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Autore: StregaSibilla    06/08/2012    2 recensioni
Dal calderone della strega:
Che cosa succederebbe proiettando nel mondo dei Volturi una giovane donna e una bambina con un dono speciale? Che cosa significherebbe per il vampiro il cui cuore è stato spezzato ormai da un'eternità?
Da una ricetta ormai celebre, conosciuta in tutto il mondo, StregaSibilla ha scovato l'ingrediente più anonimo e sconosciuto, reinventando la ricetta con due ingredienti completamente nuovi e sconosciuti. Se pensate che la ricetta possa interessarvi, non resta che gustare.
Genere: Mistero, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chelsea, Didyme, Marcus, Nuovo personaggio, Volturi
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
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Il calderone della strega

 

Anche per l'ultima ricetta, l'ultimo piatto, il tanto atteso dessert, StregaSibilla si è presa un bel mese di pausa.

Coloro i quali ancora non sono fuggiti dal suo antro adibito a ristorante, possono, finalmente, gustarsi il sospirato piatto finale

Ma quali sono gli ingredienti giusti per un degno fine-pasto?

Beh, StregaSibilla ha la sua ricetta

Innanzitutto, esso non deve surclassare tutti gli altri piatti, ma essere il coronamento di tutte le portate che si sono servite precedentemente, perciò la parola d'ordine è tentare di essere il più coerenti possibile

Secondo consiglio: soddisfare le aspettative di tutti è praticamente impossibile, ci sarà sempre qualcuno che avrebbe preferito un dolce più “dolce”, più amaro, più pesante, più leggero

Accontentatevi di soddisfare le aspettative che voi stessi avete dato e vi siete dati, oppure viceversa puntate su di un effetto sorpresa del tutto inaspettato.

Infine, è opportuno ricordare che, anche dopo il dolce, c'è sempre spazio per qualcos'altro

Perciò, lasciare sempre uno spiraglio, che successivamente venga riempito o meno, è buona cosa

Inoltre, come ultima cosa, spesso durante le cene viene fuori la frase del tipo

La prossima volta ordiniamo . . .”

Dunque, alla fine di questo degno (si spera) finale, StregaSibilla offrirà una piccola carta di quali sono le nuove ricette che andrà a proporvi nel futuro

La strega si è dilungata anche troppo, è il momento di servire il dolce

Dall'antro della strega, ossequi.

 

P.S. In risposta ad alcune recensioni e messaggi privati ricevuti dalla sottoscritta: le descrizioni fisiche dei suoi personaggi si ispirano al “film”, e non al libro, non è colpa della strega se le due versioni a volte (anzi, spesso, troppo spesso) non coincidono. Si fa quel che si può.

 

 

 

 

 

CAPITOLO QUATTORDICI

 

 

Quando un uomo muore davvero?

Quando, prescindendo che il cuore batta o meno, che il corpo sia in qualche modo attivo

Quando, malgrado sia fisicamente viva, una persona può essere considerata morta?

Si dice che un uomo muoia davvero quando viene dimenticato da tutti

Si dice che un uomo muoia davvero quando gli viene sottratto tutto

Si dice che un uomo muoia davvero quando non ha più niente per cui vivere

Una morte invisibile, una morte che non prevede lutti, funerali, angosce e dolori, una morte che si consuma nel profondo, senza che all'esterno traspaia alcunché.

La morte dell'anima; lui era arrivato ad un passo dal raggiungerla, un ultimo passo ancora e sarebbe sprofondato nel baratro. Qualcosa aveva impedito che ciò accadesse, qualcosa l'aveva tenuto in vita; una strana forza che aveva impedito alla sua anima di raggiungere quello che non era concesso al suo corpo, ossia la morte.

Finché quella stessa forza non si era più limitata ad impedire alla sua mente di crollare, ma aveva preteso dalla sua anima qualcosa di più, aveva preteso uno sforzo che sin dall'inizio era parso impossibile. Essa aveva preteso che trovasse qualcosa per cui vivere

Qualcosa per cui vivere.

 

***

 

Guardami . . . ti prego”

E lei, finalmente, alzò la testa. Nessuno sguardo d'odio, nessuna increspatura sul suo volto, alcun segno di rancore, delusione, amarezza; solo, le parve di scorgere, in quegli occhi rossi, un velo di preoccupazione.

Quel suo volto, da impassibile quale era sempre stato, da un po' di tempo aveva assunto un'altra perenne espressione: quella di un viso preoccupato. Se ne accorgeva solo adesso e non le fu dato molto tempo per rendersene conto e poterci ragionare su

Vorrei che mi raccontassi tutto”

Una stretta al cuore, al pensiero di dover esprimere a parole tutto quello che aveva visto, sentito, provato, nei suoi sogni

Sono passati secoli da quando Didyme ha smesso di far parte della mia vita e adesso”, dovette distogliere lo sguardo, puntandolo chissà dove per alcuni istanti, proprio lui che tanto l'aveva pregata affinché lo guardasse, “adesso vorrei conoscere ogni cosa su ciò che riguarda te, Emily e lei”

Un desiderio mascherato da semplice domanda, un desiderio che Marcus doveva aver tenuto sopito per secoli, poter sentir di nuovo parlare di Didyme, della “sua” Didyme

Grace mai avrebbe potuto sottrarsi ad una simile richiesta. Marcus la invitò a sedersi su una panca di pietra posta nel giardino, i loro occhi si incrociarono ancora. E Grace parlò.

Gli raccontò tutto e, forse per la prima volta, non si perse puntualmente nei suoi pensieri, ma lasciò che essi stessi sgorgassero dalle sue labbra, quasi senza alcun filtro, ignorando le frasi confuse che ne sarebbero scaturite. Così facendo gli raccontò della prima volta che aveva scorto Didyme

Era così bella, così incredibilmente pura e candida, non appena l'ho vista ho desiderato poterla guardare negli occhi, scoprire chi fosse e quale fosse il suo nome”

Confessò, timorosa tuttavia di poterlo infastidire, le visioni che Didyme aveva lasciato trasparire sul passato suo e di Marcus

Non sapevo se quel luogo fosse reale, se ciò che vedevo era realmente accaduto, ma ogni notte mi ritrovavo lì e ogni notte il sogno ricominciava”

Diede ampio spazio a quella prima parte dei suoi sogni, perché sapeva con quanto dolore avrebbe affrontato la seconda

La tragica visione della morte di Didyme

L'ho vista morire, davanti ai miei occhi, era come se realmente mi trovassi lì con lei”

La possibile reazione di Marcus la preoccupava ancor di più che rivivere quei momenti, tanto da spingerla ad afferrare e stringere saldamente la sua mano gelida, timorosa che potesse pregarla di smettere e scappare via, colpito dalla rievocazione di quel ricordo.

Certo Grace non sapeva che Marcus, quasi ogni giorno, per secoli, aveva rivisto quella stessa scena, e aveva patito un dolore infinitamente più atroce. Ma questo lei come poteva saperlo?

E i ricordi continuavano ad accavallarsi uno sull'altro, le parole non si arrestavano

La notte in cui tutto mi si è rivelato sono corsa fuori dalla mia stanza per cercarti”

I ricordi più dolorosi

Aro mi ha trovata prima”

Ma anche belli

Sono stata salvata dai Cullen”

E poi, finalmente, la spiegazione ad ogni sua visione, l'aveva appresa solo poco tempo prima e già le veniva dato il compito di spiegarla ad un'altra persona

È solo grazie a Eleazar se sono venuta a conoscenza del mio dono, quello grazie al quale Didyme è potuta apparirmi in sogno, quello per cui”, le fu necessaria una pausa, “Aro voleva eliminarmi”

Mentre parlava, si rendeva conto che qualcosa non tornava nella sua spiegazione

Ma doveva andare avanti, non fermarsi, non questa volta

Abbiamo scoperto che Didyme ha visitato in sogno anche Emily ma . . . non c'è stato tempo di chiederle che cosa abbia sognato, cosa Didyme le abbia detto, posso parlare solamente per me”

Assieme alla confessione, era arrivato il momento più difficile

So cosa stai pensando”

Lo sguardo perplesso di Marcus, le labbra forse appena dischiuse in un sorriso, ben riflettevano la stranezza di quell'affermazione: lei che, con naturalezza, asseriva di conoscere i pensieri di un vampiro il cui volto era rimasto indecifrabile per secoli, il tutto senza l'ausilio del tocco di Aro o dei poteri telepatici di Edward Cullen. Grace non sembrava essersi resa conto della stranezza delle sue parole, forse si era semplicemente lasciata andare ad una frase sin troppo “umana”

Sarebbe una domanda più che legittima e cioè . . . perché non te ne ho parlato prima”

Malgrado la sua precedente affermazione avesse potuto sembrare audace, uno scambio di sguardi con gli occhi rossi del vampiro le fecero capire di aver fatto centro: Marcus se l'era domandato, forse se lo stava domandando proprio in quegli stessi momenti

Potrei perdermi per ore a descrivere . . . ogni singola situazione in cui ho cercato di raccontarti la verità e di come ogni singola volta qualcosa mi bloccasse, qualcosa mi spingesse a dire altro”

Perché era lui stesso ad interromperla? Perché lui non le rivolgeva più la parola? Perché lui era tornata a rivolgergliela?

