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Autore: Sbrecks    09/08/2012    2 recensioni
"Riuscirà, lo sventurato quintetto, a salvare Ringo prima che la sua giovane vita venga brutalmente stroncata..? .
Nel frattempo.....tre individui ormai prossimi alla disperazione, un cane decisamente troppo lardoso per correre (EHI...state Parlando di ME? N.d Mr Lennon) ed una scimm....cioè...SIGNORA, forse anche più efficiente come animale da punta....si aggiravano senza pace per la metropoli londinese, cercando di eludere agguerriti ed ipotetici fan e di ritrovare il disperso amico...."
Lezioni di retorica per il povero Ringo: non prive di equivoci, fraintendimenti e grotteschi colpi di scena....
Genere: Commedia, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: George Harrison, John Lennon , Paul McCartney , Ringo Starr
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Abbiamo lasciato i nostri eroi con un’annosa missione da compiere; convincere Ringo che, frasi come “a caval donato non si guarda in bocca” non significano necessariamente che, da qualche parte del Regno Unito o nella restante porzione di mondo, esiste un equino di nome Donato il cui solo fiato può stroncare vite umane e causare l’immediata calvizie di John.....
Tuttavia, nonostante la scarsa fiducia che i suoi tre amici riponevano in lui, Ringo sembrava deciso a riscattarsi....
-Suvvia ragazzi. Basta scherzare...- Intervenne infatti il batterista, scattando rapidamente in piedi ed eludendo la sorveglianza di Paul -...lo so benissimo che cosa sono i modi di dire. Si usano da sempre, ed anzi; oso dire che sono addirittura indispensabili per capirsi tra esseri umani, e sono tra l’altro un mucchio.
-Forse il buon Dio ha deciso di darci una mano!? – Esclamò George, alzando le braccia al cielo in segno di gratitudine -..... alla buon’ora. Vuoi farci la cortesia adesso, oh illuminato Ringo, di illustrarci quindi quali sarebbero alcuni di questi innumerevoli modi di dire...?!
Ringo annuì tranquillamente, pronto a stordire i tre amici con una dose esponenziale di sapienza.
-Ci mancherebbe altro, Georgie...- Flautò, dolce come una caramellina - Esistono diversi modi, d’altro canto, di dire una cosa: sussurrarla, gridarla, strepitarla, sillabarla, balbettarla, gesticolarla, mimarla, cantarla.....-
-LO SAPEVO, LO SAPEVO!!!!!- Un urlo gorillesco di autentica disperazione squarciò l’aria, facendo sobbalzare perfino, nella casa accanto, lo spelacchiato Mr Frinkles, mentre un John imbufalito si percuoteva il petto in piedi sul sofà, restituendo agli amici il celestiale ritratto della versione quattr’occhi di Tarzan (di cui, tra l’altro, aveva pure i tremendi capelli....N.d Ringo).
-Fa presto il gallo a cantar vittoria, George! Questo qua non ha capito un’acca, come al solito!
-Prima di tutto, cugino Itt...- Ci tenne a precisare Ringo, lanciando a John uno sguardo di sufficienza  -...non ho mai sentito un gallo pronunciare una parola così complessa. Quelli, semmai, sono i PAPPAgalli: ed il fatto che tu non sappia distinguerli (anche se è risaputo che preferisci di gran lunga le passere agli uccelli)   credimi, caro amico, mi preoccupa seriamente. Numero due: l’acca è una consonante aspirata ed anche questo lo sanno tutti; quindi, non si pronuncia e non dovresti stupirti che io non l’abbia intesa. Mille a zero per me, Lennon. E poi saresti tu, il secchione dell’istituto d’arte?
Paul rimase interdetto, mentre George iniziava miracolosamente a sentirsi addirittura sazio a causa dei troppi shock subiti.
-Kahli? Bevitrice di sangue? Madre nera? Piovra dalle mille braccia? Nostra signora delle Tenebre, dei suonatori di Sitar, dei turbanti nonchè delle danzatrici del ventre?- John, dal canto proprio, ormai completamente arresosi, era impegnato in una sorta di mistico dialogo col soffitto - No, dico: non è che potresti fare un salto qui giù, a riprendertelo, ovunque tu sia?
 
