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Autore: primavera    15/02/2007    6 recensioni
"Entro sbattendo la porta. Non lo faccio per colpa della classica crisi di nervosismo, semplicemente non posso farne a meno. Sono stanco, stufo, assonnato, affamato. Un panino a pranzo, lo stress di tutte quelle ore a spostare pratiche impolverate, e adesso la porta lì in fondo al corridoio si sta aprendo… no, aspettate, fatemi poggiare la valigetta almeno… Strilli acuti. – Papà! –. Ecco, come volevasi dimostrare."
Eccomi tornata con una nuova storia :D La figlia di Harry e Ginny alle prese con l'ambiente di Hogwarts... spero vi piaccia! ^^
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Nuovo personaggio | Coppie: Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologo

Prologo


Entro sbattendo la porta.

Non lo faccio per colpa della classica crisi di nervosismo, semplicemente non posso farne a meno.

Sono stanco, stufo, assonnato, affamato.

Un panino a pranzo, lo stress di tutte quelle ore a spostare pratiche impolverate, e adesso la porta lì in fondo al corridoio si sta aprendo… no, aspettate, fatemi poggiare la valigetta almeno…

Strilli acuti. – Papà! –.

Ecco, come volevasi dimostrare. Ma oh, scusate, non vi ho presentato la mia bellissima famiglia?

Quattro femminucce, un maschietto. Sì, ci siamo proprio dati da fare.

Christina, detta Chris, quattro anni. Annie, quattro anni. Gemelle, sì avete capito bene. Stessi occhietti azzurri furbi, stessa capigliatura nera…

E stessa vivacità incontenibile.

Jennifer, sette anni e mezzo. Capelli rossi, occhi sorprendentemente scuri.

Non so perché.

E poi Jason, l’adorabile Jason, tre anni. Ha gli occhi verdi, i miei stessi occhi.

E i capelli di sua madre, con adorabili ciuffetti neri sparsi qua e là.

Li abbraccio tutti, sollevandoli, facendoli vorticare nell’aria. Sono bellissimi, i miei adorabili quattro bambini.

Quattro… o forse meglio dire tre.

Tutti firmati Potter.

Sì, io, Harry Potter, ormai “fascinoso” ventinovenne, dopo aver gloriosamente sconfitto Lord Voldemort, ho sposato Ginny Weasley, mettendo su famiglia in pochi anni.

Quattro…

Uhm…

Poggio delicatamente per terra Jason, che gattona verso una figuretta altra e slanciata, che ha gli occhi di un verde acqua davvero sorprendente e i capelli neri e lisci.

Janet Potter, undicenne.

Si avvicina mordicchiandosi le unghie, con lo sguardo perso nel vuoto. – Ciao pà – mormora, e mi porge la guancia. Gliela bacio.

Poi, quando si separa e prende in braccio Jason, le domando: – E mamma? –.

Alza le spalle, quasi noncurante. – Ha preso la posta, cucinato per te e poi si è chiusa in camera. Ha detto di andare da lei, quando arrivavi. –

– Va bene – mormoro – bambini, andate a giocare. Io devo parlare con mamma. –

– E poi giochiamo a ‘dindalò’? – chiede speranzosa Jennifer.

– Tu sei troppo grande, però d’accordo – sorrido.

– Sì! – strillano, contenti, poi spariscono, seduta stante.

Sospiro sorridendo, e mi avvio per il corridoio.

L’ultima porta dà sulla camera da letto, dalla quale sono sbucati i miei bambini, e nella quale sono sicuro di trovare la mia Ginny.

Infatti. È seduta sul letto, si morde le labbra pensierosa.

Regge una busta con un colore e una calligrafia strana, spigolosa, molto, molto familiare…

– Ginny? – chiedo, speranzoso.

Alza lo sguardo, incontrando il mio. Ma non muove un muscolo.

– Ginny? – ripeto, con più delicatezza.

Maledizione, ma perché non risponde? Perché è rimasta tanto scioccata da una stupida lettera? Che ne sa lei dei veri traumi psicologici? Ricordo quando ci stabilimmo a casa sua, io, lei e due sue amiche. Lavoravo già, e quando rientravo, stanco e un po’ depresso, mi imbattevo sempre in un termosifone. Quando faceva freddo era il paradiso, per me, però, quando invece tornavo accaldato era il contrario.

Le ragazze avevano comprato una lavatrice. Sì, e l’adoravano. Litigavano sempre per chi doveva farla funzionare.

Quando poi ritiravano la roba che stendevano all’aperto la mettevano su un termosifone; ecco, tornare a casa, trovando un reggiseno o mutandine sotto il naso, non è di certo il massimo.

