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Autore: MusicInTheAir    07/08/2012    3 recensioni
FANFICTION INTERROTTA.
I rami degli alti alberi si intrecciavano sopra la sua testa, impedendo anche al più sottile filo di luce di penetrare in quella barriera che di rassicurante aveva ben poco.
(...)
Anche se era tutto merito del suo angelo custode, che lo aveva sempre guidato.
Quando una lieve brezza fresca gli accarezzo i capelli, si accorse di aver perso il cappello.
Maledì quel demone parlante, perché gli aveva rovinato il vestiario, e continuò a camminare.
Arrivò dopo poco all’ uscita, e quando poté guardare in viso quell’ ombra, sussultò impercettibilmente e serrò i pugni.
Era un corno, come quelli che si disegnano per rappresentare il diavolo.
Genere: Horror, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: G-Dragon, T.O.P., Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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Capitolo 2

 

 

Seunghyun sfiorò con la punta delle dita il cappello che credeva d’ aver perso, constatando con piacere che era in ottime condizioni.

Non sapeva esattamente come facesse Daesung, ma ogni volta che perdeva qualcosa, la ritrovava in una stanza in ottime condizioni, come se l’ avesse semplicemente dimenticata lì.

Spostò con attenzione lo sguardo sulle candide e bellissime ali del suo angelo custode, cedendole alzarsi ed abbassarsi con fatiche assieme alle spalle.

Era raro vederlo in quelle condizioni, solitamente si affaticava solo quando un demone gli arrecava una ferita talmente profonda da lasciarci frammenti della sua anima maligna.

Non voleva immaginare quanto stesse faticando in quel momento, quindi lo affiancò e controllò il corpo del ragazzo.

La ferita era quasi scomparsa, ed aveva iniziato a respirare ad un rimo regolare. Anche il suo battito cardiaco, da quel che poteva sentire, si era stabilizzato.

-Ho quasi fatto.-

Sussurrò, sorridendo.

Aveva la fronte imperlata di sudore e sembrava stesse trattenendo l’ affanno.

-Cosa credi che farà una volta svegliato?-

Aggiunse mentre quella cicatrice biancastra che era rimasta si unificava alla pelle ed iniziava a scurirsi quel poco che bastava.

-Non lo so, ma se attaccasse lo ucciderò senza esitazioni. Non ti preoccupare.-

-Potevi lasciarlo morire, allora.-

-No, non potevo. Mi ha salvato la vita.-

La luce calda e rassicurante attorno alla mano dell’ angelo si spense, e si lasciò cedere sulla poltrona situata accanto al letto, dove riposava il demone.

Spiegò come poteva le ali, e cacciò dalle labbra un lungo sospiro.

-Ti ha salvato la vita?-

-Si. C’ era un demone nel bosco.-

Daesung sgranò gli occhi e strinse i pugni sui braccioli.

-Un demone? Ma com’ è possibile? Loro non possono entrare qui.-

-Lo so, e non è tutto. Parlava.-

-E cosa ti ha detto?-

-Da quel che ho capito, non ero io il suo obbiettivo.-

Rispose, indicando con un cenno del capo il ragazzo dormiente sul letto, incrociando le braccia sul petto nudo e scolpito. Le ferite sul corpo erano scomparse, come se non ci fossero mai state.

-Credo che volesse questo ragazzino, ma mi chiedo perché. Non ha l’ aria di essere pericoloso.-

-Inoltre la sua aura è davvero molto debole, non è in grado di combattere. Ucciderlo o lasciarlo in vita, non sarebbe cambiato nulla.-

Seunghyun assottigliò gli occhi.

-Quindi, non è nemmeno abbastanza forte per mangiare i suoi simili ed accumulare energia.-

Disse, più a se stesso che all’ altro, che annuì ugualmente.

-Mi sembra strano che, da lassù, non mi sia arrivato alcun avvertimento della presenza di demoni. Soprattutto quando riescono ad entrare qui, anche se è la prima volta.-

-E spero l’ ultima.-

-Forse è il casa che vada a parlare con loro.-

Rise, alzandosi, e posandogli una mano sul braccio, per poi uscire dalla stanza a passo incerto.