Non mi è difficile crederlo Grace, senza che tu mi spieghi nulla”

Quelle parole, le prime da quando lei aveva cominciato a parlare, diedero a Grace un attimo di respiro

I dialoghi fra noi non sono mai stati semplici, Grace”

Un modo rapido per spiegare tutto ciò che era accaduto tra loro

Anche discutere delle cose più semplici è stato profondamente complicato per noi”

Dunque, non lo era stato solo per lei?

Perciò, credo che sarebbe stato semplicemente impossibile poter discutere di un simile argomento, se non dopo essere giunti a questo punto”, Marcus concesse al cielo di specchiarsi nei suoi occhi rossi per qualche istante, alzando il capo, “e inoltre, devo confessarti che se mi avessi raccontato tutto sin dal tuo primo sogno, non credo che la mia reazione sarebbe stata la stessa di adesso”

Grace si concesse un attimo per domandarsi quale sarebbe stata

E se Marcus, dal loro primo incontro, fosse mutato così tanto

Era possibile?

Ciò non toglie che avrei dovuto dirtelo prima, forse io e Emily non avremmo rischiato la vita per mano di Aro, forse voi due . . .”

Lo credi davvero Grace?”

I suoi occhi rossi la fissavano dall'alto della sua statura, costringendola a sollevare il capo malgrado fossero seduti entrambi

Che intendi dire?”

Dopo una simile rivelazione, dopo la scoperta di chi si nascondeva dietro la morte della mia Didyme, quale reazione avrei potuto avere secondo te?”

Una domanda che costrinse Grace a riflettere, sebbene sapesse quali pericoli correva a lasciar vagare la sua mente senza alcun freno: che reazione avrebbe avuto Marcus, se gli avesse comunicato tutto sin dall'inizio?

. . .

Però . . .

Le parole, le frasi che Marcus e Aro si erano lanciato l'un l'altro durante il loro scontro . . .

 

. . . un conto con mio fratello che avrei dovuto regolare molto tempo fa”

 

Ma tu lo sapevi già, vero?”

Con tutto ciò che era avvenuto, non le era stato possibile realizzare appieno il significato di quelle parole, ma adesso poteva finalmente domandarglielo

Anche se avrebbe dovuto essere lei a spiegarsi, non intendeva rimandare ancora quella domanda

Sapevi che era stato Aro”

Non fu necessario specificare altro

Marcus non distolse gli occhi da lei, ciò permise alla ragazza di concentrarsi sulle sue iridi rosse, cercando di decifrare quei suoi minimi cambiamenti di espressione; per un primo momento non scorse nulla, finché . . .

Rassegnazione

Marcus abbassò il capo

 

***

 

Trovare qualcosa per cui vivere è una ricerca in cui ci incamminiamo tutti, a meno che non si decida di vivere sin dall'inizio un'esistenza vuota. Trovare qualcosa per cui vivere non è difficile, anzi, molto spesso se ne trovano molte di cose, che si accavallano tra loro, che si sostituiscono nel tempo, che a volte arrivano a scontrarsi.

Più difficile, molto più difficile, è trovare “nuovamente” qualcosa per cui vivere, quando si crede di aver perso tutto. E più passa il tempo meno si ha voglia di re incamminarsi nella ricerca. Più mesi, più anni passano, più si perdono le speranze, quasi a voler “negare” alla nostra vita un'altra occasione.

Può esser facile, dunque, immaginare la difficoltà di chi ha avuto secoli a disposizione per chiudersi nella rassegnazione, nella rassegnazione che qualcos'altro per cui vivere non ci sarà più.

Non voleva che qualcos'altro prendesse il posto di ciò che c'era stato prima, non vi sarebbe mai stata altra cosa più importante di quella che già c'era stata. Ma quella stessa forza che l'aveva tenuto in vita continuava a pressarlo, pressarlo affinché non si lasciasse andare, affinché trovasse, se non una fonte di vita, almeno una fonte di distrazione.

Un coppia formata da un'umana e da un vampiro poteva significare una fonte di distrazione, no?

Una bimba metà umana e metà vampira era indubbiamente una distrazione e avrebbe potuto portare a molte altre distrazioni in futuro, altrimenti perché avrebbe votato per lasciarla in vita?

E poi . . .

La presenza di due umane all'interno del palazzo, sarebbero potute essere fonte di distrazione?

Soltanto una piccola distrazione, che interrompesse la sua apatia

Era stato lui a cercarla, a costringere il suo corpo a mantenersi vivo

In fondo, non ce l'aveva mai avuto

Il coraggio di morire . . .

 

***

 

Sì, lo sapevo”

Pronunciò quella frase con il tono di chi ammette qualcosa per la prima volta

Come se non l'avesse mai detto prima

Sapevo che Didyme era morta per mano di Aro”

Immediatamente, Marcus avvertì il tocco di Grace sulla sua mano

Come l'hai scoperto?”

Era l'unico modo che era venuto in mente alla ragazza per tentare di consolarlo

Chi è stato a dirtelo?”

Nessuno Grace, assolutamente nessuno”, le rispose lui, continuando a tenere lo sguardo basso; “ma sai, ho avuto a disposizione diversi decenni, secoli, per riflettere su quanto era accaduto e alla fine . . . è stato come giungere ad una conclusione ovvia, quasi naturale, non so quando di preciso ho finalmente realizzato quale fosse la verità, so soltanto che mi è apparsa davanti”

E perché sei rimasto con i Volturi? Perché sei rimasto con Aro?”

Era impossibile per lei comprendere come Marcus avesse potuto sopportare per secoli di vivere così vicino ad Aro sapendo cos'aveva fatto alla sua Didyme

Perché”, pronunciò quella frase guardandola negli occhi, “altrimenti sarei morto Grace”.

Dovettero trascorrere alcuni secondi prima che la ragazza riuscisse a rispondere a quella rivelazione.

Saresti morto?”

Non che mi ritenessi vivo, a quel tempo mi trovavo già in uno stato . . . molto simile a quello in cui mi hai trovato la prima volta che ti ho visto”

Quando neanche si era accorta della presenza di Marcus nella sala dei troni?

Mi sono ritrovato di fronte ad una vera e propria scelta: potevo assassinare Aro e immediatamente subire la stessa sorte da parte dei suoi allievi, oppure potevo decidere di andarmene, il che avrebbe significato lasciarsi morire in poco tempo”

Si presa una pausa, giusto il tempo perché Grace potesse gustarsi un refolo di vento

Oppure, potevo restare nel clan e chiudermi in uno stato che voi umani definireste “catatonico”, lasciare da parte la vendetta per un'esistenza vuota”

Grace non si riteneva un'esperta di comportamento vampiresco, tuttavia . . .

Credo che molti vampiri al tuo posto avrebbero preferito la morte”

Ciò è vero, ancora mi domando che cosa mi abbia tenuto in vita”

Una breve pausa, tanto fu sufficiente perché Grace formulasse un pensiero: e se il suo ricordo, il ricordo di “lei”, avesse tenuto in vita Marcus per tutto quel tempo? Se l'amore della sua Didyme gli avesse impedito di togliersi la vita? Nessuna donna e, Grace ne era convinta, neanche nessuna vampira, avrebbe accettato che il suo uomo si togliesse la vita dopo la sua morte, ma anzi, avrebbe desiderato che continuasse a vivere anche per lei; era possibile che . . .

So a cosa stai pensando”, fu il turno di Marcus di pronunciare quella strana frase, “ma non è così che la vedo io”, lanciò un altro sguardo rassegnato al cielo, “la verità è che, nel profondo, non ho mai desiderato morire”

Suonava come un'amara confessione, quasi una sconfitta

In tutti i millenni che ho vissuto, credo di aver sempre avuto paura di morire . . . può sembrare strano detto da chi ha passato secoli in uno stato apatico come il mio”

Gli occorsero molti secondi per continuare

Ma in fondo, a me la vita è sempre piaciuta”

Ci fu un cambiamento nel suo sguardo, Grace fu sicura di aver visto le labbra dischiudersi in un sorriso, mentre gli occhi erano ancora fissi al cielo

Non poteva saperlo, ma aveva, per un attimo, incontrato lo stesso uomo, lo stesso ragazzo che Aro aveva conosciuto quella notte di molti secoli prima

L'unica spiegazione è che mi sia rintanato nel mio guscio, che mi sia rifiutato di vivere davvero, in attesa di qualcosa”

Il grigio del cielo che si specchiava nelle sue iridi venne sostituito dall'azzurro degli occhi di Grace, quando i loro sguardi si incontrarono

Ma non è stato facile Grace, non è stato per niente facile”.

