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Autore: StylesMadCarrot    06/08/2012    8 recensioni
Il cuore mi martellò sul petto, mentre mi stringeva a se'.
Non avrei mai potuto pensare che sarebbe mai successo.
Strinse la stretta, costringendo il mio corpo a combaciare col suo. Eravamo come due pezzi di un puzzle, le sue labbra erano fatte per unirsi alle mie. Le sue labbra, la sua bocca, per me era casa, il luogo sicuro dove il dolore e la tristezza non sarebbero mai esistiti.
Portai le braccia attorno al suo collo, senza mai distaccare le labbra dalle sue, per quanto erano avide di baci.
Le nostre lingue si intrecciavano e giocavano l'una con l'altra, creando scintille nel mio stomaco.
Era il mio mondo, tutto ciò che avrei mai voluto. Era l'unico al mondo capace di completarmi, di essere sempre al mio fianco senza mai stufarmi. Sentivo che era l'unico che mi potesse amare più di chiunque altro, come mi stava dimostrando in quel preciso istante. I nostri cuori iniziare a battere all'unisono e fu come se fossimo due parti di una stessa sinfonia.
C'era solo un problema.
Non ci appartenevamo.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo XVI
La fine...?

Questa terra ci consuma poco a poco. Ci da solo il tempo di vivere, di passare quei pochi begli attimi; per poi farci sciogliere come polvere al vento. Nessuno di noi ha modo di corromperla, di guadagnare qualche vita in più, ma tutti possiamo vivere al meglio quello che ci resta.

