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Autore: ru87    05/08/2012    0 recensioni
“Forse questi diciassette anni non saranno cosi male” pensai, ancora ignaro di tutto quello che di li a poco sarebbe accaduto.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Mi assegnano un Tutore-

 

 

Mi risvegliai dopo qualche ora, mi trovavo disteso su un prato nel mezzo di una foresta, aprì gli occhi in cerca del lago, ma era sparito.

Con fatica mi alzai in piedi ma mi dovetti mantenere vicino ad un albero per evitare di crollare nuovamente a terra.

Tutto mi girava intorno ed avevo una gran voglia di vomitare.

-Lynn…- provai a chiamare, ma non ebbi risposta –Lynn dove sei?- provai a fare due passi, ma non sapevo dove andare, non riconoscevo nessun luogo.

Mi inoltrai un po’ nella foresta cercando aiuto, ma  sembrava deserta, nessun suono era udibile, persino gli animali e il vento sembravano essere spariti.

Ad un tratto sentì un rumore, come se un ramo si fosse spezzato –chi c’è? … qualcuno mi aiuti!!- ma nessuno rispose.

Mi fermai nuovamente e portai la mano al ciondolo, lo guardai, non era più verde, era tornato del colore iniziale –ma di cosa sei fatto?- mi chiesi.

Ad un tratto davanti agli occhi mi trovai una luce accecante, per riflesso mi spinsi indietro e caddi per terra.

In alto, sopra di me, aleggiava una piccola creatura tonda con delle minuscole ali che sbatteva velocemente e degli occhioni enormi che mi fissavano; emanava una luce gialla con sfumature arancioni.

Era la cosa più buffa e strana che avessi visto in vita mia.

-cosa sei?- le chiesi, ma non rispose

-sai dove siamo… conosci qualcuno che possa parlare?-

Il piccolo “animale”sorrise e cacciando la lunga lingua di fuori mi leccò in faccia lasciandomi una lunga scia di bava –ewww- esclamai disgustato vedendo quel muco biancastro scivolarmi giù per il collo –ma che fai?- la creatura mi fissò un altro po’ e poi poggiò la sua testa contro la mia mano e all’improvviso è come se comprendersi fosse stata la cosa più semplice del mondo.

-il mio nome è Veux, sono una guida, io come molti altri miei fratelli sin dalla notte dei tempi guidiamo i nuovi elfi nelle terre di Efeux per portarli in luoghi sicuri dove potranno apprendere i segreti del mondo- prese fiato, mentre io lo guardavo esterrefatto, sinceramente mi aspettavo una voce più coccolosa e meno profonda per un essere del genere e come se mi avesse letto nel pensiero mi rispose –questo non sono io…- riferendosi alla sua forma fisica –questo è solo un animale, un veicolo che noi essenze usiamo per comunicare, non abbiamo corpo siamo pura e semplice energia- annuii  –ora stavo dicendo …al diciassettesimo compleanno, colui che ha sangue elfico viene risvegliato del Mirtgaal, l’oggetto che porti al collo- lo toccai con l’altra mano –il Mirtgaal è un catalizzatore… assorbe l’energia di un oggetto e la libera con un intensità maggiore…viene usato da voi elfi come dire inesperti per viaggiare nei mondi, o per sperimentare l’antica magia senza rischiare di consumare la propria essenza vitale-

Scostai la mano dalla testa di Veux –basta… mi hai preso per stupido? Elfi, oggetti magici, mondi paralleli… non ho cinque anni…lasciami in pace, va via!!!- gli urlai contro, prima di scappare.

Corsi per un sei o sette metri quando mi ritrovai nuovamente quell’essere davanti, emanò una luce cosi forte che dovetti coprirmi gli occhi –VA VIAAA- urlai, ma non se ne andò, anzi mi toccò nuovamente ed una valanga di sensazioni, pensieri mi vennero catapultati in testa, risposte a domande che ancora non avevo fatto.

Alla fine del processo, l’esistenza degli elfi e di tutte quelle altre cose mi sembravano comunque assurde, ma ora le accettavo.

