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Autore: _joy    08/08/2012    3 recensioni
Mika è una strega, frequenta Hogwarts, è in Serpeverde, è una Black. Le parole che la definiscono potrebbero essere: stirpe, orgoglio, purezza di sangue, amicizia, lealtà. Una principessa del mondo magico che sa benissimo di esserlo. Almeno finché le sue certezze non subiscono una brusca scossa in un pomeriggio di sole, quando incontra un ragazzo bello e affascinante ma, ahinoi, babbano: Ben Barnes
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Di magia e di babbani'
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Nel bagno dei Prefetti estraggo la bacchetta magica davanti a Mindy e Claire.
Il mio Incantesimo di Disillusione è il più potente, nel nostro trio.
Tre tocchi di bacchetta e siamo pronte: di noi si vede ormai solo una sagoma indistinta. Non siamo proprio trasparenti, ma si vedono i bordi della vasca e i rubinetti alle nostre spalle.
Ho la mappa in mano.
«Wow» sillaba Claire, quando la sbircia.
Wow davvero.
È una mappa della scuola, fino ai suoi confini, comprensiva di passaggi segreti e minuscoli puntini in movimento, una per ogni persona che è nei confini di Hogwarts.
Pazzesco.
Gazza, effettivamente, è nei sotterranei.
Aspettiamo che l’ingresso sia libero e poi voliamo al piano terra. Apriamo il portone di ingresso e scivoliamo fuori, nella notte.
Iniziamo a correre verso il Platano Picchiatore, albero incazzoso che, come ho scoperto dalla mappa, nasconde ai suoi piedi un passaggio segreto che porta dritto nella Stamberga Strillante.
Mindy non ha praticamente fatto domande, il che la dice lunga sulla sua voglia di rivedere Robert.
Ai piedi del Platano, Claire strega un ramoscello che tocca una radice dell’albero e lo immobilizza.
Credevate che si chiamasse Picchiatore per caso?
Ci infiliamo in un cunicolo strettissimo e arranchiamo per quelle che mi sembrano ore.
Alla fine, le mie mani toccano una botola.
La spingo piano e mi isso nell’apertura. La mia bacchetta rischiara il buio e vedo un movimento in un angolo della stanza.
Ben si alza in piedi dalla sua posizione rannicchiata ai piedi di una poltrona sfasciata sulla quale Robert dorme della grossa.
Si scherma il viso con la mano a causa della luce improvvisa, ma poi mi riconosce e si avvicina.
«Che succede?» chiede, la voce roca.
Mi tende la mano e mi aiuta ad alzarmi.
Claire e Mindy appaiono dietro di me e la seconda trotterella subito da Robert, che ronfa beato.
«Come fa a dormire in una situazione del genere?» chiede Claire.
Ben scuote la testa.
«Dormirebbe anche in mezzo a un campo di battaglia. Dovevate vederlo sul set di Killing Bono, certi giorni…»
La voce gli sfuma.
Probabilmente pensa a come gli abbiamo rovinato la vita.
C’è un attimo di silenzio imbarazzato.
«Stai tremando» gli dice poi Claire.
Lui scuote la testa e si allontana di pochi passi.
È ancora senza giaccone. Ha coperto Robert, evidentemente.
Che fastidiosa sensazione di…compassione? Tenerezza?
Mi guardo attorno mentre ci rimugino sopra e concludo che probabilmente è dovuta allo stressi di questi giorni.
«Ragazze…ora che si fa? Restiamo?» azzarda Mindy.
Claire sbuffa, ma io annuisco.
«Di sicuro non possiamo passare la notte a fare avanti e indietro in quel tunnel. Restiamo»
«Mika, è troppo rischioso…» tenta di convincermi Claire.
Scuoto la testa e lancio la bomba.
«Silente ha convinto Harry a darmi la mappa e mi ha detto di venire qui»
Segue un attimo di silenzio incredulo.
A Claire cade la bacchetta di mano, Mindy mi guarda con gli occhi fuori dalle orbite.
«Silente…» mormora, accasciandosi sulla poltrona di Robert, che intanto si è svegliato e si sfrega gli occhi, assonnato.
