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Autore: laisaxrem    07/08/2012    1 recensioni
Come avrete sicuramente dedotto dal titolo, parlerò della vita dei personaggi post guerra.
Alcune ff saranno tristi, altre allegre, altre demenziali, altre ancora vi faranno versare lacrime amare (mamma mia come sono poetica XP).
I miei personaggi preferiti della nuova generazione sono Ted Lupin, Albus Potter e Lily Potter, per cui non stupitevi se troverete molte ff che li riguardano.
Ho inventato anche molti personaggi che presenterò mano a mano che la storia lo richiederà. Molti nomi vi saranno familiari (ho dato prole a molti dei co-protagonisti come Dean Thomas, Seamus Finnigan ecc); altri saranno completamente estranei alla storia originale.
Enjoy!
Genere: Commedia, Drammatico, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Albus Severus Potter, Famiglia Weasley, Lily Luna Potter, Nuovo personaggio, Teddy Lupin | Coppie: Draco/Astoria, Hannah/Neville, Harry/Ginny, Luna/Rolf, Ron/Hermione
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
Capitoli:
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PICCOLI MAGHI

 

28 febbraio 2011


Harry Potter arrivò nel piccolo quartiere periferico di Privet Drive poco prima delle quattro del pomeriggio. Era partito presto, subito dopo pranzo, perché da casa sua a quella del cugino c’erano quasi tre ore d’automobile. Certo, avrebbe potuto benissimo Materializzarsi direttamente lì, ma non voleva indisporre maggiormente zio Vernon e zia Petunia.
L’uomo diede un’occhiata allo specchietto retrovisore e vide che la sua bambina, Lily Luna, dormiva ancora profondamente nel seggiolino. Sorrise ed iniziò a cercare con gli occhi un parcheggio dove lasciare la sua auto nera.
Più si guardava attorno e più ricordi spiacevoli della sua gioventù gli venivano alla mente: lì aveva passato i suoi primi dieci anni di vita senza magia e le successive sei estati, anni ricchi di soprusi e totalmente privi di felicità. In sostanza, Privet Drive era il suo incubo. Questo, tuttavia, prima della caduta di Lord Voldemort. Sì perché dopo che il mago oscuro più temuto di tutti i tempi era stato sconfitto, Harry aveva scoperto che suo cugino Dudley Dursley era sorprendentemente maturato: da bambino e ragazzino viziato e prepotente si era evoluto in uomo molto più tollerante e sensibile ai problemi altrui. I due cugini avevano così iniziato a stringere amicizia, per lo sconcerto di zia Petunia e zio Vernon.
Quando poi Harry si era sposato il cugino era stato l’unico della sua famiglia a presentarsi. Il Salvatore del Mondo Magico era poi stato invitato, pochi mesi dopo, al matrimonio di Dudley. L’uomo non aveva nascosto alla fidanzata la “natura” del cugino e la ragazza, Melany, ne era stata entusiasta anziché spaventata o inorridita.
Ed ora Harry stava andando alla festa per i quattro anni del suo nipotino nonché figlioccio. Il piccolo Michael adorava il suo padrino, e l’amore era reciproco.
Il mago spense il motore e aprì la portiera posteriore. Delicatamente chiamò sua figlia e la prese tra le braccia mentre la bambina sbadigliava. Lentamente si diresse verso la casa di Dudley. Si trovava al numero 22, abbastanza distante dal numero 4 ma non sufficientemente da tenere zio Vernon e zia Petunia lontano dalla famiglia del figlio prediletto.
Harry aprì il cancelletto e si avvicinò alla porta. Si sentiva teso come la prima volta che aveva varcato quella soglia. Trasse un profondo respiro e suonò al campanello che recitava Dursley-Love.
Pochi secondi dopo una giovane donna con lunghi e morbidi capelli castani comparve. Appena li vide il sorriso che già dipingeva le sue labbra divenne più caloroso.
