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Autore: dreamyD    08/08/2012    4 recensioni
Ennesima storia sui Malandrini come ne ho lette tante ma, dato che non posso conoscerle tutte, mi scuso se dovessero esserci delle somiglianze con altre storie. giuro che questa è tutta farina del mio sacco ma che ne so se magari qualcuno non ha un sacco simile al mio? Vorrei riuscire a raccontare la storia dei miei Malandrini dal primo al settimo anno e magari anche dopo chissà... Recensite grazie *dD*
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Più contesti
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Ok, prima di iniziare vi voglio avvertire: questo capitolo è noioso, assurdamente lungo per la sua totale inutilità e senza un minimo di azione quindi siete liberi di saltarlo, di non recensire o di leggerlo in fretta e poi pensare “e quindi? È una schifezza inutile!”, ma spiegherò perchè ho messo questo capitolo alla fine. Grazie, qualunque cosa di quelle elencate sopra decidiate di fare. *dD*

 

 

 

 

 

Un gustoso pomeriggio

 

 

 

 

«James!» Charlus stava ancora parlando con il tizio di prima, ma appena vide suo figlio lasciò l'altro immobile al suo posto per correre verso i ragazzi e abbracciare James.

«Papà!» James lasciò andare Sunshine e si lanciò nell'abbraccio tremante di suo padre.

«Stai bene Jam? Stai bene? State tutti bene?» chiese ansiosamente l'uomo, continuando a tenerlo stretto.

«Come sta la mamma?» esclamò invece James senza rispondere, più ansioso di avere notizie che di darne al padre.

«Starà benone James...tornerà a casa già questa sera. Non preoccuparti. Rispondimi adesso.» rispose veloce Charlus, senza lasciare vedere a James gli occhi lucidi e asciugandoseli in fretta.

«Io sto bene papi. Ma Rem e Sirius...»

«Io sto benissimo.» lo interruppe subito Sirius che non voleva andare all'ospedale e tanto meno che Charlus si preoccupasse per lui.

«Sicuro?» chiese Charlus sospettoso.

«Certo! Cose da niente.» insistette Sirius deciso.

«Ok..Remus?»

«Sono solo inciampato..mi fa un po' male una caviglia ma...» rispose timido il ragazzo, senza guardare negli occhi Charlus.

«Dopo ci darò un occhiata ok? Vi presento Joshua Mallen, è un mio collega, un Auror anche lui. È grazie a lui se i soccorsi sono arrivati così in fretta.» Joshua, l'uomo alto e imponente con cui Charlus stava parlando prima, fece un cenno con la mano come a dire che era stata una cosa da niente, ma non sorrise ai ragazzi e Peter si nascose istintivamente dietro a Sirius.

«Bene Charlus. Io adesso devo tornare in ufficio. Tu verrai questo pomeriggio vero?» aveva una voce seria e profonda, che ben si accordava con il suo aspetto solido.

«Vedrò se i ragazzi se la sentono di stare a casa da soli. Però poi dovrò tornare a prendere Dorea. Vedrò cosa posso fare ok? Lo dici tu a O'Konnely?» fece Charlus, guardando il collega con un braccio stretto attorno a James come a difenderlo.

«Certo, farò quello che devo, non preoccuparti Charlus. Ragazzi, statemi bene! Arrivederci!» e con uno svolazzo del mantello Joshua sparì, seguito ben presto da tutti gli altri Aurors.

«Bene. E ora andiamo dentro a prendere qualcosa da bere va bene?» Charlus si stava sforzando di apparire tranquillo e calmo ma James riusciva a vedere l'inquietudine in fondo ai suoi occhi scuri.

 

**

 

«Ciao papà non preoccuparti noi staremo bene!»

«Ciao James e fai il bravo mi raccomando!» Charlus era sulla porta di casa e stava salutando i cinque ragazzi in piedi di fronte a lui.

«Non si preoccupi signor Potter, lo controlleremo noi il bambino!» rise Sunshine beccandosi un'occhiata offesa da parte del suddetto “bambino”.

