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Autore: Vanessa190    03/08/2012    2 recensioni
-Ti stavo aspettando- disse all’improvviso una voce.
Una voce che conoscevo fin troppo bene, una voce che fino a pochi istanti fa credevo impossibile sentire di nuovo.
-Non avevi promesso che saremo state insieme per sempre , qualsiasi cosa fosse successa?- replicò lei senza perdere il sorriso.
-E’ vero…- mormorai –L’ho promesso- un’ultima lacrima si fece strada sul mio viso.
-Non potrò stare qui per molto- si rammaricò lei –Ma domani tornerò se tu vuoi-
-Si!- gridai quasi –Vediamoci qui- aggiunsi poi più calma –Ogni giorno, al tramonto, al colpo di cannone-
-Promesso?- domandò
-Promesso- affermai riuscendo finalmente a sorridere.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Quinn Fabray, Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana, Quinn/Santana
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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CINQUE ANNI DOPO

 

 Quinn Fabray

Settembre  1987-Giugno 2004

Morta troppo giovane, viva per sempre nei nostri cuori

 

Finii di togliere l’ultima foglia dalla lapide di Quinn e mi rialzai in piedi.

Dove diavolo si era cacciato Puckerman?

-Santana! Santana aspetta!-

Oh, eccolo.

-Sei in ritardo Noah, se ti dico di arrivare alle sette tu devi arrivare alle sette-

-E’ un cimitero Santana, i “clienti” non scappano se arrivo in ritardo- la risatina che accompagnò la sua pessima battuta fu rapidamente messa a tacere dal mio sguardo.

-Prendi il tuo lavoro seriamente Puck o sarò costretta a licenziarti-

Mi sistemai il colletto della divisa ,sulla quale era appuntato un cartellino con scritto il mio nome seguito da “Custode”, e ripresi in mano il cartello che stavo andando ad affiggere al cancello prima di fermarmi da Quinn.

-Ehi Santana aspettami devo chiederti una cosa!- Puck mi seguì finché non mi fermai sbuffando.

-Che c’è?-

-Stasera è l’anniversario mio e di Rachel, ci sarai vero?-

-Uhm, se non ho da fare…-

-Sei la custode di un cimitero Santana, non c’è poi molto da fare qui anzi è sempre una noia mortale-

-Sei in vena di battute idiote Puckerman?- ricominciai a camminare.

-No, ehi, scusami ok? Comunque sei la mia migliore amica Santana, non puoi mancare stasera- Puck mi si piazzò davanti –E poi devo presentarti un’amica di Rachel…- fece una pausa rivolgendomi un sorrisetto malizioso –Fa la cameriera al Red Devil Cry -

Ormai non lo stavo più ascoltando.

-Puck hai fatto riparare l’irrigatore?- chiesi poi ammiccando in direzione di una ragazza che stava togliendo dei fiori secchi da una lapide, e non era esattamente tranquilla.

-Ehm…no, ma non è colpa mia: il tecnico era impegnato fino alla prossima settimana ma non è questo l’importante. L’importante è che ho parlato di te all’amica di Rachel e lei vorrebbe tanto conoscerti e…-

-Taci un po’ Puck- lo frenai vedendo la ragazza  di prima venire verso di noi.

-Ehi! Chi di voi due ha il pollice verde qui?- ringhiò arrabbiata.

-Come?- Puck si girò verso di lei che lasciò cadere ai suoi piedi ciò che rimaneva dei fiori.

-L’aiuola attorno alla tomba di mio padre deve essere completamente ripiantata!-

Alzai finalmente lo sguardo verso di lei.

La prima cosa che vidi furono due occhi azzurro cielo seguiti da una chioma bionda.

Era bellissima. Quasi come Quinn.

-Certo, ci penseremo noi- dissi cordialmente.

