IL MARE SU UNA SEDIA
Il
rumore delle onde mi colpisce.
Sono
così vicina al mare.
Ispiratore
di mille poeti
padre
di mille tragedie
testimone
di troppi cuori
infranti.
Gioco
con la sabbia
come
facevo da bambina,
salto
fra gli scogli
volando
con i gabbiani,
nuoto
tra i flutti
scivolando
fra il sale.
Questa
volta non sono lacrime.
Questa
volta non sono parole
È
il dolce rumore delle onde.
Non
sono la prima
che
scrive del mare.
Di
come sogno.
Arrampicata
su
una sedia scomoda
tenendo
lontani dagli occhi i capelli
aspetto
il sole
una
scusa plausibile.
Parole
vuote
vengono
scacciate via
al
suono dell'acqua che mangia
la
sabbia.
Spalanco
la finestra..
vorrei
ma non riesco.
Nemmeno
per sentire il mare
abbatto
le mie barriere
di
carta.
Forse
i soldati del re dei fiori
mi
proteggeranno
lanciando
tulipani
e
sorrisi.
Nascosta
scappo
da un mondo che aspetta solo me
vigliacca
mi
rifugio dietro libri e pagine
stupida
evito
il mare.
Non
sono mai stata così vicina al mare
avvolta
nell' abbraccio della notte.
Forse
è ora di aprire quelle finestre
chiudere
gli occhi
lasciarmi
cullare.
* * *
Sono tornata e mi sento un po' strana :) Ad un anno esatto di distanza pubblico questa poesia, scritta in una notte nella mia casetta al mare a cui tornerò con devozione tra poche ore. È una poesia che ho molto sentito quando ho scritto e anche ora, dopo averla rimaneggiata, mi sento ancora un po' emozionata. Fatemi sapere quello che sentite anche voi, condivideremo un'emozione :D
Visto che ci sono vi auguro bellissime vacanze, ci sentiamo presto!
Lethe