(Narra Mad)
Il mio sguardo era perso nel vuoto, non riuscivo a credere che Harry mi avesse difesa, non riuscivo ancora a focalizzare la situazione.
-H-Harry...cosa hai fatto?- dissi, ancora sotto shock.
-Ti ho semplicemente protetta Mad- disse, lasciandosi alle spalle i due ragazzi e abbracciandomi.
Non ricambiai, rimasi ferma, impassibile, anche se avevo il cuore a mille.
Ancora non riuscivo a rendermi conto che Harry era innamorato di me da tutto quel tempo, come io lo ero di lui.
Non pensavo più a nulla, se non a quelle dolcissime labbra che poche ore prima avevo sfiorato.
Nonostante lo avessi rovinato, quell'abbraccio era stato comunque un momento magico, romantico e 'perfetto'.
Volevo stringerlo a me, volevo averlo mio, volevo che quel momento fosse durato per sempre, ma mi sono resa conto che forse, anzi, sicuramente sarebbe stato impossibile; preferivo soffrire io al posto suo, doveva disamorarsi di me, doveva capire che non ne valeva la pena stare con una come me.
Ripresami dai pensieri che attraversarono la mia mente, vidi due ombre spuntare dietro Harry; ritrovai davanti a me Jawaad e Louis.
Non feci in tempo ad aprire la bocca per cercare di avvertirlo, che sentì staccarlo violentemente da me.
Vidi gli occhi di Harry 'spegnersi' imporovvisamente, cadde a terra, era pieno di ferite e lividi.
Gli occhi dei due, dopo essersi occupati di Harry, furono puntati su di me, ma non riuscivo a respingerli, erano troppo forti.

Avevo la testa che fortemente stava girando, la vista offuscata, il respiro affannato, poche cose ricordo di quegli attimi.
Provai la sensazione di essere davanti a due sconosciuti, anche se in realtà la situazione che stavo affrontando era ben diversa.
Sentìì prendermi le braccia e staccare i piedi leggermente da terra, avevo i capelli più che scapigliati, il trucco colato sul viso, e le lacrime che stavano scendendo rigando il gracile volto.
La sensazione più negativa che potessi provare in tutto quel tempo, era stata in quel momento, quando pensavo che per vendicarsi sia di me che di Edward, avrebbero messo fine alla mia stessa vita.
-Vi prego, non fatemi niente per favore, basta- riuscì a dire con quel poco di voce che mi era rimasto.
Louis mi mise seduta a terra, in un piccolo angolo del mio salotto, ed accucciatosi vicino a me, mise nuovamente le labbra sul mio collo, accarezzandomi poi la schiena.
Fece presto a slacciarsi i suoi pantaloni e cominciare a fare lo stesso con i miei, mentre Jawaad stava accendendo una sigaretta, anche se non se sapevo il motivo ben preciso, forse avrebbe voluto godersi la scena.
Cercavo di liberarmi ma niente, ero oppressa da lui, e sapevo a cosa stavo per andare in contro.
Zayn si avvicinò piano piano a me mentre Louis stava incominciando a infastidirmi cercando le mie attenzioni, quando sentìì come un bruciore sul braccio;
guardai meglio, vidi che era il segno che mi stava lasciando con la sua sigaretta.
Tolsi il braccio, e probabilmente sbagliai in quel gesto, procurai una ferita ancora più grande di quanto già lo fosse.

Ecco, la vista nuovamente offuscata, la testa che continuava a girarmi.. Zayn e Louis che ridevano soddisfati dandomi il tormento fino all'esaurimento. 
Le risate e qualsiasi tipo di movimento sembravano lontani da me, dal mio udito e dalla mia vista, finchè vidi una mano toccarmi violentemente il viso, probabilmente era quella di Zayn.
Calore improvviso si era fatto spazio sul mio volto, di nuovo quella sensazione di sentirli lontani, vidi Harry ancora steso sul pavimento privo di sensi; volevo piangere, ma le lacrime non bagnavano le mie guance.. perchè?
Nuovamente sentìì prendermi per le braccia, ed essermi fatta sdraiare su di un divano, dove, con la vista, più che offuscata, con gli occhi più che stanchi, vidi Louis che era sopra di me; ormai esausta chiusi gli occhi, sentendo ancora i loro ghigni, anche se sempre più lontani.
Svegliatami mi ritrovai tra delle braccia che mi sembravano particolarmente familiari, ed un profumo di liquirizia indondava il mio olfatto: era Harry.
Il mio respiro ero ancora affannato, mi chiesi come avesse potuto riprendere i sensi e riuscire a portarmi via con lui; non aveva più nessuna ferita.
Mi alzai di colpo, andai davanti ad uno specchio, cercando una prova: era lì; quel segno di sigaretta era ancora sul mio braccio... com'era possibile?
Ora, stava a lei capire se tutto quello che era accaduto fosse stata realtà o solamente il sogno di una notte.


FINE.

-Francesca xx