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Autore: pict shewolf    08/08/2012    1 recensioni
...Amare e essere amato... Questa è la continuazione del titolo! è una fanfiction su Franziska von Karma ambientata appena dopo la fine di Justice for all... Non so ancora quanto sarà lunga però ho molte idee su come farla andare avanti, spero che la leggerete!
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Franziska von Karma, Miles Edgeworth, Phoenix Wright, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo
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Il primo motivo


25 OTTOBRE 21:05 Ufficio


“Edgeworth! Che cosa ci fai qui?! Non dovresti essere all’ospedale?!?” esclamai perdendo la calma.

“Ehi, stai calma! Posso spiegarti tutto”

Mi prese i polsi con le mani. Tentai di liberarmi, ma la sua presa era ferrea.
Non c’era bisogno che mi spiegasse, avevo già capito tutto.

“No, stai zitto Edgeworth! Ho già capito cosa è successo! Tu e Wright mi avete preso in giro e mi avete trascinato qui in America con l’inganno!” esclamai mentre mi guardava sorridendo.

Dio, quanto odiavo quel sorriso, così irritante e affascinante allo stesso tempo.

“E ora lasciami”

Aggiunsi visto che la sua presa si era stretta ulteriormente. Non si mosse.

“Hai due alternative Franziska. Sei libera di scegliere quella che preferisci, con la premessa che non hai capito” sorrise, ma subito dopo tornò serio e continuò il suo discorso:
“La prima è di parlare normalmente di questa questione, di modo che ti possa spiegare. Altrimenti puoi urlare quanto vuoi, tanto nessuno ci potrebbe sentire, e non otterresti le risposte che cerchi”

Mi guardò negli occhi e io abbassai la testa per non permettergli di guardarmi dentro, cosa che solo lui sapeva fare.

“Ok, la prima”

Dopotutto mettersi a gridare non era molto consigliabile date le circostanze. Le sue mani mi lasciarono i polsi e poi fece un passo indietro.

“Va bene” iniziò “Per prima cosa mi scuso per averti detto che stavo male, Wright non centra è solo colpa mia. Detto questo ti spiego i motivi per cui ho… ehm, volevo dire… abbiamo bisogno di te. Vedi, stiamo perdendo molti processi in questi ultimi mesi, a dir la verità… da tre mesi, quando sei partita. Alcuni procuratori sono dovuti andare in pensione, quindi siamo anche in numero abbastanza ridotto. Inoltre sono aumentati i casi di omicidio e dobbiamo seguire più casi contemporaneamente. Beh, per farla breve… ci serve qualcuno che dia una spinta alla procura, per farla tornare come prima. Io da solo non ci riesco e tu sei l’unica che può darmi una mano. Per favore Franziska! Dimmi che resterai!”

Mentre diceva queste ultime parole aveva unito le mani come in segno di preghiera. Era sincero, lo capivo dai suoi occhi. Lui non era l’unico a saper leggere dentro l’altro.
In fondo al cuore l’avevo già perdonato, anche se ero una von Karma.

Con lui non riuscivo a essere arrabbiata, a volte lo davo solo a vedere.

Forse era perché lui era il mio “fratellino”, l’unica persona che fosse mai riuscita a vedere oltre la mia perfezione. Forse. Da tempo non ero più convinta di pensare a lui come fratello piuttosto che come uomo.
Mi riscossi dai miei pensieri, stava ancora aspettando una risposta. Però c’era qualcosa di strano nelle sue parole. Aveva detto i motivi…

“L’altro motivo?” chiesi mantenendo un tono di voce freddo e distaccato.

“Come?”

“L’altro motivo Edgeworth. Tu prima hai detto i motivi, me ne hai detto uno. Bene sentiamo anche l’altro”

Mi guardava confuso, poi ebbe un lampo di luce negli occhi e rispose:

“Ahh! No, non è niente…”

“Dimmelo”

“Te lo dirò al momento opportuno, sempre se rimarrai con me… cioè… con noi” si corresse
“Allora? Rimani? Ti prego…”

Quando disse le ultime due parole vidi un lampo di tristezza nei suoi occhi.

Aveva parlato con una sincerità disarmante, per uno che era cresciuto come un von Karma.

