Disclaimer: Tutti i personaggi
della fic appartengono a Masashi Kishimoto e io non ci guadagno nulla, ok?
Ciao a tutti! Questa è la fic con cui sto
partecipando al contest sulle di suzako in questa pagina del forum: http://freeforumzone.leonardo.it/viewmessaggi.aspx?f=4642&idd=9167
Una ChojiSakura che ho
scritto di getto… nemmeno io so come mi è venuta questa coppia! Bè, se vi va,
lasciate un commento!
Just like me
Sasuke è proprio
fortunato.
Tutte le ragazze di
Konoha gli vanno dietro da anni. Anche lei.
Possibile che non si sia
mai reso conto della sua fortuna?
Io pagherei, pur di vedere anche una sola di quelle ragazze
interessarsi a me…
E non una qualsiasi.
Ma si sa, da quando esiste
il mondo, la gente è sempre stata divisa in due gruppi: quello dei popolari e
quello degli impopolari.
Io ho la “fortuna” di
fare parte di quest’ultimo.
Mio padre mi dice sempre
che bisogna essere contenti di quello che si è, di quello che la vita ci offre.
Ma io come faccio a
essere contento di non importare niente per le ragazze – per una ragazza - da una vita?
E’ che sono troppo
timido, dice sempre mia madre.
Troppo timido per farmi
avanti quando mi piace qualcuna.
E’ che ho paura di
quello che potrebbe dirmi in risposta questa qualcuna, se io mi “facessi avanti” e le dicessi quello che provo.
Paura di essere rifiutato.
Forse mia madre ha
ragione. Però non del tutto.
E’ vero che sono timido.
Ma non sa che sono un codardo.
Oppure fa finta di non saperlo.
E’ capace di nascondermi
bene i suoi pensieri, a volte.
Però…
E’ anche vero che non è
solo quello – la paura, la timidezza - a fare in modo che io stia sempre a
guardare gli altri girare felicemente in coppia, mano nella mano, guardandosi
negli occhi… senza mai poterlo provare di persona.
In realtà il vero motivo è che quelli come me
“non vanno più”, al giorno d’oggi.
Non si vale molto, se
non si è belli, con un fisico statuario… magri,
soprattutto.
Io sono fiero di fare
parte del mio clan, fierissimo.
Ma a volte non posso
fare a meno di chiedermi come sarebbe stata la mia vita se fossi stato simile –
almeno un po’ – a Sasuke Uchiha… se fossi stato come lui.
Non invidio la sua vita, per carità – chi vorrebbe
avere un passato come il suo? – però mi sarebbe bastato assomigliargli soltanto
fisicamente…
Mi sa che questa storia mi sta abbattendo un po’
troppo, da un paio di mesi a questa parte.
Forse, se Shikamaru non
si trovasse così bene con Ino, non mi sentirei così depresso.
Lui è il mio migliore
amico. Non l’ho mai invidiato per un solo istante, da quando ci siamo
conosciuti.
Ma da un po’ di tempo a
questa parte, quei due si inventano
missioni e allenamenti che mi sanno di scusa per nascondere che il vero motivo
per cui tendono a isolarsi è uno solo.
Hanno l’aria di essersi
molto affiatati, e io non posso fare a meno di sentirmi…
Insignificante. Inutile. Abbandonato.
E pensare che se non
fossi così timido, se assomigliassi di più a Sasuke, se non avessi paura di
dichiararmi e dirle quello che provo…
forse, a
quest’ora, anch’io sarei
felice come Shikamaru.
Non lo dà molto a
vedere, ma lo conosco troppo bene, lo so
che è felice.
E anche Ino lo è… continua
a dire che le piace Sasuke, ma quando mi accorgo del modo in cui guarda il mio
amico, non sono più tanto sicuro che Sasuke le piaccia poi così tanto.
Apro un altro sacchetto
di patatine – dorate, croccanti, meravigliose patatine - cercando di mandare
via la tristezza, pensando a quanto sia bello sentirle sotto i denti.
Il sole sta tramontando,
e mi domando cosa stia facendo lei.
Scommetto che, per lei,è stata una giornata bellissima
dall’inizio alla fine.
Anch’io credo che sarei felice se potessi starle
accanto tutto quel tempo.
Sasuke è proprio fortunato.
Non so quando questa
storia è cominciata.
Forse, da quando l’ho
vista per la prima volta anni fa, quando era una bambina timida, con la fronte
sempre nascosta dai capelli, e aveva l’aria di essere sempre molto triste.
