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Autore: Sarasvathi    06/08/2012    3 recensioni
Come dice il titolo l'amore è acqua e muta facilmente...non è possibile dire di amare una persona davvero se prima non si capisce chi si è veramente e chi ti sta davanti...
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Grazie, grazie, grazie a Ele_vislove per la recensione (adoro tutte le tue recensioni); questo capitolo è forse il più lungo di quelli che ho scritto, spero che chi non ama i capitoli lunghi mi perdoni.
Se la storia comincia a diventare troppo ovvia, chiedo scusa.
Ringrazio anche chi segue
.
 
Rientrarono a casa la sera tardi e non avevano ancora cenato; le loro pance gorgogliavano e il frigo era quasi vuoto.
Ordinarono delle pizze.
Anche questo pasto fu abbastanza solitario: chi mangiava in salotto davanti alla TV e chi fuori nel cortile.
Si chiusero tutti presto nelle proprie stanze.
 
Il cellulare di Zelo vibrò: un messaggio. Lo aprì.
 
Vieni nella mia stanza. Non farti vedere da nessuno o ci fanno un interrogatorio.
 
Zelo aprì con cautela la porta e, dopo aver guardato attentamente se c’era qualcuno, in punta di piedi raggiunse la stanza accanto alla propria; la porta era socchiusa e il piccolo entrò chiudendosela alle spalle molto lentamente, per evitare il più piccolo rumore.
Fece un piccolo inchino.
“Dai, vieni qui e lascia stare i saluti” gli sussurrò Daehyun “Mi dispiace che ci tocca parlare a bassa voce, ma ti ho promesso che ti aiuterò e lo farò, anche se ci tocca incontrarci la sera tardi…”
“Scusa per stamattina”
“Ah, non pensarci. Vieni vicino a me: non ti mangio”
“Sì” e si sedette vicino a Daehyun.
“Ok. Dobbiamo combattere questa tua nuova fobia. Durante le prove sei stato tutto da solo in un angolino perché non volevi che nessuno ti toccasse?”
Zelo annuì.
Daehyun gli mise una mano sulla spalla e aspettò qualche secondo. Zelo sembrava tranquillo; allora portò più in là il proprio braccio, fino a cingere entrambe le spalle del maknae.
Sentì il corpo di Zelo irrigidirsi un po’.
“Stai calmo: ho solo spostato il braccio più in là” gli sussurrò sorridendo e il corpo di Zelo tornò a calmarsi.
Allora Daehyun lo abbracciò. Aspettò qualche secondo.
Zelo lo spinse via.
“Scusa”
Daehyun scosse il capo e riabbracciò Zelo “Finché non la smetti di spingermi via continuerò ad abbracciarti: è l’unica cosa che mi sembra giusta da fare”
Zelo lo spinse via di nuovo, e così per altre cinque, poi sei e sette volte ancora.
Erano entrambi stanchi: Daehyun era stanco di essere sempre spinto via e Zelo di non riuscire a non spingere lontano il suo amico.
All’ottavo tentativo Daehyun riuscì ad abbracciare Zelo per qualche minuto.
Quando si staccò sia Zelo che lui sembravano aver visto Babbo Natale che scende dal camino e porta i doni.
“Hai visto? Ce l’abbiamo fatta!” esultò Daehyun “Ora devi fare così anche con Bang. La prossima volta, se ti abbraccia e lo respingi, tu abbraccialo di nuovo. Ora vai a dormire: mi hai rubato quasi un’ora del mio preziosissimo sonno”
“Grazie Daehyun” sorrise Zelo e abbracciò l’amico prima di rientrare, in punta di piedi, nella propria stanza.
 
Anche il giorno seguente erano chiusi in sala prove a ballare e cantare, ballare e di nuovo cantare.
Himchan uscì per ultimo e prima di rientrare si fermò in un piccolo negozio; quando entrò, diversi aromi lo assalirono.
Questa volta niente fiorellini stupidi.
Quando tornò a casa cominciò a tremare, ma nascosto bene il suo regalo nella tasca, entrò salutando tutti come sempre.
 
