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Autore: ticci    02/08/2012    4 recensioni
Ciao! Raccolta di OS ispirate alle mie canzoni preferite di Tiziano Ferro. Perchè l'amore, anche quello tra fratelli o tra genitori-figli, è qualcosa di fantastico e semplice.
#La differenza tra me e te (Padma e Calì Patil);
#E fuori è buio (Bill/Fleur);
#Per dirti ciao! (Sirius/Marlene);
#Troppo buono (Bill/Remus);
#Troppo buono (Lily Luna/Scorpius)
#Per dirti ciao! (Oliver/Roger)
...
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Bill Weasley, Calì Patil, Padma Patil, Remus Lupin | Coppie: Bill/Fleur, Lily/Scorpius, Sirius Black/Marlene McKinnon
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Questa OS partecipa al contest "Dimmi cosa ti ispira" di Mayasun sul forum di EFP, classificandosi prima, a pari merito.

Nick Efp e forum: ticci (EFP), ticci.EFP (forum)
Titolo: Due facce della stessa medaglia
Canzone: “La differenza tra me e te” di Tiziano Ferro
Personaggi: Padma e Calì Patil
Coppie ( se è basata su una coppia):  /
NdA ( Qui scrivete tutto quello che vi passa per la testa ):  Ciao! Premessa: è la prima volta che scrivo delle gemelle Patil, spero di aver colto le loro personalità, così come le ha descritte –seppur debolmente- la Rowling! Appena ho letto il testo di Tiziano mi si è accesa una lampadina: il messaggio che mi è arriva è che sebbene due persone sono diverse, di queste differenze si possono arricchire, completare, come le due facce della stessa medaglia. Sono diverse, opposte, ma senza l’altra non possono esistere. Ecco, questa è l’idea che avevo mentre ho scritto questa OS. Ho inserito anche alcuni versi della canzone, come pensieri e battute.

DUE FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA



Padma non riusciva a ricordare con precisione quando avesse scelto di schierarsi con Harry.
Aveva sempresaputo che alla fine avrebbe dovuto decidere con chi combattere, da che parte stare. Aveva sempre saputo, anche, che la scelta più logica e più giusta era quella duellare accanto a Harry. Aveva ammirato il suo sangue freddo durante il Torneo Tre Maghi, la sua esperienza durante le lezioni dell’Esercito di Silente. Era rimasta colpita della sua sofferenza durante il funerale del Preside, del suo coraggio nel duellare contro i Mangiamorte a Hogwarts e all’Ufficio Misteri.
Tutto era stato una conseguenza di quelle piccole scelte compiute durante la sua formazione magica, e quindi le sembrò logico boicottare il regime di Carrow e rifugiarsi con tutti gli altri nella Stanza delle Necessità in attesa che il ragazzo tornasse e desse loro risposte e dicesse cosa fare. E lei era disposta a seguirlo.
 
Calì ricordava con precisione quando aveva compiuto la scelta di schierarsi contro il Signore Oscuro. L’aveva deciso quando era stata allontanata con forza dalla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts dai suoi genitori e aveva guardato dritto negli occhi verdi il suo compagno di Casa: aveva visto dispiacere e determinazione nel difendere qualsiasi cosa e chiunque dalla distruzione di Voldemort.
Aveva sempre sentitoche Harry era coraggioso, che avrebbe dato qualsiasi cosa pur di proteggere le persone che amava. Sebbene il suo destino non fosse dei più rosei –come continuamente ripeteva la professoressa Cooman- sentiva che sarebbe stato, alla fine, il ragazzo ad affrontare il mago oscuro. Questo, però, si ripeteva, non significava lasciarlo da solo: avrebbe avuto bisogno di chiunque fosse disposto a rischiare la vita, come stava facendo lui. E lei era disposta a seguirlo.