Claire è pallidissima.
«Silente…lo sa? Siamo finite»
Scuoto la testa. Se lo avessi detto loro a scuola, non saremmo più riuscite a uscire: sono entrambe nel panico.
«Ragazze, state calme e usate la testa. Silente lo sa e noi siamo comunque qui. Paradossalmente, siamo più al sicuro sapendo che lui sa»
Ma loro sono ancora terrorizzate.
«Min, non farmi passare per la stronza di turno, ma la colpa di questo casino è tua. Silente dice solo di stare attente e di portarli via di qui, appena iniziano le vacanze»
«Tenerli qui? Portarli via? Al sicuro?» sbotta Claire «Ma…ma…ma come può tollerare…»
«Evidentemente, ha considerato pro e contro e se questa secondo lui è la soluzione migliore, allora non oso pensare a quale sarebbe la peggiore»
Claire scuote la testa, senza parole.
Mindy sembra un po’ più calma. Tira fuori dallo zaino che ha portato altro cibo e una coperta.
Distribuisce tramezzini e succo di zucca e, quando si avvicina a me e Claire, ci abbraccia goffamente.
Io le batto una mano sulla spalla, Claire scuote la testa ma le dà una spintarella scherzosa.
«Se ci buttano fuori da Hogwarts, ti trasformo in un bradipo» le dice.
Mindy sorride.
Poco dopo, si sdraia vicino a Robert, che la circonda con il braccio.
Claire fa una smorfia e prende altre coperte. Io mi guardo attorno e arriccio il naso davanti alla sporcizia.
Proprio quello che ci voleva.
Una bella notte qui, per terra, in mezzo alla polvere.
Meraviglioso.
«Come faremo?» domanda Claire, di punto in bianco.
È chiaro quello che intende.
Mindy gira la testa verso di me.
Sospiro pesantemente mentre prendo una coperta e, con un colpo di bacchetta, pulisco una parte di pavimento.
«Bè, innanzi tutto c’è la questione del cibo. Ma direi che è troppo rischioso uscire ogni sera. Dovremo portarne un po’ e lasciarlo qui»
«Ma il quadrimestre è quasi finito e abbiamo la mappa…» tenta Mindy.
«Min, con la Umbridge il rischio è troppo grosso. Forse potremmo tentare dopodomani, durante la partita di Quidditch»
Claire storce immediatamente il naso.
«Ah, certo io non assisterò a nessuna partita di Quidditch finché quella maledetta sporca spia del Ministero…»
«Claire, stai polverizzando il tramezzino» la ferma Mindy, a bassa voce.
Lei quasi ringhia una risposta insolente.
Dovete sapere che, dopo l’ultima partita di Campionato (Grifondoro contro Serpeverde) la Umbridge ha squalificato a vita Harry e Fred Weasley, uno dei battitori di Grifondoro.
L’aria, come dire, è un po’ tesa.
«Il Quidditz è quello sport di cui mi hai parlato?» chiede un assonnato Robert e Mindy e lei annuisce.
«È il nostro sport» spiego a beneficio di Ben, tendendogli una coperta «Si gioca in volo, su manici di scopa»
Lui sgrana gli occhi e gli cade la coperta di mano.
«In volo?»
Robert annuisce, entusiasta.
«Vorrei davvero vedere una partita, deve essere una figata! Tipo il calcio, ma si vola sulle scope e si segna dentro anelli altissimi nel cielo!»
Raccolgo la coperta e mi avvicino a Ben.
Mi sembra pallido e tremante. Gliela porgo in silenzio, perché l’ultima cosa che voglio fare è sembrare una chioccia con questo babbano.
«Ben, non sembri stare per niente bene» dice in quel momento Mindy.
Fortunatamente, c’è chi non ha di questi scrupoli.
Lui scuote la testa.
«Sto bene, grazie»
«Starai congelando» intervengo «Min, hai portato del thè?»
Lei lo appella dalla borsa e Robert batte le mani, estatico.
Scaldo con un colpo di bacchetta l’acqua che abbiamo portato e ne do una tazza a lui, con il thè in infusione.