-ora seguimi giovane elfo… ti condurrò a Uveax… li ti aiuteranno nel tuo viaggio- Veux scoppiò, letteralmente ed al suo posto rimase solo una luce gialla sospesa per aria che mi avvolse da capo a piedi e mi sollevò in aria.

Mi sembrava di poter toccare le stelle e rimasi estasiato dalla bellezza della luna e soprattutto non guardai in basso per evitare di vomitare e svenire nuovamente, poi, all’improvviso, schizzammo via alla velocità della luce, diretto a questa fantomatica Uveax.

 

Il viaggio durò poco, ma ebbi comunque il tempo di vedere un sacco di cose, paesaggi da togliere il fiato, creature mastodontiche ed esseri alquanto inquietanti, era un mondo fantastico.

Dopo circa 1 ora di viaggio, in lontananza si scorgeva un altissimo palazzo fatto interamente di alberi, liane e terra, intorno ad esso volavano milioni di lucciole che lo illuminavano e circondavano una specie di città; ma la nostra destinazione non era là, infatti trasportati da una corrente d’aria girammo a sinistra verso un’ampia terra dove si trovava un palazzo non grande come quello di prima, ma comunque da togliere il fiato, fatto sempre di alberi e foglie che si univano perfettamente per creare stanze, porte, finestre e corridoi.

Veux decise che quella era la nostra destinazione perché planò lentamente giù –mio giovane amico, siamo a destinazione… un maestro verrà presto a prenderti… è stato un piacere viaggiare con te, che la luce rischiari il tuo cammino…- schizzò in cielo e sparì.

Io restai in silenzio li, fermo, senza sapere cosa fare, dopo qualche istante delle luci si accesero lungo la via del cortile e si udirono dei passi.

Una donna alta, con una lunga veste e delle orecchie a punta, si avvicinò a me con aria tranquilla –Veux mi aveva informato del tuo arrivo…il mio nome è Freja e sono una maestra di questa scuola, se vuoi seguirmi ti condurrò nel dormitorio dove potrai riposare fino a domani…- tentai di parlare –si ma… perché son…- non conclusi la frase che sentì le mie labbra sigillarsi. Freja aveva lanciato un incanto sulla mia bocca, aveva due dita giunte puntate su di me –le domande verranno fatte domani, ora è tardi e nella scuola vige il coprifuoco… ora seguimi!- annullò l’incantesimo, girò su se stessa e mi condusse al dormitorio,

-Tutto ciò che può servirti lo troverai all’interno del baule…vestiti, scarpe, calzini… per quanto riguarda la misura, il tessuto eveerevex si adatterà da solo al tuo corpo, quindi non preoccuparti se durante i primi giorni sentirai strani movimenti sulla tua pelle- accennò un lieve ghigno –il tuo letto è quello li infondo a sinistra… ora vai e cerca di non svegliare i tuoi compagni, domattina la sveglia sarà alle 7… buonanotte- chiuse la porta e se ne andò via.

Restai in piedi ad osservare il dormitorio, in quella stanza c’erano altri 3 ragazzi, dall’aspetto normale che ronfavano beati nei loro letti. Decisi di coricarmi anche io, mi stesi ancora vestito e pensai a Lynn che era rimasta sola al lago e poi pensai al terrore di mia madre nel non trovarmi a letto –che casino- sussurrai sbuffando.

Chiusi gli occhi e mi lasciai andare nel mondo dei sogni.

 

La mattina seguente fui svegliato da una soave melodia che riecheggiava magicamente per tutta la stanza. Gli altri ragazzi si svegliarono e subito mi notarono –ehi chi sei?- chiese un ragazzo alto e robusto –mi chiamo Lucas…- risposi –bhe noi siamo Nick, Tim e Mical… devi essere nuovo, sbrigati che oggi ti devono assegnare il tutore- io annui anche se non ci stavo capendo nulla.

Feci come loro, aprì il baule, indossai quello che sembrava essere un lungo poncho che dopo qualche secondo prendeva la forma di maglie e pantaloni ed infine uscimmo diretti alla mensa per fare colazione.

Arrivati alla mensa, che era un enorme padiglione fatto di arbusti intrecciati e fiori che cadevano giù dal soffitto, seguii i tre ragazzi per prendere posto.