 

***

 

Smettere di vivere tutto sommato risultava facile

Era ricominciare che si rivelava difficile, tremendamente difficile. Fintanto che si trattava di accettare la presenza di due umane nel palazzo, risultava facile, fintanto che si trattava di procurare dei medicinali alla più piccola, fintanto che si trattava di incuriosirsi per le particolarità della più grande

Poteva essere facile.

Ma qualcosa aveva smesso di quadrare, la semplice curiosità non giustificava un simile interessamento; no, non era neanche necessario spingersi così avanti: il semplice fatto di sentirsi curioso non tornava. E poi alla curiosità era subentrato un qualcosa di più forte: l'interesse.

Quelle due umane avevano incominciato ad occupare la sua mente, troppo a lungo e troppe volte in un solo giorno.

Altrimenti perché avrebbe cercato di ignorare lei?

Provare interesse significava assumersi impegni che aveva deciso di non onorare mai più, impegni che erano stati rivolti soltanto a una persona e che adesso, saltuariamente, poneva al servizio del suo clan; ma mai, mai, avrebbe permesso a qualcun altro di “esigere impegno da lui”.

Questo ciò che aveva pensato, questa la prima reazione che il suo corpo, il suo animo tenuto a freno per secoli, aveva avuto, che l'aveva spinto ad allontanarle entrambe da sé.

Eppure quegli occhi verdi si erano rivelati più pressanti del previsto

E quegli occhi azzurri non avevano voluto lasciarlo andare.

Avrebbe potuto dare la colpa a molti fattori, prendendo a prestito i caratteri evasivi di Aro o Caius, ad esempio il fatto che si era sentito ricercato dopo molti secoli

Menzogne degne di suo fratello

La verità era che quegli occhi azzurri avevano riacceso in lui la voglia di provare, almeno provare, a vivere.

 

***

 

Ma ci sei riuscito”

La pressione delle dita di Grace sulla sua mano non accennava a diminuire

Anche se dici che non è stato facile, hai continuato a vivere”

Doveva misurare attentamente le parole, non voleva rischiare di ferirlo in alcun modo

So che potrei sembrarti presuntuosa nel . . . cercare di capire cosa tu abbia provato per tutto questo tempo, ma non posso fare a meno di pensare che Didyme abbia avuto un ruolo in tutto ciò”

Alla pronuncia del suo solo nome, gli occhi di Marcus mutavano per un istante, ormai era in grado di percepire anche quei minuscoli cambiamenti

E perché credi questo?”

Basta pensare al mio potere no?”

Stranamente, Marcus sembrò non comprendere immediatamente ciò che Grace intendesse dire, ragion per cui la ragazza lasciò la sua mano, con una certa difficoltà, e prese un respiro profondo:

Il mio potere, anzi, il secondo dei miei poteri”

Continuava a considerare la sua empatia con la natura come la più importante

mi permette di smascherare le bugie no? E a detta di Eleazar anche di percepire qual'è la verità, almeno a livello inconscio finché sono ancora umana”

Un cenno d'assenso di Marcus, che tuttavia ancora non aveva compreso

Ma . . . Eleazar ha ipotizzato che i miei sogni fossero suddivisi in diverse notti perché quella bugia era troppo grande e mi era stata detta troppo presto, ma per quanto questa ipotesi possa essere valida, un simile dono non porta a vedere i fantasmi, non porta a dialogare con loro, non spiega come Didyme mi abbia “parlato”, non può essere solo merito del mio potere, altrimenti in quel giardino sarei stata da sola ad osservare Didyme e la sua morte, invece lei c'era, io la sentivo Marcus, lei . . .”, le occorsero alcuni secondi per riprendere fiato, “. . . lei era con me. Ne sono sicura”

E poi, soprattutto . . .

Inoltre, non si spiega come Didyme abbia potuto entrare anche nei sogni di Emily, perciò, per quello che ho avvertito quando le parlavo, continuerò sempre a pensare che lei ci fosse veramente, in qualche modo”.

La ragazza non ottenne alcuna risposta da parte del vampiro, una volta espresso ciò che pensava; ciò le permise di concentrarsi su un pensiero, una convinzione, che aveva cominciato a pervaderla da un po', ma che non aveva ancora realizzato appieno. Quella convinzione si era fatta strada nella sua mente da quando aveva scoperto che il potere di Emily, uno dei suoi poteri, era lo stesso di Didyme, quando si era resa conto dell'incredibile somiglianza che vi era tra le due; le era anche tornato in mente come, le prime volte che aveva incontrato Didyme, si era accorta di somigliarle.

Una tale affermazione non era facile da fare, ma ormai Grace sentiva di essere giunta ad un punto cruciale di quella sua surreale esperienza

E non voleva avere rimpianti.

Forse una reincarnazione è impossibile anche per un vampiro e così lei . . . si è reincarnata in due persone”

Sapeva che sarebbero trascorsi molti attimi silenziosi

Certo, non immaginava che Marcus l'avrebbe guardata in modo così sorpreso, così “emotivo”

E che le avrebbe domandato . . .

Che cosa?”

Sto dicendo che deve aver . . . suddiviso la sua anima, in modo da poter ritornare a vivere, in qualche modo”

Marcus continuava a guardarla stupito, tanto che fu lei a rivolgergli uno sguardo perplesso

Dev'essere andata così”

Era la conclusione più logica, no?

Didyme aveva cercato di ritornare ed aveva scelto lei ed Emily per farlo

La risposta di Marcus, tuttavia, fu totalmente inaspettata: il vampiro lasciò che sul suo volto si formasse un ampio sorriso, che mise perfettamente in mostra i denti bianchi, prima di coprirsi la bocca con una mano e voltare lo sguardo altrove, lasciando Grace totalmente di stucco

Perché stai ridendo?”

No, non ho riso”

Aveva ragione, in fondo quel sorriso, seppure ampio, non poteva essere paragonato ad una risata . . . tuttavia era sicura di non aver mai, mai visto Marcus così divertito

Solo che, è vero, dovevo immaginarmi che saresti potuta giungere a una simile conclusione, ma non credevo che avresti avuto la forza di dichiararlo apertamente”

Continuava a sentirsi sempre più confusa

Non capisco che cosa intendi dire”

Sto dicendo che”, sul volto di Marcus era ancora presente la traccia di quel sorriso, lo poteva scorgere nei suoi occhi vermiglio, “forse su Emily potrebbe esistere una possibilità, che Didyme possa rivivere in lei in qualche modo, ma riguardo a te . . .”

Riguardo a me cosa?”

Quando gli occhi di Marcus tornarono a posarsi sui suoi, Grace li scoprì intensi come raramente aveva potuto vederli prima

Tu sei completamente diversa da lei, Grace”

Non ebbe il tempo di riflettere su quello che Marcus aveva detto

So che queste parole non significano molto per te, forse non significano niente; ma per me hanno un significato molto, molto più importante”

Se così era, desiderava saperlo, gli prese una mano fra le dita, accarezzandogliela

Parlamene”

Potrei mai lasciarti con questo dubbio?”, le domandò lui, in tono quasi (quasi) scherzoso, “posso solo immaginare il flusso di pensieri che attraverserebbe la tua mente”

E allora non lasciare che accada”, esclamò lei di rimando, non staccandogli gli occhi di dosso.

 

***

 

Didyme aveva sempre posseduto il dono di rendere felici le persone attorno a sé, ancor prima che esso si trasformasse in un vero e proprio potere una volta divenuta una vampira. Didyme non perdeva mai il sorriso, si rivolgeva alla vita piena di ottimismo e il cupo vampiro che Marcus era diventato si era lasciato travolgere da quella vitalità che gli aveva fatto riscoprire le sensazioni che aveva provato da umano. Didyme era sempre sicura di sé, sin troppo, l'avrebbe definita come una testarda se solo non fosse stato a conoscenza di quanto se ne sarebbe indispettita, colma di una presuntuosità così infantile da rendere impossibile condannarla. La sua Didyme esprimeva sempre ciò che pensava, senza alcun filtro tra la sua mente e le sue dolci labbra, era difficile farle cambiare idea e ancor più difficile trovarla impreparata, aveva sempre la risposta pronta.

