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Autore: VasHappeninFreeky    08/08/2012    1 recensioni
Dalilah. Una ragazza normale, stanca della sua vita, sempre più monotona e piatta.
Nasconde le sue paure dietro uno scudo da ribelle. Ma in realtà è molto diversa da quello che può sembrare.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Arrivate a casa io e Ray corremmo di sopra in camera mia a finire di disfare le valigie.
Lei finì di raccontare tutto su leie Niall.
“Dai, domani vi baciate, sono convinta che non vede l’ora nemmeno lui!” la incoraggiai.
“Dici?” mi domandò preoccupata.
“Certo, certo che dico!”
Con Rachelle mi trovavo benissimo. Usciva fuori il mio lato più solare.

“Tu invece? Mentre non c’ero che è successo?”
“Malik.” le risposi.
“Cosa? Ah sì, quello là.” capii.
“E quindi? Che è successo?” mi chiese poi.
“Mi ha chiesto scusa e ha preso a pugni Tomlinson.”
“Dolce! E che hai fatto tu? E perché ha preso a pugni chi?” mi domandò, domandò e eidomandò.
“L’ho mandato a fanculo!” risi.
“Perché l’ho ha preso in giro. E comunque Tomlison è il buffone della scuola. Capelli biondo scuro, occhi azzurri, sorriso sempre stampato sulle labbra. A volte mi da i nervi.” continuai.
“Scusami eh, ma come l’ho hai mandato a fanculo se ti piace?”
“Non mi piaceee” dissi sotto formula di cantilena.
“Dali, non dire scemate.”
“Uffi. Va bene. Lo trovo davvero carino. Oggi quando l’ho guardato negli occhi, e mi ha chiesto scusa mi ha, diciamo, sballata un pochettino.Ma non mi piace e ciò non accadrà mai. Non è decisamente il mio tipo. Non mi piacciono affatto i suoi atteggiamenti. Poi per colpa di un deficiente non devo distrarmi dalla scuola. Lo sai.”
Finito di parlare mia madre ci chiamò, era pronta la cena.

Stranamente i miei non litigarono, forse perché non si sono rivolti parola.
Alle nove e mezza io e Ray salimmo in camera, parlammo un po’ del più e del meno, e andammo a dormire presto per il suo primo giorno di scuola nel mio liceo.


Mi svegliò alle 7 Ray.
“Sveglia, svegliaaaaa.” urlò.
Odiavo e odio che urla la mattina. Mi da fastidio. Penso che appena svegliati si drovrebbe godere pace e calma. Con le non era affatto così!
Lei era mattiniera, infatti,  mentre io adoravo oziare sotto le coperte.
“Su Dali, facciamo tardi!” mi disse tirando indietro le lenzuola.
“Ancora un attimo.” dissi con la testa sotto il cuscino.
“Nooo, dobbiamo muoverci!” mi ordinò lei, vestendosi.
“Vuoi andare a scuola solo per vedere Horan.” le dissi mettendomi seduta.
“…mhm..sì..è vero. L’ho ammesso. MUOVIAMOCIIII”!” mi disse tirandomi per farmi alzare.

Mi vestii e corremmo in cucina a fare colazione. Dopo di che uscimmo in strada e raggiungemmo la scuola.
Appena cominciammo a salire la scalinata ci raggiunse Horan.
“Eih Dali…Come stai Ray?” sorrise.
“Tutto bene! Tu?”
“Anche io, grazie.”
Io trovai ancora una scusa:
“Vado da Jo, a dopo!” me ne andai ridacchiando.
Corsi da Jo che si trovava in cima alle scale.
“Ciao Jo, che si dice?”
“Ciao Dali, mhm niente, ma Malik ha una cotta per te?”
“Eeeh? Che diavolo stai dicendo?” lo guardai.
“Ieri mica ti ha chiesto scusa?”
“Ah..sì, ma non significa che gli piaccio. Io l’ho mandato a fanculo.” mi vantai ridendo.
“Brava la mia ragazza!” rise.
“Stai lontana da quel tipo…” mi consigliò poi.
“Sì, non proccuparti. Non mi metterò più in guai come due anni fa…”
Mi interrompò la campanella. Dovevamo entrare.
 

***RACHELLE***
Eccolo. Eccolo coi suoi occhi azzurri, i suoi capelli biondi che teneva scompigliati, col suo accento irlandese e il suo cappello verde.
Insieme salimmo le scale lentamente parlando.
“Di che classe sei?” gli chiesi.
“5 C..tu?” mi disse.
“5 D.” gli risposi.
“Ti ho di fronte allora.” sorrise.
“Sei molto carina oggi.” mi disse guardandomi.
“..Grazie..” arrossii. Quando qualcuno mi faceva un complimento ero solo capace di sorridere e arrossire.
“Vieni, ti accompagno io nella tua classe.” mi disse afferrandomi la mano.
Mi stava tenendo per mano. Sentii come una piccola scossa e mi feci trasportare da lui.
Non sarei mai voluta arrivare alla mia aula. Avrei voluto continuare ad essere trainata da lui. Volevo sentire la sua mano che stringeva la mia.
 

