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Autore: Neanche gli Dei    08/08/2012    0 recensioni
Vite essenziali di personaggi esistiti o meno.
Un grazie a Natalia che, pur conosciuta da pochi giorni, riesce non so come a sopportarmi e mi ha aiutato su alcuni punti.
Genere: Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Piccola nota: alcuni potrebbero storcere il naso nel finale. Ma ha una ragione per essere così, ragione che si capirà col tempo. Il tempo che ci vorrà perché si depositi il caffé.





   A ritmo del vento piangeva, con le stelle sorrideva. Era strano, ma cosa importava? In fondo per qualcuno entrambe le cose portano felicità. In fondo il vento è stato romantico, è stato clemente. Le stelle sono vita. Si potrebbe non sorridere dinnanzi a questo miracolo?
   Forse, più semplicemente, avrebbe dovuto pensarci di meno, non fermarsi su quel particolare; Amara in fondo lo sapeva, ma non importava: vita e morte ci completano e ci forgiano. Non ci sarebbe l’una se non ci fosse l’altra: eterne compagne ed eterne rivali.
 

V.    Luke

 
   La gente crede che parlare sia mettere in fila numerose parole e che stare zitti non pronunziarle per nulla. Si sbagliano: anche il silenzio è pieno di parole, anche star zitti vuol dire parlare. Il silenzio è pieno zeppo di parole non dette, non pronunciate, e che non aspettano altro se non poter essere ascoltate da chi è un po’ più sensibile. E Luke, nel suo silenzio, credeva di farcela. Luke, nel suo non parlare, coglieva molto più di quanto gli altri pensassero, di quanto gli altri credessero.
   Nel silenzio rideva, nel silenzio piangeva; in esso tratteggiava le note di discorsi che avrebbe voluto fare, del suo cuore che avrebbe voluto aprire totalmente alla persona che più teneva a lui, che Luke più amava col suo cuore: il suo migliore amico. Ecco, lo vedete? Nel silenzio volteggia, danza: ecco lì una farfalla, ecco lì una nuvola. Ecco lì parole tristi, ecco lì parole d’amore. Ecco lì il suo amato, l’ala che l’aveva preso sotto di lui e lo proteggeva dai prepotenti: Andrea. Il suo eroe in pratica: come non amare lui, principe più bello d’ogni principessa? Atletico, simpatico, divertente. Il sogno di chiunque. Ma lui era il suo sogno, perché con lui si dimostrava per quello che era, con lui chiacchierava, con lui si confidava, con lui faceva uscire tutta la sua profondità. Tutte cose che sì, facevano anche altri, ma che nessuno sapeva fare come lui, sempre preso da feste e ragazze ma non abbastanza per non dedicargli del tempo, seduti in mensa, o per portarlo ogni tanto in giro, mettendo così il cuore di Luke a dura prova. Amori segreti, i più dolci e i più amari allo stesso tempo.
   Era così lui, sempre silenzioso. Così strano, a suo modo. Intento a curarsi degli altri, intento a preoccuparsi per Lui a tali livelli da non curare sé stesso: il cibo non entrava spesso nella sua bocca quanto i liquidi, il sonno non lo prendeva spesso e, quando lo faceva, inesorabilmente era tormentato da sogni effimeri. Pensava tra sé e sé e scriveva nel suo diario: «Il sonno è il tempo della magia, dell’ambito, del desiderato. Ma cosa fare se è proprio questa la belva che piano piano ti divora dall’interno?». Partiva da qui, e faceva lunghi pensieri o buttava giù delle parole per pensarci poi a mente fredda in un altro momento – momento migliore, sperava. Era così lui, intento a badare alle vite e alle sfumature delle vite altrui senza curarsi della propria. Era così lui, entrava in punta di piedi ovunque e restava tranquillo; così arrivava, così partiva. Notato da pochi. Gli altri invece gli entravano così profondamente nel cuor suo che a volte non uscivano più ed era difficile stare senza di loro; per lui erano come l’ossigeno, l’aria che respirava e di cui aveva bisogno. Non gli pesava far “da tappezzeria”, gli dispiaceva se alle feste la gente non si divertiva. Ignorava se un giorno si sarebbe dichiarato, forse avrebbe trovato il coraggio; era suo amico, gli era fedele, non aveva pregiudizi. La peggiore ipotesi nella sua mente era il dover subire i suoi silenzi per qualche tempo per via dell’imbarazzo.
   Oggi Luke ed Andrea convivono. Come coppia, non solo come amici. Il valzer dei silenzi di Luke e del caos di Andrea continua, imperturbabile, infermabile. Luke è sempre lo stesso, nonostante Andrea abbia tentato di cambiarlo invano. I loro occhi s’incrociavano, le dita s’intrecciavano. Hanno subito l’intolleranza di alcuni, ma ora è acqua passata. Hanno entrambi 30 anni. Un gatto, una casa, un nido d’amorosi sensi. Il ricordo della dichiarazione d’Andrea scolpito nel cuore. Andava tutto bene.

   
 
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