«Allora sono sicuro che non farà niente di male!» scherzò Charlus. «Io vado e tonerò tardi, con Dorea ok? Se avete fame sono sicuro che James sa dove potrete trovare qualcosa da mangiare!»

«Ah ah ah. Prendi in giro papà?» mise il broncio James. Charlus gli scompigliò i capelli e rise ancora guardando i ragazzi.

«A dopo! Non fate troppo disordine capito James? Non i soliti terremoti!»

«Gnegnegne papà. Vattene! Ciao! Ciao!» e James spinse scherzosamente suo padre fuori dalla porta chiudendogliela poi alle spalle. Pochi secondi dopo, preceduto da una sonora risata, sentirono il suono della materializzazione e furono finalmente soli.

«Finalmente! E ora che vogliamo fare?» esclamò James. Nessuno voleva darlo a vedere, ma la casa sembrava troppo grande, troppo vuota, dopo quello che era successo quella mattina. Quando Joshua se n'era andato erano tornati dentro e con qualche incantesimo Charlus aveva rimesso in ordine tutta la confusione che si era lasciato dietro combattendo con i Mangiamorte. Poi aveva riempito i bicchieri per tutti di succo di zucca ghiacciato e si erano seduti in salotto. Con un colpo di bacchetta Charlus aveva guarito la caviglia slogata di Remus, dicendo di averne viste tante nel suo lavoro, ma neanche quello aveva risollevato il morale ai ragazzi. Sembrava che la magia e l'allegria dell'essersi finalmente ritrovati tutti assieme fosse sparita. Il silenzio era diventato pesante e alla fine Sunshine non ce l'aveva fatta più.

«Mi scusi, signor Potter, ma chi erano gli uomini incappucciati di prima?» aveva chiesto con voce esitante. Charlus l'aveva guardata un attimo stranito, ma poi si era ricordato che lei, essendo cresciuta tra i babbani non poteva sapere niente dei Mangiamorte e del loro capo. Così aveva cominciato a parlare con la sua voce profonda e sicura, spiegandole del mago oscuro che si faceva chiamare, nome detto con un po' di esitazione e che aveva fatto rabbrividire gli altri quattro, Lord Voldemort e che tutti chiamavano Colui-che-non-deve-essere-nominato o Tu-sai-chi, dei suoi seguaci chiamati Mangiamorte e delle cose orribili che faceva. Ad un certo punto i quattro ragazzi avevano cominciato ad intervenire e alla fine James, con la sua mania di sdrammatizzare, aveva fatto ridere talmente tanto Peter che a questo era venuto il singhiozzo. Facendo ridere ancora di più tutti gli altri. Avevano mangiato ciò che avevano trovato già pronto, cucinato da Dorea, ridendo e scherzando allegramente, anche se l'assenza della donna sembrava pesare terribilmente su tutti loro e tutto sembrava falso, forzato come quei sorrisi. Poi però Charlus era dovuto andare al lavoro e adesso i ragazzi s sentivano terribilmente indifesi. Era come se mentre c'era Charlus ci fosse stata una specie di cupola protettiva su di loro, che li difendeva e proteggeva, ma adesso che non c'era più si sentivano esposti.

«Che ne dite di giocare un po' a Quidditch in giardino?» propose alla fine James, dato che nessuno sembrava avere altre idee. Così recuperarono le scope, un pallone da basket e un finto boccino d'oro che volava se lo caricavi a molla e gli dicevi di quanto poteva allontanarsi e si avviarono in un posto del giardino accuratamente nascosto e con già due porte, molto più basse di quelle reali, piantate a terra.

«Bene, siamo in cinque come si fa?» chiese Remus appena arrivarono.

«Fai quattro...io non ci salgo su quella scopa!» pigolò Peter, sedendosi sull'erba poco lontano.

«Ok. Bè allora direi che in una squadra ci possiamo stare io e Remus e nell'altra Sirius e Sun. Uno fa il portiere e cacciatore e l'altro solo cacciatore. Non useremo il boccino.» disse James che evidentemente era abituato a giocare con meno giocatori del previsto.

