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Autore: Onlyna    03/08/2012    2 recensioni
– Siamo arrivati, – sussurra Niall, voltandosi a guardarlo con un ampio sorriso sulle labbra: ormai il peggio è passato, ed entrambi cominciano a sentire l'eccitazione tipica dell'inizio di una vacanza in un luogo sconosciuto, e il desiderio di scendere dall'aereo, uscire dall'aeroporto ed esplorare quella nuova realtà in cui hanno deciso di immergersi.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie '#THEGAYSlimpiadi'
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Summer paradise.



Niall sta tenendo la mano come se fosse un bambino, quando l'aereo finalmente atterra; Zayn espira di colpo, forte, come se per tutto il tempo avesse trattenuto il respiro, e allenta un poco la presa sulle sue dita: odia viaggiare in aereo, è il mezzo di trasporto che lo mette più a disagio in assoluto, per la sensazione di vuoto che sente per tutto la durata del viaggio o forse per la consapevolezza di essere sospeso a centinaia di metri da terra.
Siamo arrivati, – sussurra Niall, voltandosi a guardarlo con un ampio sorriso sulle labbra: ormai il peggio è passato, ed entrambi cominciano a sentire l'eccitazione tipica dell'inizio di una vacanza in un luogo sconosciuto, e il desiderio di scendere dall'aereo, uscire dall'aeroporto ed esplorare quella nuova realtà in cui hanno deciso di immergersi.


La sabbia è calda sotto i loro piedi, quando si sfilano le ciabatte e cominciano a camminare verso il bagnasciuga; sotto braccio stanno portando un ombrellone e una marea di teli da spiaggia, una borsa frigo con acqua e schifezze varie da spiluccare, e indossano soltanto i bermuda da mare che hanno comprato apposta, in vista della vacanza. Il B&B in cui pernottano è vicino alla spiaggia, e quella mattina hanno fatto colazione insieme alla padrona di casa e a due coppie; con i soldi che sono riusciti a mettersi da parte per quella settimana di vacanza non potevano permettersi una camera d'albergo, né tanto meno un bungalow in un campeggio, ma questa sistemazione piace ad entrambi.
Vai a controllare se l'acqua è fredda, – bofonchia Zayn, lasciando cadere sulla sabbia quello che sta portando, poi prende a frugare in una tasca della borsa frigo alla ricerca delle sigarette e dell'accendino. Niall gli schiocca un bacio sulle labbra, prima di annuire e correre verso il bagnasciuga, felice come un bambino.


Il centro della cittadina è animato da luci, musica, odori e bancarelle sparse sul bordo della strada chiusa al traffico: c'è esposto di tutto, dai portachiavi in pelle a strane statuette fatte di metallo intrecciato, da ciondoli a manufatti etnici, da dolciumi vari a vestiti. È un paradiso per Niall, che ha sempre amato quel genere di cose, e che saltella da un banchetto all'altro per ammirare la mercanzia esposta: Zayn gli sta dietro, sorridendo davanti alla sua palese allegria, e di tanto in tanto tira fuori il portafoglio per comprargli qualcosa che lo colpisce particolarmente.
Prendono un gelato in un bar piuttosto affollato che dà sulla via principale, e quando escono, quasi inconsciamente, si prendono per mano mentre ricominciano a camminare ed osservare.


Niall si brucia la schiena, dopo il secondo lunghissimo giorno in spiaggia; ha dimenticato di mettere la crema protettiva ed è rimasto ad arrostire al sole tutta la mattina, appisolandosi sul telo perché quella notte hanno fatto le ore piccole e aveva bisogno di recuperare un po' di sonno. Zayn gli mette il doposole ridacchiando, seduto sul suo bacino mentre l'altro è sdraiato supino sul letto, e non può fare a meno di prenderlo in giro.
Te l'avevo detto che ti saresti addormentato, – sussurra nel suo orecchio, baciandogli con dolcezza il padiglione mentre le mani piene di crema scivolano fino alla base della schiena, massaggiandola con cura. – Così impari a stuzzicarmi tutta la sera.


La partenza è triste, perché in quella vacanza si sono davvero divertiti e mancherà tutto ad entrambi: il caldo, la voce allegra della padrona di casa, l'odore dell'aria salmastra, la spiaggia e la sabbia sotto i piedi. Non sorridono mentre imbarcano i loro bagagli pieni dei piccoli souvenir che hanno comprato ogni giorno di quella settimana, mentre in spiaggia hanno comprato alcuni braccialetti di tessuto che adesso danno bella mostra di sé sui loro polsi. È brutto lasciare tutto quello, la spensieratezza dei sette giorni di vacanza che si sono potuti concedere con le poche ferie che avevano, per tornare alla routine.
Il viaggio in aereo è più silenzioso di quello dell'andata, e quando atterrano di nuovo sul suolo britannico l'unica cosa che si scambiano è un sorriso appena malinconico e un bacio a fior di labbra, prima di ritirare di nuovo i loro bagagli e uscire dall'aeroporto per tornare nel loro appartamento.

   
 
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