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Autore: me000    18/02/2007    1 recensioni
Intro rimossa poichè non valida.
Si prega di introdurne una che sia tale.
Ladynotorius assistente amministratrice.
Genere: Generale, Romantico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Aspettava da mesi quel momento.

Uto si era trasferita nel tempio del nord poche settimane prima, ma il tempo a disposizione le era bastato per capire che in quel posto non avrebbe imparato nulla. Più che in un vero e proprio tempio sacro, sembrava di essere in un collegio. Le uniche altre presenze, oltre alle guardie, erano le figlie delle famiglie ricche di tutta la regione, inviate lì nella speranza di rafforzare un po’ il loro carattere e temprare il loro spirito.
Con scarsi risultati.

La ragazza si avviò lungo la scalinata che l’avrebbe riportata nel cortile interno. Il passaggio era stretto e gli scalini ripidi e scoscesi, poi, come se non bastasse, il giaccio ricopriva ogni centimetro della pietra sotto i suoi piedi rendendo ogni passo pericoloso ed incerto. Le spesse mura di pietra erano però intervallate da piccole aperture verticali dalle quali si intravedeva il paesaggio circostante, una distesa bianca ed infinita.

“ Meraviglioso”.

Era stanca ed infreddolita, ma quello spettacolo senza eguali riusciva sempre metterla di buon umore. Il Makai poteva essere inospitale e pericoloso, ma i suoi territori erano incontaminati, belli in una maniera incomprensibile.


“ Questo posto sembra avere due anime… può essere duro e letale, ma è anche rassicurante e dolce a suo modo…è come se…come se sappia quello che sono…”


………


Arrivata nel cortile, percorse il passaggio laterale fino ad arrivare ad una piccola costruzione posta alla sinistra del portone d’ingresso. Lì, due guardie si scaldavano bevendo uno strano liquido viola scuro, che emanava un vapore caldo e denso.


“ Qualcosa in contrario se salgo sul muro di cinta a controllare la situazione, ragazzi?”

“ Io dico che non arriverà signorina!”

“ Già! Si raccontano delle storie su di lui… storie che vi farebbero accapponare la pelle… non capisco perché il piccolo Enma si fidi di un tipo simile!”

“ Dicono che, per diventare primo guerriero nell’esercito di Mukuro, abbia ucciso la sua stessa madre per poi berne il sangue…”

“ Gli Jaganshi sono esseri malvagi e spietati”


Malvagio e spietato.
Hiei avrebbe dovuto insegnarle ad usare la spada e mostrarle le diverse zone del Makai. Sotto la sua guida, avrebbe dovuto imparare a combattere veramente, avrebbe dovuto uccidere. In quel luogo non esistevano regole, la tecnica non serviva a niente, nessuno avrebbe avuto pietà.

Salire sulle mura si rivelò più difficile del previsto: all’esterno, la violenta nevicata stava coprendo ogni cosa e aveva reso inagibili i due passaggi più vicini. Mentre si arrampicava sui gradini perse la cognizione del tempo. Arrivata in cima, dovette avvolgersi nel pesante mantello scuro e fare appello a tutta la sua forza di volontà per resistere al gelo del vento. Riusciva a stento a vedere quello che succedeva in basso, la tempesta era fitta e il freddo la costringeva a tenere gli occhi socchiusi.


La prima cosa che vide furono due iridi rosse come il fuoco.

Erano contornate da una figura nera e si stagliavano con violenza contro il bianco pallido del paesaggio, quasi a volerlo ferire. In quel rosso accecante riconobbe lo sguardo del tanto atteso youkai, si fermò ad osservarlo ancora un po’ mentre avanzava fra la neve, poi rientrò nel tempio.
Durante tutto quel tempo, aveva sviluppato una sorta di timore nel confronti del demone, ma era determinata a non lasciar trasparire la sua paura.
Lo trovò solo una volta arrivata nella sala d’ingresso, era lì che aspettava, completamente ricoperto dal mantello nero con l’unica eccezione degli occhi color sangue. Non sembrava essersi accorto del ritardo, non c’era traccia di rammarico nel suo sguardo.


“ Tsk. Genkai aveva detto che sei molto migliorata… a me non sembri diversa dall’ultima volta. Mettiamo subito le cose in chiaro: sei solo una ragazzina, se fosse per me, credimi, non starei qui a perdere tempo”.

Il tono era freddo e tagliente, ma Uto non si lasciò intimidire. Quelle parole erano riuscite a mandarle il sangue alla testa.

“ Non devi rimanere se ti costa così tanta fatica. Se fosse per me, credimi, sceglierei un maestro che non abbia la fama di assassino… o che almeno superi il metro e cinquanta…”


Lo youkai non si aspettava una risposta del genere, credeva di trovarsi di fronte ad una viziata spocchiosa che vedeva il combattimento come un passatempo trasgressivo con il quale occupare i pomeriggi e scacciare la noia. Le ragazze del tempio di solito erano così, ricche ed insopportabili puttanelle che tentavano di apprendere la meditazione ascetica fra una seduta di pettegolezzo e l’altra.


“ Sono felice di vedere che, se non altro, hai grinta.”



Così dicendo tirò fuori la katana dal fodero e si mise in posizione d’attacco.



“Su, mostrami di cosa sei capace”.







  
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