Non certo come lei

Lei tentava di mascherare i suoi timori mostrandosi sicura, rivelando sempre quell'insicurezza che l'accompagnava ad ogni passo. Se ne restava in silenzio tentando di trovare le parole giuste da dire, finendo per perdersi nei suoi tanti pensieri, lasciando agli altri il compito di intendere che cosa poteva star per dire. Si lasciava condizionare da mille preoccupazioni per poi confessarle con difficoltà agli altri. Era il ritratto di tutte quelle debolezze che un umano poteva avere, racchiuse nell'involucro fragile di una ragazza che sembrava camminare in punta di piedi sperando di non disturbare il mondo con il rumore della sua esistenza.

L'una, malgrado fosse una vampira, sprigionava solarità ad ogni gesto; l'altra, benché fosse umana, preferiva restare silenziosa quanto la notte.

Eppure . . .

Nonostante fosse conscia delle sue debolezze, lei cercava sempre di mostrarsi forte, faceva appello ad ogni energia che possedeva per apparire sicura agli occhi di chi, altrimenti, avrebbe potuto farle del male; la sua forza stava nel voler dimostrare di averne, anche quando così non era. Avrebbe sacrificato se stessa per coloro che amava. E per coloro che amava era disposta a tutto.

Quella sua strana forza interiore le permetteva di compiere azioni anche se dentro sé non possedeva il coraggio per farle; non si trattava di scoprire quel coraggio dentro di lei, si trattava di prendere atto di non averne abbastanza e tuttavia agire. Lei ci riusciva soltanto perché i rapporti che tesseva con gli altri le erano così cari che avrebbe fatto qualsiasi cosa per preservarli; era evidente ogni volta che parlava, ogni volta che quelle lunghe pause interrompevano le sue parole: semplicemente, cercava sempre di scegliere le parole più adatte per l'altro.

Se la sua Didyme coinvolgeva coloro che le stavano accanto nella sua vitalità, se infondeva la sua forza in tutti quelli che incontrava, lei cercava di parlare con gli altri, per poterli comprendere, per capire cosa non andasse nella loro personale visione del mondo, cercando di aiutarli senza tuttavia avere la presunzione di poterlo fare; soltanto provandoci.

Dentro sé lottavano due anime contrapposte, la prima delle quali avrebbe voluto che ogni essere attorno a lei vivesse serenamente, la seconda che non si riteneva in grado di poter fare niente per essi

Altrimenti non avrebbe letto nei suoi occhi azzurri quel desiderio di sapere tutto di lui, malgrado le sue labbra non si dischiudessero mai per paura di ferirlo. Finché non arrivava ad un punto in cui non riusciva più ad ignorare l'altro, finendo per urlargli contro

Gli aveva urlato contro, e aveva udito tutto il suo dolore nell'averlo dovuto fare, soltanto perché non voleva spezzare il legame che si stava costruendo fra di loro.

L'aveva allontanata, ma quella fragile forza, sì, quella forza costruita su di uno scheletro di fragilità, non aveva voluto lasciarlo andare

Così diversa, lei era così “diversa”, così complessa per se stessa e così facile da capire per gli altri.

Aveva desiderato di scoprire tutti i suoi pensieri, il desiderio di capirla era stato per lui un ritorno alla vita, quel ritorno alla vita che si era negato per secoli e che lei non aveva permesso si fermasse.

Era stato così diverso rispetto a Didyme

In fondo, quella era stata, senza dubbio, la parte più difficile . . .

Se si fosse trattato di un'altra Didyme, se loro due fossero state molto più simili

Se si fosse trattato di una donna che fosse il ritratto di Didyme, forse l'avrebbe accettato prima. Indubbiamente l'avrebbe amata perché in qualche modo gli avrebbe ricordato Didyme, perché ancora una volta si sarebbe innamorato di quelle qualità che l'avevano fatto cadere preda della sorellina di Aro. Invece non era stato così: quella ragazza, per molti aspetti, era l'esatto contrario di Didyme. Accettare una persona completamente diversa è molto più difficile che accettarne una simile

Ci si chiede: perché allora mi sono innamorato di lei?

Trovando interessante una persona che ne è l'opposto, ci si chiede perché allora si abbia amato a tal punto la precedente. Così, accettare lei sarebbe stato un po' come rinnegare la sua Didyme, tutti quei secoli trascorsi nel dolore per la sua scomparsa

Altrimenti perché avrebbe aspettato così tanto?

E mentre le parole fuoriuscivano dalla sua bocca . . .

 

***

 

. . . Marcus si domandava se Grace avrebbe potuto capire, se la ragazza avrebbe compreso quanto fosse stato difficile per lui rendersi conto dei suoi sentimenti. Ed accettarli.

Le cose stanno così”, concluse, abbassando il capo; durante il suo lungo discorso aveva quasi sempre evitato di guardarla negli occhi, salvo cedere un paio di volte alla tentazione di quel colore azzurro chiaro; “tu e lei siete così diverse che, per molto, mi sono rifiutato di accettare ciò che stavo iniziando a provare per te”

La presa di Grace sulla sua mano era scomparsa, lei aveva giunto le mani continuando ad ascoltarlo attentamente, la testa lievemente inclinata di lato

Accettare una persona così diversa è molto più difficile che accettarne una in qualche modo simile, Grace”

Non l'avrebbe guardata, tanto sapeva che lei, nella sua mente, stava riascoltando le parole che le aveva rivolto, cercando poi la frase più giusta da rivolgergli

Sei strano”

Non esattamente quella che si aspettava

Come dici?”

Si voltò e incontrò due occhi sereni

E un sorriso timido

Dico che sei strano . . . molte persone sarebbero felici di trovare una persona diversa dalla precedente, forse perché, se così non fosse, vivrebbero nel dubbio di averla scelta solo come ripiego”

Marcus non lo sapeva, o al limite poteva intuirlo, ma Grace si stava sforzando di parlare come se non fosse lei l'oggetto della discussione, come se Marcus non le avesse appena, implicitamente, dichiarato di provare qualcosa per lei

Altrimenti non sarebbe stata in grado di parlare

Sai Jessica . . .”, dopo aver pronunciato quel nome le occorse un attimo di pausa, ripensando al viso dolce della madre di Emily, “. . . una volta mi ha detto che, per lei, in amore esiste sempre una persona adatta a un determinato periodo della nostra vita; c'è una persona giusta per ogni tempo”

Sospirò

Magari qualcuno che inizialmente non è adatto può diventarlo in un secondo momento, oppure una persona che sembrava perfetta può poi rivelarsi inadatta”

tu e lei siete così diverse che, per molto, mi sono rifiutato di accettare ciò che stavo iniziando a provare per te”

Doveva sbrigarsi, sentiva che presto non sarebbe più stata in grado di parlare

Sto divagando, lo so, ma quello che sto cercando di dirti è che non devi assolutamente sentirti in colpa per . . .”

. . . ciò che stavo iniziando a provare per te”

. . . quello che provi”

Non si sentì in grado di aggiungere altro, gli stessi battiti del suo cuore le impedivano di udire chiaramente la sua voce.

Le nuvole stavano cominciando a diradarsi

La madre di Emily ha detto questo?”

A Forks il cielo restava nuvoloso per quasi tutto il periodo dell'anno

Sì”, rispose Grace con un filo di voce

Che esiste una persona giusta per ogni tempo?”

Le giornate di Sole erano estremamente rare

La ragazza si limitò ad annuire

Quindi per un vampiro risulta ancor più difficile, se non impossibile trovare la persona giusta, avendo a disposizione un'eternità”

I Cullen questo lo sapevano bene

Grace non comprese che cosa Marcus volesse dire

Dunque . . . incredibile, non avrei mai pensato di dirlo”

Il Sole illuminava raramente quella cittadina

Ma, allora, io devo considerarmi molto, molto fortunato”

E ancor più raramente la foresta che circondava la casa dei Cullen

Molto fortunato”

Gli occhi di Grace incontrarono per un istante quelli di Marcus

Prima che le nubi si diradassero e un raggio di Sole si proiettasse su di loro

Le nuvole presero a scomparire, aprendo un ampio squarcio nel cielo, che irradiò tutto il giardino della luce dorata che precedeva il tramonto

La luce dorata . . .

Ho capito!”

La ragazza staccò gli occhi da Marcus e si mise ad osservare il giardino dei Cullen, completamente avvolto dalla luce del Sole

La voce di Marcus suonò perplessa, sorpresa, “Che cosa?”

Ho capito che cosa mancava a questo giardino”

Lo aveva detto appena vi erano arrivati

 

Stavo pensando che a questo giardino manca qualcosa”

 

Cosa?”

