogsmeade, l’unico villaggio completamente magico di tutta la Gran Bretagna? Certo, come no?»
«Mika, davvero, io al massimo ho…»
«Magico?» un sussurro basso mi va voltare di nuovo la testa verso Ben.
Lui mi guarda e un lampo di paura gli attraversa lo sguardo. Poi si volta a fissare l’amico.
«Rob» lo chiama, piano.
Ma Robert sta stringendo la mano di Mindy e la guarda trasognato. Lei gli sorride felice.
Incrocio lo sguardo di Claire, che si sta avvicinando con le Burrobirre, e lei scuote la testa.
Prendo in mano il mio bicchiere e lo riappoggio subito, schifata.
«Bleah»
E Mindy, sorridendo, estrae la bacchetta.
«Gratta e netta!» dice.
«No!!» urliamo contemporaneamente io e Claire, facendo voltare di nuovo il barista.
E il mio bicchiere, improvvisamente, scintilla.
Sento un tonfo soffocato e mi volto a guardare Ben, che ha fatto un salto sulla sedia e guarda il bicchiere con occhi sgranati.
«Tutto bene, grazie. Magari una lavatina in più alle stoviglie…» Mindy sorride al barista e quello si allontana borbottando, non prima di avermi gettato un’occhiata perplessa.
Mi tiro il cappuccio del mantello sulla testa.
Tra l’altro, qui dentro si gela.
«Ok Mindy, parla» dice Claire minacciosa, a bassa voce.
La nostra amica ci guarda preoccupata.
«Va bene, se promettete che non vi arrabbiate»
«Troppo tardi, siamo già furiose. Avanti, spara. Cos’hai fatto a questi due babbani?»
«Come ci hai chiamati?» farfuglia Robert.
Io lo guardo e improvvisamente capisco.
Gemo.
«Min…non gli avrai dato un Filtro d’Amore, vero?»
Claire trattiene il fiato, ma Mindy annuisce.
«Ehm…vi ricordate il Thè a Londra?»
«Gli hai messo qualcosa nel thé?» Ben si sta sforzando di seguire la conversazione, ma chiaramente è in difficoltà.
«Tranquillo, non è una cosa che fa male…»
«Ma cosa dici? Ma se è irriconoscibile! Da un giorno all’altro non viene più alle interviste, nessuno ha notizie di lui, non risponde al telefono…sono passato a casa sua ieri e l’ho trovato che stava uscendo. E quando gli ho chiesto dove andava, ha continuato a blaterare che doveva “seguire il suo cuore”»
«Che caro» sospira Mindy.
Io la fulmino con gli occhi.
«Oh, Min» geme Claire «Hai sempre fatto schifo in Pozioni…e ora tiri fuori il talento?»
Io la interrompo. Lasciamo stare le considerazioni accademiche.
«Di tutte le cose idiote che ti ho visto fare, questa le passa tutte. A parte il pericolo…lasciamolo da parte per un attimo e facciamo un’altra considerazione: senza il filtro, lui sarebbe qui ora? Ti guarderebbe così, direbbe queste cose?»
Mindy sgrana gli occhi e io proseguo, implacabile.
«È falso Mindy, falso. Non è un sentimento reale. Non puoi davvero credere…non puoi abbassarti ad accontentarti di una cosa del genere»
Le si riempiono gli occhi di lacrime e si alza rovesciando la sedia.
Scappa fuori da pub e Robert la segue, non prima di avermi gratificata di un’occhiata di sommo disgusto.
Mi appoggio allo schienale della sedia, svuotata, e guardo Claire.
«Lo so, sono una stronza»
Lei serra le labbra.
«Dici così perché l’hai vista piangere, ma l’ha fatta davvero grossa. Come facciamo a rimediare?»
Io scuoto il capo, sconsolata.
E i miei occhi incrociano ancora quelli di Ben.
E davvero, ammiro il fatto che non stia urlando, strappandosi i capelli o cedendo a crisi isteriche.
«Mi dispiace» gli dico, di getto.
Sia lui che Claire mi fissano, senza parole.
«Mi dispiace davvero per il casino che abbiamo portato nella tua vita. Non potevo immaginare…scusa»
E quasi resto senza parole anche io per la mia uscita.
Forse, dico forse, il mio comportamento con lui era da biasimare e, dopo l’incontro a Londra, ho peggiorato le cose. In fondo non è colpa sua.
E poi non sono io che vorrei lavorare alle Relazioni Babbane?
Lui chiude un attimo gli occhi.
«Chi diavolo siete? E che posto è questo?»
Scambio un’occhiata con Claire.
«Ehm…mi dispiace» gli dice lei «Scusa, anche da parte mia. Ma è meglio se non sai…certe cose. Voglio dire, già così dovremo modificarti la memoria, meglio se non aggiungiamo…»
Lui sgrana gli occhi, spaventato.
Poi bisbiglia.
«Allora…siete davvero sparite, in quel vicolo, a Londra»
Io sospiro e annuisco.
Lui si prende la testa tra le mani.
«Ma come…com’è possibile tutto questo?»
Mi fa quasi tenerezza.
Almeno finché Claire non si alza, annunciando che va a cercare Mindy e che Ben è affidato a me.
A me?
E cosa devo fare?
Io nemmeno gli sto simpatica, a questo tizio.

   
 
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