Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: LadyofShadow    27/05/2004    0 recensioni
la storia di Cenerentola riveduta e corretta, per i personaggi di Harry Potter, che si troveranno in uno scenario completamente nuovo ma abbastanza allegorico. Una storia in cui l’amore, la guerra, il bene e il male si affrontano e si mescolano sullo sfondo di un magico medioevo.
Genere: Parodia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Draco si fermò davanti al grande portone di quercia

Draco si fermò davanti al grande portone di quercia
- fatemi entrare! – intimò alle guardie
- ci dispiace, altezza, ma il re è molto occupato al momento… -
- ho detto di FARMI ENTRARE! – quasi gridò, con tanta rabbia e determinazione da far rabbrividire i tre uomini, alti e grossi almeno il doppio di lui – SUBITO! –
- Ma, signore… - cominciò a pigolare uno dei tre – sono ordini del re… -
- Va bene… - Draco cercò di calmarsi, riacquistando parte del suo autocontrollo, ma mantenendo un’aria molto minacciosa – e quando il re sarà disposto a ricevermi? – chiese con tono molto più educato
- Probabilmente, staser… -
- STASERA? STATE SCHERZANDO?? –
- Vi prego, Altezza… noi non possiamo farci niente… -
- Il Re sta prendendo parte ad un importante consiglio –
- E va bene. Va bene – disse con un tono che faceva ben intendere che non andava bene per niente – Aspetterò. Qui. – e detto questo si sedette sul piccolo divano della sala d’aspetto, con espressione più risoluta che mai

************************************

Pansy capì subito che non era il caso di tentare un incantesimo. Forse a suggerirglielo furono le minacce sussurrate a mezza voce al suo orecchio. O forse la lama affilata che le sfiorava la pelle del collo, e l’avrebbe di certo uccisa se solo avesse osato aprir bocca. Questo la storia non lo racconta, ma una cosa è certa; comunque avesse fatto, non avrebbe visto la prossima alba.
- tu – sussurrò la voce – Hai ucciso i miei genitori! Hai ucciso un sacco di altri poveri innocenti, e ora vorresti che ti lasciassi vivere? –
La proprietaria della voce la fece girare di scatto. Era una ragazza, una contadina a giudicare dall’aspetto, aveva foglie e rametti invischiati nella chioma riccia, come se avesse corso attraverso il bosco. Aveva il fiatone e le tremava la mano con cui teneva il coltello, ma non per questo era meno minacciosa. Lo sguardo colmo d’odio non prometteva nulla di buono.
- Li hai uccisi – continuò – e perché? Perché hanno ‘osato’ ribellarsi al tuo caro monarca? Perché non avevano i soldi per pagare le tasse? Ma ce l’hai un cuore? –
Pansy fece per parlare, ma la bruna rafforzò la presa sul coltello, spingendolo contro il collo della maga, da cui uscì un rivolo di sangue. Sangue! Nessuno aveva mai osato tanto prima. Cercò di divincolare le mani, ma il ragazzo alle sue spalle la teneva ben stretta.
- Ron – la ragazza abbassò il coltello – Legala e tappale la bocca. Portiamola via. Deciderà Harry cosa fare di lei –
- Ma Hermione… -
- Fallo e basta! Non vorremmo lasciare una pozza di sangue in questo bel cortiletto, no? Le guardie che ci hanno gentilmente fatto entrare potrebbero riprendere i sensi e trovarla –
- Giusto –
Il ragazzo aveva una presa salda, e nonostante i suoi sforzi Pansy non riuscì a divincolarsi. La portarono via di peso, attraverso una porticina secondaria che dava su una strada in ombra, fino alla Locanda della Fenice.

******************

Harry e un centinaio di coraggiosi volontari si stavano facendo strada attraverso i primi chilometri del passaggio
- aveva ragione quel tipo. È davvero stretto – borbottò il ragazzo tra sé
- Harry? – chiamò una voce alle sue spalle
- Che c’è, Dean? –
- Arriveremo in tempo? –
- Direi di si. Non è ancora mezzogiorno, e siamo circa a un terzo di strada, secondo i miei calcoli. Fra poche ore Ron, Hermione e gli altri scenderanno in piazza e creeranno un diversivo –
Harry dovette trattenere il fiato e mettersi di profilo per passare attraverso un varco particolarmente stretto. Per un attimo regnò il silenzio, rotto solo dalle gocce di acqua calcarea che cadevano dalle stalattiti, continuando il loro lavoro secolare.
- Come faremo ad uscire di qui? Che aspetto ha la porta all’altro varco? –
- Dovrebbe essere una specie di portello di metallo. Si apre spingendolo verso l’alto –
- Okay, e se in quel momento il Re fosse nella stanza? –
- Dean, la smetti di portare sfiga? – lo zittì Colin
- Spero proprio che ci sia – sorrise mesto Harry, voltandosi a guardare Dean nella fioca luce delle fiaccole – così gli darò subito la lezione che si merita. –