La luce”

Anzi, non esattamente la luce

Quella luce dorata . . . che era sempre presente nell'altro”

Aveva persino creduto che quei raggi dorati fossero la fonte della magia di cui era impregnato il giardino di Volterra

Era meraviglioso”

Avvertì il tocco delle dita gelide di Marcus sfiorarle il viso

Riesci a perderti nei tuoi pensieri anche in un momento simile”

Rendendosene conto, Grace voltò rapidamente lo sguardo

Hai ragione, mi . . .”

Incontrando il volto di Marcus ad una distanza inesistente dal suo.

La baciò con passione, lasciò che il tocco sul suo viso restasse delicato, attirandola comunque a sé

Le accarezzò i capelli e avvicinò il più possibile il suo corpo gelido al suo

Così piccolo, così magro, così agitato, poteva sentire i battiti del suo cuore risuonargli nelle orecchie

E non cessò di baciarla, finché non si sentì sazio di tutte le volte in cui avrebbe voluto stringerla fra le braccia e non aveva potuto

Una sensazione mille volte più dissetante del nutrirsi di sangue.

 

***

 

A quanto pare mi sono preoccupata per niente”

Era certa di essere stata notata

Lui doveva averla notata di sicuro; lei invece no, lei era troppo concentrata a posare gli occhi su di lui, oppure a cercare di “non” posarli su di lui, a seconda delle parole che pronunciava

Era così “umana”.

Non erano mai riusciti a sradicare da dentro di lei l'amore per quella che era stata la sua vita umana, sebbene fosse stata ampiamente compensata dalla meraviglia che era essere un vampiro; tuttavia, non aveva mai odiato gli umani, al contrario di Jane e Alec, ma loro dovevano essere compresi, loro dagli umani avevano ricevuto soltanto una condanna a morte. Lei aveva sempre rimpianto quelle piccole esperienze umane che non le erano state mai concesse, o che non aveva occasione di vivere da secoli. L'arrivo di Grace nella sua vita aveva fatto sì che quei sentimenti da tempo incolti rifiorissero

Cominciava a pensare che fosse quello il vero potere di Grace, checché ne dicesse quel “so tutto io” di Eleazar:

Come la sua curiosità per la vita umana era sbocciata quando Grace era entrata nella sua vita, così l'amore e l'attaccamento alla vita di Marcus erano rifioriti

Grace non possedeva soltanto la capacità di far sbocciare la natura attorno a sé

Tutto, intorno a lei, si schiudeva come un fiore . . . nel bene e nel male, si disse, pensando ad Aro.

Marcus aveva deciso di ignorare la sua presenza, ma sperò almeno che il suo maestro comprendesse il motivo della sua visita e riferisse a Grace quello che tanto avrebbe voluto dirle di persona:

Sono felice che tu sia viva, sono felice che Emily sia viva

Ti voglio bene

E spero di rivederti presto, indipendentemente dal colore che avranno i tuoi occhi quando accadrà.

Con quell'ultimo pensiero, Chelsea scomparve a gran velocità, lasciando i due neo amanti immersi nella loro luce dorata

Sì, c'era davvero una splendida luce in quel giardino.

 

***

 

Grace . . .”

Si riteneva un uomo in grado di articolare lunghi discorsi con grande facilità

Eppure, adesso che la guardava negli occhi, dopo quel lungo bacio, si ritrovava incapace di proferire una parola. Sperò che lei lo comprendesse, come lui aveva compreso tante volte i suoi silenzi

In realtà neanche lei sapeva esattamente cosa dire. Aveva preso coscienza dei suoi sentimenti così recentemente, figurarsi se sarebbe stato possibile per lei pronunciare nella sua mente i sentimenti di Marcus

Io lo amo”

Ci aveva messo così tanto per comprendere quello

Marcus mi . . .”

Ancora non era neanche in grado di pensarlo

Quei gesti bastavano, i loro corpi abbracciati erano una spiegazione sufficiente per tutto, non occorreva altro, per il momento

Ci sarebbe stato tempo per dichiararsi apertamente i loro reciproci sentimenti, nella tradizione dei migliori romanzi rosa, in cui finalmente la bella e il suo amato si giurano amore eterno dopo interi capitoli di peripezie

Ma quello non era un romanzo rosa e forse di una dichiarazione non c'era bisogno

Se lo sarebbero detti, ma per il momento le loro labbra che si univano valevano più di mille parole.

Inoltre, c'erano alcune cose da sistemare, adesso.

 

***

 

Non vorrei che mi credeste un mostro

Non lo sono, a meno che voi non abbiate questa visione riguardo ai vampiri, certo, nel qual caso sarei un mostro a prescindere

Il fatto è che ho perduto un grande amore perché sapevo che lei non avrebbe mai voluto diventare una vampira

Il fatto è che mi sono lasciato sfuggire più di una vampira perché ho preferito restare accanto alla mia famiglia, per poter vegliare su di loro

Il fatto è che so cosa hanno dovuto passare questi due giovani, Bella e Edward, da quando si sono innamorati

Ho iniziato a maturare la convinzione che vampiri e umani non dovrebbero interagire in alcun modo

Se avete compreso i caratteri di Marcus, Aro, Jane e tutti loro, se li avete giustificati per via del loro passato, se avete preso coscienza che le loro azioni sono il frutto degli eventi dei loro passati

Allora, vi prego, giustificate anche me, giustificate la preoccupazione per la mia Emily e la mia diffidenza verso l'amore che pur sto vedendo sbocciare, come un fiore, fra quei due seduti là fuori

Ma ecco, stanno per rientrare

Sarà meglio che il sottoscritto, il vostro servo Francesco, vada a sincerarsi che questa storia si concluda nel migliore dei modi.

So che è, o almeno mi auguro che sia, quello che desiderate.

 

***

 

Alice sollevò in alto il capo, distogliendo lo sguardo dalle bambine che giocavano sul pavimento, Renesmee la imitò e così, di rimando, fece Emily

Che succede Alice?”, le domandò Carlisle

Stanno rientrando”

Grazie Edward”

Ci fu un leggero trambusto in casa Cullen, con Alice, Esme e Bella che si diressero, più impazienti degli altri, verso la porta; il resto della famiglia le seguì tenendosi un poco più distanti, in ultimo Francesco che si limitò a soffermarsi a metà delle scale tra i due piani della casa.

La porta fece appena in tempo a socchiudersi

Grace!”

Emily partì a razzo dal salotto per atterrare fra le braccia, o meglio, fra le ginocchia, di Grace, la quale si affrettò a sollevarla e prenderla in braccio

Mi auguro che abbiate chiarito ogni cosa”, cominciò Carlisle, parlando per primo, posando gli occhi dorati prima su Grace, ma poi rivolgendoli a Marcus

Posso confermarlo”, fu la risposta del vampiro, nel suo solito tono apatico

Cosa hai deciso Grace?”, domandò Bella, ma anche i suoi occhi si posarono più volte su Marcus; il suo timore era comprensibile: Marcus faceva pur sempre parte dei Volturi e le sue decisioni potevano significare o meno dei guai per la sua famiglia

Se le vostre intenzioni non sono mutate”, continuò Marcus, “e siete sempre disposti ad accoglierle nella vostra casa, Grace desidererebbe far crescere Emily qui, per il momento”

Non voglio approfittarmi troppo della vostra disponibilità”, si affrettò a precisare Grace, “soltanto il tempo necessario per garantirmi un sostegno”

Non devi assolutamente preoccuparti di questo Grace”, la rassicurò Alice, “potete restare qui quanto volete”

Hai detto “per il momento””, sottolineò Rosalie, rivolgendosi a Marcus in tono circospetto, “che significa? Fino a quando rimarranno qui a Forks . . . o qui in America?”

Vi furono alcuni secondi di silenzio, prima che il vampiro le rispondesse

Su questo Grace potrà rispondere in un secondo momento; so invece che ciò che più ti preme sapere è cosa potrebbero decidere i Volturi, dico bene Rosalie?”

La vampira, evidentemente, non amava che qualcuno, eccetto suo fratello, le leggesse nella mente, perciò rivolse a Marcus un ringhio fin troppo palese

Ebbene, ho intenzione di partire immediatamente”

La piccola Emily, in braccio a Grace, iniziò ad agitarsi, cercando un contatto tra i suoi piccoli occhi verdi e quelli vermiglio del vampiro

Marcus va via?”

Mi spiace molto Emily”, fu la risposta del vampiro, “ma ci rivedremo, te lo prometto”

Grace si sentì molto rincuorata nell'udire quelle parole

Ultimamente aveva cominciato a non nutrire il minimo dubbio sulle promesse di Marcus

Tuttavia”, continuò il vampiro, tornando a rivolgersi ai Cullen, “vi do la mia parola che non riceverete alcuna visita del clan che comporti . . . cattive intenzioni”

Figurati se mi fido delle tue parole”

La voce di Francesco indusse tutti i presenti a voltarsi verso le scale, ove il vampiro italiano se ne stava, poggiato al cornicione

Non puoi prevedere cosa Aro deciderà di fare”

Assolutamente no”, ammise Marcus, per poi puntare gli occhi su Bella, “inoltre, è innegabile che voi Cullen possediate una certa predisposizione a violare qualsiasi legge stabilita dal nostro clan”

Inaspettatamente, sul volto di Bella comparve un mezzo sorriso

Ma ciò che sono in grado di promettere è che né Grace né Emily corrono alcun pericolo, né tantomeno voi per averle ospitate”

Mi dai la tua parola che la mia piccola non corre il rischio di diventare un vampiro?”