<< Ciao Harry. Ciao Lily >>.
<< Ciao Melany. Come va? >>
<< Meglio che ne parliamo dopo. I miei cari suoceri sono già in salotto >>.
<< Oh. Ok >>.
Lily nel frattempo era scesa dalle braccia del padre ed ora gli trotterellava al fianco osservando la “zia”.
Percorsero un corridoio largo e ordinato ed entrarono in un salotto accogliente in cui il camino scoppiettava.
Seduti sul divano c’erano Vernon e Petunia Dursley. Il padrone di casa invece era accanto al fuoco.
<< Dovresti mangiare di più, Didino >>stava dicendo la donna dal volto cavallino. << Sei dimagrito. Forse quella ragazza non ti da cibo sufficiente? Devo ricordarmi di parlarle >>.
Dudley alzò gli occhi al cielo mentre Harry sghignazzava: era vero, Dudley ora aveva raggiunto proporzioni fisiche umane, ma dubitava che fosse perché Melany non gli desse da mangiare.
Fu questa a palesare ai tre la loro presenza con un lieve colpetto di tosse.
Appena Dudley li vide trasse un sospiro di sollievo. Al contrario i due cinquantenni si ritrassero sul divano.
<< Harry! >> esclamò Dud avvicinandosi ai nuovi arrivati. << Sono contento di vederti. E questa chi è? >> chiese con un sorriso abbassandosi a livello della piccola Lily. Era diventato davvero un bravo genitore ed i bambini lo adoravano.
<< Sono Lily, zio Dudley >> disse la bambina, lo sguardo corrucciato. << Non mi riconosci più? >>
<< Oh, ma certo. Sei diventata proprio una bella signorina >>.
A quest’ultima affermazione Lily drizzò la schiena.
<< Assomiglio alla nonna >> disse con orgoglio.
<< Ne sono contento >> sorrise il padrone di casa. << Michael è di là. Ti va di andare a giocare un po’ con lui prima di mangiare la torta? >>
<< Sì! >>
E la piccola corse via come un tornado.
<< Quella bambina è un demonio >> sibilò zia Petunia.
Harry ignorò completamente il commento velenoso: sapeva che la somiglianza della sua unica figlia femmina con sua madre metteva particolarmente di cattivo umore la zia.
<< Ed è completamente senza educazione >> continuò zio Vernon. << Ma d'altronde cosa ci si può aspettare da gente come loro? >>
<< Harry >> disse Dudley alzando la voce per interrompere i genitori. << Dove sono Ginny, James e Al? Come mai non sono venuti? >>
<< I bambini hanno il morbillo >> spiegò semplicemente Harry sorridendo al cugino.
<< Brutta bestia >> disse comprensiva Melany. << Forza, non rimanere qui in piedi, Harry. Mettiti comodo. Vuoi un caffè? >>
<< Grazie >> disse Harry alla moglie del cugino quando la bevanda calda fu servita. << La piccola Alexandra? >> chiese, curioso.
Adorava quella bambina. Aveva solo un anno e qualche mese ma era un uragano distruttivo.
<< Sta... >> iniziò Dudley prima di essere interrotto dal pianto di un bambino. << Mi correggo. Stava dormendo >>.
Melany ed Harry risero.
<< Scusatemi. Torno subito >> e uscì dalla stanza. Pochi minuti dopo era di ritorno con una bella bambina tra le braccia.
<< Ecco la principessa >> disse Harry alzandosi ed andando incontro al cugino per accarezzare la nipotina.
Quando Alexandra iniziò ad agitarsi, Dudley la passò alla madre che le diede un biberon colmo di succo arancione.
<< Allora Dud, come va il lavoro? >>
Dudley stava per rispondere quando sulla porta comparve Lily.
<< Papà! >> urlò la bambina in lacrime, precipitandosi verso il padre che la prese tra le braccia.
<< Ehi piccolina. Che c’è? >>
<< Voglio tornare a casa >> piagnucolò lei.
<< Che è successo? >>
<< Michael... >>
<< Cosa ti ha fatto quel brutto cattivo? >> chiese Melany avvicinandosi alla nipotina. << Lo devo sculacciare? >>
