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Autore: cookiedough    07/08/2012    12 recensioni
"C’erano momenti in cu sembravo la persona più socievole di tutti altri invece, in cui chiudermi in me stessa diventava la mia specialità.
Ero un controsenso vivente, un cubo di Rubik mentale.
Nessuno sapeva mai cosa pensassi davvero."
Salve Gente!
Ecco la mia nuova FF.
mi piace scrivere, mi piace condividere ciò che scrivo, perciò mi piacerebbe trovare magari delle recensioni piccine piccine.
Mi auguro che l'intro. vi inviti a leggere, non pretendo molto, solo un parere.
Ok, inizialmente potrà sembrare una storia stupida, ma vedrete che con l'andare dei capitoli si farà più bella.
Sono la stessa autrice di 'Hope of a New life' [se vi va di leggerla segue il link]. http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1011045&i=1
Ok, vi lascio che vado a scrivere ;).
Leggete e recensite!
Baci
-Glo.
Genere: Commedia, Fluff, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Bonjuour.
Mi presemto, anche se magari qualcuno già mi conosce.
Allora, potete riferirvi a me come Glo ;)
Mi pice scrivere e condividere con voi care lettrici :)
Perciò mi piacerebbe vedere magari ogni tanto un paio di recensioni piccoline piccoline :D
IMPORTANTE:
La storia è strutturata su 3 punti di vista : (Justin's Pov) quindi prima persona, (nome della protagonistra's Pov) prima persona, e poi un terzo punto in terza persona, quindi un narratore.
Ogni volta che troverete "I:" sarà il discorso diretto della protagonista, sia nei discorsi di Justin sia in quelli del narratore.
"J:" Sarà sempre Justin, vale la stessa regola delle battute della protagonista.

Ok, mi sembra tutto, vi lascio al capitolo uno.


Chapter 1 : Yes, i'm a Butler.

“Lucinda Destiny Hope Butler!”
Ecco, papà non si risparmia mai.
Sarà stata la millesima volta che in quella settimana il mio vecchio mi chiamò con il mio nome per esteso, lo fa solo in casi estremi, quando ne combino delle belle.
Ma cosa aspettarsi da una sedicenne?
In realtà non avevo fatto nulla, mi stavo solo opponendo ad un paio di cosette, non volevo passare il resto dell’estate in Canada.
Ok, forse sono nata lì, ma io sono una sedicenne Californiana, io vivo per il sole e il caldo, il mare e la spiaggia e proprio durante il periodo perfetto per imparare a surfare, papà viene chiamato per un importante viaggio lavorativo.
I: papà, perché non posso rimanere qui?
P: semplice Piccola Lucy, io starò via parecchio, non voglio lasciarti sola.
Misi il broncio mentre papà, mi passava la valigia che avrei dovuto riempire con le mie cose.
I: ed è per questo che mi spedisci da zio Martin?
Non che non mi stavano simpatici gli zii, anzi erano una coppia simpatica e molto socievole, non facevano mai mancare nulla quando andavo da loro, sono sempre così premurosi ed affettuosi con me.
Solo che io non vado molto d’accordo con mio cugino e i suoi amici.
Ryan è un tipo OK ma il modo in cui si comporta in presenza degli altri due scapestrati è molto, molto…MOLTO irritante.
Passavo spesso le vacanze a casa loro quando ero più piccola, quando riuscivamo a stare vicini senza ucciderci ogni volta, ma poi, i ragazzi crescono e io anche.
Non saprei spiegarmi perché da quando loro compirono i 12 anni iniziarono a diventare strafottenti e antipatici.
 
Così era arrivato il giorno della partenza.
Papà mi aveva accompagnata in aeroporto e aspettò il volo con me fino a quando non dovetti salutarlo e andarmene.
P: Mi raccomando non fare arrabbiare gli zii, non litigare con i ragazzi e vedi di non dare fastidio a Ryan. Salutami tutti. Ti voglio bene Lucy.
Adesso ero io quella che doveva lasciare in pace i ragazzi?
Andiamo Papà.
I: ciao papà, ci vediamo.
Mi baciò la guancia e poi dovetti andare verso l’imbarco.
Presi il mio IPod e mi sedetti al mio posto, mi aspettavano ore di viaggio.
Non avevo idea di ciò che avrei trovato al mio arrivo, era un sacco di tempo che non vedevo Ryan, chissà se avesse messo la testa a posto.
E i suoi due amici?
Chaz, si si chiamava così, che non avesse deciso che la vita da playboy non fosse per lui?
Era sempre stato uno sciupafemmine di prima categoria.
E poi c’era lui, il ragazzo che dalle strade del Canada era riuscito a crearsi una fama.
Ma questa è un’altra storia.
Justin, era il peggiore, il migliore, non potevo dargli una specifica descrizione.
Sapevo solo che non era più il ragazzino dolce e innocuo, il dodicenne tenero e simpatico.
Erano irrecuperabili.
Eppure quel ragazzo, Justin, aveva qualcosa…forse era quel qualcosa che lo portò ad avere milioni di fans in giro per il mondo.
Lucy, Lucy, Lucy, smettila di pensare a quegli idioti, avrai tempo per quello.
Mi addormentai e dormii per parecchie ore con la musica sparata nelle orecchie.