«Ehm..Jamie...lo sai che io non ho mai giocato vero?» mormorò Sunshine arrossendo.

«E io nemmeno! O quasi...cioè ho giocato un paio di volte ma sono una frana assoluta.» aggiunse Remus, arrossendo quanto lei sotto gli sguardi stupefatti di James e Sirius.

«Ma che facevi tu tutto il giorno?» chiese meravigliato James.

«Altro!» rispose piccato Remus.

«Ok non importa. Che ne dite se per un po' giochiamo senza punti e senza squadre per scaldarci e poi facciamo bene?» intervenne Sirius perchè non aveva la minima voglia di stare lì a discutere per un'altra mezz'ora.

«Ok!» acconsentì entusiasta James correndo a saltare su una scopa e alzandosi in volo incitando gli altri a fare altrettanto. Ben presto tutti e quattro furono in cielo, svolazzando allegri, o un po' meno nel caso di Remus. Infatti questo era impacciato e goffo sulla scopa: si reggeva impugnando il manico saldamente, stando basso e curvo, cercando di non guardare giù e di non fare mosse azzardate.

«Eddai Rem sciogliti!» lo incitò James, tenendosi alla sua scopa solo con le ginocchia.

«James stai attento!» gli gridò Sunshine, mentre lui rideva allegro, dimenticando momentaneamente tutto quello che non era volare.

«Dai Sun, prendila!» e James le lanciò con precisione la palla da basket, che però lei non riuscì ad afferrare, troppo spaventata di staccare le mani dalla scopa. Sirius si gettò verso terra a prendere la palla e la prese ad un paio di metri dal suolo.

«Prendi Jamie!» urlò poi lanciandola all'amico che la prese senza esitazione.

«Dai Sun,prendila stavolta!» gridò James all'amica, lanciandole piano e con precisione la palla. Sunshine guardò la palla e vide che presto sarebbe arrivata a pochi centimetri dalle sue mani. Ma avrebbe dovuto staccarle dal manico di scopa per prenderla. E, sorprendendo prima di tutti sé stessa, staccò all'ultimo secondo le mani e prese la palla al volo.

«Evvai Sunny! Così si fa! Dai passamela!» gridò ancora James e pochi secondi dopo la palla era di nuovo tra le sue mani. «A te Rem!» fece passandola. Remus riuscì a prenderla con le punta delle dita ma poi, sentendosi sbilanciato, la lasciò cadere e Sirius si gettò di nuovo a recuperarla. Questa volta però la lasciò cader fino ad un metro dal suolo beccandosi uno “Sbruffone imprudente” da Sunshine.

«Prendi Sun!» gridò allora Sirius, lanciandola verso l'alto, a diversi metri da dove si trovava Sunshine. La ragazza si gettò avanti on la scopa e prese la palla mentre questa cominciava a ricadere verso terra.

«Cavoli Sunny sei bravissima!Remus!» a James,ricevuta con un passaggio preciso la palla, la rilanciò verso Remus, che questa volta la prese senza lasciarla cadere.

Due ore dopo, i ragazzi tornarono dentro casa ridendo, tutti impolverati e accaldati, ridendo. Avevano giocato sul serio per poco più di un'ora e avevano vinto Sirius e Sunshine ma soltanto perchè a James erano caduti gli occhiali che si erano impolverati e scheggiati e quindi vedeva ben poco. Sunshine si era rivelata davvero brava, ma esitava a fare mosse appena più azzardate di staccare la mani dalla scopa per afferrare la palla. Invece Remus era rimasto scarsetto anche se man mano che il gioco continuava era diventato meno impacciato e più sicuro, anche se non aveva per niente mira.

«Ho fame! Voi non avete fame?» chiese in quel momento Sirius.

«Anche io sto morendo di fame!» lo appoggiò James.

«Io avrei un po' di languorino...» mormorò Peter arrossendo sotto gli sguardi divertiti degli amici.

