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Autore: Tommos_Love    02/08/2012    3 recensioni
Sophie, ventenne che ritorna dopo sette anni dal Sudamerica al suo paese d'origine, l'Inghilterra.
Si rincontrerà con la sua migliore amica, Kate, che la odierà per tutta la vita.. perchè? Scopritelo leggendo :)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A svegliarmi fu il rumore di un telefono, un messaggio forse, aprii gli occhi notando che Louis dormiva ancora, era tenerissimo.. ritornando alla realtà il telefono era quello di Louis, lo presi in mano per spegnerlo, ma vidi che gli era arrivato un messaggio.. di Kate.
'Louis mi manchi, dove sei? Torna da me, ti prego' c'era scritto. Non so per quale motivo andai a leggere i messaggi ricevuti, quasi tutti erano di Kate.
'Louis io ti amo torna'
'Amore perchè mi hai lasciata?' 
'Sophie è una stupida, lei non ti merita.. vieni da me'
'Louis cavolo per te morirei' 
Rimasi scioccata a leggere tutti quei messaggi. Iniziavo a pensare che Kate avesse un problema, sul serio.. era come fissata con Louis, e questa fissazione la faceva diventare un'altra persona, aveva bisogno di aiuto. 
«Ehii» sentii la voce di Louis appena sveglio. Avevo il suo telefono in mano, stavo violando la sua privacy, cavolo!
«Buongiorno.. scusa se l'ho preso è che non smetteva di suonare» mi giustificai, lui iniziò a ridere.
«Non ti preoccupare, belli i messaggi vero?» disse prendendo in mano il cellulare, vedendo che li stavo leggendo. Diventai rossa!
«Insomma!» dissi accennando un sorriso. 
«Non mi lascerà mai in pace!» disse fissando lo schermo del telefono, probabilmente leggendo l'ultimo messaggio arrivato. 
«Ha bisogno di aiuto Louis..» mi sedetti sul mio letto, fissandolo.
«Aiuto? Sophie, Kate mi fa quasi paura.. è vero ha bisogno di essere aiutata ma non penso che noi siamo le persone più adatte per farlo.»
«Hai ragione, ma dobbiamo trovare qualcuno che possa farlo.» 
«Dopo tutto quello che ti ha fatto, tu vuoi aiutarla?» mi chiese stupito.
«Lei non mi ha fatto niente Louis, è solo innamorata.»
«Della persona sbagliata» finì la frase. 
Un sorriso si dipinse sul mio volto, ero proprio felice di sentire quelle parole. 
«Ti fa ancora male?» chiesi cambiando discorso. 
«No, tutto grazie alla mia dottoressa!» sorrise contento. 
Io scoppiai a ridere.
«Si certo, se io sono la tua dottoressa tu cosa sei? Il mio eroe?» l'avevo veramente detto? Di solito questi pensieri li trattenevo dentro la mia testa, cavolo.
«In un certo senso.. si» si alzò e si sedette accanto a me. Prese il mio viso tra le sue mani, ma lo respinsi subito, ogni volta che mi toccava, vedevo la faccia del disgraziato che mi causò questo trauma. Lui, grazie al cielo, sembrò capirmi e si limitò a sorridermi. 
«Forza andiamo!» si alzò dal letto porgendomi una mano.
«Dove?» chiesi confusa ridendo.
«A fare colazione, ovvio!» fece un sorriso a 32 denti, oh mamma, aiuto, era proprio bello, sisi.
Mi alzai e mi cambiai, avevo dormito con gli stessi vestiti, come Louis. 
Mi portò da Starbucks, era da tempo che non ci andavo. Louis era proprio carino con me, era proprio vero lui..era il mio eroe. 
«Mi ha detto Harry che ti sei trasferito..» dissi sedendomi su una panchina difronte a Starbucks.
«Si.. solo che sono un vero disastro!» iniziò a ridere.
«Ahaha come mai?»
«Non so fare niente!» ammise. Scoppiai a ridere, Louis era proprio uno di quei ragazzi che lascia fare tutto agli altri,e ora.. ecco le conseguenze. 
Stavo bene con lui, forse è l'inizio di qualcosa? Lo speravo tanto, non mi importa se Louis adesso è il mio fratellastro, non mi importa se i nostri genitori e Alexa non saranno d'accordo, non mi interessa andare contro tutti. Mi interessa solo stare insieme a lui, poi tutto il resto non importa. 
Avrei dovuto dirgli tutto quello che provavo per lui, ma le parole non mi uscivano, era come se non volessero proprio uscire. Forse non ero pronta, e forse neanche lui lo era.. una sola cosa poteva migliorare le cose : IL TEMPO. 
«Oh mio Dio!» esclamò scioccato guardando dietro di me.
«Ehi cos'hai?» mi girai e vidi una cosa che non mi sarei MAI e poi MAI aspettata di vedere, ma che cavolo.
«Dimmi che non è vero..» mi rigirai con una faccia stupita verso Louis.
«Non posso farlo!» era scioccato quanto me, anzi forse un po' più di me.
Ci alzammo e andammo verso..
«Luca!?!» dissi quasi urlando.
«Andy!?!» Louis fece lo stesso.
I due si staccarono imbarazzati per la scena appena avuta. Ero scioccata davvero, mio fratello.. mio fratello era come Luca.. 
