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Autore: Dreamless Music    02/08/2012    1 recensioni
Capitolo II: Tony/Steve {Vale la pena morire per lui.}
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Movieverse, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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The love that lasts the longest is the love that is never returned
Note dell'autrice: Grazie a MusicAddicted e greenbird per aver recensito la storia (e Lu l'ha pure messa nelle preferite, awww) e a sasuchan7 e MaRmOtTeLlA per averla messa nelle seguite <3.
Adesso tocca ai Superhusbands! 
Disclaimer: Il titolo del capitolo è preso dalla lyrics di "21 guns" dei Green Day. Ovviamente non possiedo i personaggi qui citati, bla bla bla, burocrazia.



The love that lasts the longest is the love that is never returned


Capitolo I: Did someone break your heart inside? 




"Sei grosso con l'armatura, senza quella che cosa sei?"
E' oltremodo buffo come una persona conosciuta da poche ore possa così facilmente comprendere quello che altre hanno impiegato anni a svelare, talvolta senza nemmeno riuscirci.
Oh, certo, Tony Stark è tutto ciò che ha usato per descriversi -un genio, miliardiario, playboy, filantropo- ma, soprattutto, Tony Stark è difettoso.
Tony Stark è l'uomo che, in realtà, l'armatura non vorrebbe mai doverla togliere.
Non si tratta semplicemente di abbandonare le vesti di Iron Man, il punto è che facendolo sei vulnerabile, sei esposto e sei inadeguato; sei colui che tutti si aspettano essere uno stronzo, saccente, menefreghista e quello che ti diverte di più è il fatto che non ti sforzi neanche a cercare di fargli combiare idea.
Da un certo punto di vista è meglio così, perchè, fintanto che nessuno crede che tu possa essere una brava persona, puoi crederci tu stesso.
Puoi credere che non possiedi affatto un cuore artificiale che possa essere infranto come quello di qualsiasi altro essere umano.
La verità è che, semplicemente, non riesci a concepire il pensiero di poterti sentire ferito, di nuovo.
Secondo il tuo punto di vista ne hai avuto abbastanza per tutta la vita e aggiungere altro dolore a quello che hai già provato potrebbe soltanto portarti a essere distrutto, quindi più gente non ti conosce veramente -non conosce il Tony Stark che non ha sempre una via d'uscita- meglio è.
Non ha importanza ciò che il mondo vuole che tu dimostri, perchè è già abbastanza difficile provare a te stesso che forse -forse- vali qualcosa di più.
In realtà, però, quello che più desideri è riuscire a convincerti che, sì, non sei l'uomo che è emotivamente instabile e socialmente innaccettabile, l'uomo che usa il sarcasmo e il suo genio come un'arma di difesa, l'uomo che, a quanto pare, non è che un megalomane egocentrico e viziato, un bastardo egoista.
Quel tipo di uomo che Steve Rogers non potrebbe mai accettare.
Sia ben chiaro, così come Tony Stark ripudia le opinioni altrui così potrebbe benissimo fare con quelle di quel ragazzino di Brooklyn.
Il problema, e la cosa che più ti infastidisce di lui, è che ha capito.
Non sai se ne è conscio o meno, ma questo non cambia che tutto ciò che è stato detto fino a questo momento tra voi ti abbia scosso qualcosa dentro, perchè, incredibile a dirsi, ma corrisponde alla verità.
Steve Rogers è stato capace di far crollare la maschera in circa quattro minuti e sedici secondi da che vi siete incontrati e questo -il fatto che, in qualche modo, abbia saputo leggerti dentro senza nemmeno sforzarsi- ti spaventa, perchè, all'improvviso, eccola lì la tua volnerabilità, in bella mostra sotto gli occhi di tutti.
E lo odi, oh sì.
Allora alzi le tue difese più che mai e, sicuramente, il tuo intento è quello di ferirlo, perchè sa troppo di te o almeno crede di saperlo.
Non puoi negare che ha ragione quando afferma che non sei niente una volta tolta l'armatura, perchè è vero: senza Iron Man tu non sei che Tony Stark e lui è rotto; tuttavia, non puoi permettere che Steve abbatta quel muro di indifferenza che ti sei creato intorno, perchè vorrebbe dire esporsi totalmente e rischiare che quell'uomo, che in fin dei conti, è stato il tuo eroe da che ne hai memoria, rimanga deluso da quello che potrebbe vedere.
Ricordi le storie di tuo padre, in quel poco tempo che si concedeva per stare con suo figlio, e ricordi la stima e l'ammirazione el'affetto impresso nella sua voce quando parlava di Capitan America e di come non fosse che una persona normale con grandi sogni e un grande cuore.
Crescendo, hai immaginato di diventare come lui, così Howard, guardandoti, sarebbe stato altrettanto fiero di te, ma adesso ti rendi conto che è andato tutto male.
Ti basta guardare quel pezzo di metallo che hai nel petto, quello che spacci per il tuo cuore, per capire che Steve, se davvero gli permettessi di vederti dentro, non proverebbe nulla nei tuoi confronti se non disprezzo.
Ma qualcosa, che davvero non ti sai spiegare, cambia nel momento dell'esplosione, quando Steve ti si getta addosso per proteggerti e tu ti ritrovi a fissarlo negli occhi e, cavolo, non ti eri per niente accorto di quanto azzurri fossero.
Hanno quella strana luce che li fa brillare e, per qualche assurdo motivo che la tua mente non riesce ancora a decifrare, in mezzo all'inferno che si sta scatenando intorno a voi, realizzi che Steve Rogers è vulnerabile tanto quanto te e che anche lui non fa che nasconderlo dietro una maschera di sicurezza e autorità
Steve non appartiene a questo tempo, diavolo, probabilmente preferirebbe essere morto insieme a tutti quelli a cui ha voluto bene piuttosto che essere qui, a fare l'eroe e a salvare il mondo ancora una volta, a salvare te.
Lui non è invincibile, non è un semi dio con un martello che spara saette e non ha un alter ego verdognolo dalla forza mostruosa e non ha un fottutissimo pezzo di metallo addosso che è capace di proteggerlo in situazioni come questa.
Steve Rogers è soltanto un essere umano e può morire e, sia dannato, se ha dovuto rischiare la vita per te.
E' in quel preciso momento che senti il bisogno -il desiderio- di dimostrargli che non sei affatto quello che ti ha accusato di essere, di fargli vedere come è tutto una farsa e di provargli che sei più di questo, che può fidarsi di te, che sarai al suo fianco quando ne avrà bisogno.
E non te ne frega niente se rimarrai ferito -e sai che sarà così, lo è sempre- perchè, mentre stai volando sopra New York e lui è lì sotto a guardarti, dicendoti che è un viaggio di sola andata, capisci che ne vale la pena.
Vale la pena morire per lui.
Ne vale la pena solo per vedere il sorriso che ti rivolge una volta che ti sei risvegliato, perchè esprime scuse e comprensione e qualcos altro che non hai tempo ora di analizzare, ma che, stranamente, è pieno di calore e...sentimento?
Quel sorriso che ti spezza il cuore.

  
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