«Che strano!» rise James facendo l'occhiolino a Sirius che lo imitò subito facendo diventare paonazzo il povero Peter.

«Ok dai...sistemiamo le scope, ci diamo una ripulita e mangiamo qualcosa ok?» intervenne Sunshine, osservando i suoi amici coperti di polvere e sudati.

«Ok ok...dai datemi le scope che le riporto nel ripostiglio e poi ci diamo una lavata!» disse James afferrando le scope degli amici e dirigendosi verso il ripostiglio vicino alla cucina.

«Prima le signore!» esclamò Sunshine, dopo aver afferrato dei vestiti puliti e un asciugamano, spingendo gli altri per entrare per prima in bagno.

«Noi andiamo nel bagno su, ok Sir? Loro aspetteranno!» esclamò James, avviandosi con l'amico verso le scale che portavano in camera sua, ridendo delle facce contrariate di Remus e Peter che gridarono loro dietro un “Ma guarda che razza di amici!” che li fece piegare in due per le risate.

Dopo essersi lavata e messa un vestito di stoffa leggera azzurra con il bordo arricciato, Sunshine tornò in cucina e cominciò a guardarsi attorno.

«Wow che carina Sunny!» la voce di James la fece sobbalzare e si girò, vedendolo dietro di lei con i capelli ancora bagnati quasi quanto i suoi.

«Grazie. Allora Jamie che c'è di buono da mangiare?» chiese guardandosi attorno.

«Non ne ho idea. Hai qualche idea su cosa mangiare?» fece James dubbioso, cominciando ad aprire sportelli e frugando elencando ad alta voce tutto ciò che trovava.

«Che ne dici di alcuni panini?» propose Sunshine ascoltando James.

«Ok! Qui c'è il pane, un coltello, della marmellata, prosciutto, formaggio, coccolata....tutto quello che vuoi!» disse allegro James tirando fuori le cose man mano che le elencava.

«Perfetto, allora io taglio il pane mentre tu vai a informarti che cosa preferiscono gli altri.» ordinò Sunshine, afferrando il coltello e i panini.

Dopo un po' James tornò con le ordinazioni di Remus e Peter e Sirius.

«Ehi Raggio di Sole che bel vestito!» esclamò questo entrando.

«Grazie. Che hanno detto gli altri?» chiese Sunshine senza distrarsi dal coltello, tagliati a metà già cinque o sei panini.

«Peter dice che va bene tutto tranne marmellata, Remus cioccolata e Sir...Sir?» riportò preciso James, voltandosi alla fine con aria interrogativa verso Sirius.

«Io...cioccolato.» disse con una lieve incertezza Sirius, sedendosi ad una sedia vicino al tavolo e osservando Sunshine cominciare a infilare diverse fette di prosciutto in un panino e poi continuando con gli altri.

«Scusate voi due ma mi sento osservata!» esclamò dopo un po' Sunshine osservando i due ragazzi che la guardavano attentamente, facendoli ridere della sua espressione scocciata.

«Scusa Sunny ma...» cominciò James.

«Che ne dite di darmi una mano?» chiese Sunshine indicando i quattro panini che aveva riempito e i sei che aspettavano.

«Ma Sun...» si lamentò Sirius, seduto comodamente nella sua sedia con la testa appoggiata ad una mano.

«Daaaaaai Sirius! Aiutami a fare i panini mentre James cerca qualcosa da bere e dei bicchieri.» lo esortò Sunshine mettendogli in mano il vasetto della Nutella e un coltello per spalmarla su tre o quattro panini.

Dopo un po', quando entrarono in cucina Remus e Peter, c'erano tutti e dieci i panini erano pronti e sul tavolo c'erano cinque bicchieri e una bottiglia di succo di zucca.

«Wow! Complimenti!» fece Remus sedendosi su una sedia e afferrando uno dei panini con la Nutella.

Si abbuffarono allegramente per una mezz'oretta e, quando Sunshine ebbe finito, aiutata da James, di mettere a posto, si sedettero in soggiorno a pensare a come passare il resto del pomeriggio.