Zelo bussò alla porta di Bang.
Hyung, sono Zelo”
“Entra” e il piccolo ubbidì.
“Non so quante volte mi toccherà scusarmi con te. Sappi che non lo faccio apposta a scansarti, ma ho trovato un modo per non farlo più”
“E quale sarebbe?”
“Tentare e ritentare finché il mio corpo non ti accetta”
Bang sospirò e si alzò in piedi “Bene” sorrise “Allora proviamo”
Al primo abbraccio Zelo lo spostò; la seconda volta Bang lo strinse più forte, ma con dolcezza, e Zelo lo accettò.
Quando si staccarono da quell’abbraccio Zelo sembrava felicissimo e Bang gli prese il viso tra le mani: gli diede un bacio sulla fronte, poi percorse con un dito il profilo di Zelo e si soffermò sulle sue labbra cominciando a disegnarle con insistenza, studiandole attentamente.
“Jun, mi piaci molto, da molto tempo…sappi che sei ancora in tempo per dirmi che mi vuoi solo come amico e guida…”
“Io…voglio provare ad amarti”
Bang fu felicissimo di quelle parole e baciò il ragazzo.
Zelo lo spinse lontano; si riavvicinò al più grande e lo baciò di nuovo, pensando che magari al secondo tentativo avrebbe funzionato. Ma lo spinse via ancora e così per altre tre volte, quando Bang disse stanco “Smettiamola. Così non si può andare avanti. Anche se ti amo, non riesco a sopportare una simile tortura…non posso tentare più e più volte ogni mio piccolo gesto. È esasperante, sia per me che per te”
“…”
“Non guardarmi così…quando sarai sicuro che il tuo corpo non mi rifiuterà…se ancora vorrai provarci…io sono sempre qui”
E il più grande uscì dalla stanza.
Mentre camminava non guardò per terra, e inciampò in una scatola di media grandezza, che era davanti alla stanza di Jongup.
 
Jongup e Himchan stavano guardando un programma musicale in TV quando sentirono cadere qualcosa dalle scale.
Bang continuò a calciare la scatola su cui era inciampato anche dopo averla fatta rotolare giù dalle scale e la portò davanti a Jongup.
Quando arrivò di fianco a Jongup spinse la sua testa con la mano “Yah! Cosa ci faceva quella scatola in mezzo al corridoio? Sono quasi morto per colpa di questa!”
“Che scatola?” chiese innocente il giovane.
Bang gli prese il viso fino a portarlo in un’angolazione da dove potesse vedere il pacco e gli disse “Quella. Scatola”
“Ma non è mia”
 
Himchan si sporse abbastanza per vedere che quella è la mia scatola…quella per Jongup…e guarda come l’ha ridotta Bang. E perché tratta così Jongup?
E fece per urlare qualcosa a Bang, ma si fermò.
Non posso fare una scenata…forse quei due lo fanno apposta…forse sanno benissimo che sono stato io a mettere quella scatola davanti alla stanza di Jongup e vogliono che confessi. No. Sono solo paranoico. Ecco. Tutto qui. Jongup sembra davvero non saperne nulla…
 
“Comunque era davanti alla tua porta e a meno a che qualcuno non l’abbia messa lì per sbaglio, è un regalo per te”
Poi Bang socchiuse gli occhi e guardò verso Himchan. Sarà stato quell’idiota?
 
Zelo si ritrovò davanti alla porta di Daehyun. Non si ricordava come ci era arrivato, né perché aveva aperto la porta all’improvviso ed era rimasto sulla soglia a fissare Daehyun che sedeva davanti al pc.
Daehyun aveva le cuffie alle orecchie e probabilmente non aveva sentito la porta aprirsi; allora Zelo entrò e gli tolse le cuffie dalle orecchie.
“Hey! Ma che…”  poi vide che Zelo stava piangendo silenziosamente “Che è successo questa volta?”
Zelo si asciugò le lacrime col dorso e tra un singhiozzo e l’altro disse “L’abbraccio…ce l’ho fatta…poi l’ho baciato…e non è come l’abbraccio e…ho provato a fare come…come con l’abbraccio, ma…ma non ha funzionato…e Bang si è arrabbiato di nuovo…e…e…” poi scoppiò in un pianto più sonoro.
Daehyun si alzò dalla sedia e abbracciò Zelo “Dai, vedrai che si risolverà tutto. Che ne dici di dormire? Così almeno non piangi…”
Zelo annuì lentamente tra le braccia del più grande.
“Puoi dormire nel mio letto se vuoi” gli disse poi Daehyun.
“Grazie” soffiò Zelo e si sdraiò sul letto di Daehyun, e lui ritornò al computer, senza mettersi le cuffie: Zelo avrebbe potuto chiamarlo per qualsiasi motivo e lui non poteva ascoltare la musica in quel momento.
 
