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Autore: Yuuki Kanda    06/08/2012    2 recensioni
Ciao a tutti! Sono tonata con una nuova storia, stavolta una Yullen! Avverto che, a mio parere, è mostruosamente OOC.
Komui ha fatto un'invenzione un pò stramba... La riproduzione del Filo Rosso del Destino!
Kanda e Allen avranno parecchi problemi, legati insieme da questo filo...
Dal primo capitolo:
- Il filo rosso del destino è una credenza molto diffusa in Giappone, che si rifà a un’antica leggenda cinese. La leggenda narra che ognuno di noi nasce con un invisibile filo rosso legato al mignolo della mano sinistra. Questo filo ci lega indissolubilmente alla persona cui siamo destinati: il grande amore, la nostra anima gemella… - Iniziò a spiegare Komui, ma venne subito interrotto da un infuriatissimo Yu.
- Basta con le ciance! Vedi di togliermi questo coso entro stamattina o giuro che ti affetto con Mugen!! -
Dal secondo capitolo:
I due ragazzi si avviarono fuori, e Allen si accorse che faceva veramente molto freddo.
Iniziò a tremare, ma sentì qualcosa di caldo posarsi sulle proprie spalle.
Girò lo sguardo e si accorse che era l’uniforme di Kanda.
- Kanda! Io non… E’ la tua uniforme… - Cercò di protestare sapendo che in quel modo sarebbe stato il compagno ad avere freddo, ma Kanda non volle sentire ragioni.
- Tienila sulle spalle finchè non arriviamo in camera, e non ti lamentare! - Disse il più grande, facendo apparire un leggero rossore sulle guance dell’albino.
Non ho fatto molta attenzione ai tempi, dato che nel primo capitolo dico che è quasi inverno, mentre nel quinto c'è un fiore di ciliegio.
Spero vi piaccia!! Buona lettura e recensite, mi raccomando! Si accettano anche critiche, eh!
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Allen Walker, Yu Kanda | Coppie: Kanda/Allen
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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                                                  Capitolo 2

 

Intanto Komui stava informando la sezione scientifica di quanto aveva combinato.

<< E quindi ora Allen-kun e Kanda-kun sono legati con il filo rosso. >>

<< Poverini! >> Disse Johnny.

<< Ehi, boccoloso, non credi di aver esagerato? Non riusciranno nemmeno a cambiarsi! >> Disse Reever.

Infatti…

<< Moyashi, passami le forbici! >> Disse Kanda, dopo essersi sbottonato l’uniforme e aver tolto il braccio destro dalla manica.

<< Perché, ci sono delle forbici qui? >> Chiese Allen guardandosi intorno.

<< Si, sopra il comodino! >> Rispose Kanda.

<< Ma a che ti servono? >> Chiese di nuovo Allen passandogli un paio di forbici impolverate.

ZAC!

L’uniforme di Kanda cadde a terra, e Allen si accorse che il più grande aveva fatto un taglio sulla manica, così da potersela togliere.

<< Ehi, così non potrai più metterla. >> Disse l’albino.

<< Me ne faranno una nuova che si possa aprire sotto la manica, così non avrò bisogno di tagliarla. >> Rispose il più grande.

Kanda fece per tagliare anche la manica di Allen, ma lui lo fermò.

<< Aspetta! Se la tagli daremo del lavoro in più alla sezione scientifica! >>.

<< Allora dormi con l’uniforme. >> Rispose Yu acido.

Alla fine Allen si convinse a tagliare la manica dell’uniforme.

Per fortuna dormivano entrambi con la canottiera, e si cambiarono solo i pantaloni.

Ma il vero problema venne quando i misero a letto.

Dovettero avvicinare i due letti, anche se Kanda era contrario, ma cosa poteva farci?

Spensero la luce e finalmente si rilassarono. E’ quello che vorrei dire, ma non fu affatto così…

<< Ahia! BaKanda, non girarti dall’altra parte, altrimenti casco dal letto! >>

<< Non tirare il braccio, Moyashi! >>

<< Non posso certo dormire con il braccio teso fuori dal letto, scemo! >>

<< Come mi hai chiamato…? >>

<< N…no, niente, non ti ho chiamato in nessun modo…! >>

La mattina dopo si svegliarono entrambi ai piedi del letto, e arrivarono alla soluzione che, tra tutti i tira e molla che c’erano stati, erano caduti a terra.