Mi presi qualche secondo per pensare; certo, avevo tanto da fare in Germania, ma cosa c’era di male nell’aiutare Edgeworth? Sarebbe stata l’ennesima dimostrazione che io sono più perfetta di lui. L’auto l’avevo, l’unico problema restava l’alloggio… Wright aveva detto che Edgeworth ci aveva già pensato, ma potevo fidarmi di quello sciocco avvocato?

“Edgeworth…”

“Si?”

“Io ho deciso di…”

Feci una pausa. Lui la intese come una risposta negativa:

“Franziska per favore non lasciarmi di nuovo” sussurrò, io mi affrettai a rispondere.

“No, no. Ho deciso di restare”

I suoi occhi si riempirono di gioia e si aprì in un sorriso.

“Fantastico! Wright mi ha detto che non ci sono stanze libere negli hotel a cinque stelle… quindi verrai a vivere da me. Ho già pronta una stanza”

Vivere con lui? No, non potevo. Chissà cosa avrebbero pensato gli altri! Le voci girano in fretta anche in procura…

“No, davvero Edgeworth. Non posso venire da te…” mi fermò alzando una mano.

“Starai bene a casa mia, se vuoi non lo verrà a sapere nessuno in procura” sembrava avermi letto nel pensiero.
“Solo il meglio per un von Karma” aggiunse per convincermi.

“O-ok. Dopotutto sei il mio fratellino”

Alla parola fratellino sembrò rattristarsi per un attimo, ma poi si riprese:

“Forza, andiamo che è tardi! I tuoi bagagli dovrebbero essere nella mia auto”

Annuii mentre ci dirigevamo al parcheggio. Salimmo nella sua BMW rosso fiammante e guidò verso casa sua. Il viaggio fu breve, al massimo un quarto d’ora.



25 OTTOBRE 22:55 Residenza Edgeworth


“Edgy! Tesoro mio!! Finalmente sei tornato”

Wendy Oldbag ci corse incontro chiamando Edgeworth con voce dolce.

“Cosa ci fa lei qui?!!”

Aggiunse cambiando completamente tono e rivolgendomi uno sguardo truce. Non era mai corso buon sangue tra me e lei. Quella megera mi odiava perché pensava che volessi “rubargli” il “suo” Edgy.

Edgeworth intervenne prima che potessi rispondere:

Lei, sarà mia ospite. Quindi ti chiedo di abituarti alla sua presenza qui, Franziska farà come se fosse casa sua”

Detto questo mi prese la mano e mi portò al piano superiore.

“Ti chiedo scusa per la Oldbag. Vedi, da quando l’ho chiamata a testimoniare si è messa in testa di essere la mia fidanzata ed è rimasta qui a farmi da domestica. Non ammette altre donne in casa… Non che ce ne siano state! Tu sei la prima!” aggiunse vedendo la mia espressione stranita.

“Capisco”

“Beh, sarai stanca credo. Entra pure nella tua stanza, e te lo ripeto: fai come se fossi a casa tua e non badare alla oldbag. Tra un attimo ti porto le valige”

“Grazie”

Aprii la porta e mi si presentò davanti una stanza spaziosa, con al centro un bellissimo letto matrimoniale. D’altronde la casa di Edgeworth era grande e elegante.

Toc-toc.

“Vieni”

Entrò con le valige.

“Inizierò da domani a lavorare ok?”

“Come vuoi, ora riposa. Si vede che sei stanca” sorrise.

“Grazie”

“Niente. Sono stato io a farti venire qui senza preavviso, scusami. Comunque buonanotte”

“Buonanotte”

Uscì dalla stanza. Ero veramente stanca, cosi andai subito a dormire pensando a tutto ciò che era successo quel giorno. In particolare all’altro motivo.


 
Spazio autore:
eccomi qui con il secondo capitolo! Alla fine Franziska ha deciso di fermarsi! Come sarà la convivenza con la Oldbag? E come sarà accolto il suo ritorno in procura? Spero di riuscire ad aggiornare con il terzo capitolo abbastanza in fretta!
Prima di andare ringrazio Black Dahila per la recensione!! A presto!

 
  
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