Piangeva spesso, e io la
vedevo allontanarsi dagli altri, cercando un posto dove potersi sfogare di
nascosto – la prendevano tutti in giro.
Non io.
Io la guardavo da
lontano.
Eravamo timidi.
Lo eravamo tutti e due.
Da piccoli, venivamo
presi in giro di continuo dai nostri coetanei, lei per la fronte alta, io per
il solo fatto di essere un Akimichi.
Forse è per questo,
perchè lei mi assomigliava, che ha
cominciato a piacermi.
Forse ero l’unico, tra
tutti i bambini dell’accademia, a cui Ino non piaceva.
Troppo popolare, troppo
irraggiungibile, troppo diversa da me
e lei.
Poi ho conosciuto
Shikamaru.
Siamo diventati amici, e
lui mi ha dato fiducia in me stesso come mai nessun altro – a parte mio padre –
aveva fatto fino ad allora.
E lei si è attaccata a Ino, è diventata ogni giorno più sicura di sè.
Si è innamorata di Sasuke.
Non mi ha mai notato.
Ma io non ho mai smesso
di osservarla da lontano, tenendomi per me i miei sentimenti, incapace di farmi
avanti, di fare qualsiasi cosa.
Sono sicuro che mi respingerebbe in ogni caso.
Finisco il secondo
pacchetto di patatine e getto la carta nel cestino di fianco alla panchina su
cui sono seduto, quindi mi alzo, chiedendomi cosa ci sarà per cena, questa
sera.
L’unica cosa che so, è
che qualunque cosa abbia preparato mia madre, sarà di sicuro deliziosa. E
abbondante.
Quello che ci vuole per
mandare via la fame… ultimamente ne ho più del solito, sarà perchè sono
nervoso.
Chissà com’è andato “l’appuntamento”
di Ino e Shikamaru.
Non pensarci.
M’incammino verso casa
prendendo la via più lunga, quella che attraversa tutto il villaggio e che è
piena di ristoranti e di posticini dove si mangia bene…
C’è un sacco di gente
per strada, distinguo l’odore di ogni
singolo cibo che proviene da ogni
singolo ristorante – o chiosco di ramen.
Ma all’improvviso, sento
un odore più forte di qualunque piatto.
E’ il suo profumo.
Come posso sentirlo così
vicino a me… ?
Mi volto di scatto e
vedo che lei mi sta camminando
accanto, poco lontano da me, giusto qualche metro più in là.
Sta andando a casa anche
lei, abita giusto qualche palazzina più avanti…
Mi viene un’idea
improvvisa.
E se l’accompagnassi?
E se la raggiungessi e parlassimo un po’?
Idee assurde. Meglio di
no.
Non saprei che fare, e
nemmeno cosa dire.
La guardo attentamente.
Ha il viso sciupato.
Non sarà che per amore
di Sasuke, ora ha anche smesso di mangiare?
Davanti all’importanza
del cibo, non c’è paura che tenga.
Prendo un altro
sacchetto di patatine e decido di farmi coraggiosamente avanti.
Magari, se gliele
offrissi un po’, dopo comincerebbe a notarmi di più.
“Ehm… ciao Sakura!” le dico avvicinandomi a lei,
cercando di farlo con noncuranza.
Lei alza gli occhi – di
un verde spento – e mi guarda con aria smarrita, come se stesse cercando di
capire chi sono e cosa voglio da lei.
“Ah, sei tu, Choji… ciao”
risponde alla fine, abbozzando un sorriso.
Non so cosa dire… che
faccio?
“Vuoi, ecco… ne vuoi
una?” le chiedo, porgendole il sacchetto di patatine che tengo in mano,
imbarazzato.
Sono diventato rosso
come un pomodoro maturo, come un peperone – chissà se rientrano nel menù di
stasera –, e lei mi sta guardando con poca convinzione… forse starà pensando
che sono un’idiota o cose del genere, per offrirle patatine senza nemmeno
conoscerla bene.
“Perchè no? Grazie!”
Ne prende una,
lasciandomi totalmente spiazzato.
Credevo che avrebbe
rifiutato…
La mangia senza dire
niente per un po’. Ne prende un’altra e mangia anche quella.
Poi si volta a guardarmi
e mi sorride.
“Ah, ci volevano
proprio! Grazie mille, Choji, stavo morendo di fame!”
Le ho offerto le
patatine… e lei mi ha ringraziato due
volte!
Sono al settimo cielo,
ma cerco di non darlo a vedere e di comportarmi normalmente.
“E come mai? Il vostro
maestro non vi porta al chiosco di ramen almeno tre volte al giorno?”