 


§
 

 
Era una delle tante sere che la resistenza trascorreva all’interno della Stanza delle Necessità: c’era chi chiacchierava, chi sonnecchiava, chi provava qualche incantesimo, chi mangiava qualche dolciume procurato dal barista della “Testa del Porco” e chi medicava le ferite di qualche compagno. Padma stava fasciando un terribile graffio sul braccio di Seamus Finnegan, quando l’intera Stanza accolse con boato l’arrivo di qualcuno.
“Sarà Neville con qualche buon panino” disse Seamus, cercando di trattenere una smorfia di dolore.
Padma rise debolmente, tanto era concentrata su quello che stava compiendo.
I ragazzi iniziarono a intonare un nome. Quel nome.
Padma e Seamus si alzarono immediatamente per verificare se fosse appena entrato colui che aspettavano da nove mesi.
Appena Padma individuò Harry Potter, sentì Neville dire: “Va bene, va bene, calmatevi!”.
La folla si allontanò dai nuovi venuti così Padma riuscì a vedere bene Harry. Era dimagrito e aveva delle profonde occhiaie, però era sempre lui. Non le sfuggì l’emozione che il ragazzo provò nel vedere tutta quella gente pronta a sostenerlo, a combattere, a morire se solo lui l’avesse chiesto.
Padma lo sapeva, il suo arrivo significava una cosa sola: quella sera sarebbe scoppiata la guerra, attesa da anni con speranza che la situazione potesse cambiare, paura di non essere all’altezza, timore che tutto possa solo peggiorare, terrore di perdere qualcuno di caro. Improvvisamente un brivido di paura le attraversò la schiena. Cercò con lo sguardo la sorella e la vide sorridere raggiante verso di lei.
Il tuo sorriso spegne i tormenti e le domande a stare bene, a stare male, a torturarmi, a chiedermi perché.
Si sentì immediatamente meglio.

 

 
§

 

 
Calì aveva visto allontanarsi Neville, diretto verso la “Testa del Porco”. Si sistemò vicino al ritratto e attese il suo ritorno. Era raro che Aberforth chiamasse qualcuno di sua spontanea volontà; di solito erano loro ad andare da lui quando ne avevano bisogno. Si avvicinò accanto a lei Lavanda Brown e le chiese se andasse tutto bene. Calì annuì e disse: “Stasera si deciderà tutto. Me lo sento, Lav”. L’amica le sorrise e le strinse una spalla: “Ne abbiamo bisogno, Calì. È estenuante aspettare chiusi qua dentro”. Calì annuì e fissò il ritratto. All’improvviso vide delle persone che si avvicinavano lentamente. Si alzò e mise a fuoco i soggetti: uno era Neville, la sua camminata era riconoscibile persino in una giornata di nebbia fitta; di fianco aveva una ragazza con i capelli cespugliosi e castani, con addosso una piccola borsa di paiette; accanto a lei c’era un ragazzo altissimo, magro con i capelli rossi che si guardava intorno curioso; infine, coperto da tutti, c’era un ragazzo con gli occhiali e una visibile cicatrice sulla fronte.
“Harry” sussurrò Calì.
“Come dici?”: chiese Michael Corner a pochi centimetri da lei.
“C’è Harry insieme a Neville, guarda!”. Il compagno di Casa della sorella guardò a sua volta il dipinto e disse: “Per Priscilla Corvonero! È Harry!”.
Molte persone lo sentirono, così si avvicinarono. Quando i quattro uscirono dal quadro, tutti si strinsero intorno alla persona su cui l’intero mondo magico aveva posto la sua fiducia.
Calì non poteva crederci: finalmente il grande giorno sarebbe arrivato. Era stanca di stare rintanata in quella Stanza, temere che alle persone care potesse succedere qualcosa. Quella sera finalmente si sarebbe deciso tutto. Afferrò la bacchetta che teneva nella gonna della divisa: era pronta per combattere. Cercò con lo sguardo sua sorella e la vide stringere con forza, nervosa, le bende che teneva in mano.
Avrà paura di non riuscire a tenere testa a qualche Mangiamorte o paura di perdere qualcuno.
Padma, combatteremo fianco a fianco perché insieme siamo più forti.
Sorrise incoraggiante nella direzione della gemella. Vide il suo volto trasformarsi da preoccupato a sereno.
Si sentì immediatamente meglio.