Sorse un altro problema quando Kanda decise di andarsi a lavare.

<< Ehi! Così non vedo niente! >> Si lamentò Allen, quando Kanda gli mise una sciarpa – presa da chissà dove – sugli occhi.

<< E’ proprio questo lo scopo, Moyashi! Non ho affatto voglia di spogliarmi con te che mi guardi! >> Rispose Yu, che aveva decisamente ragione.

<< Uff… Ok, ma sbrigati. >> Disse Allen scocciato.

Kanda si sciolse i capelli corvini, che andarono a toccare il viso di Allen.

<< Ehi! Oh.. E’ morbido, cos’è? >>

<< Sono i miei capelli, idiota! >>

<< Wow, non pensavo fossero così… morbidi… sembrano seta… *o* >> Disse Allen, accarezzandoli.

Solo che, compiendo quell’azione, scatenò l’ira del proprietario, che glieli prese dalle mani molto poco gentilmente.

Appena Kanda ebbe finito, Allen si tolse la sciarpa dagli occhi, e vide che il più grande si era messo una maglietta che si apriva sotto alle braccia, così da facilitare le cose.

Kanda si mise la sciarpa sugli occhi controvoglia, e aspettò che Allen avesse finito di lavarsi.

<< Kanda… senti, io non ho una maglietta che si apre sotto il braccio, e non posso vestirmi. >> Disse Allen dopo un po’, togliendo la sciarpa dagli occhi del giapponese.

<< Uff… Per oggi te ne presto una io, che ne ho un’altra, ma vedi di procurartela, altrimenti ti faccio andare in giro in canottiera! >> Rispose Kanda, rovistando nel proprio armadio. << Tiè. >> Disse porgendogli una maglietta simile alla propria.

<< Grazie… >>.

<< Ehi, BaKanda, mi sta un po’ larga. >> Disse Allen appena la ebbe indossata.

<< E grazie che ti sta larga, è due misure più grande di te! >> Rispose Kanda, sempre acido.

Uscirono dalla camera.

<< Ora dove andiamo? >> Chiese Allen.

<< Da Komui a farci fare le nuove uniformi e a vedere se ha trovato il modo di liberarci. >> Rispose Kanda.

<< Yuuuuuuuuu!!!! Alleeeeeeeeeeeeeen!!! >>

I due sentirono la voce di “qualcuno” dietro di loro, e quel “qualcuno” non era molto desiderato al momento…

<< Ehi, ragazzi, Komui mi ha detto cosa vi è successo! Volevo venire da voi ieri sera, ma il vecchio mi ha dato da lavorare… Oh, Allen, quella maglietta è di Yu? >> Disse Lavi sorpreso.

<< Si, me l’ha prestata. >> Tagliò corto Allen, lasciando di stucco l’amico.

<< Ora dobbiamo andare, ci vediamo dopo, Lavi! >>.

Così dicendo i due si allontanarono e si diressero verso lo studio di Komui.

<< Complimenti, siete rimasti vivi entrambi! >> Disse Komui appena li vide entrare dalla porta.

<< Ci servono due uniformi nuove, queste non si possono più usare. >> Disse Kanda, mettendo le loro uniformi sulla scrivania di Komui, contribuendo al disordine generale.

<< Perché? A me sembrano ancora buon- Oh… Ecco perché. Tranquilli, ieri ho già provveduto a farne una nuova per Kanda immaginando il problema, che si apre sotto le maniche. Per te, Allen, bisognerà aspettare fino a domani. >> Disse ancora Komui, notando i due tagli sulle maniche.

<< KOMURIN EX II, PORTAMI L’UNIFORME CHE HO FATTO IERIIII!!! >> Gridò il supervisore.

Allen sbiancò e Kanda mise una mano su Mugen d’istinto.

Un robot quasi identico a Komui, ma con due martelli al posto delle mani e una borsa enorme si avvicinò a loro.

<< No… Non sta passando Linalee, non avremo proble- >> Allen non riuscì a finire la frase che una voce si sentì dal corridoio.

<< Fratelloooo!! >> Era appunto Linalee.

Ovviamente Komurin prese la tazza del caffè di Komui, e, come al solito, perse il controllo.