Cerco di fare un po’ di
conversazione, sperando ardentemente che Sakura arriverà a casa sua il più
tardi possibile.
Lei scuote la testa, con una
risatina divertita. Chissà perchè.
“Oggi Sasuke-kun ha
voluto che ci allenassimo senza fermarci… e abbiamo saltato il pranzo.”
Ecco perchè sembra così
sciupata.
Meno male che non sono
in squadra con Sasuke.
“Naruto ha protestato
così tanto, ma Sasuke-kun aveva ragione… ”
E il maestro Kakashi non
ha fatto una piega.
Penso per la millesima volta
che sono contento di essere in squadra con Asuma.
Naruto ha tutto il mio
appoggio! Anch’io come minimo avrei
protestato, se fossi stato al suo posto!
“…avevamo bisogno di metterci alla prova ed è andato
tutto bene” sta dicendo Sakura.
Non è che lo dice solo
perchè le piace Sasuke?
“… però ti confesso che
è stata dura… stavo morendo di fame, ed è stato gentile da parte tua offrirmi
qualcosa da mangiare!”
“Ma figurati! E’ solo
che mi sembravi così depressa…”
Non so più che dire… qualcuno
mi aiuti!
Forse ho fatto male a parlarle,
a prendere l’iniziativa. Ecco, io non sono per niente bravo in queste cose,
come…
Sakura si ferma
improvvisamente, e il cuore mi si ferma.
Non riesco a vederla bene
in viso.
Forse sta per dirmi
qualcosa… qualcosa di estremamente importante…
Forse…
“Bè, ora devo andare.
Grazie ancora per le patatine!”
Siamo arrivati sotto
casa sua.
E’ finita.
Che stupido sono stato!
Sta per sparire
all’interno della casa, quando decido di fare un ultimo tentativo per
trattenerla ancora per qualche minuto.
“Aspetta!”
Ma è troppo tardi.
Non mi ha sentito.
Abbasso lo sguardo,
sentendomi improvvisamente triste.
“Sì, Choji, cosa c’è?”
“Ecco… mi chiedevo se ti andrebbe… qualche volta… di
venire a mangiare a casa mia… sai, mia madre cucina certi manicaretti che…”
“Mangiare a casa tua? Ma certo che mi va! Speravo proprio
che me l’avresti chiesto! Allora,
quando posso venire?”
“Quando vuoi tu, Sakura…
sarai sempre la benvenuta!”
Chissà se lei risponderebbe così, se glielo
chiedessi.
Non ne sono del tutto
sicuro, ma mi piace pensarlo.
Dopotutto, che male c’è
nel sognare un po’?
E poi, penso, avviandomi verso casa, è stato un buon inizio.
Lei era felice. Mi ha
sorriso più di una volta.
Mi sento leggero,
leggero come una farfalla.
D’ora in poi, forse, non
sarà più così difficile parlare con Sakura.
Per una volta, ho
superato la mia timidezza e la mia paura.
Magari quando ci rivedremo,
mi farò avanti e...
Forse corro troppo.
Decido di calmarmi e
ripenso a Sakura e a quello che mi ha detto.
In fondo chi lo dice che
tra noi due non potrebbe nascere qualcosa, in futuro?
Però, all’improvviso…
Mi sento assalire da un dubbio atroce.
Prima o poi…
…riuscirò a somigliare a Sasuke almeno un po’?
D’accordo.
Non
assomiglia per niente a Sasuke-kun.
Però… Choji
è un ragazzo davvero gentile…
Chi
l’avrebbe mai detto?
Perchè non me ne sono mai accorta?
Quelle patatine erano così buone e croccanti… magari
domani gliene chiedo un altro paio, ho deciso!
Solo un paio, non credo che influiranno negativamente sul
mio fisico!
Choji è stato così gentile…
Chissà come mai…
Glielo chiederò un’altra volta, anzi, domani.
Lo compatisco, poverino.
Stare in squadra con Ino dev’essere dura.
Forse mi ha offerto le patatine perchè sono molto meglio
di lei e se n’è accorto persino lui…
Forse l’ha fatto perchè gli piaccio…
…
Ma no, Sakura… che stai pensando?
E’ semplicemente assurdo.
Mi metto a letto pensando a domani e a quelle
meravigliose patatine…
Un momento: che mi salta in testa?
Non starò diventando come lui, come Choji?
Forse, io e lui, ci somigliamo più di quanto sembri…
…
Sì, sarà meglio che mi metta a dormire.
Decisamente meglio.
FINE