 


§
 

 
La battaglia incalzava furiosamente. Padma non riusciva a credere che la scuola stesse crollando a causa degli incantesimi o per la forza delle creature della notte che Voldemort aveva arruolato. Vedere le finestre a pezzi, gli stendardi delle varie Case lacerati, i banchi rotti, le mura crollate fu un duro colpo per la ragazza che tanto adorava quel posto così ricco di storia. Peggio furono, però, le grida di giovani maghi che stavano dando il tutto per tutto per proteggere quel poco che gli restava. Li sentiva gridare disperatamente incantesimi ancora non ben collaudati, invocare Patronus deboli contro i Dissenatori, incitarsi, proteggersi.
Anche lei si sarebbe sentita così se non avesse avuto al fianco Calì. Non perché non fosse abile con gli incanti, anzi. Riusciva a compire tutti quelli di difesa e di attacco senza nessun problema. Eseguiva alla perfezione il movimento del polso, riusciva a cogliere l’esatto momento in cui scagliare l’incantesimo, ricordava alla perfezione le formule degli incanti anche letti solo una volta.
Nonostante tutte queste abilità, sentiva che le mancava qualcosa: l’istinto, il coraggio di osare, di buttarsi senza prima non aver vagliato le varie possibilità. Era ben consapevole che in una situazione come quella che stava vivendo era necessario esserne dotata. Ma se lei non le possedeva, la gemella sì.
“Siete le due facce della stessa medaglia” ripeteva sempre loro nonna.
Sapeva che aveva ragione: Padma la mente e Calì il cuore. Insieme potevano affrontare chiunque.
“Stupeficium” gridò Padma.
“Expelliarmus” scagliò Calì.
Il Mangiamorte di piccola statura che stavano affrontando cadde al suolo e la sua bacchetta volò nelle mani della Grifondoro.
Quest’ultima, con il respiro accelerato per via della corsa, domandò: “Come stai?”.
Padma, alzando le spalle, replicò: “Bene”.
“E io? Boh!” disse quest’ultima scoppiando in una risata sarcastica. Padma si avvicinò preoccupata. Calì, trattenendo la mano della gemella diretta alla sua spalla, replicò: “Tutto a posto Pad. Sono solo…”, ma non finì la frase a causa di quello che a pochi metri da lei si stava compiendo. Il corpo della sua migliore amica era disteso al suolo, in una posizione scomposta, una smorfia di dolore sulla bocca e un grosso taglio sulla fronte, da cui scendeva copiosamente del sangue. Accovacciato su di lei, c’era un disgustoso Mangiamorte che leccava con gusto e estesi il sangue.
“Lavanda!”: gridò Calì, mentre la vista veniva annebbiata dalle proprie lacrime. Afferrò con maggiore forza la bacchetta e si diresse verso quello scempio.
Era pronta a scagliare un incantesimo, quell’ incantesimo, ma fu atterrata al suolo dalla sorella.
Se la scrollò di dosso e le disse urlando: “Cosa fai?”.
Appena finì la frase, una scintilla rossa passò sopra la sua testa, per perdersi nel nulla.
“Grazie” sussurrò Calì. Padma sorrise debolmente. Aiutò la gemella ad alzarsi per dirigersi verso il Mangiamorte che aveva ucciso Lavanda Brown. Ma arrivarono tardi: lo videro Schiantato al suolo. Qualcuno aveva già reso giustizia alla loro amica.
Calì strinse forte la mano della sorella, mentre guardava il corpo senza vita della sua compagna di stanza da sette anni.
Se non ci fosse stata Padma, ora sarei morta come te, Lav.
Sono stata imprudente a correre così.
Padma intuì il pensiero della sorella e disse: “Siamo due facce della stessa medaglia”.