Il cacciatore aspettò che la porta principale si chiudesse, per poi girarsi verso la finestra ed ammirare Daesung aprire completamente le sue maestose ali e spiccare il volo verso il cielo.

Aveva ragione, la situazione era grave.

Da quando aveva deciso, otto anni prima, di seguire le orme di suo padre, il suo angelo custode aveva creato una sorta di universo parallelo, raggiungibile solo da loro, sospeso nella, in un tempo e luogo inesistenti.

Il giorno e la notte non c’ erano, il cielo era costantemente plumbeo, coperto da una spessa coltre di nuvole grigie e cariche di pioggia, nonostante non avesse mai piovuto, e la stessa cosa valeva per il susseguirsi dei giorni.

Lì non c’ era nulla, quel posto non esisteva.

Era solo un qualcosa creato da Daesung basandosi su ciò che lo metteva più a suo agio e gli trasmettesse tranquillità, ovvero l’ erba secca ed il cielo nuvoloso.

Il bosco lontano dall’ abitazione era stato creato per capire il suo morale.

Quando era sereno, una luce sconosciuta penetrava al suo interno, e delle volte si poteva udire il flebile cinguettare degli uccellini, al contrario, quando era di cattivo umore, o si dedicava al suo lavoro, i rami si intersecavano tra di loro e la tenebra più totale e spaventosa calava tra quelle vecchie querce.

Lo odiava quel posto.

Era sotto una quercia che aveva trovato il cadavere di sua madre, alla luce del sole primaverile, accanto alla sua casa.

Aveva nove anni, ricordava che stava giocando assieme a lei con la palla, e lui le aveva dato un calcio talmente forte che era andata a finire lontano, rotolando per la piccola discesa della collina su cui vivevano.

Ricordava che le aveva chiesto scusa, e lei, comprensiva come sempre, gli aveva sorriso ed era corsa a prenderla.

Ricordava che il cielo era bello e luminoso, senza una sola nuvola. Un’ incantevole distesa azzurra.

Ricordava che era tiepido, il clima, nonostante fosse settembre.

Ricordava d’ aver aspettato ore, di averla chiamata a squarciagola, di aver pianto tantissimo e di aver avuto paura quando era calata la notte.

Ricordava di essersi addormentato sul terreno freddo e di essersi svegliato tra le coperte del suo letto.

E voleva dimenticare quando, affacciandosi dalla finestra della sua camera come era solito fare al mattino, aveva visto sua madre sdraiata sotto la quercia con gli occhi chiusi, una mano sul petto ed il vestito che si alzava leggermente per la brezza fresca che tirava.

Era subito corso da lei, seguito subito da suo padre, e quando la raggiunsero ed il bambino provò a svegliarla, la mano cadde al suolo, rivelando un grande buco rosso.

Ricordava che dal dolore aveva vomitato e non aveva versato una lacrima.

Ricordo la tua mano fredda...Ricordo il tuo petto immobile...Ricordo la solitudine e la rabbia...

Un cigolio sinistro lo riportò alla realtà.

Alzò lo sguardo e vide che il demone lo stava guardando stupefatto e confuso.

Appena allungò una mano verso di lui, con uno scatto afferrò la pistola infilata nella cintura dei pantaloni e gliela puntò contro.

-Se provi ad attaccare ti ammazzo.-

Lo avvertì, mettendosi in una posizione più comoda per sparare e non sbagliare mira.

Il ragazzo si umettò le labbra, studiando il suo corpo.

-Sta...Stai bene?-

Sussurrò, e qualsiasi essere umano non lo avrebbe sentito, ma lui non poteva essere classificato come tale.

Non sapeva nemmeno cosa fosse realmente.

Alzò un sopracciglio, squadrandolo dalla testa ai piedi.

-Si.-

-Co...Cosa è successo? Perché sono ancora vivo?-

-Ti ha salvato un angelo.-

Credette si sarebbe arrabbiato, perché, per un demone, farsi anche solo aiutare da un angelo, era una gravissima ferita al proprio orgoglio, tanto da portare al suicidio.

Eppure non accadde nulla.

