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Autore: YallaYalla    07/08/2012    1 recensioni
... lui le scostò una ciocca di capelli rossi dalla faccia e piano le sussurrò: "Sei bellissima."
Lei tentò di spostare lo sguardo, ma gli occhi di Scorpius erano una calamita per i suoi. Lei lo vide avvicinarsi, avvicinarsi sempre di più alla sua faccia, ormai le punte dei nasi si toccavano, chiuse gli occhi aspettando quello che sarebbe successo e...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rose Weasley | Coppie: Rose/Scorpius
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Era cominciato il nuovo anno, e da una settimana Rose non riusciva a stare un secondo con Scorpius. Al mattino una colazione veloce e poi si correva a lezione, poi il pranzo e di nuovo a lezione, serata con gli allenamenti di Quidditch e dopo volevi soltanto gettarti nel letto con tutta la scopa tanta la stanchezza.
«Rose, che lezione abbiamo oggi?»
«Storia della Magia, Leeck».
«E perché allora tu hai il libro di Pozioni?»
«Oddio! Corro a prendere quello di Storia della Magia, aspettami qui!»
Rose non si aspettava che il quarto anno potesse essere così stancante, non si concedeva una gita al lago da quando era arrivata e non vedeva Scorpius da una settimana! Non era possibile continuare così!
«Adesso lo vado a cercare, chi se ne importa se faccio tardi a lezione!»
«Chi vai a cercare, scimmietta?»
All'improvviso era sbucato Scorpius, probabilmente da dietro l'angolo, e aveva sorpreso Rose da dietro le spalle, come amava sempre fare.
«Stavo venendo a cercare te. Dove eri finito?»
«Mi sono svegliato tardi perché ieri sera siamo rimasti alzati fino a tardi a spegnere l'incendio che Leeck aveva appiccato alle lenzuola di Jordan».
«Leeck non cambierà mai!»
E si avviarono ridendo verso la lezione, dimenticandosi completamente di Leeck che li aspettava nella Sala Grande e del libro che Rose aveva preso sbagliato. Infatti Leeck arrivò tardi e fu sgridato dal professore mentre Rose non seguì la lezione e s'inventò una scusa per aver dimenticato il libro. La lezione era insieme ai Grifondoro, quindi con James e Albus.
«Oggi parleremo di un avvenimento recente, la battaglia di Harry Potter contro Voldemort. Prima che tutti voi nasceste questo nome non era mai pronunciato, per timore del mago cui si riferiva, Lord Voldemort. Questo mago malvagio aveva compiuto azioni riprovevoli e spietate. Harry Potter era un ragazzo come voi, uno studente di questa scuola e aveva un paio di anni più di voi quando sconfisse uno dei più grandi maghi della storia. Ma voi di certo conoscerete questa storia, forse meglio di me, in quanto in questa classe ci sono i figli di Harry Potter: James Sirius e Albus Severus».
Albus sorrise quando si sentì chiamare e si alzò all'invito del professore ad andare vicino alla cattedra. James invece era scuro in volto, se ne stava con la testa fra le mani e guardava il banco.
«James, raggiungi tuo fratello!» lo invitò il professore.
«No, professore, non ho voglia di raccontare di com'è grande mio padre o di quanto è meraviglioso essere suo figlio, questi sono i discorsi che di solito fanno i miei fratelli».
Detto questo, James si alzò e uscì dall'aula. Rimasero tutti scioccati, Rose soprattutto. Suo cugino aveva sempre nutrito poca stima per le grandi imprese di suo padre, ma arrivare addirittura a rispondere in questo modo a un professore. Rose non lo credeva capace di tutto questo!
«Secondo te cose gli è preso a James a lezione?» chiese Rose a Scorpius mentre pranzavano.
«Forse non gli piace che si parli di suo padre in classe, forse lo mette in imbarazzo il fatto che il professore usi costantemente lui e i suoi fratelli come fenomeni da baraccone per farsi raccontare di come piega le mutande il grande Harry Potter».
«Come fai a sapere tutte queste cose?»
«Ho incontrato James nel bagno dei maschi».
«Lui ti ha detto queste cose?»
«No, parlava da solo e non ho potuto fare a meno di ascoltarlo mentre mandava a quel paese mezzo mondo magico».
«Ma perché? Mi chiedo perché ce l'abbia così tanto con suo padre!»
«Questo non lo so. Potresti provare a chiederglielo».
«Inutile tentativo, dall'inizio dell'anno mi evita come la peste».
«Non so».
  
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