Assolutamente . . . a meno che in futuro non sia lei a volerlo, certo”

Il sibilo di Francesco lasciò intendere che l'italiano non gradiva affatto che ad Emily potesse toccare il suo stesso destino

Grace ebbe il tempo perché un piccolo pensiero le attraversasse la mente:

Sembrava che i vampiri dagli occhi rossi, coloro che si nutrivano di umani, morissero dalla voglia di tramutarli in loro simili

E che invece i vampiri dagli occhi dorati non gradissero affatto tramutare in creature della notte gli esseri umani, che la ritenessero una condanna ad un triste destino

Qualunque pensiero riguardo la malvagità o la bontà dei vampiri avrebbe potuto coglierla; invece, tutto quello che riuscì a pensare era che, in quel quadro, Marcus costituiva l'eccezione fra i vampiri dagli occhi rossi

Credo che per me sia arrivato il momento di andare”

Gli sguardi dei due vampiri italiani si incrociarono

A meno che tu non abbia ancora qualche domanda da farmi, Francesco”

No, non ne ho, in compenso ho un avvertimento”

Si ritrovarono faccia a faccia in un istante, il volto di Francesco a un millimetro da quello di Marcus

Se per qualche ragione Emily si trovasse di nuovo in pericolo a causa del “tuo” clan, non m'importa cosa mi succederà, ti ammazzerò Marcus”

Un padre, probabilmente, avrebbe giurato la stessa cosa

Adesso so per certo che le sto lasciando in mani sicure”

Marcus diede una pacca sulla spalla di Francesco, prima di voltarsi e poggiare una mano sulla testa di Emily, accarezzandole i riccioli biondi

Ci rivedremo piccola”

Grace ne era sicura

Marcus non avrebbe mai abbandonato la sua donna dagli occhi color smeraldo

Grace . . .”

Accompagnalo tu fuori Grace”, esclamò Alice, avvicinandosi, “dai a me la bambina”

E così fece, affidando Emily al tocco gentile della vampira

Così dopo potrai spiegarci cos'hai deciso di fare”

Sempre se lo vorrai, ovvio”, precisò Esme, “perdona i miei figli: un paio di loro sono abituati a non essere mai all'oscuro di niente”.

Accompagnata dai sorrisi di (quasi) tutti i Cullen, Grace si ritrovò fuori dalla villa, con la porta che le si richiudeva alle spalle e Marcus accanto a lei

I Cullen sono persone eccezionali”

Una frase che non si sarebbe aspettata da nessuno dei Volturi, soltanto da Marcus

E anche quel Francesco è affidabile tutto sommato; adesso so di lasciarvi in buone mani”

Anche lei, già sapeva che si sarebbe sentita molto più al sicuro a Forks che a Volterra

Però Marcus non poteva andarsene, non ancora

Non la stava ancora guardando

Manterrai la promessa che mi hai fatto?”

Forse, nella sua voce si sarebbe potuto leggere quel tono pretenzioso che una ragazza assume nel momento in cui scopre che i suoi sentimenti sono ricambiati; ma la sua sincera preoccupazione, la lieve tristezza della sua voce, coprirono quasi interamente quell'unica nota di pretesa

Ho mantenuto tutte le promesse che ti ho fatto finora e non intendo smettere adesso, dunque sì”

Voltò il capo, però i suoi occhi rossi ancora erano fissi altrove

Mi scriverai?”

Ti scriverò”

Se ti risponderò, mi scriverai di nuovo?”

Ti riscriverò”

No, ancora erano troppo pensierosi

E . . .”

Ecco, non avrebbe voluto perdere le parole proprio adesso

Lo avrebbe costretto, ancora una volta, a leggere nei suoi occhi azzurri per capire cosa volesse dirgli

Grace”

Se non altro, adesso i suoi occhi rossi la stavano proprio guardando . . . ed erano estremamente vicini

Avrai tutto il tempo che vorrai per pensarci, per decidere che cosa fare della tua vita, di quella di Emily, se . . . se perdere i tuoi occhi azzurri e fra quanto questo dovrà accadere . . .”

Adesso, oltre ai suoi occhi, percepiva anche le sue mani fredde sul viso

. . . io posso aspettare anche in eterno, ormai l'hai capito no?”

Basta che resti quello di adesso”

Qualcosa dentro di lei, forse Didyme, forse semplice ottimismo, la rassicurava dicendole che era impossibile che Marcus potesse ricadere nello stato in cui aveva vissuto per tutti quei secoli

Però, non poteva fare a meno di provare ugualmente una gran paura

Credo di essere io quello che se ne sta andando lasciato in attesa di una risposta, non ho ragione?”

In effetti, adesso era a lei che venivano lasciate tutte le decisioni, soprattutto se avrebbe deciso o meno di diventare . . .

Oh, quante cose avrebbe dovuto spiegare ai Cullen

Hai intenzione di non ritornare finché non avrò una risposta da darti?”

Sapeva che, in qualche modo, le avrebbe risposto di no; ma un po', solo un po', voleva provocarlo

Ti sei preso una grande responsabilità con Emily, le hai detto che tornerai”

La loro piccola . . .

Ed ho intenzione di mantenere anche la promessa che ho fatto a lei”

Finalmente poteva porgli quella domanda; una volta risposto, avrebbe anche potuto lasciarlo andare senza rimpiangerlo troppo

Tornerai?”

Ma certo”

E quando?”

Un silenzio che avrebbe preferito non ci fosse

Seppure, Marcus avesse deciso di colmarlo con un altro, lungo, delicato bacio

Non essere scorretto”

Aveva per caso avuto intenzione di sviare a quella domanda con un simile espediente? No, ciò decisamente non era da lui

Non posso prometterti una data precisa Grace, non posso neanche promettere che sarà presto; purtroppo sono soltanto in grado di prometterti che avverrà, mi vedrai tornare Grace, posso giurarlo”

Chissà, magari per il compleanno di Emily”

I due rivolsero simultaneamente uno sguardo alla porta dietro di loro, oltre la quale la piccola Emily stava, probabilmente, giocando assieme a Renesmee

Quando è nata?”

La piccola dai capelli biondi e gli occhi verdi

A dicembre”

Una piccola pausa, quel tanto che bastò a Grace per farsi attraversare la mente da un pensiero, che la spinse a voltare di scatto la testa verso Marcus

Quando è nata Didyme?”

Il vampiro attese qualche istante prima di rispondere

Oh Gesù”, pensò lei

Poi, sul volto del vampiro comparve un mezzo sorriso, “In primavera”

Grace si lasciò andare ad una risata

Scusami, forse ho preso troppo sul serio tutto quel discorso su Didyme”

Forse solo un po' troppo, solo un po'”

Tuttavia, era innegabile che solo grazie a lei, solo grazie a Didyme, loro due adesso si trovavano così vicini, qualunque significato avessero avuto i suoi sogni e quelli di Emily.

Uno scambio di sguardi e Grace si domandò se alla defunta vampira quella conclusione andasse bene

Ovunque si trovasse, avrebbe riposto con fiducia il suo amore per Marcus nelle mani di Grace?

Con la coda dell'occhio, prima di chiuderli e avvicinare nuovamente le labbra a quelle del vampiro, prima di ciò, Grace fece in tempo a scorgere un altro squarcio fra le nuvole, attraverso il quale un raggio di Sole andava a posarsi poco distante da loro

E lo giudicò un sì.

A presto”

Era stato lui a pronunciarlo, non Grace; si permise di interpretarlo come un buon segno

A presto Marcus”.

Svanì in un lampo, non le lasciò neanche la melodrammatica soddisfazione di osservarlo allontanarsi

No, decisamente quello non era un romanzo rosa. Pensandoci le sfuggì un sorriso; le bastò quell'espressione felice del suo volto per convincersi che la permanenza in America e la lontananza da Marcus non sarebbero state impossibili.