********************************************************

- ma che cosa diamine succede? –
Lucius Malfoy si alzò seccato, interrompendo una riunione del Consiglio Ristretto, per affacciarsi alla finestra; circa dodici metri più in basso, appena fuori dalle mura, centinaia di persone stavano gridando a gran voce frasi sconnesse agitando zappe e rastrelli e tirando sassi sulle guardie, che aspettavano giusto l’ordine di contrattaccare.
Ordine che non tardò ad arrivare.
Le guardie si armarono di picche e spade e partirono all’attacco contro i rivoltosi, che cominciarono ad arretrare nei vicoli della cittadella. Le guardie si lanciarono all’inseguimento, costretti a dividersi in gruppetti per contrastare la superiorità numerica dei ribelli. Un osservatore attento avrebbe notato che quei sovversivi non erano che donne e vecchi,… ma gli osservatori attenti non sono mai stati molto diffusi. Uno stratega della guerra avrebbe subodorato una trappola,… ma gli strateghi sono una razza in via d’estinzione. Insomma, quel rappezzato gruppo di popolani riuscì ad isolare i soldati e attirarli chi in un vicolo cieco, chi in una casa o in una piazza per poi accerchiarli e schiacciarli con le poche armi a disposizione. Gli scontri si protrassero fin dopo il tramonto.
Lucius, che dalla sua finestra godeva di un’ottima visuale della città, si batté una mano sulla fronte
- Che manipolo di idioti! E questi dovrebbero essere la Guardie Reale? –
Ma nonostante capisse la gravità della situazione, il Re era ben lungi dall’idea di scendere di persona a risolvere la situazione. Ma figuriamoci. Poteva farsi la bua.
- dove diavolo è il Comandante? –
- ehm, maestà, sarebbe laggiù con gli altri – indicò il Vice Consigliere
- oh, fantastico! –
Lucius decise di dare immediatamente l’ordine di isolare quell’ala del palazzo, in modo da evitare a chiunque l’entrata. Uscì dalla Sala del Consiglio, con l’intenzione di chiamare il primo servitore che gli fosse capitato a tiro, ma si bloccò sulla soglia. Su un divanetto della sala d’attesa, suo figlio lo stava osservando con cipiglio rabbioso.
- padre – lo chiamò
- cosa ci fai qui, Draco? – lo redarguì il Re
- devo parlarvi – Draco si alzò di scatto
- non adesso – Lucius fece un cenno noncurante con la mano, intimando al figlio di togliersi dai piedi
- ADESSO, invece – ribattè il principe con convinzione, mettendosi davanti al padre e bloccandogli prepotentemente la via
- Senti, c’è una rivolta in corso, nel caso tu non te ne sia accorto! Non ho tempo per le tue sciocchezze! – fece per scansare con la forza il ragazzo, ma cambiò idea quando si accorse della lama che gli sfiorava la gola. Draco l’aveva estratta con una rapidità quasi innaturale
- Tu hai condannato a morte la ragazza che amo! – sibilò con rabbia – e ti avverto che non mi fermerò finchè non l’avrò vendicata! –
Visto che i membri del Consiglio, visto che aria tirava, si erano codardamente chiusi dentro, e che la porta d’uscita era sbarrata dall’esterno per ordine stesso del Re, Draco e Lucius erano bloccati in quella stanza. E forse nessuno dei due ne sarebbe uscito vivo.
- che stai dicendo? Non so niente di nessuna ragazza! –
