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Autore: Lyla    17/02/2007    8 recensioni
Da quando esiste il mondo, la gente è sempre stata divisa in due gruppi: quello dei popolari e quello degli impopolari. Io ho la “fortuna” di fare parte di quest’ultimo.
Mio padre mi dice sempre che bisogna essere contenti di quello che si è, di quello che la vita ci offre. Ma io come faccio a essere contento di non importare niente per le ragazze – per una ragazza - da una vita? [ChojiSakura]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Choji Akimichi, Sakura Haruno
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto prima serie
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Disclaimer: Tutti i personaggi della fic appartengono a Masashi Kishimoto e io non ci guadagno nulla, ok

Disclaimer: Tutti i personaggi della fic appartengono a Masashi Kishimoto e io non ci guadagno nulla, ok?

 

Ciao a tutti! Questa è la fic con cui sto partecipando al contest sulle di suzako in questa pagina del forum: http://freeforumzone.leonardo.it/viewmessaggi.aspx?f=4642&idd=9167

 

Una ChojiSakura che ho scritto di getto… nemmeno io so come mi è venuta questa coppia! Bè, se vi va, lasciate un commento!

 

 

 

Just like me

 

 

Sasuke è proprio fortunato.

 

Tutte le ragazze di Konoha gli vanno dietro da anni. Anche lei.

 

Possibile che non si sia mai reso conto della sua fortuna?

 

Io pagherei, pur di vedere anche una sola di quelle ragazze interessarsi a me…

 

E non una qualsiasi.

 

Ma si sa, da quando esiste il mondo, la gente è sempre stata divisa in due gruppi: quello dei popolari e quello degli impopolari.

 

Io ho la “fortuna” di fare parte di quest’ultimo.

 

Mio padre mi dice sempre che bisogna essere contenti di quello che si è, di quello che la vita ci offre.

 

Ma io come faccio a essere contento di non importare niente per le ragazze – per una ragazza - da una vita?

 

E’ che sono troppo timido, dice sempre mia madre.

 

Troppo timido per farmi avanti quando mi piace qualcuna.

 

E’ che ho paura di quello che potrebbe dirmi in risposta questa qualcuna, se io mi “facessi avanti” e le dicessi quello che provo.

 

Paura di essere rifiutato.

 

Forse mia madre ha ragione. Però non del tutto.

 

E’ vero che sono timido. Ma non sa che sono un codardo.

 

Oppure fa finta di non saperlo.

 

E’ capace di nascondermi bene i suoi pensieri, a volte.

 

Però…

 

E’ anche vero che non è solo quello – la paura, la timidezza - a fare in modo che io stia sempre a guardare gli altri girare felicemente in coppia, mano nella mano, guardandosi negli occhi… senza mai poterlo provare di persona.

 

In realtà il vero motivo è che quelli come me “non vanno più”, al giorno d’oggi.

 

Non si vale molto, se non si è belli, con un fisico statuario… magri, soprattutto.

 

Io sono fiero di fare parte del mio clan, fierissimo.

 

Ma a volte non posso fare a meno di chiedermi come sarebbe stata la mia vita se fossi stato simile – almeno un po’ – a Sasuke Uchiha… se fossi stato come lui.

 

Non invidio la sua vita, per carità – chi vorrebbe avere un passato come il suo? – però mi sarebbe bastato assomigliargli soltanto fisicamente…

 

Mi sa che questa storia mi sta abbattendo un po’ troppo, da un paio di mesi a questa parte.

 

Forse, se Shikamaru non si trovasse così bene con Ino, non mi sentirei così depresso.

 

Lui è il mio migliore amico. Non l’ho mai invidiato per un solo istante, da quando ci siamo conosciuti.

 

Ma da un po’ di tempo a questa parte, quei due si inventano missioni e allenamenti che mi sanno di scusa per nascondere che il vero motivo per cui tendono a isolarsi è uno solo.

 

Hanno l’aria di essersi molto affiatati, e io non posso fare a meno di sentirmi…

 

Insignificante. Inutile. Abbandonato.

 

E pensare che se non fossi così timido, se assomigliassi di più a Sasuke, se non avessi paura di dichiararmi e dirle quello che provo… forse, a

quest’ora, anch’io sarei felice come Shikamaru.

 

Non lo dà molto a vedere, ma lo conosco troppo bene, lo so che è felice.

 

E anche Ino lo è… continua a dire che le piace Sasuke, ma quando mi accorgo del modo in cui guarda il mio amico, non sono più tanto sicuro che Sasuke le piaccia poi così tanto.

 

Apro un altro sacchetto di patatine – dorate, croccanti, meravigliose patatine - cercando di mandare via la tristezza, pensando a quanto sia bello sentirle sotto i denti.

 

Il sole sta tramontando, e mi domando cosa stia facendo lei.

 

Scommetto che, per lei,è stata una giornata bellissima dall’inizio alla fine.

