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Autore: Frz    08/08/2012    4 recensioni
Una piccola storia d'amore lampo come molte di quelle attuali, nate grazie a Facebook.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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PRIMO CAPITOLO; 
Appuntamento.

__ Questo capitolo parla di ciò che succede dopo che i due ragazzi si sono conosciuti, nei prossimi si parlerà di come è accaduto. ***

Dovevo sbrigarmi, fra pochi minuti sarebbe arrivata e non ero ancora pronto.
In frigo c’erano delle bevande,  le versai su due bicchieri in vetro, mettendoci  due cubetti di ghiaccio in ciascuno, e nel frattempo che facessero effetto andai nella mia stanza a cercare nell’armadio qualcosa che avrebbe attirato l’attenzione e che mi avrebbe fatto stare fresco.
Scelsi una camicia azzurra - era il suo colore preferito – e me la indossai sfacciatamente, non c’era tempo.
Ritornai in fretta in cucina, e appoggiando un dito ai bicchieri notai che le bevande si erano rinfrescate, dopodiché abbassai la luminosità del lampadario e accesi tre candele che emanavano un profumo celestiale.
Mi stesi sul divano per riposarmi qualche minuto prima che sarebbe arrivata - era tutto io giorno che ero fuori per  fare servizi ai miei genitori -, però non ebbi nemmeno il tempo di chiudere gli occhi che sentii
per uno squillo  che si ripeté per tre volte, era il suo modo di suonare alla porta; in quel preciso istante fui colto da uno stress incredibile,  inizio a battermi il cuore due volte più del normale ma cercai di calmarmi, non dovevo assolutamente sudare.
Mi presi coraggio ed aprii la porta, prima però controllai l’orologio e notai che era arrivata in anticipo di dieci minuti; questo mi faceva credere che non vedeva l’ora di vedermi, poi però pensai che sicuramente mi sbagliavo, dato che ero stato io ad insistere molto per farla venire.
Aperta la porta eravamo l’uno difronte all’altra, e iniziammo a squadrarci a vicenda: lei indossava delle Blazer grigie, un paio di jeans molto aderenti, una maglietta  grigia raffigurante Marilyn Monroe.
I suoi capelli alla francese erano cupi e le scendevano fino all’altezza delle spalle, gli occhi come sempre erano grandi e di un azzurro in cui ho sempre sognato perdermi.
Notai che aveva messo del burro cacao sulla bocca, e questo mi fece davvero confondere molto..
E se l’aveva messo perché quella sera avrebbe volute baciarmi? Era una cosa molto improbabile, ma io come uno sciocco decisi di illudermi, e di vedere cosa sarebbe successo; fu una cosa davvero stupida visto che ci sarei rimasto davvero molto male se non sarebbe successo niente quella sera.
- Credo che dovremmo sederci–disse lei, ed io accettai con un cenno della testa senza farmelo ripetere due volte: quell’attesa difronte lei mi stava uccidendo.
- Devi parlarmi di un paio di cose.. – le dissi,  appena ci fummo accomodati.
- Ah, sì? Cosa dovrei dirti? – rispose – Perché hai lasciato il tuo ex? – Il nostro rapporto non poteva andare avanti, lui rubava, e come se non bastasse usava il ricavato dai furti per comprarsi la droga, e mia madre è venuto a saperlo – mi spiegò lei, fredda  - Quindi, tua madre ti ha ordinato di lasciarlo, e tu l’hai fatto, giusto? – le chiesi sperando che rispondesse in tutt’altro modo – Non proprio, io ho fatto una chiacchierata con mia madre ed entrambe abbiamo pensato che doveva finire, né a me né a lei piacciono i ‘cattivi ragazzi’ – questa sua risposta mi diede un grande sollievo, quindi a lei non interessava più del suo ex, ed era aperta a nuove storie.
Mi presi coraggio e dissi - ..Secondo te sono un ‘cattivo ragazzo’? – cercai di non diventare rosso dall’imbarazzo – Se i cattivi ragazzi supplicano una ragazza per svariate volte di avere un appuntamento con tanto di candele profumate, sì, sei un cattivone – detto questo mi si illuminarono gli occhi e lei abbozzò un sorriso, che però durò per pochi secondi.
- Ti va di vedere un film? Ho i popcorn e delle bevande fresche, che ne dici?- proposi io – Che tipo di film? Se è uno di quelli smielosi, no grazie, passo – disse, per poi fare una risatina provocante – Ma no, nemmeno io sono il tipo che vede quei film – dissi, cercando di non mostrarle il cofanetto di ‘Baciami ancora’ che avevo tra le mani – Vediamo un bell’horror? Ho S. Valentino di sangue, ti va bene? – chiesi, era il film non smieloso  più romantico che avevo, ed era un horror – Perfetto! – e mi fece un grande sorriso, mostrando i suoi denti bianchissimi e le sue labbra, prima o poi sarebbero state mie, lo avrei giurato.
  
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