Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: MyImmortal_    03/08/2012    11 recensioni
Conoscerete tutti il film Titanic, vero? Bene.
Qui troviamo un Jack/Louis, una Rose/Harry, un Fabrizio/Zayn, un Tommy/Liam ed un nuovo personaggio. Il cugino di Rose/Niall.
Principalmente Larry e Ziall, se non gradite non leggete!!
Spero in qualche recensione e di non aver rovinato il film!
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'They Don't Know About Us'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



Zayn
Louis si staccò e sorrise a Niall, raggiungendomi. Si chinò, gli occhi lucidi, e mi abbracciò.
–Ti voglio bene amico mio…-, disse stringendomi forte, singhiozzando appena. –Non piangere Lou, ti prego.
Non…non piangere…-, singhiozzai anche io, scoppiando in lacrime sulla sua spalla. –E te ne voglio anche io.
Più di quanto ne voglia a me stesso…-, aggiunsi poco dopo essermi calmato. Louis ridacchiò, le lacrime ancora sulle guance.
–Allora mi ritengo fortunato, vanitoso che non sei altro!-, commentò facendomi. Tirò su con il naso e 
mi lasciò una carezza tra i capelli, baciandomi poi piano la fronte. –Insegna agli angeli come farsi i tuoi capelli,
mi raccomando…-, disse ancora. Sorrisi.
–Contaci…-, gli risposi. Louis annuì, asciugandosi gli occhi con la manica della camicia e prendendo per mano Harry.
–Allora addio ragazzi…-, mormorò sorridendo tristemente. –Addio…-, rispose Niall, vedendoli poi correre via,
mano nella mano, sparendo in poco tempo dalla nostra vista. Sospirò a si sedette accanto a me, le spalle contro l’altare in marmo,
le gambe piegate e leggermente divaricate.
–Perché lo fai?-, domandai in un sussurro. Lui sorrise appena. –Te l’ho già spiegato.
Così potremo stare davvero insieme per sempre…-, rispose, stringendomi le mani nelle sue.
Mi sentivo in colpa e tanto. Sarebbe morto a causa mia. –Niall, ti prego…Sei ancora in tempo.
Scappa, mettiti in salvo. Lasciami qui…-, tentai di convincerlo, guardandolo negli occhioni blu.
Mi accarezzò una guancia, un altro sorriso appena accennato. –Non posso lasciarti qui, Zayn…-, mormorò,
abbassando il volto all’altezza del mio. –Sei…sei la cosa più bella che mi sia capitata in tutta la mia vita.
Non voglio e non posso lasciarti qui. Non so come potrei andare avanti senza di te…-, spiegò,
la voce leggermente inferma e qualche lacrima che rigava le sue guance. –Oh Niall…-, sussurrai flebile,
abbracciandolo stretto, sentendolo scoppiare a piangere disperatamente contro la mia spalla.
–Ti prego perdonami…perdonami se puoi…-, singhiozzai anche io, non riuscendo più a trattenermi.
–E’ tutto a posto Zayn…E’ tutto…a posto…-, disse lui, le parole intervallate dai singulti.
Lo strinsi maggiormente a me, affondando il volto nell’incavo del suo collo, ispirando il suo profumo,
vaniglia, misto all’odore salato dell’oceano. Era troppo per me, non potevo meritarlo sul serio.
Era disposto a morire a soli diciannove anni per me. Aveva fatto così tante cose per una persona come ero io...
E non ero mai riuscito a ricambiare o dirgli semplicemente grazie. Doveva essere per forza un angelo,
non c’era altra soluzione. L’aspetto era quello ed il suo carattere, la sua dolcezza erano una cosa disarmante.
–Grazie…-, sussurrai piano al suo orecchio, ancora scosso dai fremiti post-pianto.
–Per cosa?-, domandò con voce roca. –Grazie per amarmi, grazie per esserci, grazie per esistere,
grazie per tutto quello che fai, grazie per essere tu…-, dissi allontanandomi e guardandolo in quegli zaffiri blu.
Questi si riempirono nuovamente di lacrime, che presero a scorrere sentendo le mie parole.
Si avvicinò al mio volto e mi baciò. Un bacio tanto profondo quanto disperato.
La sua lingua chiese subito accesso alla mia bocca e fui ben felice di accontentarlo,
facendole così intrecciare tra di loro. Mi strinse forte i capelli tra le dita, senza smettere un attimo di baciarmi.