Lily tirò su col naso e guardò la donna prima di rivolgersi di nuovo al padre.
<< Non è giusto. Lui riesce a far volare le costruzioni come Al e Jamie! Anche io voglio farlo! >>
Tutti gli adulti si congelarono sul posto.
In quell’istante la faccetta di Michael spuntò dalla porta del giardino.
<< Lily, scusa >> balbettò il bambino. << Giuro che non lo faccio più. Non volevo farti piangere. Zio Harry, mamma, papà. Siete arrabbiati? >>
I tre si voltarono a guardarlo mentre Lily aveva sorriso alla promessa del cucino ed era scesa dalle braccia del padre per correre da lui e prenderlo per mano.
Il silenzio fu spezzato pochi secondi dopo dalle urla di Vernon e Petunia. Il vecchio zio si era buttato verso Harry e l’aveva afferrato per il colletto della camicia, il volto rosso come un peperone, gli occhi dilatati, urlando che era tutta colpa della “gente come lui” se il suo nipotino era così. Petunia invece si era messa a strillare ed a inveire contro la sorella minore accusando lei, James, Harry e persino la piccola Lily se Michael era un mostro.
Alle parole dei genitori, Dudley era balzato in piedi ed era corso a separare il padre da un Harry che iniziava a rimanere senza ossigeno. Si era poi messo ad urlare a sua volta.
<< Come vi permettete di dare del mostro a mio figlio?! Proprio voi che... >>
<< Dud! >> lo bloccò Melany prima di indicargli il figlio.
Il bambino era aggrappato alla porta, le nocche bianche, gli occhi pieni di lacrime, le labbra che gli tremavano. Accanto a lui Lily faceva scattare lo sguardo preoccupato dal cuginetto agli adulti.
In quell’istante una lampadina esplose.
<< Michael >> lo chiamò delicatamente la madre. << Michael, tesoro... >>
<< Nonni. Voi... voi non mi volete più bene? >> balbettò il bambino.
I due non risposero e le lacrime cominciarono a scendere sulle guance paffute del maghetto che scappò al piano di sopra.
<< Tu! >> urlò zio Vernon indicando Harry. << Vattene subito da qui! E portati dietro quell’abominio che hai per figlia! >>
<< Spero che tu sia contento. Sei proprio come quel mostro di tua madre: l’unica cosa che riuscite a fare è rovinare la vita delle famiglie per bene >>.
<< Questa è casa mia! >> ribatté un irritato Dudley che iniziava ad assumere un colore spaventosamente simile a quello del padre. << Sono io a decidere chi se ne deve andare >>.
<< Adesso basta! >> strillò Melany.
Tutti i presenti si voltarono a guardarla: tra le braccia stringeva ancora la piccola Alexandra che piangeva come non mai mentre i suoi occhi erano puntati su Lily, anch’ella in lacrime aggrappata al padre.
<< Non vi rendete conto di cosa sta succedendo? Dudley, tu dovresti essere di sopra a consolare e a parlare con tuo figlio. Vernon, Petunia, non è Harry né tantomeno Lily a rovinare questa famiglia, ma è la vostra irrazionale paura verso la magia! >>
<< Io... hai ragione... vado subito di sopra e... >>
<< No. Ora tu starai qui a parlare civilmente con i tuoi genitori. Credo che sia meglio che ci pensi Harry a Michael. È sicuramente la persona più adatta a spiegargli che gli sta succedendo. Harry? >>
<< Ma certo. Non ti preoccupare >> disse l’uomo. Poi si accovacciò davanti a sua figlia che ancora piangeva. << Lily, piccolina, guardami. Non è successo niente. Va tutto bene. Puoi restare qui un momento con zia Melany mentre io vado a parlare con Michael? >>
La bambina tirò su col naso, si asciugò una lacrima ed annuì prima di correre verso la donna ed aggrapparsi alle sue gambe stando ben lontana dai prozii.
<< Vieni tesoro >> disse questa con un sorriso. << Andiamo un momento fuori in giardino mentre gli zii chiariscono >>.

