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Autore: Eliessa    03/08/2012    2 recensioni
Elena e Marco Argenti e Davide Castelli. Tre persone, una sola famiglia.
Ma un arrivo improvviso ribalta la felicità, l’amore e la stabilità di quella famiglia.
Elena non è così forte come pensava di essere.
Marco le sta accanto, è una delle poche persone che riesce tutt’ora a starle accanto.
Davide è arrabbiato con sé stesso. Un passato che si rifà vivo dopo 25 anni, un passato che non sapeva di avere. Un passato estraneo a lui ed a chi gli sta accanto.
Una vita da affrontare.
Cosa ne sarà di Elena e Davide? Riusciranno a superare l’ennesimo ostacolo?
Genere: Romantico, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 2.
RICORDI AMARI


 

Davide rimase spiazzato dalle parole di quella ragazza. Si era presentata con il nome Giulietta Merante.
Merante. A quella parole Davide ebbe un flash back.
Genova. Era il 1982 quando Davide era fidanzato con Pamela Merante. Entrambi a quel tempo trentenni e la loro sembrava una relazione seria, seria tanto da pensare ad un matrimonio. Cinque anni dopo però, in un giorno di domenica pomeriggio, sdraiati sul divano a casa di lei sotto un piumone per ripararli da freddo mentre fuori si scatenava un temporale, la donna confessò all’uomo di averlo tradito qualche mese prima.
Una sola notte, ma lui non volle più sapere niente di lei. Non le perdonò mai questo tradimento.
Così neanche due mesi dopo dalla fine della loro relazione, Davide incontrò Silvia e sei mesi dopo erano diventati i Coniugi Castelli.
Lei follemente innamorato di lui; lui forse dapprima era innamorato, poi aveva capito di averla usata solo per riempire il vuoto che le aveva lasciato Pamela. Ma chiedere il divorzio a neanche un anno di matrimonio… beh, chissà per qualche assurda ragione non se la sentiva, così continuarono quella vita, apparentemente felice agli occhi di tutti, felice per lei ma non per lui.
Quello però che Davide non sapeva è che il giorno in cui aveva messo fine alla relazione con Pamela, lei voleva rivelargli di aspettare un figlio, il loro.
 
