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Autore: azzurra16    08/08/2012    5 recensioni
Juliette, o meglio, Julie, una ragazza da sempre innamorata di...Momento, no, lei non si innamora, lei è l'algida, fredda, isterica Julie, con un passato molto difficile che l'ha portata ad atteggiarsi così e quindi ad essere considerata da tutti un'arpia.
Le sue sembianze d'angelo riusciranno però ad ingannare il latin lover per eccellenza, il leggendario cantante di un famoso gruppo, l'unico ed il solo Harry Styles... Beh, che dire, buona fortuna Hazza!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Un enorme stanza buia si protende davanti a me, provo a fare un passo verso la porta che fa passare un piccolo spiraglio di luce.
Il pavimento di legno scricchiola sotto il mio peso, provocandomi una scia di brividi di terrore in tutto il corpo, che si immobilizza.
I muscoli non danno più retta a me, una forza mi costringe nel punto in cui sono e non so come liberarmene.
Intanto, dalla porta entra un uomo, grande, molto grande, vestito di nero, che mi osserva.
Si avvicina e mi tocca, voglio andarmene, urlare e scappare, fare qualcosa, ma non riesco nemmeno a respirare.
“ti prego, lasciami, per favore” vorrei dire, se solo trovassi la mia voce.
La figura scura mi sfiora, con le sue mani viscide, la porta si chiude si scatto provocando una risata isterica e rumorosa del signore.
Riesco finalmente ad urlare, completamente terrorizzata e tutto diventa bianco.
Apro piano gli occhi e noto che non c’è nessun uomo, nessuna stanza nera, ci sono solo io, seduta sul letto di Harry, nuda e tremante,con il riccio che dorme beatamente.
Guardo la sveglia di fianco al letto che segna le 4 del mattino e mi asciugo con una mano la goccia di sudore freddo sulla mia tempia.
Metto i piedi giù dal letto, silenziosamente, prendo i vestiti del giorno prima e sgattaiolo fuori dalla stanza.
Ho bisogno di aria, aria fresca.
In corridoio si sentono solo il russare di Lou e il rumore dei miei passi che scendono veloci le scale.
Alla fine della rampa, il mio sguardo finisce alla porta di entrata, arretro, come scottata.
Decido di uscire dalla porta sul retro.
Una volta in giardino, cammino qualche metro e vado sotto il gazebo, sedendomi sul grande dondolo.
Prendo una coperta che c’è lì e guardo il cielo, da cui scendono piccole goccioline di pioggia.
A illuminare lo spettacolo solo il lampione in strada.
Continuo a guardarmi intorno, sentendomi sempre osservata e sfiorata.
Il mio cuore sta esplodendo nel petto dall’ansia, mi alzo velocemente e inizio a correre.
Apro violentemente il cancello di entrata, mentre i ricordi e la paura si impossessano di nuovo di me.
Corro, ignorando il dolore ai polmoni e alle gambe.
Dopo non so quanto tempo, mi trovo davanti al cimitero, dove sono sepolti i miei.
Come un riflesso incondizionato che mi ha condotto a loro.
Arresto la mia corsa e la pioggia fitta mi scorre ormai incontrollata addosso.
Ho freddo e non riesco a respirare, ma sono arrivata fin qui, perciò mi spingo fino alle due conosciutissime tombe.
Crollo sulle ginocchia, appoggio le braccia su di esse e la testa tra le mie braccia.
I capelli bagnati mi solleticano, ma nemmeno me ne accorgo.
Il cervello in stand-by si spegne del tutto, sento le forze abbandonarmi completamente e chiudo gli occhi, sperando di raggiungere mamma e papà.
 
 
Due mani mi scuotono, costringendomi ad aprire gli occhi.
Un sole accecante fa bella mostra di sé, scaldandomi un po’.
Guardo il disgraziato che mi ha svegliata e vedo Jared.
Jared? Mi guardo intorno allarmata, alzandomi di scatto e non sono a letto con Harry, dove diavolo sono?
Sbarro gli occhi e guardo Jay.
Ja:”Piccolina, a casa sono tutti preoccupati, sono le 9 e mezza del mattino e tu sei sparita questa notte, Harry è in ansia, ucciderà qualcuno se non riusciamo a trovarti”
Ju:”Io non mi ricordo niente, cosa ci  faccio qui? E tu cosa ci fai qui?”
Ja:” le ragazze mi hanno chiamato non appena hanno potuto e mi hanno raccontato tutto, sono tornato per starti vicino”
E finalmente ricordo anche io, scoppio a piangere convulsamente, spostando lo sguardo dalle lapidi dei miei e mi aggrappo al suo corpo.
Mi stringe, baciandomi i capelli e sussurrandomi qualche “ssht, adesso passa”.
No, non passa, è solo l’inizio invece…
Si alza, con me in braccio e cammina.
Io gli sto solamente bagnando i vestiti, tra la pioggia che ho preso e le lacrime.
Affondo il viso nel suo petto e trattengo il respiro inconsapevolmente, fino a svenire di nuovo.
 
 
 
Allora ragazze, se riesco, stasera ne posto addirittura un altro, per farmi perdonare dei continui disguidi tecnici che mi perseguitano, costringendomi a ritardare.
Cosa ne pensate? A prestissimo, un bacione <3
  
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