La vidi fissarmi per un attimo, stranamente stupita, poi annuire –Grazie…allora porto qui le.. le piantine oggi pomeriggio-

La guardai allontanarsi mentre Puck ricominciava a blaterare dell’amica di Rachel.

È inutile dire che non lo ascoltai minimamente.

“Io ce l’ho già una ragazza Puck”

 

 

Al colpo di cannone avevo già finito tutti i miei compiti ed ero nella solita radura.

-Che leggi?- chiese Quinn apparendo all’improvviso dagli alberi

-Una rivista scientifica- risposi alzando lo sguardo e sorridendo per la prima volta in tutta la mia giornata.

-Oh, articolo interessante?- si accomodò accanto a me sul tronco di un albero caduto.

-“Secondo recenti studi scientifici la materia è l’unica cosa che può lasciare una traccia tangibile sulla terra”- lessi –“Per cui dopo la morte di un qualsiasi individuo tutto ciò che rimane è il corpo mentre ciò che viene definito con ‘anima’, tutto ciò che non è materia, non può in alcun modo lasciare un’impronta” dice lo studioso Carl Howell secondo la cui tesi tutto ciò che viene definito con ectoplasma, o comunemente ‘fantasma’, non può di fatti esistere in alcuna forma e…-

Quinn mi strappò il giornale di mano con un gesto secco –Che vuoi che ne sappia Carl Howell  dei fantasmi?- borbottò –Farebbe meglio a fare il dentista-

Ridacchiai stringendole delicatamente la vita –Siamo suscettibili eh?-

- Umpf - sbuffò lei –Piuttosto che parlare di ectoplasmi che hai fatto oggi di bello?-

-Niente di che, le solite cose- risposi giocherellando distrattamente con una ciocca dei suoi capelli –Ah si, Puck mi ha invitato all’anniversario suo e di Rachel stasera-

-Ci andrai?-

-Non lo so…vuole presentarmi una sua amica spogliarellista o qualcosa del genere-

-Wow- rise lei –Non lasciartela scappare allora-

-Non avevo nessuna intenzione di farlo- la provocai facendola ridere di nuovo

-Seriamente Q, a che mi serve una spogliarellista qualunque quando ho già la ragazza più bella del mondo qui davanti a me?-

Lei diventò improvvisamente seria –Ne abbiamo già parlato San, non voglio che tu perda tutta la tua vita con me.-

-Ne abbiamo già parlato Quinn- ribattei –La mia vita non avrebbe senso senza di te-

Non capivo perché volesse spingermi sempre a uscire con altre persone, non stavamo bene così io e lei?

-Almeno promettimi che stasera andrai a quella festa- disse fissandomi negli occhi.

-E va bene- mi arresi sospirando –Ma se domattina faccio tardi al lavoro perché mi sono ubriacata sarà colpa tua-

Lei tornò a sorridere.

“Sempre insieme Q, non importa cosa succederà”

 

 

Mi appoggiai alla ringhiera fissando il pontile.

Quella barca era bellissima.

Mi ero fermata un attimo a  fissarla.

Un trenta piedi cabinato a vela, una di quelle che si usano per le regate in solitaria.

Puck mi aveva accennato che una ragazza del paese avrebbe partecipato a una di quelle regate.

-Ehi Lopez!- esclamò una voce facendomi sobbalzare

-Puckerman-

-E’ incredibile, sei venuta davvero!- sorrise piacevolmente meravigliato –Perché stai qui fuori?- chiese poi confuso.

-Guardavo…niente lascia perdere-  lanciai un’ultima occhiata alla barca prima di lasciare che Puck mi trascinasse all’interno del bar.

 

-Ehi Rach, guarda chi è arrivata!- esclamò spingendomi verso la sua ragazza che mi strinse in un abbraccio.

-Che bello vederti- squittì lei

-Buon anniversario- cercai di sorridere.

-Vieni ti presento Cindy- mi afferrò il braccio trascinandomi davanti a una ragazza mora.

