Ti guardo.
Orami lo faccio spesso.
Sei seduto per terra, la schiena appoggiata ad un albero.
Il tuo sguardo è indecifrabile.
Ma ormai ci sono abituata.
Da quanto tempo è che viaggio
con te?
Da quanto tempo è che
viaggiamo insieme Sesshomaru?
Tu lo sia?
Io sì.
Lo so benissimo, non ho mai
smesso di contare il tempo passato con te.
Sono esattamente quattordici
anni.
Quattordici anni da quando mi
hai salvata.
Quattordici anni da quando ho
iniziato a viaggiare con te.
Te lo ricordi, Sesshomaru?
Allora ero solo una bambina
spaventata, e tu eri il mio salvatore.
Il mio eroe.
Sempre pronto a proteggermi.
Ora io sono cresciuta, ho
venti anni.
Te ne sei accorto,
Sesshomaru?
Ti sei accorto che sono
cresciuta?
Perché a me pare di no.
Continui a guardarmi, a
parlarmi e a trattarmi come quando ero piccola.
Come hai sempre fatto.
E’ vero, per te quattordici
anni non sono niente.
Per te passano in fretta.
Non lasciano segni sul tuo
corpo.
Ma sul mio sì.
Io sono cambiata, Sesshomaru,
e si vede.
Devi essertene accorto.
Tu, sempre attento e vigile,
non puoi non essertene accorto.
Ma allora perché?
Perché continui a trattarmi
sempre nello stesso modo?
Non è vero che fai così
perché è nel tuo carattere.
Non è vero.
Abbiamo passato tanto tempo
insieme, ed ho imparato a conoscerti.
So quando sei triste,
so quando sei felice,
so tutto di te.
Sotto la tua freddezza, il
tuo cuore prova dei sentimenti.
Quindi, vuoi dirmi per quale
motivo mi ignori?
Vuoi dirmi per quale motivo
ti comporti come se io non fossi cresciuta?
Io sono cambiata.
Non puoi continuare ad
ignorarlo.
Perché non capisci che così
mi fai male?
Non chiedo tanto.
Vorrei solamente che tu ti
accorgesti di me.
Vorrei che tu mi trattasti
come una persona matura.
Come una donna.
Perché è questo che sono
ormai, una donna.
E tu lo sai.
E forse per questo,
Sesshomaru?
E forse per questo che non
riesci più a parlare con me?
In effetti, non abbiamo mai
parlato molto….
Ma ora mi ignori
completamente.
Perché?
Perché Sesshomaru, perché?
Non chiedo molto.
Vorrei solamente poterti
parlare.
Vorrei potermi avvicinare a
te.
Vorrei poter ridere e
scherzare.
Ridere e scherzare……
Ormai non lo faccio più da
tempo.
Non lo faccio perché ho
l’impressione che ti dia fastidio.
Così resto in silenzio,
a guardarti, ad osservarti,
senza mai dire niente.
Ed è un peccato Sesshomaru….
Avrei così tante cose da
dirti,
da raccontarti….
Ma forse non le ascolteresti.
Forse ti sentiresti solo
infastidito.
Io, un’ umana, che parla con
te, un demone.
No, ti darebbe solo fastidio.
Sesshomaru………
Sesshomaru……
Sesshomaru…….
Da quando ho smesso di
pensare a te come “signore”?
Da quando la mia mente ha
iniziato a pensare a te solo come Sesshomaru?
No signore,
no padrone,
no padre…….
Solo e semplicemente
Sesshomaru.
La verità è che ora tu non mi
incuti più paura.
Perché io ti conosco.
Che tu lo voglia o no, io ti
conosco.
Prima ti consideravo solo un
potente demone, pronto a salvarmi.
Forse, ti vedevo anche come
un padre.
Adesso invece,
sebbene ti consideri sempre
il mio salvatore,
ti considero come persona.
Sei un uomo solo e triste.
Se stato abituato ad essere
freddo e senza cuore.
Sei stato abituato a non
avere pietà.
Sei stato abituato ad essere
sempre di ghiaccio.
Ma so che sotto quel
ghiaccio,
c’è un uomo dolce e
protettivo,
pronto a difendermi.
Pronto a dare la sua vita per
me.
Ma non lo vuoi ammettere.
Eppure so, che se solo me ne
dessi la possibilità,
sarei in grado di sciogliere
quel ghiaccio.
Ti sei alzato.
Senza una parola, senza dire
niente, ti incammini.
E io, come al solito, ti
seguo.
Già, tu mi cammini davanti,
e io, come una schiavetta
ubbidiente, ti seguo.
Sesshomaru!
Non sai quanto vorrei
camminarti accanto!
Non sai quanto vorrei fare
quel passo,
quell’unico passo che ci
divide,
quell’unico passo che ti
distanzia da me.
Ma so che non mi è permesso
fare quel passo.
So che non mi è permesso
camminarti accanto.
Mi è solo permesso seguirti.
Fa male sai?
Fa male continuare a
seguirti,
sapendo che non potrò mai
raggiungerti.
Improvvisamente ti fermi.
Guardo oltre la tua spalla:
un villaggio.
Poco distante da noi,
si trova un villaggio umano.
Non dici niente, ma io
capisco.
Te l’ho detto no?
Ormai so capire anche cosa
pensi.
Vuoi abbandonarmi, vero
Sesshomaru?
Vuoi lasciarmi qui, insieme a
questi umani.
Ma perché?
Ti prego, Sesshomaru, dimmi
perché!
Che cosa c’è?
Ormai sono diventata un peso?
Ti sei stancato di
proteggermi?
E così, non è vero?
Sapevo che il prima o poi
sarebbe successo,
ma dentro di me,
ho sempre sperato che
decidessi di tenermi con te.
Una lacrima solitaria scivola
dai miei occhi.
Vuoi che me ne vada?
Me ne andrò.
Non resterò con te,
se è questo quello che
desideri.
Mi stai spezzando il cuore,
te ne rendi conto Sesshomaru?
No, certo che no.
Tu non hai sentimenti, non è
così?
E’ questo che vuoi far
credere vero?
Ma allora, perché non parli?
Perché non dici qualcosa?
Perché lasci che sia io a
capire tutto da sola?
Un’altra lacrima.
Non preoccupati Sesshomaru.
Me ne andrò.
Se è questo che vuoi,
se per te sono solo un peso,
me ne andrò.
Ti cancellerò dal mio cuore,
e ricomincerò a vivere.
Magari sarò felice, ma ne
dubito.
Eri, anzi, sei tu la persona
con cui avrei voluto essere felice.
Ma tu non lo hai mai capito.
O forse sì, ed è per questo
che mi abbandoni.
Perché tra noi non potrà mai
esserci niente.
Questo pensi.
Ma come fai a saperlo?
Non abbiamo neppure provato.
Un’altra lacrima: ora sto
piangendo.
Sto piangendo in silenzio.
Sto piangendo per il mio
cuore spezzato.
Sto piangendo per te.
Per l’amore che provo per te.
E sto piangendo per quel
passo…..
Quel passo che sogno da
sempre e che mai avrò il permesso di fare.
Quel passo che mi
consentirebbe di camminare al tuo fianco.
- Rin-
La tua voce squarcia il
silenzio.
Questa è una ff molto corta,
durerà solo un paio i capitoli
Volevo però scriverla e spero
che vi piacerà.