«Posso spiegare!» si alzò di scatto e si mise davanti a me.
«Devi spiegare!» replicai.
Guardai Andy e Louis, i quali capirono subito che dovevano dileguarsi, anche se, un po' di paura ce l'avevo... insomma Louis e Andy da soli insieme? Ma sentivo che questa volta potevo fidarmi di entrambi, andarono via e io e Luca ci sedemmo sulla panchina.
«Allora.. Sophie, mi dispiace che sei venuta a saperlo così..»
«Da quanto tempo va avanti questa storia?» chiesi.
«Da poco, fino un mese fa pensavo di essere attratto solo dalle ragazze, ma poi.. io e Andy.. beh ecco hai capito, mi piace, voglio stare con lui.. anche se so che alla mamma verrà un infarto!» rise.
Non ero nessuno per giudicare mio fratello, poi non ero la persona adatta per rimproverarlo. 
«Ma Nicole?» chiesi non curiosa, di più.
«Beh ecco, diciamo che ha mentito a tutti per ME. Ci conosciamo da anni, e quando le dissi della mia omosessualità, mi disse che avrebbe fatto di tutto pur di aiutarmi, e così fece..» 
«Capito.. lo dirai a mamma?» 
«No, o almeno non per ora! Ti prego di non dire niente, e con Louis.. ci parlo io!» mi supplicò.
«Non ti preoccupare, non dirà niente» lo rassicurai. 
Proprio in quel momento li vidi tornare, fortunatamente senza lividi! 
«Okay.. allora, noi andiamo.. Ci vediamo sorellinaaa!» Luca mi abbracciò, come faceva ai vecchi tempi. Sorrisi e ricambiai, salutai con un bacio sulla guancia Andy. Andarono via.
Louis mi guardava male, ma vedevo che tra poco sarebbe scoppiato a ridere.
«Che c'è?» chiesi confusa con un sorriso sulle labbra.
«Tu lo sapevi.. di Andy!» rimase serio ma allo stesso tempo voleva scoppiare a ridere.
«Io? Noooo, come fai a pensare quello?» dissi ironicamente. 
Lui, come mi aspettavo, scoppiò a ridere, si avvicinò a me.. sempre ridendo, era vicinissimo al mio viso, ma invece di baciarmi, iniziò a farmi il solletico, il mio punto debole. 
«Non devi dire bugie!» continuò ridendo, sempre facendomi il solletico.
«Smettilaaaaa!» urlai senza smettere di ridere.
«Solo se ammetti che l'hai fatto per farmi ingelosire!» continuò lui.
Lo guardai incredula.
«Farti ingelosire?AHAHAH ma ti senti? Chi pensi di essere?» dissi isterica.
«Si ok..» disse lui accennando un sorriso, come per farmi tacere. 
«Beh.. quella volta con Alexa, neanche tu scherzavi »
«Cosa?» disse lui ridendo imbarazzato. 
«AAAAHA! LO SAPEVO! AHAHAH Louis, tu sapevi benissimo cosa vagava nella mia mente quando vi vidi insieme, nonostante ciò tu avevi continuato a ridere e scherzare insieme a lei, come fidanzati!» feci un sorriso soddisfatto!
«Cosa? No..non è vero.. Facciamo che nessuno dei due era geloso okay?» si difese lui.
«Come vuoi!» sorrisi, tanto ormai sapevo già la verità.
Dopo aver parlato un po' chiesi a Louis di accompagnarmi al lavoro, volevo sapere cosa ne pensasse. 
«Uno studio di registrazione?» chiese stupito entrando nell'edificio misterioso. Andammo nell'ufficio di James.
«Ehi Ciao James, lui è Louis (SE LO LEGGETE A VOCE ALTA FA STRANO DIRLO, AHAHAHA)» dissi mentre Louis stringeva la mano di James.
«Louis lui è James, il mio capo nonché papà di Nicole» 
«Piacere signore» sorrise Louis.
«Chiamami James, per favore.. Sophie cosa ci fai qui? Oggi è il tuo giorno libero» 
«E' vero ma volevo far vedere a Louis un po' lo studio.. posso?» chiesi con occhi dolci.
«Okay ma non toccate niente!» disse per poi sorriderci.
Uscimmo e andammo in una stanza, dove dove c'era un cantante principiante che registrava il suo primo disco, restammo dall'altra parte guardando attraverso il vetro come cantava. 
«Sophie so che è il tuo giorno libero ma ho bisogno che mi aiuti, sono arrivate delle pop star, ho bisogno dei tuoi sorrisi che li fanno tranquillizzare» iniziò a ridere, e insieme a lui Louis, guardai quest'ultilmo come per chiedere permesso.
«Tranquilla, vai.. io starò qui a guardare» mi sorrise. Gli diedi un bacio sulla guancia, e uscii seguendo James.
«Allora di chi si tratta?» chiesi mentre ci avviavamo in un'altra stanza.
«Mah.. dei Jonas Brothers!» disse come se fosse la cosa più normale, io invece ero sotto shock.
«I Jooo-onas Brother..s?» balbettai. Lui scoppiò a ridere e annuì. Cavolo, li ho sempre ammirati molto. E poi ho sempre avuto una cotta per uno dei fratellini, Nick, mi sarà passata? 
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