Jongup cominciò a far girare e rigirare la scatola non molto grande tra le mani; poi cominciò a scuoterla per riuscire a indovinarne il contenuto, ma sembrava che ci fosse dentro qualcosa di quadrato e non riuscì a dargli una forma precisa.
Continuò a scuoterla e farla girare per dieci minuti buoni, finché Bang non gliela prese dalle mani e la lanciò lontano.
Himchan fece per alzarsi a prenderla, ma si fermò a metà strada e si girò verso i due compagni con aria spaventata.
“Che fai lì?” chiese Bang
“Io?...volevo prendere la scatola: sai, Bang, non si lanciano via gli oggetti degli altri!” e ritornò a sedersi, porgendo la scatola che aveva preso da terra a Jongup.
“Guai a te se ricominci a far rumore” lo minacciò Bang.
Allora Jongup si alzò, scosse forte e ripetutamente la scatola davanti alla faccia di Bang e salì le scale.
“Piccolo bast…” sussurrò Bang a denti stretti quando Jongup se ne fu andato.
 
“Daehyun” la voce di Zelo echeggiò nella stanza; il più grande si girò verso il letto.
“Sì?”
“Prima non mi avevi detto che avevi sonno?”
“Sì, ma non riuscivo a dormire, allora ho preso il pc…”
“Scusa se sono sempre qui a rompere…”
“Non ti preoccupare per me, non adesso che ti sei anche preso il mio letto!”
“Ah, è vero…scusa, vado nella mia stanza allora…”
Daehyun sorrise “Stavo scherzando… stai pure lì”
“Non dormi?”
“Beh…un po’ di sonno ce l’avrei anche, comun…”
Zelo si spostò a lato del letto e aprì le coperte, invitando Daehyun a entrarci dentro.
“Sei sicuro che poi non mi spingi giù dal letto mentre dormiamo?”
Zelo gonfiò le guance.
“Ok, allora vengo”
 
Jongup si chiuse nella propria stanza; era curiosissimo di conoscere il contenuto della scatola, ma allo stesso tempo spaventato.
Se il mittente era chi gli aveva messo i ranuncoli nel cuscino, allora sarebbe di sicuro stato un regalo bellissimo, non aveva dubbi, ma…forse questi regali sono solo per prendermi in giro…ma chi può essere? Di sicuro uno di noi sei…beh, io non sono…Bang nemmeno…degli altri quattro chi potrebbe mai mettermi dei fiori sul cuscino e una scatola ben impacchettata davanti alla porta? Beh…intanto dovrei aprirla…
La aprì.
Che scherzo è mai questo?
All’interno del pacco c’era un altro pacco, più piccolo e quadrato. Lo scosse: c’era qualcosa al suo interno.
Scartò il secondo pacco.
Ancora?
Un altro pacco, tondo, stava dentro le sue mani. Scosse anche questo.
Ci sarà un’altra scatolina…
E non sbagliò: questa scatolina era esagonale. Scosse anche quest’ultima.
Bene…chissà sen dentro questa scatolina che sta in una sola mano c’è una scatola più piccola ancora…
Accigliato e sospirando, sfilò il piccolo fiocco rosso che decorava la scatola e…
È…è stupendo…
 