-Tu… no, chi sei realmente?- chiese Davide ancora confuso dal cognome della ragazza.
-Forse Pamela. Pamela Merante dovrà pur dirti qualcosa.- rispose la ragazza fissandolo negli occhi.
-Che vuoi da me?- chiese l’uomo.
-Volevo sapere perché un uomo come te, non ha mai voluto conoscermi.- Una voce si sentiva in lontananza. Era Elena. -Davide, chi è alla porta?-
-Forse ho disturbato?- chiese smorfiosa la ragazza.
-Si, effettivamente si. Non ci sto capendo niente, quindi è meglio se ci vediamo domani.- Disse Davide mentre arrivò Elena a cingergli le spalle.
-Davide, chi è lei?-
-Te lo spiego dopo, lei sta andando via.-
-Chi è la tua ragazza? O un’altra tua figlia appena ritrovata.-
-Ma come ti permetti.- disse Elena arrabbiata. –Davide…!-
-Forse è meglio se te ne vai.- disse l’uomo rivolto alla ragazza.
-Io voglio sapere cosa sta dicendo questa qui.- disse Elena.
-Ti ricordi che ti ho parlato di Pamela.- la donna annuì. –Bene, lei è la figlia di Pamela, nonché mia figlia, almeno così dice.-
-Tua figlia?!- esclamò Elena. –Come tua figlia?-
-Elena, sono io il primo a non capirci più niente.-
-Senti.- continuò la donna rivolta a Giulietta. –Lasciaci soli.-
-Perché? Ho forse interrotto qualcosa?- continuò Giulietta con il suo tono da ragazza strafottente.
-Il giorno più bello della mia vita.- rispose Elena per poi correre in camera sua, seguita dal fratello.
-Senti, entriamo e chiariamo questa storia.- disse conclusivo Davide.
-Ma certamente.- disse la ragazza entrando. –Cosa stavate festeggiando?-
-Nulla che ti riguardi.- rispose decisivo Davide per chiudere l’argomento.
-Ok, ok, non c’è bisogno di alterarsi così.-
-Allora, vuoi spiegarmi per bene tutta questa storia?- chiese decisivo Davide.
-Beh, non c’è niente da spiegare. Sono la figlia di Pamela, la tua ex.-
-E come fai a dire di essere anche mia figlia?-
-Ho 25 anni, e voi vi siete lasciati nel gennaio ’87 o sbaglio? Sai quando tu l’hai lasciata voleva dirti di essere incinta, ma a quanto pare non le hai dato il tempo.-
-Saranno anche fatti miei sul perché non le ho dato tempo.-
-Poverino, solo perché ti aveva detto di averti tradito l’hai lasciata.-
-Mi dici cosa vuoi da me?-
-Conoscerti. Volevo guardati negli occhi. Volevo capire chi fosse mio padre.-
-Volevi solo conoscermi… e non potevi aspettare domani mattina?-
-Beh, lì per lì non ci ho pensato, ho scoperto molte cose su di te, ma non pensassi vivessi con… con…-
-Con la mia futura moglie ed il fratello.- aggiunse Davide.
-Non eri divorziato?- chiese lei.
-Si, dopo Pamela mi sono sposato con Silvia, ma qualche anno fa ho chiesto il divorzio per Elena.-
-Sembra giovane.-
-Non sembra, è giovane. Ha 33 anni. Però non cambiare discorso, io voglio ancora sapere cosa vuoi da me, non mi convince il fatto che volevi solo conoscermi. Cosa vuoi? Soldi? Una casa? Dimmi. E Pamela, lei non c’è?-
-No, sono sola e non devi usare questo tono con me. Sono solo venuta per conoscerti.- disse la ragazza arrabbiata.
-Tu non usare questo tono in casa mia! E soprattutto non rivolgerti così ad una persona più grande di te. L’educazione non te l’ha insegnata tua madre.-
-Beh, si vede che ci voleva il pugno di ferro di un padre.- rispose la ragazza. Un padre. Davide era padre e non lo sapeva. Era spiazzato dalla rivelazione della ragazza. Si, voleva dei figli ma da Elena, non di certo di aspettava che una ragazza bussasse alla sua porta dicendo di essere sua figlia.
Però quella ragazza era tutta la madre, ora che la guardava meglio, poteva riconoscere i lineamenti della madre. Come carattere invece Davide non riusciva a capire da chi avesse preso.
Sembrava una ragazza forte, una del tipo: io tutto posso, ma forse era solo una maschera per la sua mancanza, la mancanza del padre, perché in fondo era dolce e sensibile. Forse davvero era andata a Roma solo per cercare il padre. Intanto Giulietta e Davide continuavano a parlare, mentre Elena era ancora seduta sul suo letto, sorpresa e forse anche un po’ delusa per quanto accaduto, accanto il fratello.
-Marco, ha una figlia, capisci?- disse Elena.
-Elena, neanche lui sapeva di essere padre.-
-Sono confusa, ho paura. Mi ha sempre detto di volere un figlio, ma non pensavo che tornasse un fantasma del passato. E se lei mi levasse Davide? E’ pur sempre il padre.-
-Ma ti pare Ele che quella smorfiosa ti leva Davide?! L’hai vista bene?-
-Non lo so, sono confusa. Il figlio del proprio compagno, si dice che non bisogna accettarlo, ma solo amarlo, eppure lei non so.-
-E’ stato tutto così veloce. Di certo Davide non ha nessuna colpa. È una situazione nuova per entrambi, non vi aspettavate una cosa del genere.-
-Lo so che Davide non ha colpe né gliene affiggo io, ma non so.-
-Facciamo così, rinfrescati un po’ e poi andiamo a conoscere questa ragazza.-
-No, io no. Non ci riesco.-
-Dai, vieni.- disse il fratello abbracciandola e lei acconsentì. Indossò una tuta, ormai da festeggiare non c’era più nulla, e insieme al fratello andò nel salone.
-Tesoro, vieni.- disse Davide rivolto alla compagna invitandola a sedersi sulle sue gambe. –Lei è Giulietta.-
-Piacere Elena, e lui è mio fratello Marco.-
-Piacere.- rispose Marco.
-Giulietta, cosa vuoi da lui?- chiese decisa Elena.
-Nulla, volevo solo conoscere il padre che non ho avuto.-
-E come fai a dire che lui è tuo padre?-
-Già il fatto che sia la figlia di una sua ex e che sono nata nove mesi dopo la loro relazione è un indizio. Mamma mi ha sempre parlato di mio padre, l’ha sempre descritto non dico come un eroe ma quasi. Mi ha detto che era un P.M., e che è stato a Genova fino a qualche anno fa, il 2008 se non erro. Solo che non sono mai riuscito ad incontrarlo. O forse non ho voluto. Un giorno però sono andata in Procura e il suo segretario mi ha rivelato che aveva chiesto il trasferimento. Così appena mi sono fatta coraggio sono scesa qui a Roma, ho fatto qualche ricerca e sono venuta a sapere che Davide Castelli è lui.-
-E tua madre?-
-Mia madre sta a Genova, si è rifatta una vita dopo che lui l’ha lasciata ed è felice. Si è spostata, ed ho due fratellastri.-
-Vabbeh Ele, penso che per questa notte possa arrangiarsi sul divano, no?- Elena fece cenno di si.
-Vado a prendere delle coperte.- disse Marco. –Intanto se vuoi rinfrescarti, seguimi.-
-Ok, grazie.-
-Davide, vado in camera.- disse Elena alzandosi dalle sue gambe.
-Sto arrivando.- disse l’uomo. Per un attimo pensò alla sua vita se avesse perdonato a Pamela il tradimento, ma non riusciva a vedersi una vita con lei. Anche se voleva, non ci riusciva. Di certo se avesse saputo del figlio lo avrebbe accolto, cresciuto, educato, dato tutto l’amore possibile, ma non sarebbe rimasta con la madre di sua figlia. Dopo qualche pensiero si ritirò in camera sua con Elena. Dopo essersi messo il pigiama e raggiunto la sua compagna nel letto, lei iniziò a parlargli.
-Promettimi che qualsiasi cosa voglia lei, non si metterà mai tra di noi, promettimi che non sarà lei a dividerci.-
-Elena, lei è mia figlia, ma tu sei la donna della mia vita. Tu sei quella persona con cui voglio andare avanti nel futuro per quel tempo che mi rimane. Fino alla fine voglio stare con te.-
-Ma un figlio è diverso. Un figlio può…-
-Elena, non devo dividere l’affidamento con la madre. Voleva solo conoscermi, penso che questo diritto tu non possa negarglielo.-
-Infatti non ti sto negando di vedere Giulietta, non ti nego di conoscere tua figlia, sai che non lo permetterei mai. Ti sto solo dicendo che ho una paura di perderti.-
-Zitta, tesoro. Noi siamo solo noi, fino alla fine.- disse l’uomo abbracciando la donna, finché le braccia di Morfeo non li fece addormentare.
Intanto Marco riordinò il salone e andò a dormire anche lui.
La casa ora era silenziosa.

   
 
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