***

Ci volle parecchio per convincere Michael che ciò che era successo non era niente di brutto e che doveva essere contento di essere un mago, che i suoi genitori erano orgogliosi di lui e che ai nonni sarebbe passata presto.
Quando finalmente, più di mezz’ora dopo, Harry entrò nel salotto, il bambino in braccio, vi trovò Dudley solo.
L’uomo, appena lo vide, si alzò e corse a prendere il figlio. Lo strinse forte a sé e poi tornò a sedersi sulla poltrona.
<< Mi dispiace di aver urlato, Michael, puoi perdonarmi? >>
Il bambino sorrise ed abbracciò il padre, immergendo la testolina scura nella sua grande spalla.
<< Non sei arrabbiato? >> chiese questi, la voce soffocata dalla tela della camicia di Dudley.
<< Come puoi pensare una cosa del genere? Io sono fiero di te. Ed anche la mamma lo è. Siamo contenti che tu sia un mago >>.
Il piccolo sollevò il volto, titubante.
<< Davvero? >>
<< Davvero >>.
<< Ma davvero davvero? >>
Harry e Dud trattennero una risata.
<< Davvero davvero >> rispose il padrone di casa ricambiando il sorriso del figlio. << Però mi devi promettere una cosa >>.
<< Cosa? >> chiese il bambino, preoccupato.
<< Che quando io e la mamma saremo due vecchietti decrepiti ci aiuterai con la magia >> rispose l’uomo con un sorriso ancora più ampio.
<< Ma certo! Vi aiuterò sempre. Ti voglio bene papi >>.
<< Anche io, Mike >>.
<< Anche io te ne voglio, piccolo mio >> intervenne una voce.
I tre si voltarono e videro che a parlare era stata Melany che stringeva tra le braccia un’Alexandra che cercava invano di suggere dal biberon vuoto. Lily entrò di corsa e si tuffò tra le braccia del padre mentre Michael si precipitò verso la madre che si chinò per stringerlo a sé.
<< Papà ha ragione, sai. Anche io sono estremamente orgogliosa di te ed anche a me devi fare una promessa >>.
<< Cosa? >> chiese di nuovo il bambino.
<< Che diventerai un mago più bravo di zio Harry >>.
<< Ma dopo lo zio sarà triste >>.
I tre adulti scoppiarono a ridere.
<< Ti garantisco che sarò solamente felice se diventerai un mago migliore di me, Michael >> lo tranquillizzò il padrino per poi far scendere Lily dalle sue braccia permettendole così di uscire a giocare in giardino con il cuginetto.
Harry stava per sedersi sulla poltrona quando notò una cosa curiosa: la piccola Alexandra, dopo aver fatto qualche verso contrariato, si era messa a bere, contenta.
<< Ma... >> balbettò Harry.
<< Che c’è? >>
<< No, no. Nulla... Eppure... >>
<< Harry, per cortesia, non fare così >> lo sgridò Melany.
<< D’accordo. Non so come spiegarmi ma ero convinto che Alex avesse già bevuto tutto il succo che le avevi dato... >>
I genitori guardarono la bambina: il suo biberon era colmo di quello che era inconfondibilmente tea.


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Saalve! XD
Allora, ecco qui il nuovo capitolo. Spero che vi sia piaciuto.
Non ho molto da dire riguardo al capitolo. Ho deciso di migliorare il rapporto che c’era tra Harry e Dudley. In fondo la zia Row ci ha mostrato che è “maturato”. Vi sono piaciuti i cuccioli? XD Alex la adoro XD
Ciao ciao. Alla prossima.
L

PERSONAGGI PRESENTATI IN QUESTO CAPITOLO
Michael Dudley Dursley:
Alexandra Petunia Dursley:

 

  
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