Zelo era un forno: era stato in quel letto per poco più di dieci minuti e lì dentro dovevano esserci almeno 23°.
“Scusa ma come fa il letto a essere così caldo?” chiese stupito Daehyun: lui passava ore prima di prendere sonno perché aveva i piedi perennemente freddi, non importava se metteva calzini o se la stanza era calda o se era estate: i suoi piedi, come le sue mani, rimanevano gelidi.
“Non lo so…”
Poi i piedi di Daehyun toccarono per sbaglio quelli di Zelo e il piccolo lanciò un urletto.
“Oh…scusa” disse Daehyun
Zelo alzò le coperte “Ma hai portato del ghiaccio dentro al letto?”
Daehyun girò la schiena a Zelo e il più piccolo lo abbracciò “Posso restare così?”
“S…sì…basta che non mi spingi a terra”
“Ok” gli urlò in un orecchio Zelo, e gli cinse la vita; poi aggiunse “Ma oltre ai piedi hai anche le mani così fredde?”
“Già”
Zelo cercò il braccio di Daehyun e le percorse fino a trovare le sue mani, che erano sotto la sua testa; gliele prese e le stese lungo il suo corpo.
“Zelo…che stai facendo?” chiese preoccupato Daehyun.
“Non ti preoccupare…non faccio nulla di strano…solo non mi va che tu abbia le mani così fredde: se la notte per caso mi tocchi e le hai così fredde mi sveglio subito…ho il sonno molto leggero”
Daehyun non rispose, ma ci mise molto ad addormentarsi e pensò che questa era la prima volta che dormiva abbracciato a qualcuno che non fosse sua madre (ripensando all’infanzia) o Youngjae.
Si sentì comunque bene e il respiro di Zelo era quasi impercettibile e caldo sul suo collo.
 
Un fiore di the… oh, c’è anche un bigliettino…
“The amore a prima vista”
Amore a prima vista? Arrossì. Chissà quanto sarà bello?
Scese in fretta in cucina e riempì una teiera trasparente con dell’acqua e la mise a bollire: gli erano sempre piaciuti i fiori di the, ma non ne aveva mai comprati perché li riteneva infantili e per ragazzine. Ora qualcuno glieli aveva regalati…una fatina che soddisfa i desideri più profondi della gente? Aspettò che l’acqua si riscaldasse abbastanza da far sbocciare i fiori contenuti in quella piccola sfera dentro la sua stanza.
Salì con cautela e quando fu nella sua stanza fece cadere dentro l’acqua la pallina che sarebbe sbocciata in pochi minuti.
Aspettò finché non si schiuse: amaranto e…giglio arancione.
Gli si riempì il cuore e ringraziò la strana ombra che negli ultimi due giorni gli aveva fatto quei gesti così carini.
 
Zelo si svegliò per primo e scivolò giù dal letto lentamente; sussurrò a Daehyun “Io ritorno nella mia stanza” e lui gli rispose con un lamento che il piccolo non riuscì a interpretare e Jun ritornò nella sua stanza per cambiarsi: anche quel giorno prove.
 
Durante le prove Jongup sembrava sognante, Himchan guardava Jongup; Bang guardava Zelo e Zelo Bang: sembravano volersi parlare, ma non lo fecero; Youngjae sembrava molto abbattuto mentre Daehyun sembrava l’unico che avesse un po’ di energia in corpo.
 
Anche quel giorno, finite le prove, Himchan si fece la doccia per ultimo e ci mise molto tempo, dicendo agli altri che sarebbe rientrato più tardi da solo.
 
Jongup, tutto incappucciato, aspettò che Himchan uscisse e senza farsi scoprire cominciò a pedinarlo.
L’unico modo che ho per capire chi è…è cominciare a seguirli tutti…uno alla volta.
 
Himchan si fermò di nuovo nello stesso negozio del giorno prima: Jongup sembrava felice durante le prove, forse il fiore di the gli era piaciuto.
Chiese al negoziante quali altri fiori di the avessero e uno in particolare attirò la sua attenzione. Lo comprò e rientrò in casa.
 
Jongup continuò a seguire Himchan e lo vide entrare in un negozio. Non controllò l’insegna, se si fosse avvicinato troppo, Kim l’avrebbe scoperto.
Quando vide che Himchan sta prendendo la strada di casa, Jongup prese una scorciatoia e corse fino a casa, il cuore in gola. Entrò che non aveva fiato per salutare gli altri.
 
Himchan rientrò qualche minuto dopo e si fiondò in camera sua: questa volta avrebbe messo tutto dentro una piccola scatolina e l’avrebbe portata dentro la stanza di Jongup.
 
Zelo bussò anche quella sera alla porta di Daehyun.
“Posso dormire qui anche stanotte? Sempre se non devi stare con Youngjae…”
Daehyun gli rispose che Youngjae non sarebbe venuto e il piccolo si buttò subito nel letto.
“Hai anche oggi i piedi e le mani fredde?”
“Certo…mica posso decidere io quando sono fredde o meno…”
“Hai ragione…comunque hai visto? Ieri notte non ti ho spinto giù dal letto. Almeno con te non mi comporto in modo strano” sbuffò Jun.
 