Malgrado sapesse di non poterlo scorgere, Grace rivolse gli occhi azzurri al bosco, domandandosi dove fosse arrivato, che cosa sarebbe accaduto fra lui e Aro, quando lo avrebbe visto ricomparire tra quegli alberi

Grace”

Sobbalzò

Scusa se ti ho spaventata”

Bella”

La vampira, anzi, la persona, che forse aveva più cose in comune con lei, le era comparsa accanto, probabilmente appena si era resa conto che il Volturo aveva lasciato la sua abitazione

Non fa niente, in confronto alle emozioni che abbiamo passato oggi questo non è proprio niente”

Le labbra perfette della vampira si schiusero in sorriso, “Già, se solo tutti i miei spaventi fossero stati lievi come il tuo”

Quante volte il cuore di Bella, quando ancora batteva, aveva tremato di terrore, fin quasi a fermarsi

Vi sono davvero grata, per quello che avete fatto e per tutto quello che farete in futuro”

Figurati”, anche Bella si mise ad osservare l'orizzonte, anche se con sguardo sollevato, tutto il contrario del velo di tristezza negli occhi di Grace, “Francesco è un caro amico di Carlisle e come tale lo è di tutta la famiglia; inoltre sembra proprio che per le nostre due bambine sia stato amore a prima vista”

Non si poteva negare che fra Emily e Renesmee si fosse immediatamente creato del feeling

Così pare”

Non possiamo far interagire molto Renesmee con i suoi coetanei”, spiegò Bella, “cresce troppo rapidamente e qualsiasi normale umano si insospettirebbe; mi fa piacere che abbia trovato una compagna di giochi, anche se non so dire con certezza per quanto le loro età coincideranno”

A Grace era stato spiegato solo brevemente, durante una delle sue conversazioni con Chelsea, della particolarità di Renesmee e degli altri mezzi vampiri come lei, tuttavia fu in grado di comprendere cosa Bella intendesse per età che coincidevano

Mi sembra di aver capito che tu abbia preso delle importanti decisioni riguardo il tuo futuro”

In realtà ho solo rimandato queste decisioni”

Vorresti parlarmene?”, domandò Bella, avvicinandosi un po' di più a Grace, “probabilmente sono quella che può comprenderti meglio di tutti qua dentro”

Bella non poteva negare di rivedersi in qualche modo in quella giovane donna che era comparsa in casa sua: certo le loro storie erano profondamente diverse, erano venute a contatto con due gruppi di vampiri che avrebbero potuto definirsi “opposti”; tuttavia, Bella si sentiva legata a Grace da un unico, fondamentale punto

Un vampiro ormai onnipresente nella loro vita.

Si tratta del mio futuro e di quello di Emily”

Fammi indovinare”, la interruppe Bella, “del vostro futuro “da umane” e di un vostro possibile futuro da “vampire”?”

Hai colto nel segno”, confermò Grace, sospirando; “Sai Bella . . . inizialmente, quando ho conosciuto i Volturi, ero convinta che i vampiri fossero esseri spregevoli”

Non ti biasimo”

Tuttavia, col tempo, ho profondamente cambiato opinione riguardo la vostra specie”

Bella ancora si domandava come avesse potuto cambiare opinione, come il suo giudizio sui vampiri potesse essere mutato, solo stando a contatto con i “Volturi”

So che alcuni vampiri si ritengono solo dei mostri senz'anima . . . non è vero Bella?”

Mio marito è un esempio lampante di questa filosofia”, scherzò Bella, augurandosi che il suddetto stesse origliando da dietro la porta

Ma non tutti la pensano così, ho ragione?”

Bella abbassò gli occhi per un attimo, pensandoci su un momento, “Non riesco ad immaginarmi come un essere privo di anima”, disse infine

Nemmeno io vi immagino così”, le assicurò Grace, “è per questo che ho cominciato a pensare a un futuro del genere per me . . . e anche per Emily”, si affrettò a mettere le mani avanti, “non fraintendermi, non si tratta di una decisione da prendere “nell'immediato”, non ho intenzione di imporre alcunché ad Emily finché non sarà diventata capace di prendere le sue scelte in maniera coscienziosa”

Bella avrebbe voluto ribattere che molte delle scelte che aveva compiuto, trovandosi comunque nella maggiore età, non sarebbero state definite esattamente “coscienziose”, tuttavia trovò opportuno non interrompere il discorso della ragazza

Dico solo che, in futuro, se lei lo volesse, glielo lascerei fare”

E tu invece?”, domandò Bella, facendo sobbalzare Grace, “è una prospettiva che vedi nel tuo futuro? Diventare una vampira?”

Bella aveva avuto i suoi motivi per scegliere di cambiare il colore dei suoi occhi, adesso voleva conoscere quelli di Grace

Sicuramente, rispetto a poche settimane fa, adesso non lo considero più impossibile”, fu la risposta della ragazza

Per me non è stato traumatico”, le rivelò Bella, “beh . . . non fraintendermi, la trasformazione è un evento estremamente doloroso, non voglio illuderti, tuttavia, i giorni e le settimane successivi sono riuscita a gestirli, perché avevo accanto la mia famiglia; però, Grace, devi sapere che non per tutti è così semplice, purtroppo”

Non è certo una decisione che prenderò nell'immediato, se mai deciderò di prenderla”

E quando allora?”, domandò Bella, accigliandosi: lei aveva desiderato per più di un anno di poter diventare una vampira, Edward l'aveva fatta attendere un'infinità e per lei ogni giorno diventava più insopportabile il peso di essere più vecchia del suo uomo, più vecchia ogni giorno di più

Grace aveva più di vent'anni, le conveniva sbrigarsi

Non ho fretta”

Quella era una frase riservata ai vampiri, non agli umani

Invecchiare non mi spaventa di certo e ci sono ancora tante cose che voglio fare, tante cose che vorrei sperimentare da umana”

Di esperienze degne di essere vissute da umana, Bella ne conosceva una soltanto . . . chissà se anche Grace ci stava pensando

E poi il mio uo . . .”

Era un po' presto per affermazioni così audaci come “il mio uomo”

. . . Marcus, non ha certo l'aspetto di un'adolescente, posso permettermi di invecchiare ancora almeno dieci anni, se non venti, prima di iniziare a preoccuparmi di sembrare vecchia”

Bella ebbe per un attimo la sensazione che quella ragazza avesse letto nella sua mente, tale quale a Edward

L'età adulta non mi spaventa . . . e poi devo prima di tutto pensare a Emily, arresterò la mia età quando sarà il momento giusto, anche se occorressero degli anni questo non mi crea alcun problema”

Di nuovo, Bella si sentì quasi punta sul vivo

Come se quella ragazza avesse implicitamente affermato che lei si era trasformata perché detestava l'idea di invecchiare. Tuttavia, la mente di Bella si concentrò sul punto fondamentale: Grace aveva detto il vero, Marcus avrebbe conservato in eterno l'aspetto di un uomo adulto e la ragazza, prima di raggiungere la sua età, aveva a disposizione anni per pensarci.

La vampira alzò un istante gli occhi al cielo, stranamente sereno, di Forks:

Per lei attendere era sempre stata una tortura, quei pochi mesi di abbandono da parte di Edward, quelle poche settimane in cui non aveva potuto vedere Jacob, quei pochi “giorni” in attesa che Alice e Jasper tornassero, erano stati per lei una tortura insopportabile. Come avrebbe affrontato Grace, quella ragazza così particolare, la lontananza dal suo Marcus? Avrebbe resistito agli anni in cui non li avrebbe divisi solo la distanza, ma anche la specie? E avrebbe deciso di unirsi ai Volturi? Oppure i due sarebbero stati eternamente divisi da quel maledetto clan? Con lei in America e lui rinchiuso in quella sala dei troni nei sotterranei di Volterra?

A Bella, inizialmente, erano parse impossibili tutte quelle condizioni

Tuttavia . . .

Lo sguardo di speranza di Grace, quegli occhi azzurri puntati verso l'orizzonte, l'intensità dei suoi sentimenti per Marcus

Tutto ciò le fece credere che, forse, quei due avevano una possibilità

Perché non rientriamo adesso?”, domandò la vampira, “In casa vorranno tutti sapere cos'hai deciso e cosa ti servirà in futuro”

Improvvisamente, Grace realizzò di trovarsi in un continente straniero (seppure fosse quello da dove proveniva) e di dover ricominciare tutta una vita da capo

Hai ragione, meglio rientrare”

Ti aspetto dentro allora”, concluse Bella, intuendo che la ragazza avesse ancora bisogno di qualche secondo per sé.