Allunga esitante una mano verso di me, ma vedo nei suoi occhi, alla luce delle bacchette, l’inquietudine.
E va bene, cosa posso farci?
Ha paura di noi.
Non ha nemmeno torto.
Tuttavia, mi sono preoccupata e ci siamo trascinate fin qui e nessuno ha intenzione di mangiarlo, quindi potrebbe anche rilassarsi.
«Non mordo» dico, secca «E non sto tentando di avvelenarti»
«Scusa» arrossisce «Solo che è tutto così…»
Non finisce la frase e sorseggia il thè.
Io mi stendo sul pavimento. Dopo poco, Claire, da qualche parte alla mia sinistra, riapre l’argomento Silente.
«Cos’ha in mente, secondo te?»
Volto la testa verso di lei.
«Secondo me, è sicuro che il Ministero strumentalizzerebbe questa cosa. Un tempo Caramell avrebbe chiuso un occhio, ma oggi no. E c’è la Umbridge, non possiamo rischiare»
«Ma mettere tutto nelle nostre mani mi sembra troppo!»
«Alla fine, è solo per qualche giorno. Tra poco iniziano le vacanze. Dobbiamo solo stare attente. Se Silente è dalla nostra parte…»
«È questo che mi stona. Lui sarà anche lungimirante e quant’altro, ma questa è davvero un’enormità. Come fa ad essere dalla nostra parte?»
«Me lo spiego solo se mi dico che non vuole metterli nelle mani di quel rospo malefico» indico con un cenno della testa Rob e Ben.
Claire mugugna un assenso.
«Già. Con la Gazzetta del Profeta che attacca Silente un giorno sì e quello dopo anche…»
«Una storia del genere gli costerebbe il posto. Verrebbe allontanato da Hogwarts»
«Non posso immaginare Hogwarts senza Silente» bisbiglia lei, pensosa «Non la lascerebbe mai, secondo me. Silente, intendo»
«Secondo me, Caramell non aspetta altro. Lo sbatterebbe ad Azkaban, probabilmente»
Claire trasale.
«Azkaban?! Ma se…»
Veniamo interrotte da uno starnuto poderoso.
«Oh, Merlino: m’è preso un colpo» ansima Claire, avvolta nella coperta.
Lancio un’occhiata a Mindy e Robert, ma sembrano dormire tranquilli.
«Scusate» bisbiglia la voce di Ben.
Mi siedo e incrocio i suoi occhi. È sdraiato e ha tirato la coperta fin sotto il mento, ma lo vedo tremare da qui.
Mi assale di nuovo quello strano senso di protezione misto a tenerezza che mi perseguita da tutta la sera.
Insomma.
È venuto qui per cercare di aiutare un amico e guarda in che situazione è finito.
«Non sembri molto in forma» dico, piano.
Lui scuote la testa, ma ha la voce roca.
«Non è niente»
Mi alzo e mi avvicino, piano, con la bacchetta in mano.
Lui si irrigidisce visibilmente.
«Posso far uscire dalla bacchetta aria calda. Non ti lancio contro nessun incantesimo. Ti fidi?»
Lui esita.
«Io…non riesco. Scusa, non per te. Ma…mi rende nervoso. Scusa» ripete, quando vede la mia espressione.
«Lo dicevo per te, stai congelando»
«Scusa» dice piano, per la terza volta.
Ci guardiamo, in silenzio, e poi si avvicina anche Claire, che gli mette una mano sulla fronte.
«Scotti» gli dice, atona.
Alza gli occhi al cielo.
«Ci manca solo questa. Non ammalarti, per favore. Se non ti fidi di Mika, posso pensarci io e…»
E non so perché, ma il fatto che non si ritrae da Claire, anche se lei gli tocca la fronte e poi gli sente il polso, mi fa infiammare.
Ah, quindi sono io che gli faccio paura?
«Sto bene, davvero»
«Sì, certo, si vede. Mika, mi sa che dovremo procurarci un qualche decotto in infermeria prima che la situazione peggiori» mi dice, mentre continua a stringergli il polso.
Lo vedo muoversi, preoccupato.
«Davvero, non voglio niente»
«Eddai, non farei capricci» ribatte lei, seccata.