Lucius infatti non aveva ancora recuperato la memoria dopo la pozione che gli aveva dato Pansy. Altrimenti si sarebbe chiesto perché non gli era arrivata conferma dell’esecuzione di Ginny. Ma le parole del figlio gli fecero scattare la proverbiale scintilla, e i ricordi tornarono vividi e chiari
- ma certo – ghignò Lucius – la troietta ormai sarà bell’e morta! Un giorno mi ringrazierai per questo, Draco. E ora fatti da parte –
- no! – Draco impugnò la lama in posizione di attacco – se vuoi uscire vivo di qui, dovrai passare sul mio cadavere –
- Draco, non fare lo stupido! –
- Quanti altri ne hai uccisi, come lei? Quanti innocenti hanno pagato con la vita il solo fatto di "essere di troppo"? –
- Adesso smettila – disse freddamente il Re – questo scherzo non mi diverte più! Sappi, ragazzo, che nessuno mi è indispensabile! Nessuno, nemmeno tu! Se ti ribelli a me, farai la fine di tutti gli altri! – lentamente, Lucius estrasse la spada – Sai bene qual è la punizione per il tradimento –
- Non potresti farmi del male più di così – Draco si costrinse a ricacciare indietro le lacrime – Muori!! –
e partì all’attacco, menando un fendente contro il padre, che purtroppo parò egregiamente, e rispose con un colpo all’altezza del collo del figlio. Draco lo schivò e mulinò la spada, colpendo la mano di Lucius, che lasciò cadere l’arma
- maledetto! – gridò l’uomo, guardando il figlio con occhi di fuoco
Prima che il re potesse raccogliere la lama, Draco la allontanò con un calcio e poggiò la punta della spada contro la gola del nemico a terra.
- cosa vuoi fare? Vuoi uccidermi, adesso? – tentò un ultimo approccio razionale, benché una scintilla di pazzia balenasse in fondo ai suoi occhi – non sei in grado di governare. Non durerai un giorno! – nel frattempo, molto lentamente, allungò una mano a prendere uno stiletto che teneva nello stivale – quanto pensi che ci vorrà prima che il popolo si ribelli? Prima che organizzi una rivolta come si deve? Io sono l’unico che può proteggerti! –
- no, non puoi. Loro sono già qui. Forse sono già entrati nel castello. – scioccato dalla notizia, per un attimo Lucius dimenticò lo stiletto e sgranò gli occhi – si,… gli ho detto io come entrare. Esiste un passaggio segreto, sai? È questione di minuti, ormai… mi uccideranno, certo, ma non prima che io abbia visto scorrere il tuo sangue! –
Draco sollevò la spada, e con un colpo netto recise la testa e la vita dell’uomo che aveva ucciso la sua amata.
Rumori di lotta dal corridoio. A quanto pare, Harry e gli altri stavano arrivando.
Pochi secondi dopo, la pesante porta si spalancò; Draco ebbe una fugace visione delle guardie riverse a terra, prima che un gruppo di giovani uomini gli coprisse la visuale. In testa c’era Harry, che guidava il corteo. Per un attimo il tempo parve fermarsi, mentre il ragazzo moro guardava incredulo prima il corpo dell’ex-re, poi Draco. Senza curarsi delle lacrime che scendevano copiose dai suoi occhi, il principe lasciò cadere a terra la spada. Il clangore del metallo sulla pietra sembrò rompere l’incantesimo, riportando i personaggi di quell’assurda situazione alla realtà. Finalmente, Harry mosse un passo verso il biondo.
"Arrivo Ginny, amore mio!" fu il pensiero di Draco, mentre Harry sollevava la spada verso di lui

