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Autore: Lady Cheshire    08/08/2012    4 recensioni
Accetti? O non accetti?
Ecco la domanda che ha cambiato, nuovamente, la mia vita. Io ho accettato, ora ne arrivano le conseguenze, ma non sono l’unica. Dopo gli Shugo Chara ecco una nuova sfida, ma stavolta non saremo una squadra, questa è una battaglia che prevede singoli giocatori. O almeno così dovrebbe essere… Il gioco di Alice ha di nuovo inizio. Rozen reclama la sua Alice.
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Do you know your enemy?
Well gotta know the enemy
The insurgency will rise
When the bloods been sacrificed
Dont be blinded by the lies
In your eyes.
Violence is an energy
From here to enternity
Violence is an energy
silence is the enemy (Know you enemy?-Greenday)

Amu-Tadase-Ikuto-Nagi-Rima-Yaya-Utau-Suisei Seki-Sousei Seki-Shinku-Suigin Tou-Kirakishou-Kanaria-Hina Ichigo
Amu pov
Quella in cui ci trovavamo era davvero una strana situazione. E lo era ancor di più se la si vedeva dall’esterno. Sette ragazzi, dove la più piccola aveva 15 anni, erano seduti attorno ad un tavolo e ciascuno teneva in grembo una bambola.
«Bene!» proferì la mia «Direi che è ora delle presentazioni…Suigin Tou, comincia tu» disse per poi indicare la bambola che stava seduta sul tavolo davanti a Ikuto.
 «io sono Suigin Tou, prima bambola delle Rozen Maiden» disse senza degnarci di uno sguardo, guardava il pavimento e sembrava arrabbiata.
Poi venne il turno della bambola che era in braccio ad Utau, l’ultima persona che avrei mai visto tenere una bambola.
«Io sono Kanaria, seconda e più astuta bambola delle Rozen Maiden» poi prese la parola la bambola di Rima
«Io sono Suisei Seki, terza bambola delle Rozen Maiden» quella di Rima era pressoché identica a quella di Tadase, solo che quest'ultima sembrava un maschio.
«Piacere Sousei Seki, quarta bambola delle Rozen Maiden e gemella di Suisei Seki»
«Io sono Shinku, quinta bambola della collezione»
«Io sono Hina Ichigo…» si presentò distratta la bambola di Yaya mentre giocava con lei.
«Io sono Kirakishou, settima ed ultima bambola» disse quella in braccio a Nagihiko
«Ok, abbiamo fatto un passo avanti. Ora che sappiamo chi siete, possiamo sapere anche cosa dobbiamo fare?»
«E’ una domanda più che lecita, cara la mia medium ma prima…» L’aria era tesa, chissà cosa avrebbe detto.
«Portami del tè!» Ed ecco che l’atmosfera seria va a farsi benedire
«Per chi mi hai preso scusa? La tua cameriera?» ora iniziava ad infastidirmi sul serio
«No sei la mia medium, cosa che fa di te, anche, la mia cameriera. Quindi su, sbrigati» disse battendo le mani con fare altezzoso. Io l’avevo detto prima, il rosso non  è decisamente il mio colore fortunato, infatti di che colore era l’abito della mia bambola? Rosso. Il bello era che aveva detto di scegliere una bambola, ma era stata lei a sedersi sulle mie gambe.
«Ora la butto giù dalla finestra…Tadase, dammi una mano, non so come muovermi a casa tua»
«Si arrivo, se potete iniziare una spiegazione, noi vi sentiamo» e così siamo andati a preparare il tè. Che cosa assurda prendere ordini…da una bambola.
Shinku pov
Quella ragazza aveva in se qualcosa di speciale, lo sentivo, per questo ero andata da lei. Non capivo cosa fosse o perché lo percepivo solo in lei, ma era qualcosa di caldo e familiare.
«Bene, iniziamo con la spiegazione. Come vi abbiamo già detto, noi siamo le Rozen Maiden, sette bambole create dal leggendario costruttore di bambole Rozen»
«Si ne avevo sentito parlare mentre ero all’estero. Era tedesco se non sbaglio, le sue bambole erano tanto belle da sembrare delle bambine umane, ma mi avevano detto che erano solo una leggenda»
«Noi siamo qui, ti sembriamo una leggenda?»
«Suisei Seki! Scusatela, mia sorella è un po’ permalosa. Comunque, tornando a noi, no siamo reali e nostro Padre ci ha create nel tentativo di creare Alice»
«Alice?» Chiese la mia medium portando il te insieme all’altro ragazzo.
«Si Alice. La creatura perfetta, senza macchie o impurità…la bambola perfetta. Ognuna di noi desidera diventare Alice, perché solo lei potrà incontrare nostro padre»
«Ah-ah. Ok come riuscirete a diventare Alice? E noi a cosa serviamo?» Chiese la ragazza con le code
«Voi ci fornite l’energia necessaria a muoverci e a combattere. Per rispondere alla tua prima domanda  dobbiamo fare un passo indietro. Quando nostro Padre ci costruì diede noi un’anima finta, quella che lui stesso definì Rosa Mistyca. Le nostre Rose Mistyca non sono altro che anime incomplete che ,una volta raccolte in uno stesso corpo ,permetteranno a colei che le ha raccolte di diventare Alice»
«E…cosa succede alle altre? Si intendo…quelle che hanno perso la loro Rosa» chiese la ragazzina con i fiocchi rossi nei capelli.