Non vorrei sembrare infantile, ma come è possibile che io gli faccia più paura di Claire, che lo sta guardando con l’indifferenza che si riserverebbe a un rospo non magico, di quelli che usiamo a Trasfigurazione?
Non so cosa mi spinge a cercare l’approvazione di questo babbano.
Forse il fatto che so che ce l’ha con me per un giusto motivo.
Forse il fatto che ammiro il suo comportamento, nonostante tutto.
Io avrei fatto lo stesso per Mindy o Claire.
Mi sporgo e gli poso una mano sulla fronte.
«Non agitarti, abbiamo capito. Niente magia. Però prendi almeno un’altra tazza di thè caldo e poi cerchi di dormire, ok?»
Lui esita e poi fa sì con la testa.
«Bravo» gli sorrido e gli faccio una carezza sui capelli.
E due paia di occhi – i suoi e quelli di Claire – mi fissano increduli.
Per mascherare la confusione, mi volto e fingo di cercare il thè.
Che cavolo mi succede, per le peggiori fatture di Morgana?
Quando penso che il rossore sia scomparso dal mio viso, mi volto con espressione indifferente.
Claire mi prende il thè di mano e lo mette nella tazza, sfiorandola poi con la bacchetta. Subito, scotta.
Guarda Ben e dice:
«Ops. Scusa. Pensaci tu» dice poi rivolta a me, porgendomi la tazza.
Ah.
E ora?
Esito e lui si alza a sedere e allunga la mano.
Gli porgo la tazza, sollevata che non si aspetti nulla da me, ma la riprendo subito quando lui inizia a tossire.
Si copre la bocca con una mano e guarda preoccupato verso Robert e Mindy.
Claire si avvicina e fa per sostenergli la schiena con un braccio, ma lui si raddrizza da solo.
«Mi sa che il massimo che possiamo fare è portarti un decotto, domani. Temo che come infermiere io e Mika facciamo abbastanza schifo»
E lui, inaspettatamente, sorride.
«Pensavo di aver già visto il peggio» borbotta, scherzoso.
Non so perché sono così sincera con voi, comunque ormai…
Lo ammetto, ha un bel sorriso.
Davvero bello.
Lo guardo bere il thè, le ciglia lunghe e scure abbassate a coprire quegli occhi nerissimi, gli zigomi alti, le labbra carnose.
Mi do una scrollata mentale.
Sto impazzendo.
Stare troppo con Mindy, alla fine, mi ha resa pazza.
Come ha sempre sostenuto Blaise.
Claire recupera le nostre due coperte e io mi sdraio di nuovo, con la mente in subbuglio.
Sento Claire sbadigliare.
Dopo qualche minuto di silenzio, mi volto verso Ben e lo scopro intento a guardarmi.
Sobbalziamo entrambi e distogliamo lo sguardo.
Lo sento posare la tazza e sdraiarsi a sua volta.
Sono consapevole del fatto che io, lui e Claire siamo molto più vicini sul pavimento, ora. Sento la mia amica respirare regolarmente e penso si sia già addormentata.
Ma lui si volta, inquieto, e tossisce ancora.
Io resto in silenzio.
 
Mi sa che sono passate ore.
Non riesco a dormire.
E so che è sveglio anche lui.
Ha il respiro pesante e la tosse e io sono divorata dal nervosismo.
Domani sarò uno straccio. Sarà una giornata infernale. Se Piton interroga in Pozioni spero di ricordarmi la giusta composizione di una Pozione Corroborante. Magari potrei farne una tazza a Ben, così fa il favore a tutti di non ammalarsi mentre lo teniamo nascosto nella Stamberga Strillante, con placet del Preside.
Chissà cosa direbbe Silente se gli dicessimo che un babbano è morto di freddo, dopo che, in modo assolutamente clemente, non ci ha espulse.
Scusi, signor Preside, sono mortificata. Gli ho dato fuoco non volendo, perché aveva freddo.
Sbuffo nella mia testa, mentre le immagini di Silente, Harry, la Umbridge, Blaise, si rincorrono davanti ai miei occhi stanchi.
E ancora non riesco a dormire.