Ed io mi beai del contatto con le sue labbra, dei brividi che mi causava tirando i miei ciuffi scuri,
del sapore salato che le sue lacrime mi facevano sentire, infrangendosi sulle nostre bocche.
Le nostre labbra sembravano create apposta per combaciare tra loro, erano una cosa sola una volta unite.
Rallentò il ritmo frenetico del bacio, rendendolo più dolce e lento, facendo assaporare ad entrambi il sapore dell’altro.
La sua lingua, che prima si scontrava violentemente con la mia, adesso la accarezzava con cura, così come il palato.
Mi mordicchiava appena il labbro inferiore, facendomi impazzire, e mi accarezzava la cute, con alma, con amore.
Quando ci allontanammo, per il bisogno di prendere aria, appoggiai la fronte alla sua, mormorando.
–Ti amo, non smetterò mai di ripeterlo. Ti amo, ti amo, ti amo…-. Lui sorrise, baciandomi la punta del naso, rispondendo
–Anche io, Zayn. Ti amo come nessun’altro…-. Subito dopo si rimise seduto bene contro l’altare e stese le gambe,
facendomi poi appoggiare il capo sul suo grembo, iniziando a giocherellare con il mio ciuffo.
–Ti fanno male?-, domandò dopo un po’, alludendo alle mie gambe. –Un po’. Il mobile pesa e le caviglie non le sento più,
ma tutto sommato sto bene…-, spiegai con un sorriso. Lui ricambiò,
tracciando delicatamente il profilo sinistro del mio viso.
–Mi dispiace che ora ci sia tu lì sotto al posto mio…-, farfugliò mortificato poco dopo.
–Ehi, non è colpa tua. Te l’ho detto, sei troppo importante. Non posso permettere che ti faccia male.
Ed è per questo che non mi arrenderò, che cercherò di convincerti ad andartene prima
che arrivi l’acqua anche qui.-, spiegai fermamente. –E’ inutile Zayn, non ti lascio.
Quale morte c’è meglio di quella con il proprio amore? Nessuna. Non potrei andare avanti senza di te.
Preferisco restare qui e passare l’eternità con te piuttosto che con qualcuno che non amo!-, rispose impassibile.
–Niall ti prego…-. –No, discorso chiuso! Resto qui, punto!-, mi zittì. Sospirai.
–Spero solo che Louis ed Harry se la cavino…-, mormorai poi, guardando il soffitto.
–Anche io, se la meritano una vita insieme. Come quella che avrei voluto per noi due…-, sospirò.
–Zayn, tu hai paura di morire?-, chiese poco dopo. Spostai lo sguardo su di lui, rendendomi conto che mi stava fissando.
–Risposta sincera? No. No perché ci sei tu qui con me e tu mi infondi coraggio…-, risposi con un sorriso.
Lui si chinò a lasciarmi un veloce bacio a fior di labbra e si ritirò su. –Tu?-, chiesi a mia volta.
–Forse un pochino perché ho sempre temuto la morte, fin da piccolo. Ho paura di rimanere solo anche nell’aldilà…-, spiegò piano.
–Ehi, ti prometto che non ti lascerò da solo, d’ovunque andremo!-, gli promisi per rassicurarlo. Lui sorrise.
–Questo lo sapevo già…-, mormorò accarezzandomi i capelli. Sospirai piano, chiudendo gli occhi.
–Chissà se una volta spiri potremo ancora toccarci…-, riflettei ad alta voce.
–Lo spero, altrimenti il Capo mi sentirà!!-, sbottò facendomi ridere. Le mie orecchie catturarono anche il
suono della sua risata e come avevo sempre pensato non c’era suono più soave. –Hai dei rimpianti?-, chiese ancora poco dopo.
–Beh, forse non averti trovato prima. Se ti avessi incontrato tempo fa forse ora non saremmo qui,
su questa nave che sta per strapparci alla vita…-, spiegai sbuffando. –E te?-.
–Praticamente lo stesso. O se proprio era destino che ci incontrassimo qui, appena arrivati a New York,
avrei voluto andare a vivere con te, magari adottare un bambino o anche di più, poterti sposare perché…
a New York i matrimoni tra gay sono…legali e poter ri…rifare l’amore con te…tante altre vo…volte…-, disse,
la frase interrotta a metà dai singhiozzi che avevano preso il sopravvento assieme ad altre lacrime.
–No Niall, non piangere, ti prego…-, mormorai girandomi e sollevandomi sui gomiti.