…Intanto a casa Butler in Canada…
Sharon: Ryan preparati che tra un po’ dobbiamo andare in aeroporto a prendere tua cugina.
Ryan muggì davanti alla TV concentrato a disputare una partita a Call of Duty insieme ai suoi impareggiabili amici Justin e Chaz.
Justin che si era preso un break dal lavoro e la fama e Chaz che passava le giornate insieme al suo compare.
C: Cugina?
R: Già.
Justin sembrò risvegliato da un coma.
J: Quella cugina?
R: Andiamo idioti, non vi ricordate davvero di Lucinda?
Gli amici si guardarono uno più confuso dell’altro e poi bloccarono il gioco per poter rimuginare meglio tra i pensieri e i ricordi passati.
C: Oddio! Quella Lucinda!?
Ryan non capiva perché i due erano così sbalorditi e sorpresi a sentire parlare di lei, insomma era solo sua cugina.
Martin: RYAN BUTLER! Muovi il CULO!
Ringhiò il padre del biondo.
J: Ryan saranno anni che non vedo Lucy…
Disse Justin lasciando in sospeso la frase.
Ryan non sapeva che i due amichetti avevano un debole per la piccola tenera Lucinda Destiny Hope.
C: Ryan posso venire con voi in aeroporto?
Ryan lo guardò un po’ storto, da quando quell’essere chiedeva cose del genere, ok, Lucy era una ragazza ma non andava d’accordo con Chaz e a pensarci bene nemmeno con Justin, soprattutto con lui.
C: Quanti anni ha tua cugina?
Justin lo ammonì con una pacca sulla schiena abbastanza sentita, si sa quanto Ryan non voglia che la cuginetta non venga toccata da dei trogloditi.
R: Mamma! Noi siamo pronti!
Sharon accorse in salotto con in mano le chiavi dell’auto e sorrise sorpresa dal fatto che anche gli amici di Ryan erano convinti di andare all’aeroporto.
S: Beh, tesoro Martin, mi sa che dovrai rimanere a casa.
Martin non era convinto, avrebbe preferito esserci lui all’arrivo della nipote, quei tre non lo lasciavano tranquillo.
M: Sharon, resta tu a casa, vado io da Lucy.
La moglie annuì e salutò il figlio, il marito e i due ragazzi.
Non vedeva l’ora di rivedere la sua ‘piccolina’.
Arrivati in aeroporto se ne stavano in piedi davanti allo sbarco del volo di Lucinda ad attendere che lei si presentasse.
Martin sentiva la mancanza della sua ‘Ragazza’ a casa, ricordava quando era piccolina e giocava con il cugino senza litigare, quando si divertiva un sacco in Canada e anche quella volta che si vestì da ragazza adulta con i tacchi della zia Sharon.
M: Ryan, ti rendi conto, Lucy ha sedici anni.
Ecco la risposta per Chaz.
R: sì. Ma che centra Papà?
Martin era un po’ commosso all’idea di quanto in fretta passasse il tempo, e non aveva idea di quanto bella si fosse fatta la sua nipotina dai capelli scuri e la frangetta.
Aspettarono ancora lunghi minuti di attesa durante i quali zio Martin cercava di immaginare un bel abbraccio, Ryan cercava di escogitare qualcosa per andare d’accordo, Chaz immaginava Lucy che da un brutto anatroccolo fosse diventata un cigno mente Justin era fisso a pensare quando lei fosse arrivata e su che faccia avrebbe fatto lei…e lui.
 
(Lucy’s Pov)

Finalmente sentii la vocetta fastidiosa dell’hostess di turno che avvisava i passeggeri che eravamo atterrati.
Così, misi cellulare e IPod con cuffie in tasca e mi diressi all’uscita.
Era tanto che non vedevo gli zii ma avrei riconosciuto Ryan di sicuro, la stessa testa di cavolo di sempre, su questo ero certa.
Arieggiai i capelli che erano spettinati e strinsi un po’ il laccio del mio top appena compratoàhttp://ak2.polyvoreimg.com/cgi/img-set/cid/54757042/id/DcPa8W_tSluN5SpTdwb1ng/size/y.jpg
Ritirai la mia valigia rosa carne e poi mi avviai verso l’area in cui mi attendeva lo zio insieme a Ryan.

Questo è il capitolo, spero vi sia piaciuto.
Ok, RECENSITE altrimenti sarò costretta a bloccare òa storia qui ;)
Alla prossima.
Baci.
-Glo.
  
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