*******************************************************************

Harry e i suoi compagni erano sbucati negli alloggi del Re, che trovarono completamente vuoti. A parte un giovane servitore che stava riassettando la stanza, e che al vederli si mise a tremare come una foglia.
- dov’è il Re? – chiese Dean a bruciapelo, sollevando il ragazzo per il colletto
- i-io n-n-non… -
- sei sicuro? – ribadì Dean con la sua aria più minacciosa
- c-credo che sia n-nella Sala del Consiglio – balbettò – l’ho sentito lamentarsi di quei "quattro idioti cacasotto" e, signore, lo sanno tutti a chi si riferisce. –
- dov’è questa stanza? –
- n-nell’ala est. Secondo piano. Non è lontano da qui, dovete… attraversare il cortiletto interno… per carità, non dite che l’ho detto… - Dean lo lasciò andare e si accodò agli altri che stavano uscendo nel corridoio deserto.
Non c’erano guardie, perché non essendoci il Re la loro presenza non era indispensabile. Soprattutto con una rivolta in corso.
Trovarono senza difficoltà l’unica porta del secondo piano dell’ala est. Due guardie sull’attenti la controllavano come se ne fosse andato della loro vita. E forse era proprio così.
La porta era spessa almeno venti centimetri, di quercia e metallo, eppure si sentivano strani rumori provenire dall’interno, come un cozzare di lame.
Harry guidò i suoi amici contro i soldati, che schiacciati dalla superiorità numerica non durarono un minuto. Quelli che non avevano ancora un’arma decente ne approfittarono rubandole ai cadaveri.
Colin recuperò la chiave dalla tasca di uno dei due e la fece scattare nella serratura, poi, aiutato dagli altri, schiuse il portone. Quello che videro dall’altra parte congelò tutti come se avessero visto un fantasma. Il Re era morto. Il suo corpo giaceva riverso a terra, a circa due metri dalla testa. Il sangue macchiava il pavimento di pietra e la lama del ragazzo che stava in piedi accanto a lui, contemplando con indifferenza il suo lavoro. Il ragazzo sembrava la copia del defunto monarca; gli stessi capelli biondi, gli stessi occhi grigi, anche se erano velati di lacrime. Dal suo aspetto e dai ricchi abiti che indossava, si poteva facilmente dedurre chi fosse. Il principe li guardò con espressione vacua e lasciò cadere la spada.
Harry fece un passo avanti, incerto.
- l’hai ucciso – sussurrò – hai ucciso tuo padre! – esclamò poi ad alta voce, con disgusto
Era impossibile che l’avesse riconosciuto, perché la prima e unica volta che l’aveva visto, Draco indossava un mantello con cappuccio che lo copriva da sguardi indiscreti.
I giovani alle spalle di Harry cominciarono a borbottare concitatamente.
- aveva ragione Ron! – decretò ad un certo punto Dean – è un mostro! Ha perfino ucciso suo padre per ereditare il trono! –
- si, è un viscido serpente! – si unirono altre voci – Uccidilo! Uccidilo! –

Harry impugnò più saldamente la spada, tenendola davanti a sé come se Draco fosse una belva pericolosa che poteva attaccare da un momento all’altro. Draco, dal canto suo, sapeva che non l’avrebbe fermato. Non gli importava di morire, anche se gli dava un po’ fastidio che lo uccidessero come un qualsiasi intrigante di poco conto. Ma non se la sentiva di dire la verità. Non se la sentiva di dire a Ron che sua sorella era morta perché lui non era stato in grado di proteggerla, né di spiegare a Harry per quale motivo aveva ucciso suo padre.
Raccogliendo le sue ultime gocce di dignità, offrì il collo a Harry e chiuse gli occhi, preparandosi al colpo di grazia.

*************

Ginny era ancora relegata nelle stanza di Pansy. Le aveva tanto raccomandato di non uscire, almeno finchè lei non fosse tornata. Ma era via da ore; aveva detto che andava ad avvisare Draco, ma non aveva più avuto notizie né del suo principe né della maga, da quella mattina. Aveva seguito tutta la scena della rivolta dalla finestra, e si chiedeva che ne era stato del suo ragazzo.
"Magari è scappato, lasciandomi qui… oh, ma chi se ne frega, l’importante è che stia bene!"
Alla fine, si decise ad uscire. E non fece neanche un passo, che fu travolta da un ragazzino che correva a tutta velocità verso le scale che portavano a una delle uscite secondarie.
- Micha! Cosa succede? –
Il ragazzino, di un paio d’anni più giovane di Ginny, si fermò controvoglia
- Ginny, vieni, dobbiamo scappare! C’è una rivolta, è pericoloso! – - Micha, calmati, dimmi cos’è successo! –
- Dei tizi, sono sbucati dal camino del Re! E mi hanno chiesto dov’era, perché vogliono ucciderlo! –
- E non sei contento? –
- Si, ma metti che non ci riescono? Se il Re scopre che gli ho detto io dov’era, mi darà in pasto al dio Voldemort! –
- Dove sono andati? –
- Cosa? – chiese nervoso, gettandosi occhiate circospette alle spalle
- I ribelli, dove sono andati? –
- Nella Sala del Consiglio – urlò mentre scappava a gambe levate