–Sc…scusa…-, singhiozzò asciugandosi gli occhi, senza fermare però le gocce salate che continuavano a rigargli le guance.
Lo capivo, anche io avrei tanto voluto andare a vivere assieme, adottare uno magari anche due bambini,
farci l’amore tante altre volte, sposarlo… Già, sposarlo. Un sorriso si dipinse involontariamente sul mio volto.
Adagiando a terra anche gli avambracci, sfilai con la mano destra i due anelli che portavo al medio ed all’anulare sinistri.
–Che stai facendo?-, domandò tirando su con il naso. –Vuoi sposarmi, no?-, risposi aprendogli il palmo destro e lasciandoci un anello.
Lui mi guardò non capendo, mentre io prendevo la sua mano sinistra. –Niall…hai un secondo nome?-, mi interruppi.
–James…-, farfugliò in risposta, forse intuendo dove volevo arrivare. Mi schiarii la voce.
- Niall James Horan. Con questo anello prometto solennemente di amarti, onorarti e starti accanto in salute e malattia,
in ricchezza e povertà, per tutta l’eternità che si prospetta davanti a noi. Niall,
con questo anello io ti sposo e ti prendo come mio marito, per sempre…-, recitai le cose che mi venivano in mente, i
nfilandogli l’anello all’anulare sinistro. Lui trattenne il respiro, mentre lacrime di gioia questa volta lasciavano i suoi zaffiri.
–Io faccio Jawaad di secondo.-, dissi ammiccando. Lui rise, le lacrime che scorrevano, e mi prese la mano.
–Z…Zayn Jawaad Malik. Co…con questo anello prometto solennemente di amarti,
onorarti e starti accanto in salute e malattia, in ricchezza e povertà, per tutta l’eternità che si prospetta davanti a noi.
Zayn, con questo anello io ti sposo e…e ti prendo come mio marito…per sempre…-, ripeté, la voce spezzata dall’emozione,
mettendomi al dito il piccolo cerchio di metallo. –Di solito a questo punto gli sposi si baciano…-, borbottai facendolo ridacchiare.
Si chinò e mi baciò dolcemente, le labbra chiuse, un bacio casto.
–Ora siamo sposati, piccolo mio…-, mormorai guardandolo negli occhioni liquidi.
–Si…si, siamo sposati…-, ripeté lui, un sorriso che arrivava da un orecchio all’altro. Lo avevo reso felice.
Certo, non era una cosa ufficiale o legale, ma per noi valeva più di ogni altra cosa.
Ci fu un altro forte tremore e la nave si inclinò ancora.
Dalle finestre della sala mi ero reso conto che oramai eravamo sott’acqua.
Bene, benissimo!
–Sembra che oramai ci siamo…-, fece Niall, serio.  Strinsi la sua mano destra nella mia, mormorando
–Non ti lascerò mai andare, sappilo.-. Lui annuì, giusto prima che i vetri cedessero e l’acqua entrasse violentemente.
Rabbrividii al contatto con il mio corpo, era gelata. Niall prese la mia nuca e la mise sulle sue gambe, alzandole,
per farmi respirare il più possibile. Il livello saliva e ben presto mi ritrovai il volto sott’acqua.
Non potevo fare niente per respirare. Sarei morto prima se Niall, seduto e quindi più alto,
non prendesse aria ed immergendosi me la passasse come fosse una respirazione.
Andò avanti così per un po’, fino a che non gli divenne possibile. Aprii gli occhi,
incurante del bruciore che il sale mi causava e lo guardai un’ultima volta. Scrollava il capo,
in un gesto di diniego, che però non riuscii a capire. La vista ben presto divenne sfocata,
fino a che non mi sentii leggero come l’aria. Il mio ultimo pensiero fu rivolto al mio angelo,
prima che tutto attorno a me diventasse per sempre buio.
 
 
 

Louis
Dopo aver lasciato Niall e Zayn, mano nella mano con Harry, ripresi la mia corsa, aggrappandomi alla speranza di farcela.
Dovevo farcela, per Harry, per Niall e per Zayn. Corremmo come forsennati lungo le scale, tornando sul ponte in poco tempo.
Ciò che vidi fu disastroso. Il Titanic che si inclinava, la prua sott’acqua e la poppa leggermente sollevata.
–Vieni! Harry, dobbiamo restare il più possibile a bordo della nave, chiaro?!-, dissi al mio ragazzo che annuì,
gli occhioni ancora lucidi di lacrime. Ripresi a correre verso la poppa, la zona non ancora immersa nell’acqua.
