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Autore: hermy88    04/08/2012    12 recensioni
Di solito durante la convivenza l'amore ne tra due persone tende ad affievolirsi. E se invece succedesse il contrario?
Una convivenza "forzata" aiuterà Ginny e Hermione a crescere e a capire.
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri | Personaggi: Ginny Weasley, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ginny/Hermione
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Ficcai all’interno della valigia gli ultimi indumenti rimasti. Era un disastro: si era rimpicciolita oppure non avevo disposto bene le cose? Era tutto alla rinfusa e la valigia si chiudeva a malapena. Eppure, quando eravamo partite… l’aveva preparata Hermione, e ogni abito era ben piegato e riposto in maniera impeccabile. Certo.

- Ginny! Ma cosa stai combinando? -. Hermione entrò in camera. Dai capelli bagnati le scendevano gocce che andavano a infrangersi sul pavimento, mentre la pelle, ancora umida dopo la doccia, emanava una dolce fragranza ai frutti di bosco. Il suo corpo era coperto solo da un grande asciugamano, e io avvampai al pensiero di ciò che stava sotto, di tutto quello che non avevo ancora avuto l’occasione di vedere se non nei miei sogni più arditi. La mia espressione sicuramente aveva rivelato quello che mi passava per la mente, perché Hermione rise e si avvicinò a me.

- Ma guarda che caos! Possibile che tu riesca sempre a mettere in disordine qualsiasi cosa? Mi vesto e poi ti aiuto a sistemare – mi rimproverò scherzosamente. Il mio cervello in quel momento non era ben collegato, così non capii una sola parola di quello che aveva detto. Annuii distrattamente, gli occhi ben aperti a osservare la meraviglia che mi stava davanti. L’asciugamano era ben stretto attorno al suo corpo, e lo avvolgeva delicatamente, lasciando intravedere quello che i vestiti non avevano mai mostrato fino a ora.

- Mi stai ascoltando? – mi chiese Hermione, sapendo benissimo che non lo stavo facendo. Sventolò la mano davanti ai miei occhi. Quel gesto bastò per far scivolare l’asciugamano verso il basso, scoprendo per poco il seno. Hermione fu rapida e recuperò il tessuto prima che rivelasse ulteriormente il suo corpo.

Questo fu abbastanza. Una scarica di elettricità mi attraversò, risvegliandomi. La afferrai bruscamente per i fianchi e lei si strinse a me. Io la baciai, desiderando solo che quell’asciugamano cadesse a terra con il resto dei miei vestiti. Approfondii il bacio, lasciando che la mia lingua entrasse a contatto con quella di Hermione. Le mie mani la accarezzavano da sopra l’asciugamano, e quando le mie dita si fermarono sul suo seno lei sospirò profondamente. Abbandonai le sue labbra e sfiorai il suo collo con la bocca, inspirando il dolce profumo del bagnoschiuma, stringendola. I suoi sospiri si fecero più frequenti e profondi quando iniziai a lasciare baci sul collo, tracciando un percorso dall’orecchio alla spalla e poi ritornando sui miei passi, carezzando lievemente la pelle con la mia lingua. Lei mise le mani tra i miei capelli, mentre il suo petto si alzava e si abbassava velocemente. L’asciugamano non aveva più sostegni e cadde a terra quando mi spostai leggermente da lei. Improvvisamente, non era più il cotone che sentivo sotto le mie mani ma la sua pelle, calda e morbida. Il suo corpo sinuoso. Era meglio di quanto avessi immaginato. Le accarezzai la schiena e, stringendola, il suo seno nudo venne a contatto con la mia maglietta. Un calore piacevole ed eccitante si diffuse dentro di me, mentre decidevo che potevo fare meno anche io degli indumenti.

- Ginny -. Il suo sussurro mi fece alzare gli occhi fino a incontrare i suoi. Ecco, la razionalità stava per fare capolino nel cervello di Hermione e stava per porre fine a quel momento. Lei afferrò il lembo della mia maglia con le mani e iniziò a sfilarmela. Il suo gesto mi sorprese e mi fece eccitare ancora di più: se il suo proverbiale buon senso non aveva fatto la sua comparsa, voleva dire che…

Voleva dire che… dovevo essere io a rendermi conto che non era il momento adatto per questo? Che saremmo presto partite e che, a breve, mamma ci avrebbe chiamate per la cena. Quindi dovevo essere io, Ginny Weasley, a interrompere la magia?

