Premetto
con il dire che sono terrorizzata dal
postare queste robe su EFP perché è la primissima (e probabilmente
ultima!) volta che scrivo sui Boyfriends e su questo
sito ci sono così tante autrici meravigliose nel fandom slash
dei One Direction che, uhm, sì, mi sento decisamente
fuori posto.
Ma
comunque… Non so da dove siano uscite, ‘ste cose. Io nemmeno sono fan degli One Direction. E’ solo
che i Larry sono talmente perfetti che non puoi non
amarli, quindi eccomi qua!
Dedicate
al gruppo dei #THEGAYS da una silenziosa, ma sempre ben presente, member del gruppo.
Vi
amo tutti perché mi avete reso meno solitario il mio fangirl ossessivo verso questi due. ♥
No
house, no car, no job, can beat love.
I don't want to hear these people interfere,
what do they know what
I feel inside when I'm up all night
needing you home?
1. Obviousness.
Louis
Tomlinson aveva poche certezze nella vita.
Non sapeva
cosa avrebbe mangiato a cena, non sapeva per quanto tempo avrebbe potuto
continuare a giocare a fare la popstar, non sapeva nemmeno esattamente dove si
trovasse, in quel momento, perso da qualche parte negli States con la band.
In realtà,
Louis Tomlinson, di certezze ne aveva solo una, e
sapeva che quella, solo quella, gli sarebbe bastata per il resto della sua
esistenza: la bocca di Harry Styles era stata creata per circondare il suo
cazzo.
2. Harms.
Quando era
stato improvvisamente catapultato in quella frenetica vita da pop-star, Harry
Styles, si era sentito un Dio: finalmente aveva tutto ciò che aveva sempre
desiderato. Poi, lentamente, il suo mondo idilliaco era crollato, rivelandosi
una grande fregatura. Gli era capitato sempre più spesso di sentire di non
farcela, di voler semplicemente cadere e mandare tutto a fanculo: poi, dal
niente, proprio quando cedere sembrava essere l’unica
soluzione, due braccia snelle fasciate di tessuto a righe lo avevano tirato su
e Harry Styles, dal quel momento, ci aveva preso residenza, in quelle braccia,
senza nemmeno chiedere il permesso.
3. Blowjob.
Louis
Tomlinson ricordava ancora la prima volta che Harry Styles gli aveva fatto un
pompino. Erano in piena confusione pre-show, a X Factor, non riuscivano ancora
a dare un nome a quei baci umidi che si scambiavano di
notte, da soli, nel buio della loro stanza, lontano dalle telecamere, e Harry
Styles gli aveva fatto un pompino.
Louis
ricordava la strana luce che si era accesa negli occhi del più piccolo – una
luce che non aveva mai visto prima, nonostante passasse buona parte del suo
tempo ad osservarlo -, ricordava poi che lo aveva
trascinato in uno strano sgabuzzino che era comparso dal niente, aveva chiuso
la porta, fregandosene che chiunque sarebbe potuto entrare e beccarli, e,
semplicemente, come se fosse la cosa più naturale al mondo, si era
inginocchiato, gli aveva slacciato i pantaloni, abbassato jeans e boxer, e –
negli occhi aperti, che lo fissavano, ancora quel suo sguardo malizioso e
fottutamente innocente insieme – lo aveva preso in bocca, iniziandolo a
succhiare come se non ci fosse un domani.
4. Sexuality.
Louis,
alla veneranda età di vent’anni, ancora non aveva ben capito la sua fottuta
sessualità.
Sì, Louis
Tomlinson sapeva di essere stato attratto dalle ragazze, tempo prima, prima di
X Factor e prima della band – in verità ricordava anche di essersi più volte
imbambolato alla visione del suo dannato vicino di casa che aveva l’abitudine
di girare per casa mezzo nudo ma, be’, quella era un’altra storia – ma poi era
arrivato Harry Styles nella sua vita. E, seriamente, dopo Harry Styles, come avrebbe anche solo potuto essere attratto da qualcuno che
non fosse lui?
E, mentre
Louis Tomlinson guardava con distratto interesse una passante con due grandi occhi azzurri che erano tanto familiari e poi altrettanto
distrattamente venne attirato dalla bocca a cuore di uno sconosciuto, capì che,
per quanto ci provasse, non sarebbe mai venuto a capo di quell’enigma: lui era,
semplicemente, Stylessuale – o qualche stronzata del
genere.
5. I love you.
Non si erano
mai detti ti amo. Non con la voce,
almeno.
Quel “ti
amo”, dopotutto, se lo erano detti dalla prima volta che i loro sguardi si
erano incontrati, in quel lurido bagno ad X Factor; se
lo erano sussurrati la prima volta che le loro mani si erano sfiorate, lente,
maliziose, incerte; lo avevano condiviso la prima volte che le loro lingue si
era incontrate, spaventate e eccitate, nel buio della loro camera da letto; se
lo erano impressi dentro la prima volta che avevano scopato, e tutte le volte
che avevano seguito; lo avevano gridato, marchiato, scritto, cantato, sentito,
disegnato, in ogni bacio rubato, in ogni pompino veloce dato prima di uno show,
in ogni gemito strozzato, ogni volta che il menagment ricordava loro di tenere un profilo basso, in ogni
litigata, in ogni lacrima, in ogni fottuto momento che era trascorso dalla
prima volta che si erano parlati.
Non con la
voce, però, non ce n’era mai stato bisogno.
6. Girlfriend.
Harry
Styles non si definiva una persona gelosa. Gli piaceva farsi i cazzi propri,
gli piaceva avere essere
libero, e per questo non aveva mai obbligato a nessun’altro di
essere legato a lui.
Eppure,
ogni volta che Louis Tomlinson metteva piede in casa dopo un’uscita con la sua
adorabile “ragazza”, per quanto sapesse che in realtà non si erano sfiorati
nemmeno con un dito, Harry Styles lo sbatteva contro un muro e lo spogliava,
marchiando di baci ogni centimetro della sua pelle.