«Diventano involucri vuoti. Tornano ad essere bambole senza vita» A quelle parole tutte noi ci siamo rattristate, a nessuna di noi andava a genio di diventare una bambola immobile, nemmeno a quella testona di Suigin Tou.
«Ma allora scusate un secondo. Se voi dovete combattere com’è che siete tutte qui belle pacifiche?» Domandò il medium di Suigin Tou
«Semplice, questo è territorio neutrale»
«Neutrale?»
«Esatto, noi dobbiamo smettere di combattere non appena varchiamo quel cancello» Dissi indicando il cancello della villa «E lo stesso vale per voi»
«Noi? E noi che centriamo scusa?» Chiese la ragazzina bionda sorseggiando il tè, quella piccoletta mi assomigliava.
«Bhe…» A parlare era stata Kirakishou, che fino a quel momento era stata zitta« Durante una battaglia tra due bambole avviene anche lo scontro tra i due medium»
In quel momento alla mia medium la caduta la tazza dalle mani, sul viso un’espressione schioccata, la stessa che era dipinta, in modo più o meno evidente, sul viso di tutti i ragazzi.
«N-non può essere…non di nuovo…»
«Amu…» I più turbati sembravano loro due, che cosa stava succedendo?
Ikuto pov
Non è possibile, di nuovo? Non avevamo la minima intenzione di combatterci l’un l’altro, non di nuovo. Io per primo non volevo far loro del male, avevo già ferito Amu più volte quando ero manovrato da quel…solo ripensarci mi fa venire la nausea. Lei invece fissava il pavimento, con aria distrutta.
«Amu… perché non vai un po’ a riposarti eh?»
«Grazie Nagi, sto bene, davvero» Non era mai stata brava a mentire, aveva le lacrime agli occhi e si aspettava le credessimo.
«Amu, non farci insistere»
«Va bene Utau, ci vediamo tra un po’» e poi era andata via. Shinku, la sua bambola, ci chiese
«Perché questa reazione?» A spiegare era stato Tadase, io non me la sentivo proprio
«Beh, vedi Shiku, noi ci siamo già trovati a doverci combattere e la cosa non è stata piacevole per nessuno. Abbiamo dovuto combattere contro Ikuto, che per noi è come un fratello, ed è stata proprio Amu a doverlo affrontare in prima persona»
«Ah, capisco. In effetti nemmeno per noi è facile, in fondo siamo tutte sorelle.»
«E per la cronaca, la maggior parte di noi trova il Gioco ci Alice inutile e stupido, ma purtroppo non abbiamo scelta» Disse triste Suisei Seki.
«Già, qualcuno più grande ha scelto per noi»
«Sentite, io non ce la faccio, vado a vedere come sta. Tanto lo so che tra poco sbotta» e mia sorella corse via, a consolare Amu che per l’ennesima volta piangeva a causa mia.
«Sono molto legate vero?» Chiese Kanaria
«Già…molto.»
«Se non abbiamo altra scelta siamo tenuti ad accettare giusto?» Amu era solla porta, una sguardo determinato negli occhi arrossati dal pianto.
«Purtroppo si…» Disse Shinku con un sorriso amaro, sembrava rispondesse più a se stessa che ad Amu
«Bene, baciate i nostri anelli e giurate su di essi, di proteggere la Rosa Mistyca della vostra bambola»
Appena appoggiate le labbra sull’anello di Suigin Tou, attorno al mio dita si era creato un anello d’argento, con una piccola rosa che creava una debole luce viola. Lo stesso era successo agli altri, luci rosse, gialle, verdi, azzurre, rosa, viola e bianche illuminavano la stanza. L’anello era caldo, molto, scottava. Poi il calore cessò all’improvviso. Eravamo molto stanchi, senza essercene accorti, erano passate ben 5 ore, da quando erano uscite le bambole, ma nessuno di noi aveva voglia di cenare, così io me ne era andato nella mia stanza, solo dato che Nagihiko era rimasto in soggiorno a guardare la tv con Tadase e Rima. Suigin Tou mi aveva seguito e ora mi fissava, al buio i suoi occhi rossi risplendevano come quelli dei gatti. Poi mi chiese:
«Perché proprio io?»
«Come?»
«Perché hai scelto me? Io sono spazzatura»
«Perché dici così Suigin Tou? Non è vero»
«Si che è vero, mi manca un pezzo, sono incompleta. Rispetto alle altre io sono solo un rottame» Sugli occhi orgogliosi di quella bambola, c’erano delle lacrime. Voleva solo essere apprezzata.
«Se vuoi saperlo io non la penso affatto così» Dissi prendendola in braccio, era fredda. Le altre bambole erano calde ma lei no «Io ti ho scelto perché se diversa dalle altre, sei vestita di nero, sei bellissima ma non hai il loro visetto angelico…tu mi somigli» E così sorrise, la mia bambola. Poi la rimisi a terra, convinto che volesse tornare nel suo scrigno, ma dopo pochi minuti si infilò nel mio letto, toccando la mia schiena con le mani…era il suo modo per dirmi grazie? 

  
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