Al diavolo. La mia maglietta scivolò sul pavimento e io, finalmente, percepii la pelle di Hermione sulla mia e fu la sensazione più bella del mondo. La baciai nuovamente, un bacio da subito bramoso, famelico. Le mie mani scesero fino al fondoschiena e lo avvolsero, toccandolo pienamente. Avvicinai Hermione a me, facendo scontrare i nostri bacini, mentre il bacio si approfondiva ulteriormente. Lei si allontanò da me, solo per far sì che le sue dita potessero sfiorarmi i capezzoli al di sopra della stoffa del reggiseno. Il lieve gemito che uscì dalla mia bocca venne soffocato dalle labbra di Hermione: rischiavo di impazzire per ciò che stava facendo. La sentii sorridere, consapevole dell’assoluto controllo che aveva su di me. Mi fece indietreggiare finchè non mi ritrovai spalle al muro. Una pausa per riprendere fiato mi permise di parlare.

- Ti piace proprio dominare la situazione, eh? – sussurrai – Chi se lo sarebbe aspettato dalla casta Hermione Granger… -

La mia frase ebbe l’effetto sperato: lei iniziò a muoversi e a strusciarsi contro di me. Quel contatto mi fece perdere la testa. Ero inchiodata tra il muro e il suo corpo nudo. Completamente sotto il suo controllo. I suoi movimenti, il suo profumo, la sua incredibile sensualità… non potevo che soccombere. Eppure non volevo, dovevo rimanere lucida, godermi ogni singolo momento. E poi volevo provocarla. La sua lingua lambiva il mio collo lentamente: una sensazione indescrivibile. E le sue dita, di nuovo sul mio seno. Faticavo a trattenere i gemiti.

- Ma chi… chi ti ha insegnato queste cose? – sussurrai. Le sue labbra formularono la risposta e io quasi non la capii. Avevo percepito il suo respiro caldo sulla mia pelle.

- Nessuno. Talento naturale -. Di nuovo la sentii sorridere, mentre tornava a occuparsi del mio collo, indisturbata. Non volevo lasciarmi trascinare del tutto, sarebbe finita presto: potevo sentir arrivare, da un momento all’altro, il richiamo di mia madre. La cena sarebbe stata una tortura. Era meglio cercare di arginare il danno e conservare la mia sanità mentale… almeno per un altro po’.

- La solita modesta – mormorai, ironica. Lei mi morse lievemente, forse per farmela pagare o per farmi smettere di parlare. Funzionò. Le mie mani si mossero, accarezzando il suo corpo. Sentii il calore del mio corpo concentrarsi nel basso ventre. I nostri bacini si sfregarono e una scarica di piacere arrivò al mio cervello. Hermione si allontanò dal mio collo e mi guardò negli occhi: erano lucidi e io vidi passione, desiderio, eccitazione mescolati tutti insieme. Mi baciò e i miei buoni propositi quasi furono dimenticati quando la sua lingua toccò la mia; le sue dita non avevano intenzione di spostarsi dal mio seno. Le riservai lo stesso trattamento e i suoi sospiri, i suoi deboli gemiti mi fecero crollare. Sanità mentale, addio.

- Ragazze! Siete pronte? La cena è in tavola! –

 

 

Beh, spero vi piaccia. Non penso di aver mai pubblicato nulla del genere prima su EFP. Mi dispiace se è un po’ corto ma, ovviamente, il bello deve ancora arrivare... questo perché ho il vizio di interrompere di botto i capitoli nei momenti migliori/peggiori.

Per me Hermione è audacissima tanto quanto Ginny, anche di più, a volte: io la vedo così, non mi piace scrivere di lei nei panni della ragazza inesperta che subisce passivamente le attenzioni dell’altra.

Fatemi sapere che ne pensate: critiche e suggerimenti sono ben accetti.

Ringrazio di cuore chi ha commentato e chi segue ancora questa storia dopo anni: mi avete fatta sorridere.

Hermy88

 

   
 
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