«Ehi Jamie, a che ora finisce tuo padre di lavorare?» chiese ad un certo punto Sunshine.

«Dipende dai giorni. Ogni tanto anche tardi ma mi sembra di aver capito che vada a prendere mamma per le sette e poi tornino a casa.» rispose James incerto.

«Bè che ne dite di fargli trovare la cena pronta?» propose entusiasta la ragazza, felice di potersi distrarre in cucina.

«Noo Sunshine...che noia!» si lamentò subito Remus, che non voleva far vedere che ai fornelli era una frana quasi quanto sulla scopa.

«Daaaai!» insistette Sunshine con un sorrisone, tanto da far capitolare subito James e Sirius e dopo un po' anche gli altri due,

«Perfetto! Allora James, che cosa piace ai tuoi genitori?» chiese allegramente Sirius, assecondando Sunshine.

«Bè a papà piace la carne e a mamma...la pasta con i piselli e la pancetta! Dice sempre che è una delle migliori secondo lei! Ma io non so cucinare e voi?»

«Niente. Zero assoluto!» ammise Sirius, abituato ad avere elfi domestici per quello.

«Io sono una frana!» borbottò Remus rosso in faccia.

«Io faccio sempre pasticci e di solito assaggio solo...» aggiunse Peter.

«E quindi?» chiese James.

«Oh non preoccupatevi ragazzi! Ci sono io no?» li interruppe sorridendo Sunshine, alzandosi e dirigendosi di nuovo in cucina.

«Bè che hai intenzione di fare?» chiese James seguendola.

«Allora, prima guardo cosa c'è in frigo per vedere se c'è tutto. Poi vedremo.»

«Dimmi cosa ti serve e ti aiuto.» si offrì James, mentre Sirius annuiva.

«Allora...mi serve innanzitutto la pasta» iniziò ad elencare Sunshine, mentre James apriva uno sportello e controllava.

«C'è, ma poca.» annunciò.

«Rimedieremo, dovremo andare a fare la spesa mi sa!» disse Sunshine.

«Bè sai mamma non fa quasi mai la pasta...»

«Non importa, non è un problema. Poi...piselli ci sono, pancetta pure, sale e pepe ovvio, cipolla?»

«C'è!» esclamò Sirius.

«Perfetto. Poi...carne c'è, insalata, pomodori, formaggio, prosciutto...uova, farina?»

«Pochissima! E anche zucchero pochino.» la informò Remus guardando in due contenitori.

«Peter scrivi per favore in un foglio zucchero, farina e pasta?» chiese Sunshine a Peter che annuì e scrisse. «E burro! Marmellata c'è...ok basta così! Ora dovremmo andare a comprare quelle cose ma non so se possiamo...»

«Mmm...che ne dici se vi porto a conoscere i vicini e intanto tu e...Sirius direi, andate a fare la spesa? Così se papà scopre che siamo usciti non si arrabbia. Anche se non trovo un motivo per cui dovrebbe arrabbiarsi...» disse James, aggrottando le sopracciglia. «Dovrò prendere le chiavi...e i soldi per la spesa...quanti pensi serviranno?»

«Poche sterline suppongo. Dobbiamo comprare anche un po' di pane.» rispose Sunshine. «Ma sei sicuro che possiamo? Sei sicuro che tua madre non si arrabbierà se usiamo le sue cose e usciamo a fare la spesa?»

«Oh non credo..caso mai ci faremo perdonare!» e con un sorriso furbo James corse a recuperare soldi e chiavi.

Dopo una mezz'oretta, seguendo le indicazioni di James, Sirius e Sunshine entrarono nel piccolo supermercato del quartiere, esplorando tra gli scaffali.

«Sai che non ho mai fatto la spesa? Sono stato a Diagon Alley a fare spese certo e anche altrove ma in un supermercato babbano, da solo...mai!» disse Sirius a bassa voce alla ragazza che comprava la farina.

«Ah sì? Io è da quando me ne ricordo che vado a fare la spesa con mio padre o mia madre e da un paio di anni anche da sola se serviva.»