Rimase immobile a fissarsi la mani.

-Chi sei?-

Gli chiese Seunghyun, abbassando leggermente la guardia.

Gli occhi del ragazzo parvero illuminarsi.

-Mi chiamo Jiyong. Tu?-

-Seunghyun.-

-Puoi mettere via quella...Cosa, io non ti farò nulla.-

-Sei un demone.-

-Ma senza più poteri. Da quel che ho visto, potresti battermi in pochi minuti.-

Contrariamente a quello che avrebbe dovuto fare, gli diede ascolto, riponendo la pistola da dove l’ aveva presa.

La verità è che aveva ragione. Anche se avesse attaccato era innocuo, e poi gli aveva salvato la vita lasciandosi per poco sfuggire la sua, non aveva motivi di temerlo.

-Allora...Piacere, Seunghyun. Da dove vengo io, si parla spesso di te.-

-Come hai fatto a trovare questo posto?-

Jiyong sussultò, in evidente difficoltà.

-Non lo so, ci sono capitato.-

-Come?-

-Non lo ricordo.-

-Bugiardo.-

-E’ così!-

Urlò, come se avesse improvvisamente perso il controllo.

Ma, non appena vide che il cacciatore aveva portato la mano a toccare l’ arma, tornò in sé e si alzò dal letto a testa china, camminando lentamente verso di lui.

Gli anfibi sul pavimento emettevano un suono che aveva un ché di simpatico.

-Non lo ricordo, è la verità.-

-Allora spiegami chi era quel demone, e cosa voleva.-

-Voleva uccidermi.-

-Perché? L’ hai detto tu stesso di essere debole, cosa ne avrebbe guadagnato?-

-Non sono un demone come gli altri, io.-

Seunghyun fece una smorfia appena percettibile con le labbra.

-Dimmi un’ altra cosa: da quando sono diventato un cacciatore, non ho mai sentito un demone parlare, ed adesso ne incontro due, di cui uno con le sembianze di un essere umano.-

-Non lo so.-

-Non sei utile come pensavo.-

Constatò, allontanandosi da lui senza perderlo di vista.

-Mi dispiace, ma non ricordo nulla.-

-Ti ricordi perché mi hai salvato?-

-Perché lui voleva uccidere me, e non mi sembrava giusto che ci andassi di mezzo tu.-

Un battito d’ ali li riportò alla realtà, e la testolina bionda di Daesung fece capolino dalla soglia della porta, sorridente come sempre.

-Bensvegliato Jiyong.-

Salutò, entrando nella stanza, per poi spostare lo sguardo sul suo protetto, ignorando la confusione che si poteva leggere negli occhi del demone.

-Ti devo parlare, in privato.-

Asserì poi, secco, facendogli cenno di uscire dalla stanza.

Seunghyun lanciò un’ ultima occhiataccia a Jiyong, prima di uscire e seguire l’ angelo in un’ altra stanza, munita solo di due sgabelli bianchi, con le pareti dipinte di nero.

Si chiese come facesse a cambiare aspetto ad ogni stanza ogni qual volta volesse, e provava una certa invidia per quel suo particolare potere. Ma lui era un angelo, poteva creare qualsiasi cose volesse.

-Cosa ti hanno detto?-

Chiese, mettendosi seduto.

-Che è pericoloso.-

-A me non sembra.-

-Da quel che ho capito, lui e quel demone sono finiti qui perché qualcuno ce li ha fatti arrivare.-

-Credevo che nessuno sapesse di questo luogo.-

-Infatti, solo coloro che sono lassù, i miei superiori. E stiamo iniziando a credere che ci sia un traditore.-

Annuì.

-Con chi hai parlato.-

-Con l’ unico con cui parlo.-

Rise.

-Taeyang crede che sia stato mandato per essere ucciso da te nel caso in cui l’ altro demone avesse fallito.-

-Ma non avevi detto che...-

-Era debole? Si, ma probabilmente si è spezzato il corno oltrepassando quel qualcosa che lo ha fatto venire qui. Una porta, forse.-

-Se è così, vuol dire che i demoni non avrebbero problemi a venire qui in massa.-

-Esatto, eppure sbagliato. Ho creato questo posto in modo da non essere percepito da nessun demone.-

-E qui ci ricolleghiamo al discorso del traditore.-

-Esatto.-

Il cacciatore sospirò pesantemente, distogliendo lo sguardo e lasciando che si perdesse nel nulla.