Himchan preparò la scatolina e socchiuse la porta della propria stanza per vedere quando Jongup sarebbe sceso per bere la sua tazza di the, prima di andare definitivamente a letto.
 
Jongup guardò il fiore che stava cominciando a dar segni di morte: la bellezza è sempre così effimera…
Guardò l’ora: erano quasi le 23. Decise di scendere a bere il the.
 
“Oggi ho sonno…se vuoi stare sul mio pc, fai pure Zelo”
“Non ho molto sonno, ma non mi va di fare nulla…quindi starò sdraiato con te”
“Ma non è che hai battuto la testa da qualche parte?”
 
Himchan vide Jongup uscire e prendere le scale.
In punta di piedi entrò nella stanza di Jongup e posò la scatolina accanto al fiore di the che gli aveva preso il giorno prima. Certo che è proprio bellino. Spero che questo che ho preso oggi lo sia di più.
E prima di uscire da quella stanza controllò che nessuno lo potesse vedere o Jongup stesse salendo.
 
Jongup prese la tazza di the e decise di berla nella sua stanza: probabilmente, se era stato Himchan a fargli quei regali, ciò che aveva comprato prima in quel negozio era per lui. E mentre lui stava bevendo il the, l’altro poteva agire spensierato.
 
Kim vide qualcosa muoversi sulle scale, sbatté le ciglia: era paranoico, non c’era niente sulle scale.
 
Zelo increspò le sopracciglia “Non prendermi in giro”
Daehyun sorrise “Ok…comunque sei pronto al ghiaccio che sta per entrare nel letto?”
“Certo, così mentre io porto il mio corpo a una temperatura normale, la tua si alza…forse arriverà a toccare i 5°”
“Ha-ha”
“Un po’ come le lucertole” e scoppiò a ridere.
Vedere Zelo più tranquillo dopo quei giorni infernali in cui aveva praticamente solo pianto lo tranquillizzò.
 
Jongup salì le scale con le spalle contro la parete, come i ladri nei film, la tazza di the in mano.
Quando fu quasi in cima vide una figura guardare furtiva dalla sua stanza.
Si accovacciò, in modo che le scale lo coprissero e alzò la testa un po’…solo per vedere…Himchan! Lo sapevo…allora…è stato lui…
Senza rendersene conto provò un immenso stato di felicità e sorrise di cuore.
 
Himchan entrò nella sua stanza. Salvo. Anche questa volta gliel’ho fatta.
 
Jongup entrò nella propria stanza e vide che accanto al suo fiore di the c’era una piccola scatolina: questa volta Himchan non aveva fatto lo stupido facendo la matrioska di scatoline.
Mandò giù in un sorso il the e aprì la scatolina: un altro fiore di the. Il nome di questo era: the fiore del desiderio. Arrossì notevolmente e scese in cucina a riempire un’altra teiera trasparente d’acqua e la riscaldò.
La portò nella sua stanza e ci lasciò scivolare la pallina nell’acqua calda, ma non aspettò che si aprisse; no, questo fiore si sarebbe aperto alla presenza di Himchan.
Corse fino alla sua stanza, facendo attenzione a non far cadere l’acqua e scottarsi.
Bussò con foga “Himchan, apri! È urgente”
 
Himchan sentì bussare alla porta e Jongup dirgli di aprire immediatamente.
Aprì la porta.
Mi ha scoperto.
 
Zelo abbracciò Daehyun come la notte precedente e gli strinse le mani allo stesso modo: a differenza di quando Bang l’aveva toccato, si sentiva più sicuro, come vicino a un fratello; con Bang era sempre così agitato…
“Zelo…tu e Bang quando vi chiarirete?”
“Non lo so…mi ha detto di ritornare da lui quando il mio corpo l’avrebbe accettato…e non so se sono pronto”
“Beh…basta che non ci metti molto: non vorrei finire col dormire ogni sera con te…”
 