-Calma, John..- Riprese tuttavia Paul, cercando di acquietare invano l’agitato amico –come ti ho già detto, io non mi sono ancora arreso. Non smetterò di battere la pista delle esperienze personali di Ringo; sono convinto che richiamarle alla memoria lo aiuterà a ricordare di avere utilizzato, almeno una volta in vita sua, anche lui una frase il cui significato non fosse del tutto letterale.   
-Dì un po’, Paul, ma hai mangiato un dizionario?
-Non fare lo spiritoso, Starkey! E ora concentrati nuovamente, mi hai sentito!? Sei concentrato? 
- Umh, sì. Ma non troppo, per carità. Che poi, mi scappa di andare al bagno.
 
-........ SSSSì. Ecco. Da bravo. Sei al Cavern, ok? Stai sudando. I riflettori sono puntati su di te. La folla ammira la mia bellezza. Tu, come di consueto, fingi di suonare la batteria.
-EHI??!? Come sarebbe a dire fingi?!
-E allora, Ringo?!- Paul lo spinse nuovamente con forza a sedersi sulla poltrona, la cui funzione era ormai divenuta analoga a quella ospitata da uno studio psicanalitico, con espressione torva -...se vogliamo che l’esperimento funzioni, dobbiamo ricostruire la realtà esattamente così com’era, ok? Quindi, tu, FINGI di suonare la batteria. All’improvviso, addocchi una ragazza mora tra il pubblico. E’ Maureen. Te lo ricordi, quel momento?
-Oh, ma certo...- Rispose Ringo, con un profondo sospiro -...come dimenticarlo? Per poco le bacchette non mi sono cadute dalla mano...-
-Splendido. Questo interessantiiiiiissimo dettaglio romantico accresce il realismo della scena, ottimo Ringo! – Commentò Paul, cercando di incoraggiare il disgraziato amico nella speranza di riuscire, finalmente, a redimerlo -....la nostra esibizione è terminata. Tu ti avvicini a lei. Stai sudando nuovamente. Ti rendi conto di avere bisogno di trovare rapidamente una frase ad effetto con cui abbordarla, prima che John LoSqualo Lennon muova per primo la pinna caudale in sua direzione..-
-Non capisco perché io debba essere continuamente chiamato in causa ma prego, continua pure Paul...- Si intromise, seccato, John, prima che George lo riducesse al silenzio con UN nuovo “SITZ!”.
-FteLa ricordi quella ffena, Ringo?- Domandò il chitarrista, con la bocca piena di cornflakes.
-Sì, certo.
 -Ottimo..- Continuò Paul, tamponandosi la fronte madida di sudore per l’enorme sforzo cognitivo con un fazzoletto da taschino -...ed ora, spremi le meningi, lambiccati il cervello, attiva le sinapsi, metti in moto le “celluline grigie”, Ringo; che cos’hai detto a Maureen, esattamente, la prima volta che l’hai vista?
-Razza di curiosoni...- Mormorò a quel punto, arrossendo ferocemente, il batterista..-  non vedo perché dovrebbero interessarvi questi segretissimi dettagli intimi.....-
-Lo facciamo per il tuo bene, Richard..- 
- Oh, e va bene...- Riprese quindi Ringo, abbassando i grandi occhi azzurri  pieni di imbarazzo, ormai apparentemente pronto a confessare...- le ho detto...-
 
 L’allegra combriccola al gran completo, ospitata dallo spazioso soggiorno, riusciva a stento a contenere l’impazienza, scalpitante. Del resto persino Martha sembrava essere consapevole della possibilità che la risposta di Ringo contenesse la chiave per fargli finalmente cogliere l’esistenza della metafora.
 
