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Autore: Nimueh    08/08/2012    3 recensioni
Questa non è una storia come le altre. Sasuke non è indifferente, Naruto non è il solito “ingenuo”, Hinata non è più un’ombra dietro un albero. Pagina dopo pagina loro cresceranno, diventeranno quello che sono destinati ad essere.
Hanno sempre vissuto insieme, formando una famiglia che non erano mai riusciti ad ottenere, ma mai si erano veramente compresi. Voltando pagina finalmente troveranno la retta via.
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
Capitoli:
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8.       Il Ciclo della Vita

-Stavamo seguendo le tracce di Sasuke, mentre all’improvviso ci appare un tizio mascherato...-.
Ero seduta sotto l’imponente albero di ciliegio collocato all’interno del modesto chiostro, all’interno della villa. Guardavo il vento giocare dolcemente con le foglie, mentre raccontavo a Neji, che era seduto accanto a me, le mie ultime avventure. Gli riferii ogni minimo particolare di quella missione, tranne, giustamente, i dettagli delle mie angosce, insignificanti alle sue orecchie.
Durante il mio lungo monologo, avevo visto i suoi occhi aprirsi interessanti mentre menzionavo quel losco individuo mascherato. Sentii che persino mio nonno si era probabilmente fermato ad ascoltare, mentre passava nel corridoio che affacciava sul cortile.
-Quell’uomo sembrava conoscermi... e in un certo senso anche a me era parso di conoscerlo. Certo, non nel vero significato della parola... nel senso che l’avevo già visto da qualche parte. Non so perché, ma mi fece ricordare la morte di mia madre...- gli dissi a disagio. Quel particolare era difficile da raccontare, ma sentivo il bisogno di condividere con lui, che poteva ben capirmi, quelle sensazioni.
-Cosa centra la zia Harumi?- mi chiese stupito, mentre anche io mi ponevo la stessa domanda.
-Non lo so Neji, ma nei miei vecchi ricordi, molto ma molto sbiaditi, ricordo un uomo mascherato che trafigge mia madre...- gli risposi, cercando di esporre i miei pensieri in modo chiaro, anche se non lo erano.
-E tu lo hai collegato a questo tizio dell’Akatsuki? Sarà stato un collegamento d’idee, ma non credo siano legati davvero... Dopotutto l’assassino di tua madre voleva solo i segreti del nostro clan, mentre quello che hai incontrato cercava Naruto, e tu sai il perché...-.
Aveva ragione, ma continuavo a credere che ci fosse comunque un connessione! Doveva esserci! C’era un qualcosa che stonava nella mia mente, un qualche tassello del puzzle incastrato male o comunque sia mancante.
Riflettevo su questo quando abbandonai Neji per correre da Kurenai-sensei, per accompagnarla dalla ginecologa. Non mi aveva mai chiesto di venire con lei, ma sentivo che aveva bisogno di qualcuno con cui condividere quei momenti.
Non ero la persona adatta, ma in assenza di Asuma-sensei avrei cercato di portarle un po’ di conforto. Da quando era morto l’unica cosa che la teneva a galla era il loro adorato bambino.Cercai di rallegrarle un po’ la giornata, ma sapevo che il suo unico pensiero, soprattutto quel giorno, sarebbe stato l’amato.
Non ero mai riuscita a capire fino in fondo quella loro relazione, quel loro modo d’amarsi così discreto, così intimo. Avevo sempre concepito l’amore come un qualcosa da vivere alla luce del Sole, ma la mia maestra mi aveva insegnato che l’amore protetto dai raggi della Luna era qualcosa di inebriante, qualcosa che apparteneva solo ai due amanti, come giusto che fosse.
Ricordai vagamente una poesia che parlava di questo: “viviamo e amiamo, mia Lesbia” diceva. Nessuno doveva conoscere la quantità dei loro baci, in modo che l’invidia non li colpisse mai1. A quanto pareva Kurenai e Asuma avevano fallito in questo.
Nella sala d’attesa c’erano due donne rigorosamente accompagnate dal proprio compagno. Una delle due coppie era teneramente abbracciata ed entrambi premevano le loro mani sul pancione, appena accennato, mentre l’altra coppia tentava vanamente di calmare una bambina di pochi anni.
Quando non sentii più il pianto di quella bimba mi fermai a guardarla. Ora aveva tra le mani una palla di neve. Al suo interno c’era un pinguino con una sciarpa a righe bianche e rosse. La bambina la capovolgeva e la ribaltava, mentre finalmente tranquilla guardava la neve che fioccava intorno al pinguino.
-Papi... il pinguino è tutto solo- disse angustiata la bimba, guardando con gli occhioni spalancati il padre.