Conto fino a cinque e poi mi alzo di scatto.
Prendo la coperta e mi avvicino a Ben, che sgrana gli occhi.
Mi lascio cadere al suo fianco e faccio una smorfia quando una nuvoletta di polvere si alza sotto di me.
«Non hai cambiato idea sulla magia, immagino»
Lui tira su con il naso, ma scuote la testa.
«Ovviamente» dico, acida, e mi stendo accanto a lui, che spalanca gli occhi.
«Cosa fai?»
«Cerco di evitare che tu muoia di freddo, che dici? Non saprei dove nascondere il cadavere, sai»
Copro entrambi con la mia coperta e arriccio il naso all’odore di polvere, quando poso la guancia sul pavimento.
Lui mi fissa basito.
E siamo vicinissimi.
Rotolo sull’altro lato e gli do la schiena.
Mi agito un po’ sul pavimento scomodissimo e, all’improvviso, lo sento mettere il braccio sotto la mia testa.
Mi giro di scatto.
«Che fai?»
«Sembravi…scomoda»
Ci guardiamo per un lungo momento e poi io commento, acida:
«Certo che sono scomoda. Questo non è esattamente il mio letto di piume»
«Perché sei venuta?» chiede lui, dopo un po’.
«Per Mindy. E anche per me e Claire. Ormai siamo dentro questa storia, che ci piaccia o no»
«E cosa succederà?»
«Bella domanda» rifletto «Il fatto che Silente sappia di voi e non sia piombato qui a prendervi è un buon segno. Però…non so, comunque non vedo come potremo lasciare che voi sappiate tutto questo…»
«Nessuno…di noi vi conosce?»
«In teoria, no. È il senso dello Statuto di Segretezza: facciamo di tutto per rispettarlo»
«Magari domani scopro che è tutto un sogno» borbotta lui.
Mi scappa un mezzo sorriso.
«Non succederà»
«Sei sempre così dolce?»
«Sono dolce con chi mi piace» ribatto, piccata.
E arrossisco, visto che lo sto dicendo a un tizio che non conosco, non mi piace e quasi mi tiene in braccio tanto siamo vicini.
Ma lui sorride di nuovo.
«Ah, pensavo di essere particolarmente fortunato io»
«Stai dicendo che sono acida?»
«Sto dicendo che mi sembri una peste» ribatte, tranquillo.
«Certo che sei lapidario, nelle risposte»
«Buffo. Io penso lo stesso di te»
Starnutisce di nuovo.
Io sospiro e allungo una mano per sistemargli meglio la coperta attorno alle spalle.
«Perché hai dato il cappotto al tuo amico?» chiedo.
«Perché è mio amico» risponde lui semplicemente.
«Morire di freddo non mi sembra una buona idea, però»
«La scorsa settimana non è stato benissimo, pensavo ne avesse più bisogno di me»
Ci penso su.
«Hai paura di me?»
Lui esita.
«Ho paura di quello…che ho visto. Che ho scoperto. Paura di te…no. Non sembri molto minacciosa, vista così»
Faccio una smorfia che lo fa sorridere.
«Non sembri tranquillo quando qualcuna di noi ti si avvicina»
«Bè, scusa se te lo dico, ma tu sembri una con una gran puzza sotto il naso. Eppure…scopro ora che sei anche gentile»
Resto spiazzata.
«Gentile?»
«Sì. Sei qui a darmi anche la tua coperta, no?»
Ah, già.
Resto in silenzio.
Lui muove il braccio che ha sotto la mia testa e mi avvicina un po’ di più a sé.
«Che fai?» mi allarmo.
Sospira.
«Cerco di riattivare la circolazione»
«Oh»
Mi scosto, ma lui mi trattiene.
«Ok, ci sono. Vi prego, principessa, non posate sulla sudicia terra la vostra chioma» mi dice, scherzoso.
«Hai anche voglia di scherzare. Notevole» commento.
Lui sorride e poi sbadiglia.
«Buonanotte» mi dice, piano.
«Come se io potessi dormire, così» dico, acida.
 
Due minuti dopo, dormo serena con la testa vicina alla sua.

   
 
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