 

Anch’io credo che sarei felice se potessi starle accanto tutto quel tempo.

 

Sasuke è proprio fortunato.

 

Non so quando questa storia è cominciata.

 

Forse, da quando l’ho vista per la prima volta anni fa, quando era una bambina timida, con la fronte sempre nascosta dai capelli, e aveva l’aria di essere sempre molto triste.

 

Piangeva spesso, e io la vedevo allontanarsi dagli altri, cercando un posto dove potersi sfogare di nascosto – la prendevano tutti in giro.

 

Non io.

 

Io la guardavo da lontano.

 

Eravamo timidi.

 

Lo eravamo tutti e due.

 

Da piccoli, venivamo presi in giro di continuo dai nostri coetanei, lei per la fronte alta, io per il solo fatto di essere un Akimichi.

 

Forse è per questo, perchè lei mi assomigliava, che ha cominciato a piacermi.

 

Forse ero l’unico, tra tutti i bambini dell’accademia, a cui Ino non piaceva.

 

Troppo popolare, troppo irraggiungibile, troppo diversa da me e lei.

 

Poi ho conosciuto Shikamaru.

 

Siamo diventati amici, e lui mi ha dato fiducia in me stesso come mai nessun altro – a parte mio padre – aveva fatto fino ad allora.

 

E lei si è attaccata a Ino, è diventata ogni giorno più sicura di sè.

 

Si è innamorata di Sasuke.

 

Non mi ha mai notato.

 

Ma io non ho mai smesso di osservarla da lontano, tenendomi per me i miei sentimenti, incapace di farmi avanti, di fare qualsiasi cosa.

 

Sono sicuro che mi respingerebbe in ogni caso.

 

Finisco il secondo pacchetto di patatine e getto la carta nel cestino di fianco alla panchina su cui sono seduto, quindi mi alzo, chiedendomi cosa ci sarà per cena, questa sera.

 

L’unica cosa che so, è che qualunque cosa abbia preparato mia madre, sarà di sicuro deliziosa. E abbondante.

 

Quello che ci vuole per mandare via la fame… ultimamente ne ho più del solito, sarà perchè sono nervoso.

 

Chissà com’è andato “l’appuntamento” di Ino e Shikamaru.

 

Non pensarci.

 

M’incammino verso casa prendendo la via più lunga, quella che attraversa tutto il villaggio e che è piena di ristoranti e di posticini dove si mangia bene…

 

C’è un sacco di gente per strada, distinguo l’odore di ogni singolo cibo che proviene da ogni singolo ristorante – o chiosco di ramen.

 

Ma all’improvviso, sento un odore più forte di qualunque piatto.

 

E’ il suo profumo.

 

Come posso sentirlo così vicino a me… ?

 

Mi volto di scatto e vedo che lei mi sta camminando accanto, poco lontano da me, giusto qualche metro più in là.

 

Sta andando a casa anche lei, abita giusto qualche palazzina più avanti…

 

Mi viene un’idea improvvisa.

 

E se l’accompagnassi?

 

E se la raggiungessi e parlassimo un po’?

 

Idee assurde. Meglio di no.

 

Non saprei che fare, e nemmeno cosa dire.

 

La guardo attentamente.

 

Ha il viso sciupato.

 

Non sarà che per amore di Sasuke, ora ha anche smesso di mangiare?

 

Davanti all’importanza del cibo, non c’è paura che tenga.

 

Prendo un altro sacchetto di patatine e decido di farmi coraggiosamente avanti.

 

Magari, se gliele offrissi un po’, dopo comincerebbe a notarmi di più.

 

“Ehm… ciao Sakura!” le dico avvicinandomi a lei, cercando di farlo con noncuranza.

 

Lei alza gli occhi – di un verde spento – e mi guarda con aria smarrita, come se stesse cercando di capire chi sono e cosa voglio da lei.

 

“Ah, sei tu, Choji… ciao” risponde alla fine, abbozzando un sorriso.

 

Non so cosa dire… che faccio?

 

“Vuoi, ecco… ne vuoi una?” le chiedo, porgendole il sacchetto di patatine che tengo in mano, imbarazzato.

 

Sono diventato rosso come un pomodoro maturo, come un peperone – chissà se rientrano nel menù di stasera –, e lei mi sta guardando con poca convinzione… forse starà pensando che sono un’idiota o cose del genere, per offrirle patatine senza nemmeno conoscerla bene.

 

Perchè no? Grazie!”

 

Ne prende una, lasciandomi totalmente spiazzato.

 

Credevo che avrebbe rifiutato…

 

La mangia senza dire niente per un po’. Ne prende un’altra e mangia anche quella.

 

Poi si volta a guardarmi e mi sorride.

 

“Ah, ci volevano proprio! Grazie mille, Choji, stavo morendo di fame!”

 

Le ho offerto le patatine… e lei mi ha ringraziato due volte!