-Non ti preoccupare, Susie, sta da re. E’ prigioniero di un  mondo perfetto- rispose sorridendole bonariamente2, ma la bambina continuava ad avere uno sguardo dispiaciuto.
Con la coda dell’occhio notai che Kurenai si teneva la pancia. Sembrava, dal modo in cui la stringeva, che le stesse per scappare via. Nei suoi occhi aleggiava la paura del domani e mille altre preoccupazioni.
Dopotutto avevo potuto costatare con mio padre molte cose: la sua incapacità nel crescermi, nel comprendermi; il dolore della perdita di mia madre, il vuoto incolmabile e il bisogno inestinguibile della sua presenza.
Cercai di mettermi nei suoi panni, ma un pensiero molto deprimente mi colpì in pieno. Cosa ne sarebbe stato di quel bambino se avesse perso perfino la sua mamma?
Se c’era una cosa che avevo imparato nei miei venti anni di vita, era che la morte è sempre in agguato, imprevedibile nelle sue scelte, ma improrogabile una volta fatte. Poi Kurenai, come me, doveva sicuramente averci pensato:ogni ninja doveva mettere in conto un futuro del genere.
-Sto bene, Hinata. Non preoccupati- mi disse dolcemente vedendo il mio sguardo. In quel momento però vidi una nuova fiamma brillare nei suoi occhi. Risplendevano di una determinazione tutta al femminile: quelli erano gli occhi di una madre, pronta a tutto per il suo piccolo tesoro.
Dalla visita non derivò niente di preoccupante, fortunatamente.
-Hinata, ti prego, dimmi che cos’è...- mi chiese emozionata, mentre io faticavo a capire cosa volesse.
-E’ un maschio o una femmina?- disse sorridendo, dopo aver visto il mio sguardo interdetto.
Senza perdere tempo attivai il Byakugan. Sentii una strana euforia nel poter vedere quella creaturina prima del tempo. Il cuore mi batteva forte mentre cercavo di focalizzare il dettaglio che stavo cercando.  Di sicuro lei doveva essere ancora più emozionata di me!
-E’ una femminuccia!- esclamai tremante, quando con i mie occhi catturarono due paia di occhi tristi.
-Ho saputo di Jiraya-sama. Anche il mio maestro è morto, quindi capisco cosa stai passando-.
Quando avevo attivato il Byakugan avevo visto Shikamaru e Naruto parlare all’entrata dell’ospedale. Guardai la mia maestra che piangeva commossa, costatando che in fondo le sue paure non era infondate.
Rimanemmo qualche secondo insieme, prima che lei uscisse e incontrasse Shikamaru, che premuroso cercava di essere presente per Kurenai. Dopo un po’ anche lei andò via, mentre io rimasi ferma a spiarli. Ero troppo ansiosa, dovevo capire cosa stesse succedendo a Naruto.
La voce di Shikamaru risuonava calma e suadente, pronta a persuadere il suo interlocutore. Parlava con quel tocco da saggio ultracentenario, che aveva avuto sin da bambino. Attraverso il Byakugan osservavo il volto del mio amato. Inevitabilmente soffriva. Come biasimarlo... quell’uomo era stato l’unica vera famiglia che la vita gli avesse offerto, ed ora aveva perso anche lui.
Avrei voluto volare da lui ed abbracciarlo forte. Dirgli che non sarebbe stato solo! Che avrebbe avuto me per sempre, ma avevo paura che la mia presenza non avrebbe aiutato.
-Ma continuare a struggersi non porterà a niente. E’ ora di diventare qualcuno su cui fare affidamento, piuttosto che essere affidati. E’ una rottura, ma così stanno le cose- continuò il Nara, mentre finalmente le sue parole scalfivano le resistenze di Naruto. Anche se il suo volto sembrava indifferente, il suo colpo stava metabolizzando quel discorso.
Ricordai il periodo che precedette l’esame per diventare genin: quel sentirsi ancora troppo piccola, ancora troppo bisognosa di una guida. E poi ancora, il giorno del mio diciottesimo compleanno: il passo tremante con cui ero uscita dalla mia stanza quella mattina, consapevole che era il mio turno, ormai, di diventare grande.
Cercai di mettermi nei panni di Naruto, e pensai che per lui non era stato affatto così: la mancanza dei genitori lo aveva caricato sin dalla nascita di oneri, mentre ora che aveva trovato qualcuno che si prendesse cura di lui, quella perdita doveva bruciargli tanto.
-Un giorno sarai tu ad offrire il ramen a qualcuno, e alla fine verrai chiamato “Naruto-sensei”. Non possiamo rimanere dei mocciosi per sempre. Se vogliamo diventare dei grandi shinobi come Asuma e Jiraya-sama, dobbiamo farlo-.
Si deve crescere, pensai con amarezza, mentre vedevo il volto di Naruto rinascere. Shikamaru lo aveva colpito nel profondo delle sue ambizioni, dei suoi desideri.
Immaginai cosa avrebbe fatto: sarebbe partito subito alla riscossa.
 