***NIALL***
“Ecco, è questa.” sorrisi guardandola negli occhi. Quei meravigliosi occhi, grandi e marroni, bellissimi.
Quanto adoravo stringerle la mano. Quanto?
Le la lasciai però, e la salutai.
“Ci vediamo all’intervallo, babe.” mi uscii quel ‘babe’. Non avrei dovuto chiamarla così. Le sarei sembrato un puttaniere.
Stupido Niall. Stupido. Pensai.
“Okay, grazie mille, a dopo.” mi sorrise. Le si illuminarono gli occhi. Sarei riamasto lì a guardarla sorridere tutto il giorno.
 

***DALILAH***
Entrai in classe mentre Ray salutava Niall. Com’erano belli insieme!
Ma mentre raggiungevo il mio banco sentii Malik:
“Salve Watson.”
“Cazzo vuoi?” gli ‘risposi’.
Lo guardai male anche se mi perdevo completamente nei suoi occhi color nocciola. Non sapevo restistergli. Per questo lo mandavo a quel paese tutte le volte che lo vedevo. Non sapevo fare altro.
Mi sedetti al penultimo banco e aspettai Ray.
Quando mi raggiunse cominciai a farle l’interrogatorio.
“Allora che ti ha detto? Che a fatto? Su su, racconta!”
“Mi ha chiamato babe!” disse emozionata.
“Ahaha visto? Le piaci. Ho visto quando è venuto a rubarti da me. Gli si sono illuminati gli occhi.”
“Ma com’è dolce?”

Il prof, il signor Willow, ci interrompò però.
“Ragazzi, sono lieto di presentarvi una nuova compagna.” disse il cinquantenne, inegnante di filosofia.
“Ancora?” si sentii borbottato.
“Silenzio. Rachelle, vieni pure.”
Rachelle si alzò e raggiunse il professore.
“Salve ragazzi.” salutò tutti la mia cuginetta.
“Rachelle viene da New York, è cugina di Dalilah Watson se non sbaglio.”
“Si esatto.” sorrise Ray.
“Benissimo, puoi andare al posto.” ricambiò il professore con un altro sorriso.
Le due ore di filosofia passarono velocemente, esattamente come quella di francese.

Suonò finalmente l’intervallo.

Rachelle uscii subito mentre io tranquillamente mi alzai, camminando lentamente verso la porta, per poi andare in bagno.
Appena uscita dalla classe però, riecco che mi sento tirata da un braccio.
Era ancora Malik.
“Eih, che vuoi.” dissi cercando di liberarmi, ma senza riuscirci.
Finii di nuovo sugli armadietti con addosso il mulatto.
Penso che le nostre labbra si sfiorarono.
Lo allontanai da me con una spinta.
“Che vuoi coglione?” gli chiesi respringendolo.
“Noi due, alle 5 e mezza al parco qui davanti.”
“Scordatelo, scemo. Con te non ci uscirei nemmeno morta.”
Me lo levai di torno e me ne andai, lasciandomelo alle spalle.
 

***RACHELLE***
Appena suonata la campanella uscii in corridoio ad aspettare che uscisse anche Niall.
“Eih ciao Ray.” sentii una voce familiare e sorrisi immeditamente.
“Eccoti Niall.” sorrisi a 32 denti.
“Ti va andiamo lì?” mi disse indicando un angolo del corridoio.
“Questo corridoio è sempre chiassoso e rumoroso..” giustificò la sua proposta.
“Certo.” ci avviammo.
“Sai volevo dirti una cosa…” guardò per terra, Niall.
“Ieri con te mi sono trovato bene. E volevo dunque chiderti se l’incontro che avremo oggi…bhe sì, sarebbe un appuntamento. Ti trovo davvero molto bella e simpatica.” mi guardò negli occhi, vergognoso.
“…ehm..” quegli occhi mi avevano ipnotizzata, cazzo.
“Davvero?” dissi con un’espressione sognante.
“Ehm..sì, Ray, mi piaci molto, lo devo ammettere.” disse il biondino mentre il colorito delle guance diventò un po’ più rosato.
“Niall. Speravo davvero me  lo chiedessi.” sorrisi. Mi sentivo come dentro un sogno.
“Sul serio?” mi chiese  l’irlandese.
“Sì. Non vedo l’ora arrivino le 4.” dissi calma cercando di fargi capire il piacere e la gioia che mi aveva appena fatto provare grazie alla sua piccola e timida dichiarazione.
“Non vedo l’ora nemmeno io!” mi abbracciò.
Fra le sue braccia sentii un brivido.
Lì, tra le sue braccia sentii di essermi davvero innamorata di lui.
  
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