 

Sono al settimo cielo, ma cerco di non darlo a vedere e di comportarmi normalmente.

 

“E come mai? Il vostro maestro non vi porta al chiosco di ramen almeno tre volte al giorno?”

 

Cerco di fare un po’ di conversazione, sperando ardentemente che Sakura arriverà a casa sua il più tardi possibile.

 

Lei scuote la testa, con una risatina divertita. Chissà perchè.

 

“Oggi Sasuke-kun ha voluto che ci allenassimo senza fermarci… e abbiamo saltato il pranzo.”

 

Ecco perchè sembra così sciupata.

 

Meno male che non sono in squadra con Sasuke.

 

“Naruto ha protestato così tanto, ma Sasuke-kun aveva ragione… ”

 

E il maestro Kakashi non ha fatto una piega.

 

Penso per la millesima volta che sono contento di essere in squadra con Asuma.

 

Naruto ha tutto il mio appoggio! Anch’io come minimo avrei protestato, se fossi stato al suo posto!

 

“…avevamo bisogno di metterci alla prova ed è andato tutto bene” sta dicendo Sakura.

 

Non è che lo dice solo perchè le piace Sasuke?

 

“… però ti confesso che è stata dura… stavo morendo di fame, ed è stato gentile da parte tua offrirmi qualcosa da mangiare!”

 

“Ma figurati! E’ solo che mi sembravi così depressa…”

 

Non so più che dire… qualcuno mi aiuti!

 

Forse ho fatto male a parlarle, a prendere l’iniziativa. Ecco, io non sono per niente bravo in queste cose, come…

 

Sakura si ferma improvvisamente, e il cuore mi si ferma.

 

Non riesco a vederla bene in viso.

 

Forse sta per dirmi qualcosa… qualcosa di estremamente importante…

 

Forse…

 

“Bè, ora devo andare. Grazie ancora per le patatine!”

 

Siamo arrivati sotto casa sua.

 

E’ finita.

 

Che stupido sono stato!

 

Sta per sparire all’interno della casa, quando decido di fare un ultimo tentativo per trattenerla ancora per qualche minuto.

 

“Aspetta!”

 

Ma è troppo tardi.

 

Non mi ha sentito.

 

Abbasso lo sguardo, sentendomi improvvisamente triste.

 

“Sì, Choji, cosa c’è?”

“Ecco… mi chiedevo se ti andrebbe… qualche volta… di venire a mangiare a casa mia… sai, mia madre cucina certi manicaretti che…”

“Mangiare a casa tua? Ma certo che mi va! Speravo proprio che me l’avresti chiesto! Allora, quando posso venire?”

“Quando vuoi tu,  Sakura… sarai sempre la benvenuta!”

 

Chissà se lei risponderebbe così, se glielo chiedessi.

 

Non ne sono del tutto sicuro, ma mi piace pensarlo.

 

Dopotutto, che male c’è nel sognare un po’?

 

E poi, penso, avviandomi verso casa, è stato un buon inizio.

 

Lei era felice. Mi ha sorriso più di una volta.

 

Mi sento leggero, leggero come una farfalla.

 

D’ora in poi, forse, non sarà più così difficile parlare con Sakura.

 

Per una volta, ho superato la mia timidezza e la mia paura.

 

Magari quando ci rivedremo, mi farò avanti e...

 

Forse corro troppo.

 

Decido di calmarmi e ripenso a Sakura e a quello che mi ha detto.

 

In fondo chi lo dice che tra noi due non potrebbe nascere qualcosa, in futuro?

 

Però, all’improvviso…

 

Mi sento assalire da un dubbio atroce.

 

Prima o poi…

 

…riuscirò a somigliare a Sasuke almeno un po’?

 

 

 

 

D’accordo.

Non assomiglia per niente a Sasuke-kun.

Però… Choji è un ragazzo davvero gentile…

Chi l’avrebbe mai detto?

Perchè non me ne sono mai accorta?

Quelle patatine erano così buone e croccanti… magari domani gliene chiedo un altro paio, ho deciso!

Solo un paio, non credo che influiranno negativamente sul mio fisico!

Choji è stato così gentile…

Chissà come mai…

Glielo chiederò un’altra volta, anzi, domani.

Lo compatisco, poverino.

Stare in squadra con Ino dev’essere dura.

Forse mi ha offerto le patatine perchè sono molto meglio di lei e se n’è accorto persino lui…

Forse l’ha fatto perchè gli piaccio

Ma no, Sakura… che stai pensando?

E’ semplicemente assurdo.

Mi metto a letto pensando a domani e a quelle meravigliose patatine…

Un momento: che mi salta in testa?

Non starò diventando come lui, come Choji?

Forse, io e lui, ci somigliamo più di quanto sembri…

Sì, sarà meglio che mi metta a dormire.

Decisamente meglio.

 

 

FINE

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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