Se c’ era un traditore tra gli angeli, voleva dire che anche Daesung sarebbe stato sospettato, in quanto avesse creato lui stesso quello spazio inesistente.

Inoltre, se c’ era davvero un traditore, ed il suo obbiettivo era proprio quel demone da quattro soldi, avrebbe mandato altri ad ucciderlo.

Si passò una mano tra i capelli, dicendo già addio alla sua tranquillità e rassegnandosi all’ idea che avrebbe dormito molto male, nei giorni a seguire.

-Puoi anche abbandonarlo per strada, non siamo costretti a tenerlo con noi.-

Propose, poggiandogli una mano sulla spalla.

Valutò attentamente la proposta.

In fondo, a lui non sarebbe cambiato nulla, avrebbe continuato  a sterminare demoni dimenticandosi presto di quel ragazzino.

-No, non posso. Potrebbe esserci utile per scoprire chi lo ha mandato qui, no?-

L’ angelo sorrise, raggiante.

 

***

 

Le grandi porte nere e pesanti si spalancarono, sbattendo con un tonfo sordo.

Il lungo cappotto a scacchi triangolari sventolava, nonostante laggiù non tirasse vento.

I passi svelti riecheggiavano per la stanza chiara e glaciale, impazienti ed irati.

I suoi occhi viola fissavano lui, e se avesse potuto lo avrebbe incenerito seduta stante, ma gli serviva.

Doveva dirgli dove lo aveva buttato.

-Dov’ è?!-

Gli urlò, afferrandolo per la spalla e costringendolo a guardarlo negli occhi.

-Non so di chi parli.-

Miagolò, allontanandolo ed aggiustandosi i lunghi capelli rossi.

Non ci credeva che aveva assunto sembianze da donna, il bastardo.

-Lo sai benissimo! Mio fratello, dove lo hai buttato?-

-Nostro fratello.-

Lo corresse, camminando verso il vetro della finestra e specchiandosi.

Si passò le mani sulle curve dei fianchi, ammirandosi.

-Non mi trovi bellissima? Sono molto meglio così che nella mia forma originale.-

-Dimmi cosa ne hai fatto di Jiyong.-

-L’ ho mandato a fare una passeggiata, con un mio amico. Ma, poverino, deve essersi perso se non è ancora tornato.-

Seungrì strinse i pugni, ingoiando rumorosamente.

-Dove?-

Bom si girò a guardarlo, mostrando un sorriso spaventoso.

-Nel giardinetto del cacciatore.-

-Bastardo!-

Urlò, correndo verso di lui con l’ intenzione di dargli un pugno, ma quando fu vicinissimo al suo volto, scomparve sotto i suoi occhi, facendolo barcollare in avanti ad occhi sgranati ed atterrare con un ginocchio a terra.

-Calmati, fratellino, non faccio altro che attenermi allo spirito della competizione.-

-Uccidere non rientra nella competizione.-

Sibilò, fulminandolo con lo sguardo.

L’ altro demone alzò un sopracciglio, guardandolo scettico.

-Non ti preoccupare Seungrì, se ti manca posso comprarti un altro cane.-

Disse, dandogli le spalle ed incamminandosi verso l’ uscita.

-Intanto...-

Aggiunse, insinuando una mano nella tasca dei pantaloni di pelle.

-...Puoi giocare con questo.-

Terminò, lasciandogli qualcosa di rosso ed appuntito.

Seungrì lo riconobbe all’ istante.

Era il corno di Jiyong.

 

 

+Manicomio+

Ed ecco il secondo capitolo xD Lo so, ho impiegato un' eternità, ma la voglia discrivere, con questo caldo scerseggia, quindi spero possiate perdonarmi e comprendermi!! ^^" comunque, il prossimo capitolo arriverà prima ^^ ALLA PROSSIMAAA!!

  
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