05/08/2012
3 recensioniLOVE ISN’T REAL
Rovinare la vita di qualcuno non renderà migliore la tua.
Questo è quello che faccio, rovino la vita della gente per rendere più felice la mia.
Mi chiamo Quinn Sparks, e in 18 anni di vita non mi sono mai innamorata.
Sono in ritardo…di nuovo.
In 10 mesi di scuola sarò arrivata puntuale si e no 2 volte, la prima quando il bidello si è dimenticato di suonare la campanella e la seconda quando c’è stata la protesta per la ristrutturazione dell’aula di musica e ci hanno rimandati tutti a casa.
Ma torniamo a noi.
Sto correndo come una pazza per cercare di arrivare in tempo, ma sarà una cosa impossibile dato che devo percorrere più di due kilometri a piedi in meno di due minuti, e come se non bastasse la mia stupida divisa mi rallenta.
Ma spieghiamo tutto dall’inizio.
Sono Quinn Sparks, ho 16 anni e sono la capo-cheerleader della mia scuola.
Se mi chiedessero se preferisco essere temuta o amata risponderei sicuramente temuta, non credo nell’amore, l’amore non esiste, è solo una stupida proiezione che si fanno due persone per non restare sole.
La verità è che tutti abbiamo paura di rimanere soli, per questo ci rifugiamo in una persone a cui affidiamo tutti i nostri problemi.
Insomma l’amore è per idioti.
E dire che io mi possa innamorare è come dire che io sia brutta.
Impossibile.
Ora torniamo alla corsa a scuola. Non so per quale grazia divina ho avuto la fortuna di incontrare la mia migliore amica Hope che mi ha dato un passaggio in macchina.
Io e Hope ci conosciamo dalla prima elementare e siamo come due sorelle anche se a prima vista sembreremmo due opposte.
Lei alta magra, occhi verdi, capelli ricci marroni.
Io alta magra, occhi azzurri, capelli lisci biondi.
Lei in una parola: innocenza.
Io in una parola: sfacciataggine.
È lei che cerca di farmi ragionare, ma poche volte ci riesce. Hope è la vice-capitano della squadra, oltre che presidentessa del club della scienza. La ragazza perfetta.
Comunque, tornando a noi, sono arrivata in tempo a scuola e sono riuscita ad arrivare quasi puntuale. Ho seguito le prime tre ore di lezione e adesso c’è l’intervallo.
Ah giusto, frequento la High School of Drammatic Arts. In poche parole è una scuola normalissima con qualche ora in più di teatro. Non vado matta per questa materia, mi sono iscritta qui solo perché ci andava Hope ed era vicina a casa…e ci andava Hope.
Sto camminando per il corridoio, ormai deserto, quando qualcuno mi è venuto addosso.
-stai attento!- grido al tizio ormai per terra. Per tutta risposta lui mi porge la mano e si scusa, aiutandomi ad alzarmi.
-si scusa, non stavo guardando- è evidentemente imbarazzato.
Quando mi sono alzata e ho guardato la faccia del ragazzo che mi aveva fatta cadere mi sono ritrovata davanti un ragazzo biondo, molto probabilmente tinto, con degli occhi azzurri semplicemente incredibili.
Gli sorrido, cosa molto strana, e mi giro per andarmene ma la sua voce mi ferma
-scusa!- mi grida, ormai lontano
-si, lo hai già detto!- gli rispondo io
-no, intendevo…- non lo faccio finire, prima me lo tolgo dai piedi meglio è.
-ti serve aiuto?-
-si, ecco sapresti indicarmi l’aula di musica?- mi chiede imbarazzato mentre si porta una mano dietro la testa
-sei nuovo?- gli chiedo io
-non si risponde a una domanda con un’altra domanda- ma come si permette??
-hai ragione…comunque per come mi hai risposto è ovvio che lo sei…-
Lui mi guarda confuso, il che conferma i miei dubbi.
-comunque si, sono nuovo. Perché?- mi chiede ancora confuso
-l’aula di musica è in fondo al corridoio, prima porta a sinistra- detto questo mi giro e me ne vado ma dopo pochi metri mi fermo
-ah e comunque…-
-Niall!-
-Niall fatti degli amici. Qui non sopravvive nessuno senza.-
Girata, sto andando via quando dal corridoio mi richiama
-e tu hai amici qui?-
Sorrido amaramente a questa domanda.
-chiedi in giro di Quinn Sparks, ti risponderai da solo…ciao Niall-
Questa volta me ne sono andata veramente.
HOPE