«Godric sei davvero brava!» esclamò sorpreso Sirius vedendola destreggiarsi senza problemi tra sacchetti di farina, panetti di burro e sacchetti di pane.

«Non è niente di che te lo assicuro! Vorrei un panino alla zucca, due alle olive e...uno di quelli.» ordinò Sunshine sicura alla ragazza al bancone del pane.

«Tieni piccola. Ti serve altro tesoro?» chiese dolce quella guardando incuriosita i due ragazzini.

«No grazie! Arrivederci.» e con passo sicuro Sunshine si diresse verso le uova che aveva individuato aspettando il suo turno.

«Prendine uno con su scritto “Medie” per favore.» disse Sunshine indicando le uova a Sirius che le prese obbediente.

«Perfetto, ora abbiamo tutto e i soldi dovrebbero essere sufficienti. Andiamo!»

Sirius era ancora piuttosto meravigliato quando uscirono dal supermercatino e si avviarono verso Casa Potter, dove trovarono James e gli altri che entravano in casa.

«Oh siete arrivati! Problemi?» chiese Remus appena li vide.

«Con lei? Ma per favore! È una specie di generale super deciso e organizzato!» scherzò Sunshine, facendola ridere.

«Stai zitto Sirius e aiutami con la borsa! Non vorrei che si rompessero le uova!» entrarono dentro e misero il burro e le uova in frigo e poi cominciarono a darsi da fare. Dopo un po' Sunshine si accorse che Remus e Peter erano più d'intralcio che d'altro e quindi li spedì con Sirius a sistemare le cose di quest'ultimo e a..fare qualcosa che non fosse essere tra i piedi. James s ne stava seduto su uno sgabello e indicava a Sunshine dove fossero le cose che lei ogni tanto chiedeva, ma più che altro osservava l'amica cucinare canticchiando allegra. Prima la ragazza cucinò i piselli con la pancetta a cubetti e mezza cipolla, poi taglio delle fettina da un pezzo di formaggio e le mise con le fetta di prosciutto sulle bistecche e le mise in un pentola, in attesa di essere cucinate. Poi si mise ad impastare un pasta frolla con uova, farina, zucchero, burro e un pizzico di sale e vanillina. Mise la pasta in frigo per una decina di minuti mentre preparava l'insalata con qualche foglia di insalata e dei pomodori tagliati.

«Perchè non la condisci?» domandò curioso James. Aveva fatto varie domande, incuriosito, mentre Sunshine cucinava dicendo che quando sua madre cucinava lui non la osservava mai quindi non sapeva niente.

«Perchè..oh non lo so! So solo che se condisci l'insalata troppo in anticipo poi non è un granché buona!» rispose ridendo Sunshine. Poi recuperò la pasta frolla e ne stese più metà in una teglia rotonda spalmata di burro e ci mise sopra la marmellata, poi con il resto fece varie righe e le mise sopra a fare il normale decoro per le crostate. «Questa è l'unica torta che so fare tutta da sola!» disse dopo un po', come a scusarsi per quello.

«Figuriamoci sei bravissima!» esclamò James pensando a quello che sapeva fare lui: ehmm...sbucciare una banana? Scaldare il bricco del latte? Versare l'acqua? Ben poco comunque.

Sunshine finì la torta e la mise in forno. Poi si scostò un ciuffo dalla fronte e guardò l'orologio: le sette meno dieci.

«Cavoli anche in orario!» rise poi rifacendosi la treccia in cui aveva raccolto i capelli per tenerli lontani dal cibo, legandola con un elastico blu.

«Dove credi che siano spariti gli altri? È passato un saaaacco di tempo!» le fece notare in quel momento James.

«Hai ragione! Bè forse avranno capito che erano un po' d'intralcio. Ma vedrai che arriveranno appena sentiranno che non faccio più rumore con le pentole.» gli assicurò Sunshine, ma dopo un quarto d'ora non erano ancora arrivati. Sunshine spense il forno, lasciando però la torta dentro e propose a James di andarli a cercare.