 

 
§

 

 
Tutta quelle macerie, quei corpi, quel dolore erano surreali per Calì. Sapeva che sarebbe stato difficile affrontare i seguaci di Voldemort, ma mai avrebbe creduto di poter sentire tutta quella sofferenza. Aveva visto il corpo di Lavanda circondato da una pozza di sangue, il corpicino di Colin Canon trasportato su una brandina in infermeria, la sempre allegra famiglia Weasley piangere la perdita di un suo membro, il professor Lupin immobile per sempre, con la mano tesa verso la moglie. E la cosa peggiore era che lei sentisse tutto questo. Osservò la sorella seduta su un lettino che madama Chips le aveva preparato, con lo sguardo perso nel vuoto. Nonostante fosse tutto finito, stringeva ancora con forza la fedele bacchetta. Molte persone le passarono davanti ma lei non le vedeva. Non poteva vederle. I grandi occhi marroni, così simili ai suoi, non sarebbero più stati in grado di vedere niente.
Calì non ricordava esattamente quando quell’arcata fosse caduta addosso a Padma. Erano impegnate a duellare contro un Mangiamorte: un momento sentiva la sua voce pronunciare con sicurezza gli incantesimi, il momento successivo sentì solo il suo grido disperato perché non riusciva a vedere niente.
Le si avvicinò e dolcemente le disse: “Padma”.
“Calì” rispose questa, muovendo la testa verso di lei.
Nel vedere quegli occhi, che avevano sempre sprizzato intelligenza e astuzia, così vitrei e inespressivi fece commuovere Calì. Padma se ne accorse e, dopo vari tentativi, afferrò la mano della gemella. Calì ripeté il nome della sorella e l’abbracciò forte.
Tra i singhiozzi disse con sincerità: “Mi dispiace, Pad. Doveva succedere a me”.
Padma sorrise debolmente: “Anche a me. Però, Calì, penso sia un errore piangere cosa non è o è successo all’altra. Come dici sempre tu, il destino ha scelto così. Non sarà facile, ci farà perdere il sonno, sempre, ma almeno siamo ancora qua: tu e io. E vedrai che un giorno, affacciandoci alla vita, tutta questa sofferenza sarà finita”.
Tirando su con il naso, Calì disse: “Anche in questa situazione, sei così maledettamente saggia”.
Padma sorrise, immaginando la faccia della sorella: “Una delle due deve pur esserlo”.
“Corvonero fino alla fine, eh?”.
“Tu il cuore e io la mente”
“Giusto. Perché noi due siamo la faccia della stessa medaglia”.






Altre NdA: Sì, sono ancora qua! Allora volevo specificare alcune cose (non te le ho scritte prima per non anticipare nulla!):
-la frase “c’era un disgustoso Mangiamorte che leccava con gusto e estesi il sangue” mi riferisco a Grayback Fenir: non ho citato il suo nome perché non sono sicura che le gemelle lo conoscano!
-i primi paragrafi finiscono volutamente in modo uguale (“E lei era disposta a seguirlo”, “Si sentì immediatamente meglio”).
-“Ma arrivarono tardi: lo videro Schiantato al suolo. Qualcuno aveva già reso giustizia alla loro amica”, ovviamente è stata Hermione, ma loro non lo sanno! xD
-in corsivo ho messo i pensieri delle ragazze; nel testo troverai delle singole parole in corsivo: l’ho fatto per dare loro migliore risalto.
Ecco ora ho veramente finito! ^^
Spero sia stata una lettura piacevole.
ticci



Al seguente link trovate il giudizio di Mayasun (che ringrazio ancora!): http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=10311489&p=6
  
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