1.       “Viviamo e amiamo”, lirica di Catullo.
2.       Tratto da “Amabili resti” di Alice Sebold: "dentro la palla di neve sulla scrivania di mio padre c'era un pinguino con una sciarpa a righe bianche e rosse. Quando ero piccola papà mi metteva seduta sulle sue ginocchia e prendeva in mano la palla di neve. La capovolgeva perché la neve si raccogliesse tutta in cima, poi con un colpo secco la ribaltava. E insieme guardavamo la neve che fioccava leggera intorno al pinguino. Il pinguino è tutto solo, pensavo, e mi angustiavo per lui.
Lo dicevo a papà e lui rispondeva: "Non ti preoccupare, Susie, sta da re. È prigioniero di un mondo perfetto".

 
_*_*_*_*_*_*_
Salve a tutti :*
Da quanto?! Da molto XD
Se vi chiedete perché tutto questo tempo - - - -> this is summer time :D
Se anche voi siete andati in vacanza, spero che ve la siate goduta tutta ;D
Ho notato che il capitolo precedente non l’ha commentato praticamente nessuno, tranne il mio devoto beta Ayumu_, quindi mi chiedo quanto avesse fatto schifo da uno a dieci...
Ma ora spero che questo vada un po’ meglio XD
Questo capitolo è più che altro una metà di quello che avrei dovuto scrivere. Però siccome che le cose andavano per le lunghe ho deciso di postare questa prima parte abbastanza sostanziosa.
PS: è uscito Road to Ninja *__* non vedo l’ora di vederlo!
Alla prossima! ;D

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-Fight, Resist, Wait for this Love - Narutohttp://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=840084&i=1
-L'Amore si Odia, Angel's Friendshttp://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=542534&i=1
-Les Facettes dell'Amour, Romanticohttp://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1460513&i=1
 
 
 
@ Ayumu_: 1. Non sono un’amante di Niki Minaj XD
2.       Sono maledettamente meglio di Amn Marc XD
3.       Non aspettarti un poema da me, non sono il tipo XD
Dire che il tuo commento è estremamente lungo, è un eufemismo XD Comunque mi ha fatto piacere leggere il tuo commento, perché hai notato parti di quello che ho scritto che io ritenevo abbastanza secondarie, ma viste sotto un altro punto di vista anche importanti ora. Ora non sto a rispondere ad ogni tua frase, ma comunque sappi che l’ho veramente apprezzato :*
PS: non continuerò mai A&F, purtroppo, anche se vorrei.
Alla prossima, ciao! ;D


Con Affetto Nimueh

   
 
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