Jongup entrò senza aspettare che Himchan gli desse il permesso e posò la teiera sul comodino vicino al letto; poi prese per un braccio Himchan e si sedettero per terra, davanti al fiore che stava cominciando a sorgere.
“Grazie, Himchan”
“P-per…c-c-cosa?” balbettò lui
“Per i ranuncoli; per il fiore di the di ieri e per questo che sta sbocciando ora…”
“E…e tu come fai a sapere che sono stato i…”
Prima che avesse finto la frase Jongup gli diede un bacio sulla guancia, poi gli sussurrò in un orecchio “Stasera, ti ho seguito e ti ho visto uscire da quel negozio…”
Himchan girò il volto dall’altra parte “Non…non lo so perché l’ho fatto”
Jongup gli prese il viso, indirizzandoglielo verso la teiera “Guarda Himchan! È stupendo…” i suoi occhi brillarono.
 
“Ti do così tanto fastidio? Se è così ritorno nella mia stanza…” e cominciò ad alzarsi dal letto.
Quando uscì Daehyun sentì una folata di vento gelido percorrergli il corpo “Zelo…se vuoi puoi dormire…anche stanotte…e poi basta”
“Davvero?”
“Sì…”
Zelo rientrò nel letto e Daehyun ritrovò il suo termosifone.
Certo era ormai Maggio, ma il tempo era ancora instabile e le temperature non erano molto alte.
 
“Jongup…”
“Sì?” si girò verso Himchan
“Penso…penso che tu mi piaccia…”
Jongup sorrise e portò la sua testa sulla spalla di Kim. “Grazie”
Himchan era un po’ deluso…solo un ‘grazie’…beh, che mi dovrebbe dire? ‘anche tu mi piaci’? No…solo nei film succedono queste cose.
“Grazie per tutti i tuoi regali” continuò Jongup, rivolto verso il fiore che mostrava la sua bellezza con fierezza “Nessuno ha mai fatto cose così carine per me…” e alzò gli occhi verso il più grande, occhi che Himchan non tardò a capire cosa gli volevano dire.
 
Zelo abbracciò di nuovo Daehyun e restò in silenzio per cinque minuti buoni.
“Daehyun…” chiese con un fil di voce, per paura che l’altro si fosse già addormentato, per non svegliarlo.
“Che c’è?”
Zelo prese il ragazzo e lo girò fino a che il suo viso non fu di fronte al proprio; sfiorò le sue labbra.
Daehyun si ritrasse: “Che ti è preso?” sgranò gli occhi.
“Daehyun…solo una volta…posso baciarti?”
“Tu stai davvero male…cosa stai dicendo?”
“Solo per stasera…”
Daehyun scosse la testa, poi le labbra di Zelo si posarono di nuovo sulle sue.
Sembrava che il piccolo avesse paura di toccare le labbra di Daehyun, le sfiorava appena, provocando nell’altro un desiderio proibito: quello di essere il lupo che divora Cappuccetto Rosso.
 
Himchan prese il viso di Jongup e, chiusi gli occhi, lo baciò.
Fu un bacio lento, di quelli romantici che le coppie si danno dopo i primi baci sbarazzini e focosi.
 
Solo per staserapensò Daehyun.
Si portò sopra Zelo, che non sembrava aver paura; gli prese le mani e gliele bloccò vicino alla testa; infine si precipitò sulle sue labbra e il bacio fu impetuoso.
Daehyun sembrava aver ritrovato la sua vera natura e Zelo aver perso definitivamente la paura di essere toccato.
 
Himchan portò lentamente Jongup sul letto, senza staccarsi dalle sue labbra che, come una ragnatela, lo avevano catturato.
Si portò sopra Jongup e si staccò dalle sue labbra per poterlo guardare negli occhi.
 
“Ancora” pronunciò Zelo quando Daehyun si fu staccato dalle sue labbra “Ancora…ti prego”
 
“Ancora” sospirò Jongup abbracciando Himchan e attirandolo a sé “Ancora…di più”
 
 
La canzone di questo capitolo il cui titolo prende ispirazione dalle parole di Zelo, è ‘Just for Tonight’ di Ville Valo feat. Manna (ok, lo ammetto. Adoro Ville e la sua voce caldissima); sarebbe bello leggere l’ultima parte ascoltando questa canzone… al prossimo capitolo che non vedo l'ora di scrivere (ke ke ke);
Il link della canzone http://www.youtube.com/watch?v=J6QqTC5BH-s

  
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