Ma, cosa che sbalordì tutti i presenti, esplose.

<< Ho installato un programma di autodistruzione, nel caso perdesse il controllo. >> Spiegò Komui.

Erano tutti estasiati dalla cosa, soprattutto il caposezione Reever.

<< Ahhhh! Per una volta il nostro boccoloso ha fatto qualcosa di buono!!! >> Disse al colmo della felicità, ma subito si accorse che qualcosa non andava.

<< Ehi, dove sono finiti Allen e Kanda? >> Chiese il caposezione.

<< Coff! Coff! >> Si sentì dalla nuvola di fumo presente intorno alle fiamme dei resti di Komurin Ex II.

<< Oh no! Sono stati colpiti dall’esplosione! >> Disse Johnny.

Appena il fumo si dissolse, la sezione scientifica si accorse che Allen era a terra, la sua maglietta – che poi era di Yu – era completamente bruciata e anche la sua pelle riportava diverse scottature.

Kanda era seduto vicino a lui, e tentava di rialzarsi.

<< Ragazzi, tutto bene? >> Chiese Reever, per accertarsi della salute dei due.

Entrambi si alzarono e si allontanarono dai resti di Komurin, Allen tremando dal freddo (era rimasto senza maglietta) e Kanda mettendo a posto Mugen, che aveva tirato fuori quasi involontariamente.

<< Uff… La sezione scientifica sa fare solo danni. >> Disse Kanda, confermando la propria teoria e prendendo da terra la propria uniforme, che gli era caduta dalle mani e indossandola.

I due ragazzi si avviarono fuori, e Allen si accorse che faceva veramente molto freddo.

Iniziò a tremare, ma sentì qualcosa di caldo posarsi sulle proprie spalle.

Girò lo sguardo e si accorse che era l’uniforme di Kanda.

<< Kanda! Io non… E’ la tua uniforme… >> Cercò di protestare sapendo che in quel modo sarebbe stato il compagno ad avere freddo, ma Kanda non volle sentire ragioni.

<< Tienila sulle spalle finchè non arriviamo in camera, e non ti lamentare! >> Disse il più grande, facendo apparire un leggero rossore sulle guance dell’albino.

Allen sorrise.

<< Grazie… >>.

Appena arrivarono, Allen si tolse l’uniforme di Kanda dalle spalle, e il giapponese si avvicinò a lui.

<< E-ehi…! >> Disse Allen avvampando.

<< Idiota, ti sto controllando le ustioni. O preferisci che lo faccia la capo-infermiera?! >> Si innervosì Kanda.

<< N-no… Grazie ancora… >> Arrossì Allen abbassando lo sguardo.

Kanda fasciò per bene le scottature del più piccolo, e mentre metteva l’ultima fascia, chiese una cosa che sbalordì Allen.

<< Perché ti sei messo davanti a me, nel momento dell’esplosione? >>.

<< B-Bè… L-L’ho fatto involontariamente… >> Mentì Allen.

<< La verità. >> Disse Yu, consapevole che quella era una bugia.

<< …… E’ solo che… Non volevo che tu venissi colpito… >> L’albino era tutto rosso, e, anche se non lo avrebbe ammesso nemmeno sotto tortura, Kanda lo trovò adorabile.

<< Sai che io posso rigenerarmi in fretta. Non avresti dovuto. >> Disse Kanda.

Allen abbassò lo sguardo.

Kanda si era girato a buttare nel cestino la carta con la quale aveva bagnato le ustioni.

<< Comunque grazie. >> Disse tutto d’un fiato.

<< Cosa..? >> Sussurrò Allen sbalordito.

<< Hai capito bene, e non lo ripeto. >> Rispose il più grande, riprendendo la propria freddezza.

L’inglese sorrise.

<< Era questo che intendevo l’altra sera, quando ti ho detto di non chiuderti in te stesso. >>.

Kanda si stupì delle parole del ragazzo, ma non disse niente.

Allen si rivestì, e i due ragazzi si recarono in mensa.

 

Spazio autore:

Eccomi con il secondo capitolo!!

Si, lo so che la storia delle magliette che si aprono sotto le braccia è un po’ scema, ma quando mi sono accorta che non avrebbero potuto cambiarsi sono letteralmente entrata in crisi…

Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto! ^w^

Ciao ciao!

 

-Yu

 

  
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