In effetti, appena Bella si fu richiusa la porta alle sue spalle, Grace voltò nuovamente gli occhi verso il bosco, lasciandosi accompagnare da un refolo di vento che le scompigliò i capelli corvini

Le nuvole stavano tornando a ricoprire Forks, com'era solito, com'era naturale in quella piovosa cittadina

Ma la luce splendeva anche su Forks, lei l'aveva vista, ne aveva avvertito il calore sulla pelle

Proprio come Forks sopportava le nubi in attesa di quelle rare giornate di Sole, Grace avrebbe sopportato l'assenza di Marcus, finché non l'avesse rivisto comparire tra quegli alberi

Forse ogni volta avrebbero parlato un po' di più, si sarebbero scoperti un po' di più, forse ad ogni sua visita la strada del suo futuro le sarebbe apparsa più chiara, finché non le si sarebbe rivelata davanti la giusta via da imboccare

Quello non poteva saperlo

Ma contava sui prossimi raggi di luce

Grace! Grace!”

Il trillo dolce di Emily le fece ricordare a chi avrebbe dovuto rivolgere le sue attenzioni, da adesso in poi

Chissà, forse da ora e per sempre

Ci avrebbe pensato, adesso però era il momento di tornare da Emily, che forse era stata il tramite di Didyme, che forse lo sarebbe ancora stata, che forse sarebbe stata una futura vampira ma che, per il momento, era solo la “sua” Emily.

D'altronde, la amava come una figlia

E d'altronde amava anche lui, lo amava con tutta se stessa e lo avrebbe amato ogni giorno che la vita le avrebbe concesso, mortale o immortale che fosse stata

E si sa, per amore il cuore è disposto a sopportare ogni cosa

Con quell'ultimo pensiero a infonderle coraggio, Grace aprì la porta di casa Cullen, verso di loro, verso Emily e verso il suo nuovo futuro.

 

***

 

Sono certo che questo non sia il finale che tutti sognavano

Sono certo che avrebbero preferito vedere il vampiro Marcus abbandonare il “perfido clan dei Volturi” per vivere finalmente in pace con la sua amata

Tuttavia, non è esattamente così che stanno le cose

E il vampiro Marcus può confermarlo.

In verità non si tratta del perfido clan Volturo, si tratta invero di un clan nei cui precetti ancora credo, pur non condividendone sempre i metodi, esso è stata la mia casa per secoli, per millenni. Non si tratta solo di un clan, si tratta di Chelsea, colei che è stata la prima a cercare di scuotermi dal mio torpore, ma era troppo occupata a vivere appieno la sua nuova vita vampira per impegnarsi seriamente, Chelsea che forse per la prima volta ha sperimentato il vero affetto per una persona; si tratta di Caius, che io stesso ho istruito, cercato di mitigare il suo carattere impulsivo, il suo essere così testa calda; si tratta di Aro . . . soprattutto, si tratta di Aro

La spiegazione è la più semplice, com'è stato semplice lo spiegare tutto ciò che ho fatto per Grace e Emily, è altrettanto semplice:

Non posso negare che il mio animo nutra un sentimento d'affetto per Aro.

Io e Aro abbiamo vissuto insieme per un'eternità, anzi, ormai sono molte le eternità che abbiamo vissuto, abbiamo condiviso ogni momento della nostra vita da quando lo salvai in quella notte romana

E non me ne pento, non mi pento affatto di aver soccorso quel bambino. Era così fragile, così bisognoso di qualcuno che gli stesse accanto, eppure dentro sé covava un forte desiderio d'indipendenza, tuttavia, appena ne conquistava anche solo una briciola, si voltava indietro con negli occhi il terrore di rimanere solo

Gli ho voluto bene per secoli ed in un certo senso devo a lui ciò che sono, è inutile che lui continui a ripetere che sono diventato l'uomo che sono grazie solo a me stesso: è stato lui a fare di me quel che sono e di questo gli sarò grato per ogni nuova eternità che vivrò.

So bene il motivo per cui ha scelto di porre fine alla vita di Didyme: non voleva restare solo. Per lui, privarsi della mia presenza equivaleva a rimanere solo.

Ha sbagliato, ma la verità è che ho sbagliato anch'io:

Sapevo, leggevo nei suoi occhi, ciò che stava diventando, dentro di me si stava formando la coscienza di ciò che aveva fatto e dell'essere che era diventato; e tuttavia cos'ho fatto?

Per paura di odiarlo, per paura di vedermi crollare il mondo addosso, ho relegato dentro me la verità sulla morte della mia Didyme e ho scelto di precludermi ogni tipo di emozione, così non avrei sofferto ancora

Così non lo avrei odiato

Invece avrei potuto, avrei “dovuto” odiarlo, così forse avrebbe capito che stava sbagliando

E invece ho scelto di non aiutarlo, ho scelto di non provare a distoglierlo dalla strada che aveva intrapreso, la più errata che potesse prendere, ma non l'ho fermato, ho preferito rinchiudermi in me stesso e lasciarlo affondare nel baratro da solo.

Grace

Mia cara Grace

Capisci adesso perché non posso semplicemente abbandonarlo così?

È stato grazie a te, grazie ad Emily, se mi sono tirato fuori dall'oblio in cui ero immerso, i miei occhi hanno finalmente ripreso ad osservare, osservare realmente, ciò che avevano intorno

Ho potuto scorgere te, Grace, ma purtroppo mi sono anche accorto, finalmente, dello stato di Aro

Vorrei cercare di rimettere a posto le cose, anche se non saprei dire quanta forza mi rimane ancora.

Qualcosa dentro me mi spinge a credere che anche la mia Didyme avrebbe voluto così, anche se mi sono accorto che, forse, tu sei riuscita a comprenderla meglio di quanto abbia fatto io, è anche per questo che sei così meravigliosa.

Non posso abbandonare il clan e non obbligherò mai te o Emily o farne parte, perciò so bene che ciò potrebbe tenerci divisi per molto, molto tempo.

Era da tanto che il tempo non mi procurava fastidio.

Tuttavia spero che potrai attendere Grace, che attenderai il momento in cui tornerò a riabbracciarti.

Era da tanto che non provavo il desiderio di toccare qualcuno.

Non ti obbligherò a scegliere allora, ti darò tutto il tempo che vorrai, anche una delle mie eternità.

Era da tanto che non provavo emozioni nell'attendere qualcosa.

Non voglio neanche mettermi a sperare o a pensare a quale potrebbe essere la tua decisione

Tutto ciò che spero, l'unica cosa, è di essere in grado di dirti, degnamente, cosa non ti ho detto nel giardino dei Cullen, né nel nostro giardino

Dirti quanto ti amo

Era da tanto, troppo, che non amavo così., anzi, ormai sono molte le eternit

E non me ne pento, non mi pento affatto di aver soccorso quel bambino. Era così

Gli ho voluto bene per secoli ed in un certo senso devo a lui ciò

So bene il motivo per cui ha scelto di porre fine alla vita di Didyme: non voleva restare solo. Per lui, privarsi della mia presenza equivaleva a rimanere solo.

Ha sbagliato, ma la verità

Sapevo, leggevo nei suoi occhi, ciò

Per paura di odiarlo, per paura di vedermi crollare il mondo addosso, ho relegato dentro me la verità

Così

Invece avrei potuto, avrei “

E invece ho scelto di non aiutarlo, ho scelto di non provare a distoglierlo dalla strada che aveva intrapreso, la più

Grace

Mia cara Grace

Capisci adesso perché

È

Ho potuto scorgere te, Grace, ma purtroppo mi sono anche accorto, finalmente, dello stato di Aro

Vorrei cercare di rimettere a posto le cose, anche se non saprei dire quanta forza mi rimane ancora.

Qualcosa dentro me mi spinge a credere che anche la mia Didyme avrebbe voluto così

Non posso abbandonare il clan e non obbligherò

Era da tanto che il tempo non mi procurava fastidio.

Tuttavia spero che potrai attendere Grace, che attenderai il momento in cui tornerò

Era da tanto che non provavo il desiderio di toccare qualcuno.

Non ti obbligherò

Era da tanto che non provavo emozioni nell'

Non voglio neanche mettermi a sperare o a pensare a quale potrebbe essere la tua decisione

Tutto ciò

Dirti quanto ti amo

Era da tanto, troppo, che non amavo così

 

 

Inoltre, se siete, ripeto, amanti delle ricette che combinano non solo Het, ma anche Yaoi, e amate la serie “Supernatural”, StregaSibilla ha in cantiere da un po' una ricetta incentrata proprio su di essa

Onde evitare di terrorizzarvi: della ricetta “Supernatural” sono già state preparate una mezza dozzina di capitoli, ehm, cioè, “porzioni”, dunque, semmai decidessi di far cuocere due calderoni contemporaneamente, almeno una delle ricette non correrebbe il rischio, per un po', di fermarsi troppo a lungo.

Augurandosi di aver stuzzicato il vostro palato

E di avervi offerto un'ottima cena

StregaSibilla si conceda e torna nel suo antro, sperando che i clienti le facciano sapere se hanno apprezzato o meno i suoi piatti.

Dall'antro della strega

(almeno per ora)

ossequi.

  
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