-Lei è Santana- disse alla ragazza –Vi lascio conoscervi- sorrise prima di scomparire tra la folla.

-Ciao, sono Cindy- la mora mi porse la mano –Rachel aveva detto che non saresti venuta-

-Non.. non esco spesso-

Mentre Cindy blaterava qualcosa a proposito di Puck mi ritrovai a scrutare distrattamente la folla all’interno del locale, non amavo stare in mezzo alla gente.

All’improvviso mi scontrai con un paio di occhi azzurri che mi fissavano curiosi.

Riconobbi subito la ragazza di quella mattina.

Senza nemmeno pensarci mi ritrovai a dirigermi verso di lei, qualcosa nel suo sguardo mi attirava come una calamita.

“Potrei chiederle perché non mi ha portato le piantine oggi pomeriggio” pensai tra me e me ma prima che riuscissi  a raggiungerla un paio di mani mi afferrarono da dietro trascinandomi verso il bancone.

-Santana Lopez!- esclamò il proprietario di quelle mani.

-Azimio- borbottai in risposta.

-Quanto tempo eh? Non ti vedevo dal liceo, pensavo fossi morta-

Mi feci forza per non tirargli un pugno dopo quella pessima battuta.

-Forza brinda con noi- mi piazzò davanti al naso un drink che tracannai tutto di un fiato ansiosa di allontanarmi.

-Ehi dove scappi- mi bloccò però lui porgendomi un altro drink.

-Non mi va grazie- mormorai cercando con lo sguardo la biondina di prima.

-Avanti Lopez, non muori mica-

Mi girai all’istante fulminandolo con lo sguardo –Come?-

-Bevine un altro- continuò lui ridacchiando –Tanto non mi risulta che tu sia molto richiesta come autista-

Il mio pugno lo colpì quasi nello stesso istante in cui finì di parlare.

-Wo, che succede!- Puck arrivò al mio fianco correndo –Dove vai?- mi gridò poi quando mi allontanai verso l’uscita.

Non lo ascoltai e mi diressi velocemente verso l’uscita, volevo solo andarmene da li.

Ecco perché non amavo stare tra la folla.

 

Mi ritrovai a gironzolare per il molo, finii di nuovo davanti alla barca di prima.

Mi guardai un attimo attorno per assicurarmi che non ci fosse nessuno poi scorrere la mano sullo strallo.

Con un salto mi portai sopra la barca aggrappandomi al cavo d’acciaio che reggeva l’albero e spingendomi in fuori col busto.

 Mi spinsi più infuori possibile facendo prendere velocità alla barca.

-Santana dobbiamo virare!-

-Aspetta quando te lo dico!-

Doveva essere fantastico gareggiare con una di queste barche.

Una regata in solitaria, mesi soli col mare.

La barca passò per prima il traguardo avevamo vinto.

Lanciai un grido di esultanza alzando un braccio al cielo.

Chiusi gli occhi perdendomi nei ricordi di quella giornata.

-Che stai facendo?- una voce mi riportò alla realtà.

Spalancai gli occhi vedendo la ragazza bionda uscire dalla coperta.

Lasciai immediatamente la presa, dimenticando che ero aggrappata allo strallo rischiando di cadere.

-Scusami- balbettai quando riuscii a ritrovare l’equilibrio sul pontile –Guardavo la tua barca, non volevo spaventarti-

Lei fece un sorrisetto divertito –Tu non mi spaventi-

Sorrisi sinceramente a mia volta, dopo tanto tempo a una persona che non era Quinn.

-Santana Lopez giusto?- chiese –Andavamo al liceo insieme, ecco perché so chi sei- disse poi a mo’ di spiegazione

Rimasi in silenzio, imbarazzata.

-Tu non ti ricordi di me- costatò poi vedendo che non reagivo.

Per un attimo temetti che si fosse offesa ma poi sorrise di nuovo avvicinandosi a me –Sono Brittany, Brittany Pierce-  

  
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