Mi resi conto che tutti i restanti passeggeri erano lì. C’era chi pregava, chi piangeva,
chi si aggrappava a pali e ringhiere per non scivolare verso la prua. Corsi verso le scalette,
fermandomi a causa di un uomo che stava recitando una preghiera.
–Ti dispiace affrettare il passo tra mezzo all’ombra di morte?!-, esclamai alludendomi ai verso della preghiera,
scansandolo in malo modo e sorpassandolo assieme ad Harry.
Ci fu un improvviso scossone e per poco non caddi al suolo, mentre tutti urlavano spaventati,
il mio ragazzo compreso. –Dai Harry, ci siamo quasi…-, lo incoraggiai,
riprendendo la corsa fino al parapetto, aggrappandomi poi alla ringhiera.
Da lì si vedevano le persone scivolare e schiantarsi contro le parti della nave,
cadere in acqua e il ponte che lentamente si stava spezzando a metà.
–Louis, è qui che ci siamo conosciuti!-, esclamò Harry, guardandomi negli occhi.
Annuii, baciandogli la fronte e stringendolo forte a me. –Mi dispiace per tutto quello che è successo,
Lou…-, mormorò contro il mio petto.
–Non preoccuparti Harry, non è niente…-, risposi, rafforzando la presa sulla sbarra di ferro al quale ero aggrappato.
L’ennesimo scossone e la nave si spezzò definitivamente.
La poppa iniziò a precipitare per tornare nella posizione precedente.
–Reggiti forte!-, dissi ad Harry, che si strinse maggiormente a me, mentre cadevamo sul pelo dell’acqua.
Un tonfo sordo e mille schizzi, ma almeno eravamo ancora a galla.
La prua andò a fondo, iniziando a trascinarsi dietro anche la nostra parte di nave.
–Dobbiamo spostarci!-, dissi d’un tratto, mentre quella si sollevava di nuovo.
Scavalcai il petto, porgendo poi la mano ad Harry. –No Louis, non ce la faccio!-, esclamò disperato.
–Si invece! Dammi la mano che ti aiuto a scavalcare!-. lo incitai. Mi guardò un attimo negli occhi,
forse cercando il coraggio, e poi la afferrò, ritrovandosi con me dall’altro lato.
–Ora mettiti qui!-, spiegai, indicandogli meglio un punto. Lui eseguì e mi misi sopra di lui,
facendogli da scudo con il mio corpo. –Andrà tutto bene Harry. Andrà tutto bene.-, cercai di confortarlo,
mentre la nave si ritrovava in posizione verticale. Molta gente lasciò la presa, precipitando ed urlando.
Era uno spettacolo atroce. –Oh mio Dio! Oh mio Dio Louis!!-, urlò Harry, in preda al panico.
–Che cosa succede?!-, mi chiese poi. –Non lo so. Ma tu reggiti forte!-, risposi, mentre iniziava lentamente ad affondare.
–Oh Dio! Louis! Oh Dio, oh Dio, oh Dio!!-, continuava a ripetere, mentre il livello dell’acqua si faceva sempre più vicino a noi.
–Tieniti!-, ringhiai ancora, stringendo le sue mani tra le mie. –La nave ci trascinerà giù.
Quando te lo dico io prendi un bel respiro e spingi verso l’alto. Non lasciare la mia mano Harry!
Ce la faremo, vedrai!! Ti fidi?-, gli spiegai facendolo annuire e rispondere –Mi fido!-.
Aspettai ancora pochi istanti, prima di gridare –Adesso!!-.
Prendemmo entrambi una grande boccata d’aria e ci tendemmo verso l’alto,
prima di ritrovarci sott’acqua.
 
 
 

#angolo Kikka
Ok, questo capitolo fa veramente cagare ed è cortissimo, me ne rendo conto,
ma non ho avuto molto tempo per scriverlo,
in quanto sono venuta a scoprire pochi giorni fa una cosa che mi ha seriamente sconvolto la vita
(non è una battuta, è davvero una cosa brutta!) e sinceramente non so Louis ed Harry,
così come Niall e Zayn, possano pensare mentre la morte si sta avvicinando!
Comunque, il prossimo è l’ultimo. ÇwÇ
Poi ci sarà l’epilogo ed un capitolino extra.
Vi ringrazio e se non recensite lo capisco, è orribile.
Un bacione a tutti e grazie mille.
Kikka

  
Leggi le 11 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: MyImmortal_