*Epilogo*
Harry si svegliò prima degli altri quella mattina. L’aria era così umida all’alba che era difficile  perfino respirare, ed ogni volta che il ragazzo lo faceva, l’aria frizzantina gli dava l’impressione di formare una nuvoletta di vapore nei suoi polmoni. Lo scroscio delle onde del mare copriva quello che altrimenti sarebbe stato un perfetto silenzio. Harry si voltò verso i suoi compagni, che dormivano pacifici. Savannah e Zayn dormivano abbracciati, ognuno nel suo sacco a pelo, la ragazza con la testa poggiata sul petto di lui, mentre le braccia dell’ultimo la avvolgevano per proteggerla dall’umidità e dal freddo. Sav e Zayn si erano incontrati solo sei mesi prima, ma Harry sapeva che l’amore tra i due non li avrebbe  separati mai, neanche nel sonno.
Liam e Danielle invece erano accoccolati stretti in un solo sacco a pelo, anche loro avvolti in un dolce abbraccio. Harry era sicuro che stessero dormendo, ma il pollice di Payne continuava a muoversi lentamente attorno i ricci della ragazza, mentre lei teneva la testa incastrata perfettamente sull’incavo del collo di lui, come se fosse fatta per stare lì. Il loro amore era sbocciato da così poco, eppure non aveva niente da invidiare alle altre coppie. Bastava vederli per capire che si sarebbero amati per lungo tempo, non poteva essere altrimenti.
Infine Niall e Gemma si limitavano a tenersi per mano, ognuno di loro avvolto nella propria coperta. Harry non aveva mai capito quanto quel ragazzo fosse importante per sua sorella, fino a quell’istante. La ragazza sorrideva nel sonno ed Harry sapeva bene che questo succedeva solo quando era in completa pace con se’ stessa. Per quanto gli anni che separavano lei da Niall avrebbero ostacolato una qualsiasi altra coppia di persone, i due ragazzi sembravano essere felici. Ed Harry si promise che non avrebbe mai più ostacolato il loro affetto. Finalmente aveva capito quanto, nonostante gli ostacoli, il vero amore se ne fregasse di tutto e di tutti e continuasse dritto per la sua strada.
Harry aveva passato buona parte della notte a pensare a Bea, al bacio che finalmente aveva conquistato, a quel pizzico di amore che era riuscito a conquistare dalla ragazza che sentiva di amare. Quella ragazza però non gli apparteneva e, per quanto gli facesse male, una parte di lui non era ancora riuscita a darsi pace. Aveva pianto quella notte, così al risveglio aveva il viso ancora bagnato.
Bea ancora non era tornata … Dove poteva essere finita? Gli altri erano ancora persi nel sonno, ma di certo appena il sole avesse raggiunto l’altezza necessaria ad abbagliarli, gli amici di Harry si sarebbero svegliati. Doveva trovare la sua amata.
Mentre usciva dal sacco a pelo, si accorse di un piccolo pezzo di carta infilato tra la stoffa. Era di carta azzurra, di quelle così sottili da sembrare velate; come i bigliettini che i ragazzi di solito utilizzavano per scrivere i messaggi da infilare tra le rocce del Lou Wall.  Si bloccò, incuriosito dal foglietto che fino alla sera precedente era certo di non aver avvertito ed incrociò le gambe, aprendolo e leggendone il contenuto:
“Louis.”
Harry avrebbe riconosciuto la calligrafia di Bea tra tutte le scritture del mondo. Cosa significava? Harry non capiva, ma l’unica cosa che sentì fu un brutto presentimento. Si rizzò all’in piedi e diede un ultimo sguardo ai suoi amici, per poi iniziare a correre in direzione dell’unico luogo collegato a quel (possibile) messaggio: il Lou Wall.
Arrivato lì, non sperava certo di trovare qualcuno. Per quanto il mare fosse ad una ventina di metri di distanza da lui, il rumore delle onde aleggiava ancora nell’aria, dandogli l’impressione di essere ancora perso in un sogno.
Una piccola speranza si accese in lui e così Harry iniziò a cercare qualcosa che potesse portarlo a trovare Bea. Nulla da fare.
Non poteva essersene andata, non poteva aver mollato tutto senza neanche dire addio alle persone che l’avevano amata e sostenuta per mesi. Non poteva aver lasciato lui, che era disposto a donarle ogni istante della sua vita. L’amava troppo per poter anche immaginare un suo abbandono.
L’amava così tanto che era diventato cieco dei suoi stessi sentimenti.
Harry non volle nemmeno pensare a cosa avrebbe potuto fare se Bea se ne fosse davvero andata per sempre. Aveva già perso troppe persone nella sua vita. Prima suo padre, che aveva abbandonato sua madre sola con lui e la sorella, quando loro erano ancora piccoli; poi aveva perso sua madre, nel momento in cui lei aveva firmato i moduli di iscrizione per la Churkford quando lui aveva solo tredici anni; aveva perso anche Louis, che era l’unico amico ad essere rimasto con lui dall’inizio alla fine. Non voleva nemmeno pensare all’eventualità in cui anche Beatrix fosse andata via.
Harry crollò ai piedi del muretto, portandosi le mani tra i capelli e poggiando i gomiti alle ginocchia. Aveva troppo da perdere. Improvvisamente si accorse di essersi seduto sopra qualcosa, Si alzò un attimo e riconobbe un k-way di tessuto sottile e blu elettrico, come quello che indossava Bea la sera prima. Lo raccolse, riconoscendo il profumo della ragazza in quella giacca. Cercò nelle tasche un possibile indizio e, finalmente, lo trovò. Una lettera.
La aprì impaziente ed iniziò a leggere.
“Se stai leggendo questa lettera, allora so per certo che sei tu, Harry.”
Il ragazzo spalancò gli occhi alla prima frase, trattenendo il fiato mentre leggeva il resto.
“Finalmente l’ho trovato: Louis è vivo. Abbiamo deciso di andarcene per un po’, ma torneremo, sta tranquillo. Torna alla Churkford, Harry, completa gli studi e poi trova la tua strada. Sono certa che cose grandi ti aspettano. Non avere fretta di trovare l’amore, perché nel momento in cui imparerai a brillare di luce propria, sarà lui a trovarti. Ho capito che non è la persona a scegliere il proprio amato, ma è l’amore in se’ a scegliere chi è destinato ad amarsi. Nel mio caso, la vita ha unito me e Louis e se dovessi rivivere altre centinaia di vite, sono sicura che sceglierei sempre lui.
Qualcuno lassù ci ha regalato la giovinezza per non farla durare all’infinito, quindi promettimi che non soffrirai e che la vivrai appieno. Ho fiducia in te Harry, e sia io che Louis ti vogliamo un bene inimmaginabile e desideriamo solo il meglio per te. Trova la tua strada, non abbandonare mai il teatro, è quello il tuo dono.
Ti prometto che ci rivedremo, non ti abbandoneremmo mai per nulla al mondo. Ma per adesso io e Louis abbiamo bisogno di vivere il nostro amore nella sua meravigliosa libertà, come non avevamo fatto mai prima.
Noi siamo felici, ma vogliamo che anche tu lo sia.
Segui il tuo cuore,
Bea”
Harry non riuscì a trattenere le lacrime. Odiava mostrarsi così debole perfino a se’ stesso, ma da quanto conosceva Bea, le sue emozioni entravano ed uscivano senza chiedergli il minimo permesso. Si sentiva solo, come se non avesse nessuno che potesse aiutarlo nelle sue scelte. Non aveva deciso cosa ne sarebbe stato della sua vita, ne’ se sarebbe dovuto tornare alla Churkford o meno.
Arriva un momento nella vita in cui devi fare delle scelte per poter continuare.
Improvvisamente sentì qualcuno canticchiare alle sue spalle. Harry sgranò gli occhi e saltò sul posto per lo spavento. Alzò la testa e trovò una ragazza dietro il muretto. ­Perché ogni volta che la sua anima era fragile qualcuno spuntava fuori dal nulla? Il ragazzo guardò la sconosciuta e lei risultò essere sorpresa quanto lui. Eppure gli sembrava di averla vista. La ragazza scavalcò il Lou Wall con un balzo.-Chi sei? Aspetta. Oddio, stai piangendo? Non volevo disturbarti …
- Ci conosciamo? – chiese Harry confuso. Era sicuro di averla già vista. La ragazza lo guardò dai suoi lunghi occhi scuri. Era molto bella. Teneva i capelli biondi in un taglio corto da uomo, aveva le labbra sottili e i lineamenti affilati. Era alta e longilinea, la sua pelle era candida ed era di certo una delle ragazze più belle che Harry avesse mai visto.
- Scusa, non mi sono presentata.- sussurrò la ragazza. Sembrava essersi intimidita. – Sono Eva. Piacere … - disse poi, porgendogli la mano.
- Harry. – rispose lui.
- Mi dispiace di averti … Interrotto. Se vuoi me ne vado.
- No, tranquilla, resta pure. – la bloccò. Quella ragazza gli dava una sensazione di sicurezza. Lei sorrise.
- Ti senti bene?- mormorò. Harry annuì. Eva avvicino piano la mano verso di lui, sperando di non spaventarlo. Poi gli asciugò un lacrima. Lui si scostò i capelli all’indietro e sussurrò un”Grazie”. Lei si limitò a sorridere.
Il ragazzo sentì delle voci in lontananza chiamare il suo nome.
- Mi sa che i miei amici si sono svegliati.- disse Harry, guardando Eva.
- Ah ok, allora ci si vede- disse lei cordiale mentre lui si alzava.
- Aspetta … Ti va di venire con me?- le chiese, porgendole una mano per aiutarla ad alzarsi.
- Spero di non essere di disturbo, però accetto volentieri.- sorrise.
E così Sylvie gli strinse la mano e si incamminò a suo fianco, nella speranza che essere diversa le potesse permettere di finire ciò che aveva iniziato.


