Parabatai.
#3. Gilet; Niall&Liam (Ziall e Larry e Liam/Danielle + Malec).
–
Spero
che tu stia scherzando, – bofonchia Niall osservando con aria
schifata il gilet nero che Liam, il suo parabatai,
stringe orgoglioso tra le mani; non può chiedergli di
mettere
quell'affare di sottile, sottilissima
seta proprio la sera in cui devono presenziare alla festa,
sicuramente piena zeppa di Nascosti, di Magnus Bane (*). È
impensabile, avanti, dove si dovrebbe infilare le armi che
sicuramente gli serviranno entro la fine del party?
–
No,
Magnus ci vuole ben vestiti; deve presentarci il suo ragazzo,
ricordi? – fa il ragazzo, retorico, appoggiando il gilet sul
letto
dell'altro; non ha alcuna intenzione di stare lì a subirsi
le
lamentele del suo migliore amico e parabatai,
perché tanto sanno entrambi perfettamente che
quell'eccentrico
stregone che ha sempre avuto un debole per loro - chissà per
quale
motivo - non esiterà a sbarrare loro l'ingresso se non si
presentassero vestiti in modo decente.
Niall
storce di nuovo il naso, fissando trucemente quell'innocuo capo
d'abbigliamento che Liam vuole fargli indossare per forza; conosce
Magnus, e si fida di lui, ma avanti, quale Cacciatore sano di mente
si presenterebbe ad una delle sue maledette feste senza un'arsenale a
portata di mano?
–
Niall,
anche il suo ragazzo è un Cacciatore, pensi che sia
così stupido da
metterlo in pericolo solo per capire se ha ancora autorità
sui
Nascosti di Londra, anche dopo essersene andato? – continua,
quasi
leggendo nella mente del parabatai
le
sue preoccupazioni; sono le stesse che ha avuto lui, prima di
rendersi conto di quanto fossero infondate. Poi sorride, stupendo il
ragazzo con il brillio di malizia che illumina per un attimo le sue
iridi castane. – Staresti splendidamente con questo e una
camicia
decente, scommetto che Zayn avrà la bava alla bocca non
appena ti
vedrà.
–
Sono
sicuro che preferisce avermi vivo e vegeto nei miei soliti vestiti,
piuttosto che morto stecchito con un bel gilet di seta addosso,
–
ribatte Niall, lasciandosi però sfuggire un sorriso
all'immagine che
Liam ha insinuato nella sua mente; Zayn con la bava alla bocca,
sarebbe sicuramente una scena comica. Poi sospira, ormai arreso
all'evidenza dei fatti, e prende il capo in mano come se fosse un
potenziale assassino: lo indosserà, non ha nessuna
possibilità di
fare il contrario.
Quando
è finalmente pronto, con la camicia bianca, il gilet di seta
e un
pantalone nero che Liam gli ha consegnato pochi minuti dopo la sua
resa, uno stilo e una spada angelica infilata nei calzini, Niall si
decide a scendere nell'ingresso dell'Istituto ad aspettare tutti gli
altri.
Louis
e Harry, incredibilmente, sono già di sotto vestiti di tutto
punto,
intenti a sussurrarsi cose - sporche, sicuramente - nelle orecchie,
appoggiati contro una parete; anche Danielle ed Eleanor - fasciate in
abitini striminziti che lasciano ben poco all'immaginazione ma non
risultano comunque essere volgari - sono presenti, e chiacchierano
tranquille dall'altra parte del salone. Liam e Zayn arrivano poco
dopo di lui, e per un attimo Niall sente la bocca seccarsi - altro
che bava! - davanti alla folgorante bellezza del suo ragazzo:
è
vestito come lui, camicia gilet pantaloni, ma sembra uscito da una
rivista di moda maschile per quanto gli cadono bene addosso - e, ci
fa caso in quel momento, sono tutti
vestiti
uguali, a parte le ragazze.
Nota
con piacere che anche Zayn rimane per un attimo smarrito di fronte a
lui, prima che Liam gli dia una gomitata leggera nel costato e si
avvicini a Danielle per baciarla a fior di labbra e dirle che
è
bellissima. Un sorriso è tutto ciò che Niall
riesce a regalargli,
prima che Eleanor annunci a gran voce che i taxi che devono portare
tutti loro a casa di Magnus sono arrivati.
– …
e
così il Presidente Miao si è preso il
raffreddore, – finisce di raccontare lo stregone, un braccio
intorno ai fianchi
di quello che ha presentato come Alexander Lightwood, suo fidanzato,
non appena hanno varcato la soglia del suo appartamento: Magnus ha
sempre avuto buon gusto, senza dubbio, quel ragazzo è
bellissimo coi
suoi occhi blu scuri e i capelli neri come l'inchiostro, le gote
imporporate dall'imbarazzo che sicuramente lo avvolge nell'essere
così al centro dell'attenzione. Non dev'essere abituato a
stare con
così tante persone in una stanza, o per lo meno non
dev'essere
abituato a farlo come fidanzato
del padrone di casa. Niall in un certo senso lo capisce, ma non ha il
tempo materiale per compatirlo o prenderlo da parte per fare due
chiacchiere - sembra anche simpatico, per l'Angelo - perché,
subito
dopo che Magnus chiude la bocca, sente una mano familiare serrarsi
sul suo polso e trascinarlo lontano dagli altri, in un angolino un
po' appartato del loft esagerato dello stregone.
–
Sei
bellissimo, – soffia Zayn al suo orecchio, prima di baciarlo
- e
Niall sa che vuole farlo dall'inizio di quella serata, davvero,
perché è esattamente quello che desiderava fare
lui. Sorride contro
le sue labbra, aprendole per lasciare che le loro lingue si
scontrino, e si stringe di più contro il suo petto. Le mani
si
intrecciano ai suoi capelli, e quando si separano per riprendere
fiato vorrebbe davvero dirgli la stessa cosa, ma per l'ennesima volta
viene interrotto.
–
Piccioncini,
le cosacce fatele a casa vostra! – li richiama lo stregone,
spuntando all'improvviso vicino a loro con Alec ancora sottobraccio e
Louis e Harry che ridacchiano colpevoli alle loro spalle.
Decisamente,
non appena torneranno all'Istituto troverà un modo per farla
pagare,
a quei due maledetti pettegoli che non sono in grado di tenere la
bocca cucita con nessuno e ci godono - perché non
può essere
altrimenti - a metterli in imbarazzo.