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Autore: YOLO1997    06/08/2012    1 recensioni
Però, a volte, la fortuna ti prende davvero sottobraccio e ti porta via con sé. E tu senza rendertene neanche conto vivi quel sogno, che stavi aspettando da Dio solo sa quanto tempo …
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO SETTANTESIMO

 
Rientrammo in albergo qualche ora dopo. Louis si era praticamente chiuso in camera ed era deciso più che mai a non volermi rivolgere più la parola. Non sapevo quanto ancora sarebbe potuta durare quella storia, se continuavamo a litigare a morte per ogni singola cazzata. Una volta io, una volta lui, ogni volta scoppiava un casino, dalla quale uscivamo sempre feriti entrambi. Andai in camera di Zayn, dato che nella mia non potevo metterci piede.
 
-grazie Zayn per la tua ospitalità!-
 
-di nulla bimba. Allora verrai al concerto stasera?-
 
-certo è il vostro primo concerto di questo tour, non me lo perderei per nulla al mondo.-
 
-bene sono felice che tu venga, nonostante tutto.-
 
-voi siete miei amici e rimarrete miei amici anche se non ci fosse più nulla tra me e Louis.- a quelle parole, però, mi venne una stretta allo stomaco fortissima e un nodo alla gola. Non riuscivo a pensare alla mia vita senza quel coglione, che mi faceva soffrire, ma che in fondo amavo ogni giorno di più.
 
Mi addormentai un po’ sul letto di Zayn e fui svegliata dalle urla di Harry:
 
- ehy svegliati dobbiamo fare il concerto.- urlò strattonandomi un braccio
 
- mmm Harry ma che modi delicati che hai!- dissi insonnolita.
 
Mi alzai molto controvoglia dal letto, guardai il mio cellulare: cavolo erano già le sette, tra un’ ora sarebbe iniziato il concerto.
 
Mi diressi verso la mia stanza e feci un respiro profondo prima di entrare, ma di Louis non c’ era traccia. Era stato attento a non farsi trovare quando sarei arrivata. Quella situazione era insostenibile e sinceramente non volevo immaginare proprio come sarebbe andata quella sera: di certo non potevo sempre rompere le palle a Zayn e andare a dormire nella sua camera, ma non potevo nemmeno restare in quella stanza e dormire accanto ad una persona che non voleva vedermi. Beh, non era il momento giusto per pensare a quello: dovevo muovermi! Feci una doccia molto velocemente, indossai un vestito che avevo scelto già da giorni e le mie scarpe nuove. Nella busta trovai anche la maglia che avevo comprato per Louis, dato che avevamo litigato non gliela avevo più data. Mi truccai in modo molto semplice e dopo una mezz’ ora ero pronta. Uscii dalla stanza e trovai Harry nel corridoio ad aspettarmi.
 
-su andiamo è tardissimo!- mi disse tirandomi verso l’ ascensore.
 
Uscimmo dall’ albergo ed entrammo in macchina. Notai che Louis era seduto davanti accanto a Paul che guidava. Cavolo era bellissimo. Mi guardò dallo specchietto, ma non appena vide che anch’ io lo stavo guardando distolse lo sguardo … quanto sarebbe durato quell’ inferno?
 