L'amore prenderà il suo corso, vivrà le sue avventure, supererà i suoi ostacoli e potrà anche rimanere spezzato e ferito...
Ma non morirà mai.


Fine.



 




------------------------------------------------spazio all'autrice--------------------------------------------------
Premetto di perdonarmi perchè il capitolo è davver corto ma, a sto punto, non c'era più nulla da scrivere. Questo capitolo è solo una conclusione, un'ultima scena, prima di lasciarvi nell'infinito mistero :3 e darvi lo spazio di immaginare il loro futuro. Beh, una cosa è certa... Bea e Louis si ameranno per sempre. E Sylvie? Sarà cambiata, o farà il solito casino? 
Il problema è che non lo so nemmeno io.
Sapete, sono veramente distrutta a dire che questa FF è finita, come allo stesso tempo mi sento sollevata. Non ringrazierò mai abbastanza tutti voi che avete letto, che mi avete emozionata, ispirata, non mi sono mai sentita così completa in vita mia, giuro.
Ok, non mi prolungherò troppo. Vi dico solo un'ultima cosa: ricordate, la mia altra FF, "Smithereens"? Alcune di voi hanno già letto il primo chap... Bene, ora che questa è finita, mi dedicherò solo a quella! Chi non l'ha letta vada a farlo (e recensisca) chi l'ha fatto aspetti il secndo capitolo!
Ok, ora voglio sentire la vostra voce. Com'è stata questa FF? Voglio CRITICHE realistiche... Siate anche un po' cattive se volete. Fatemi emozionare.
Con amore, 
Xx Dan

Questo capitolo è dedicato a te, che sei rimasto fino alla fine.

  
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