"Devo raggiungere Harry!" era l’unico pensiero di Ginny mentre correva più veloce possibile verso l’ala est "Devo dirgli di non fare del male a Draco! Oh, speriamo che non sia troppo tardi!"
Quando arrivò alla stanzetta, trovò il passaggio bloccato da una calca di persone che fissavano sbalordite qualcosa a terra. Con orrore, Ginny si trattava di un corpo decapitato. E le bastò un altro veloce sguardo all’interno per capire che presto Draco avrebbe fatto la fine di suo padre.
- NO! – gridò, fermando Hary un istante prima che vibrasse il colpo mortale
Non poche persone si voltarono verso di lei, compreso Draco che, riconosciuta la voce della ragazza, adesso la guardava con un misto di sorpresa e sollievo.
Ginny non ebbe bisogno di farsi strada a spintoni, perché al suo passaggio la piccola folla la fece passare, tutti curiosi di sentire cosa aveva da obiettare. Corse fino a trovarsi tra Harry e Draco, li guardò per un attimo riprendendo fiato per calmarsi dall’emozione, poi si gettò tra le braccia del suo amore. Draco la strinse dolcemente mormorando
- Ginny… sei viva… oh, amore, sei viva! –
Ad Harry bastò un secondo per riconoscere quella voce. Rinfoderò la spada, senza smettere di fissare Draco e boccheggiando senza parole.
- Tu… - disse alla fine
Draco lasciò andare Ginny, che però gli rimase al fianco. Harry a quanto pare voleva aggiungere qualcos’altro, così il biondo attese pazientemente che l’altro si riprendesse
- Tu… ci hai detto come entrare, e poi hai ucciso tuo padre. Perché? –
- Perché… per amore, innanzi tutto, e poi perché credo nella vostra causa. Mio padre era un pazzo sadico. Il suo regno era durato anche troppo. –
- Harry – s’intromise Ginny – tu non… non ucciderai Draco, vero? Ti prego, lui non è come suo padre! –
- Ginny, io… - cominciò Harry, ma Draco lo interruppe
- Lo so cosa pensi. Che io abbia ucciso Lucius Malfoy solo per ereditare il trono. Beh, ti sbagli, l’ho fatto perché ha cercato di far uccidere Ginny, e, parola mia, credevo che ci fosse riuscito! – strinse a sé la ragazza, come per accertarsi della sua presenza – non me ne potrebbe importare di meno del trono. Mi ha sempre portato solo guai. Voglio solo stare con Ginny… per quanto mi riguarda, sei tu l’unico vero Re –
Altri mormorii dalla folla
- cioè, tu… saresti disposto ad abdicare in mio favore? – propose Harry
- anche subito! Se accetti te ne sarò infinitamente grato! –
- perché? – chiese, dubbioso
Draco scrollò le spalle
- per tanti motivi… non ultimo il fatto che sono pur sempre il figlio del vecchio tiranno, e non credo che il popolo mi accetterebbe di buon grado, specie dopo aver visto la possibilità di una svolta. E poi, credimi, il compito di un Re non è così facile. Preferirei vivere la mia vita in pace, se me lo concederete. – poi aggiunse, con un sorriso rassegnato – Come vedi, sono di gran lunga troppo egoista per essere un buon Re. –
Harry rimase a lungo in silenzio a riflettere, mentre tutti col fiato sospeso aspettavano il verdetto
- sarà difficile spiegare questa storia a tutti. Molti ti vedranno sempre come un codardo che pur di salvarsi la vita ha rinunciato al potere – disse infine
- vuoi dire che non intendi uccidermi? –
- non vedo perché dovrei. Però fossi in te starei attento a Ron, se capisci cosa intendo – sorrise Harry – e spero mi perdonerai per non essermi fidato di te, l’ultima volta –
- m-ma ti pare – balbettò Draco, ancora incredulo di esserne uscito vivo e soprattutto insieme a Ginny
- grazie, Harry! – disse sentitamente la ragazza, esprimendo quello che il suo ragazzo non riusciva ad esprimere
Liberi dal peso di dover nascondere il prorpio amore, Draco e Ginny si scambiarono un lungo, appassionato bacio.

Epilogo – ovvero, cosa è successo ai nostri eroi?

  1. Harry divenne il Re, ovviamente, e fu amato e benvoluto da tutti. Soprattutto da Hermione.
  2. Ron diventò il suo Primo Consigliere, dopo essersi ripreso dallo shock di vedere sua sorella insieme a "quello"
  3. Draco e Ginny si sposarono. Alla fine, la gente, più tollerante dal momento che le cose andavano meglio sotto il regno di Harry, finì per perdonare o dimenticare il figlio del crudele re. Draco rimase a palazzo, assumendo la carica di Ministro della Guerra, ma per fortuna durante la loro vita non dovettero mai affrontarne nessuna.
  4. Pansy riuscì a scappare, approfittando dello shock di Ron (che in quel momento la teneva prigioniera) quando il ragazzo seppe che sua sorella e "quello" volevano sposarsi
  5. La famiglia di Ginny da quel momento se la passò un po’ meglio, com’era prevedibile. Onore e gloria a Percy che aveva trovato la pagina che parlava del passaggio segreto

… E vissero tutti felici e contenti.

 

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: LadyofShadow