«Ok! Magari era proprio questo il loro scopo.» rise James uscendo di corsa dalla cucina. Li cercarono per diversi minuti, poi si stufarono e cominciarono a chiamarli a gran voce. Dopo un po' sentirono delle voci flebili che rispondevano, ma non riuscivano a capire da dove arrivassero.

«So io dove sono!» esclamò ad un tratto James, correndo verso una porta di fianco allo studio di Charlus. L'aprì, rivelando delle scale che scendevano e Sunshine lo seguì giù.

C'erano diverse porte e una specie di botola sul pavimento. James ci bussò sopra e sentirono, questa volta distintamente, la voce di Sirius che gridava.

«Non è divertente James! Come facciamo ad uscire?» James rise alle parole del suo migliore amico, poi rispose.

«Devi tirare verso di te la maniglia e poi girarla una volta in senso orario e due in senso antiorario!» gli spiegò. Si sentirono dei rumori e poi finalmente la botola si aprì, rivelando i tre ragazzi, che uscirono svelti.

«Bè che ci facevate lì?» chiese Sunshine scossa dalle risate.

«Abbiamo esplorato la casa e poi siamo venuti qui e non si apriva più la porta e voi non ci sentivate.» spiegò Sirius arrossendo per la magra figura che avevano fatto.

«Ok ok..passiamoci sopra. Non ho voglia di morire dal ridere!» li prese in giro James. «Ma sappiate che vi prenderò in giro per sempre!» aggiunse poi con un ghigno malandrino.

«Dai torniamo in cucina!» li esortò Remus, deciso a cambiare discorso ad ogni costo.

«Senti che profumino!» aggiunse Peter, correndo su per le scale e poi in cucina.

Sunshine lo seguì e mise a bollire l'acqua per la pasta, poi tirò fuori la crostata per non farla scurire e la mise a raffreddare sul piano vicino al fornello.

«Wow Sunshine sei bravissimissima!» esclamò Peter guardandosi attorno.

«Ha ragione! Raggio di Sole, finirai mai di farci da mammina?» scherzò Sirius, ma Sunshine vedeva che era davvero ammirato.

«Spero di sì...ma temo di no!» fece ridendo Sunshine. Poi James propose di preparare la tavola e i ragazzi si misero d'impegno. Poi Sunshine mise dalla parte giusta forchette e coltelli, piegò decentemente i tovaglioli e mise in modo molto “artistico” come aveva detto James, i panini in un bel cestino e sistemò i piatti.

Quando furono le sette e mezza passate buttò la pasta e cominciò a cuocere le bistecche, mentre i piselli si scaldavano e sperò che i Potter arrivassero puntuali.

 

-Fine Capitolo-

 

 

 

Spazio dell'Autrice

Ok non uccidetemi. Posso spiegare perchè ho scritto un capitolo così lungo e sostanzialmente inutile e noioso, lo giuro. La cosa non è molto semplice...per prima cosa mi sembrava di averne fatte passare troppe per essere il primo giorno di vera vacanza e mi dispiaceva per i miei Malandrini, sopratutto per il mio Sirius e quindi volevo un pomeriggio normale e poi avevo bisogno di inserire un po' di normalità in tutta questa magia: un pomeriggio quasi alla babbana, se non che al posto del calcio o che so io c'è il Quidditch, con la merenda, i giochi e poi il “facciamo qualcosa tutti insieme per mammina”. Avevo da secoli in mente queste scene e, anche se sapevo che erano assolutamente superflue, avevo bisogno di inserirle. Quindi perdonatemi, come ho detto all'inizio potete anche non recensire e dimenticarvi di questo capitolo.
Comunque vi ringrazio se siete arrivati fino in fondo evi faccio i complimenti: che fegato!
Grazie a Just a Little Wizard, Kira_Iris, Federchicca Hufflepuff e Jeis che hanno recensito (non siete costrette a farlo anche per questa schifezza!).
Cercherò di aggiornare il più presto possibile per rimediare a questo capitolo schifoso :)
Vi voglio bene

*dD*



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