-Chissà che si mangia oggi- chiese Mical

-spero non datteri arrostiti come ieri- rispose Tim

-bhe allora Lucas… da che regno vieni?- chiese Nick –io da Vidraal!- lo guardai come se stesse parlando arabo –io vengo da vicino Londra!- risposi semplicemente

-Londra? E dov’è?- chiese

-Regno Unito- risposi e pensai che in geografia stava messo un bel po’ male

-mai sentito- risposero all’unisono i tre ragazzi

-ragazzi pianeta terra…conoscete?- dissi ironicamente

Tim per poco non si affogò con il succo –vieni dalla terra?- mi fissavano –woow…-

-bhe si…perché?-

-perché solitamente gli elfi non crescono bene li… sai non è il luogo più pulito e naturista tra tutti i mondi paralleli…-

La discussione venne stoppata dalla maestra Freja che si fermò di fianco a me –Lucas il consiglio si è riunito per assegnarti un tutore seguimi…- e senza aspettarmi si diresse verso l’uscita.

Presi una fetta di pane, me la misi tra i denti e corsi dietro la maestra, dal tavolo si udirono le voci dei ragazzi che mi auguravano in bocca al lupo.

 

Arrivammo in una grande sala fatta totalmente di legno, al centro c’era un enorme tavolo di cristallo con attorno una ventina di elfi, alti e fieri.

Una voce al capo tavola disse –siamo qui riuniti stamane per assegnare un tutore al nuovo studente di Uveax, il suo nome è Lucas, figlio di Hiir, nipote di Garun chi vuole prenderlo sotto la propria ala?-

Freja si alzò in piedi –visto e considerato che l’anno scolastico è già iniziato mi sembra poco opportuno assegnarlo ad un tutore che magari è già oberato di lavoro per un altro pupillo… io propongo che finchè non si mette al pari, dovrà studiare da solo- alcuni elfi annuirono.

Ora fu il turno di un elfo più anziano, si alzò in piedi, aveva la gobba e una lunga barba che gli arrivava ai piedi –bhe quello che dice Freja ha un senso…ma sono costretto a dissentire- si schiarì la voce – questo giovane elfo ha il diritto di apprendere le nostre arti come tutti gli altri, e certamente non gli si può fare una colpa se il suo potere si è attivato anticipatamente rispetto ai programmi scolastici-.

I poteri degli elfi vengono attivati una volta compiuti diciassette anni, ma molti anni fa il consiglio scolastico aveva incantato una legge per far si che ogni anno venissero richiamati a scuola gli elfi che compivano gli anni in un preciso mese, cosi da evitare sovraffollamenti durante le lezioni; questo era l’anno per quelli nati a giugno luglio ed agosto, mentre io ero nato a settembre e sarei dovuto arrivare a scuola solo fra un anno, questo tipo di problematiche per gli elfi sono nulla, sono esseri senza tempo che rispetto ad altre creature possono essere quasi definite immortali.

L’elfo tornò a parlare –quindi se per tutti voi va bene… prenderò io il giovane Lucas come discepolo- mi guardò accennando un sorriso.

Il capo chiese –per tutti va bene?- gli altri elfi annuirono, compresa Freja che comunque alzò gli occhi al cielo –bene Lucas viene assegnato a Crum… l’assemblea è sciolta- tutti gli elfi si alzarono in piedi ed uscirono dalla sala.

All’improvviso sentì una mano sulla spalla –giovanotto…- era Crum –per i novizi il primo giorno è di festa, vorrei spiegarti prima come funziona qui, evitando di mandarti allo sbaraglio a lezione…- sorrise – ora mi attendono in classe, ma fra un ora dovrei aver finito, vorrei che mi raggiungessi nei miei appartamenti nell’ala est di Uveax- mi diede un altro colpo sulla spalla e si defilò.

Io rimasi li, senza avere neanche il tempo di realizzare “ala est!??!” pensai “dove miseria sarà?” ed uscii anche io fuori dalla sala in preda al panico e alla ricerca degli appartamenti del mio nuovo “tutore”.

  
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