Che ne sa lei di tutto quello che ho passato tornando a casa? Che ne sa lei di tutte le energie sprecate a coprire la loro biancheria intima con asciugamani che poi scivolavano a terra, scoprendo di nuovo tutto? Che ne sa lei di tutte quelle parole al vento, “Ginny hai un termosifone tutto per te, così come Clarissa e Jen: perché non lo usate lì?” (che tra parentesi poi, il loro comportamento era da egoiste, visto che io appena ritiravo le mie cannottiere e i miei boxer me li stiravo e li riponevo, e la mattina erano di nuovo freddi)?

E invece no, no e ancora no.

Che cosa l’aveva spaventata tanto? Era una lettera, niente di che. Quello che ho passato io per due anni interi in casa con le sue amiche prima di sposarci era poco in confronto allo stupore per quella lettera? Non credo.

E allora perché non parlava?

Alla fine le ho detto: – Dai, Gin, cosa ci può essere di tanto spaventoso nella bolletta del telefono? –

Si è girata, guardandomi malissimo. E ti pareva.

– Scusami – ho mormorato, esasperato – ma se non parli!? Vorrei sapere cosa c’è scritto in quella lettera entro il 2024. –

Me la porge, mordendosi un labbro. – Leggila. –

Apro la busta. Le dita mi tremano leggermente.

Scorro la lettera velocemente, sentendo un fiume di emozioni scorrermi dentro…

E come in un flashback mi ritrovo di fronte ad Hagrid, dieci (o forse di più) anni prima…

Mi porge una lettera…


– Allora, Ginny? – le chiedo, mentre sparecchia.

– Allora cosa? – risponde in un modo che vuole sembrare sbrigativo e sicuro di sé, ma Ginny la conosco, e so che è leggermente preoccupata.

– Mandiamo Janet a Hogwarts? –.

Si gira verso di me, posa lo straccio con il quale sta asciugando il piatto e si siede.

Si prende la testa tra le mani, massaggiandosi le tempie.

– Gin, scusa se te lo dico, ma questo comportamento è leggermente ridicolo. – le sussurro, allungando una mano verso di lei.

Fa un bel respiro profondo, poi mi prende la mano e la tiene stretta.

– Harry, sai meglio di me quello che sta succedendo. I Mangiamorte sono stati rimessi quasi tutti in libertà. Ma te la vedi la nostra bambina… – abbassa la voce – a lezione con il figlio di Draco Malfoy? –.

– Mica ci sarà il figlio di Draco Malfoy – obbietto, poco convinto.

Abbassa di nuovo lo sguardo.

– Gin, guardami – dico, con tono deciso.

Obbedisce, sollevando i suoi occhi chiari verso di me.

Dico: – Sai che Janet è forte, è coraggiosa e saggia, per avere solo undici anni. Mandiamola, Gin.

Prima, però, le faremo un discorsetto. Le diremo di stare attenta, molto attenta, di diffidare di chiunque non sembra affidabile, di avvertire subito qualche adulto appena vede qualcosa di strano… obbedirà, vedrai, Gin. –

Sorride, ma non è ancora convinta.

– Gin? – mormoro ancora.

– E va bene – sussurra, come quasi a sé stessa – mandiamo Janet ad Hogwarts. Quanto manca alla partenza? –.

Faccio un calcolo rapido. – Ancora due settimane, forse di più… –

– D’accordo, avverto mamma e Ron – mormora.

– D’accordo – le faccio eco, anche se in cuor mio mi chiedo cosa c’entri Ron in tutta questa storia. Molly Weasley passi, ma Ron…

Boh!

Mi alzo, bevo un bicchiere d’acqua. Mia figlia, la mia adorata primogenita, è stata ammessa ad Hogwarts! Al solo pensiero mi brillano gli occhi. Sì, è davvero portata.

Spengo la luce della cucina, mi avvio verso la sua cameretta.

Socchiudo dolcemente la porta, cercando di fare meno rumore possibile.

Dal sonno, Janet si muove leggermente, emettendo un mormorìo senza senso.

Mi avvicino piano. Veder dormire i miei figli è un privilegio, per me.

Oh, sta sorridendo. Chissà che cosa sta sognando…

Ancora non gliel’abbiamo detto, lo faremo presto.

Ma a quanto pare, sarà un anno molto lungo, quello che verrà.





Ma tataoooo :D

La gloriosa ç_ç ispirazione è tornata a farmi visita u______u

Soprattutto dopo aver compiuto i GLORIOSI (ohèèè x°D) tredici anni ieri ù__ù

Bbeh, che ne dite?

Sinceramente mi ispira O__o sarà abbastanza lunghetta (anche perché ho intenzione di continuarla u_u).

A voi la parola! :D

Tataooo! :D

La ormai tredicenne

Primavera :D

  
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