# LOUIS
 
Louis la guardava. Era bellissima, bellissima come sempre. Forse aveva sbagliato a trattarla in quel modo, forse aveva esagerato. L’ aveva messa in imbarazzo davanti agli altri. Ora erano lì nella stessa auto eppure la sentiva così distante, ogni tanto i loro sguardi si incontravano attraverso lo specchietto e quando incrociava i suoi occhi sentiva il sangue gelarsi. Avrebbe voluto prenderla tra le sue braccia e baciarla. Ma non poteva, un po’ per orgoglio, un po’ perché non c’ era tempo. Ora doveva pensare al concerto.
Scesero dalla macchina e lui si diresse immediatamente dietro le quinte con gli altri, mentre vide che Paul la accompagnava al suo posto. Ormai la loro storia era diventata pubblica e la sua sicurezza era sempre più a rischio. Louis sapeva che le fan non lo facevano per cattiveria, ma a volte potevano diventare abbastanza pericolose ed invadenti. Lui aveva raccomandato a Paul di non perderla di vista un attimo. Ci teneva a lei, questo non poteva negarlo. Era diventata fondamentale nella sua vita.
Cominciava un’ altra serata frenetica, un altro concerto. Il primo del nuovo tour e questo gli metteva già abbastanza agitazione, poi, sapere che lei lo osservava gliene metteva ancora di più. Ma doveva contenere le emozioni, sapeva che quello era il suo lavoro, il suo sogno e non poteva rovinarlo. Nulla valeva più della musica nella sua vita. Dopo dieci minuti erano tutti lì pronti, si guardarono come facevano sempre prima dei concerti presero i microfoni e furono pronti.
Salirono sul palco e come sempre furono accolti dalle urla delle fan.
Era davvero incredibile tutto quello che vivevano ogni giorno, ormai avrebbero dovuto farci l’ abitudine, eppure ogni concerto, ogni incontro con le loro fan dava sempre un’ emozione diversa ed abituarsi era completamente impossibile.
Non appena fu sul palco cercò il suo viso e tra migliaia fu rapito dal suo sguardo come gli accadeva sempre. Aveva migliaia e migliaia di occhi puntati addosso, ma gli importava solo dei suoi. Era deciso, quando il concerto sarebbe finito, le avrebbe chiesto scusa, non riusciva a tenerla distante, non riusciva a stare lontano da lei. Ma ora doveva dare il massimo a quello avrebbe pensato dopo.
 
# MARIKA
 
Eccomi lì, di nuovo, per la seconda volta tra quelle migliaia di fan. Quante cose erano cambiate dalla prima volta. La mia vita era stata completamente stravolta da quelle cinque forze della natura. Di certo quando ero andata al loro concerto a Milano, non avrei mai potuto pensare di essere di nuovo lì, tra tutte quelle ragazze urlanti. Ma ora era tutto diverso, avevo realizzato il mio sogno più grande, ero diventata loro amica e cavolo ero la fidanzata di Louis, beh certo dovevamo ancora fare pace. Vidi che qualche ragazza mi scattava delle foto. Mi sentivo davvero in imbarazzo, non ero ancora abituata. Sapevo che ormai tutti erano a conoscenza della storia tra me e Louis, ma non sapevo come le fan avevano preso la notizia. Erano settimane che non mi connettevo su Twitter o sulla pagina, mi mancava la mia vita da Directioner, anche se quella che avevo ora non è che mi dispiacesse! Il concerto cominciò e fu stupendo come tutti gli altri.
Quando cantarono Moments sentii gli occhi riempirsi di lacrime, quella canzone mi aveva sempre emozionato un sacco, specialmente la parte cantata da Lou.
Riuscii a fatica a trattenermi dallo scoppiare a piangere come un’ idiota.
Louis non smise di fissarmi per un attimo durante tutto il concerto ed io feci lo stesso. Il concerto finì esattamente come era iniziato, tra le urla di emozione delle fan. Non appena i ragazzi andarono dietro le quinte, Paul mi prese per un braccio come aveva fatto prima e mi portò di nuovo in macchina, in attesa dei ragazzi.
Dopo circa dieci minuti entrarono in macchina. Ma Louis si sedette di nuovo dov’ era prima davanti accanto a Paul. Forse era stata solo una mia fantasia, evidentemente non era cambiato nulla e non aveva intenzione di rivolgermi la parola.
 
-allora piaciuto il concerto?- mi chiese Zayn.
 
-ovvio siete stati fantastici.- gli dissi sorridendo.
 
Per tutto il tragitto fu Niall a parlare. Raccontò dello spavento che si era preso quando una fan gli aveva tirato un reggiseno leopardato e mi chiese una decina di volte se mi erano piaciuti i suoi salti.
Non appena entrammo in albergo, Louis e Liam salirono al nostro piano, mentre noi rimanemmo un po’ nella hall e bevemmo qualcosa al bar.
 
-Ragazzi facciamo una cosa? Mi è venuta un’ idea!- disse Harry improvvisamente con gli occhi che gli brillavano.
 
-mi fai sincerante paura quando hai queste idee. – disse Zayn.
 
-Quale?- dicemmo in coro io e Niall.
 
-facciamo un bagno di mezzanotte post-concerto?- disse.
 
-e dove?- chiesi io.
 
-L’ albergo ha una piscina genia!- mi rispose lui.
 
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