Paul, inginocchiato ai piedi del batterista come uno zampognaro in adorazione del Cristo, continuava a sudare in silenzio.
John, ancora seduto sulla moquette con le gambe incrociate, seguitava a muovere le braccia in avanti per incoraggiare Ringo a parlare, come un direttore d’orchestra colto da crisi epilettica.
George, dal canto proprio, era così concentrato da risultare perfettamente sordo di fronte alle urla  assordanti del venditore ambulante di gelati, che si agitava come un anguilla fuori dalla finestra principale.
 
-..Le ho detto...- Finalmente, ponendo fine all’impazienza generale, Ringo si decise a sciogliere l’enigma..
- ehi, con quegli occhi mi hai incantato. Ti va di venire a casa mia a fare un po’ di ginnastica, baby?
 -GOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOAAAAAAAAAAAAAAAAAAAL!
Strappandosi di colpo la grottesca camicia hawaina di dosso, John, come imbufalito, prese a correre in giro per la casa esultante, esibendo in preda al delirio il petto “adornato” di qualche solitario pelo mentre circumnavigava il divano, fedelmente pedinato da Martha.
-Non ci posso credere!- Urlò, agitando le braccia come un naufrago che ha appena avvistato i soccorsi -- Ci siamo, finalmente! CI SIAMO!  Ben fatto, Ringo! Fare ginnastica! Scegliere di essere espliciti è sempre un colpo da maestro! Ed una volta arrivati a casa che cos’avete fatto, invece, tu e Maureen?
Ringo aggrottò istantaneamente la fronte, perplesso. 
-Sul serio John...- Balbettò, scuotendo la testa con aria confusa ..- non capisco che cosa tu voglia dire...-
 
John si bloccò istantaneamente, raggelato da un terribile presentimento. La sua testa girò praticamente di trecentosessanta gradi, manco appartenesse ad un adepto delle Bestie di Satana, allo scopo di voltarsi nuovamente a fissare Ringo.
 
-Ringo...- Cercò di mediare George senza smettere di fissare l’occhialuto amico, sul punto di scagliarsi contro il batterista in preda ad idrofobia, con aria decisamente preoccupata -...quello che Johnny intendeva dire è che, giustamente, non hai potuto esplicitare le tue intenzioni a Maureen in modo troppo terra terra, in quel frangente. Ti saresti sicuramente beccato uno schiaffo! Tuttavia, sicuramente, una volta arrivati a casa tua, avrete ugualmente dato libero sfogo ai vostri istinti.....-
-Ahahaha, ma certo!- Rise di gusto Ringo, percuotendosi la fronte con la mano destra come se trovasse assurda la sola idea di non aver vagliato prima quell’ipotesi -...che stupido sono stato, ragazzi! Ovvio;  avete ragione... se le avessi spiegato immediatamente che sono un fan dell’agonismo più estremo, si sarebbe sicuramente spaventata! Però avreste dovuto vedere come mi stava dietro; ore ed ore di esercizio, veramente interminabili! Maureen era una vera tigre!  
Paul, John e George rimasero per un istante interdetti da cotanta precisione nel dettaglio, senza sapere bene come commentare quella confessione. Ma Ringo non si arrese.
-Addominali, flessioni, salti, stretching......sapete, quelle cose lì! In alto e in basso, a destra e a sinistra! All’alba della giorno successivo ero veramente disidratato!
-O-Ok Ringo....- Impallidì Paul, che principiava a sentirsi leggermente disgustato -....abbiamo capito che, FINALMENTE, sembri avere colto che cosa significhi parlare per metafore....ma non potevi essere realmente così stremato!
-E come no? Avrei voluto vedere voi!- Si difese, indignato, il batterista, alzandosi finalmente dalla poltrona su cui era sprofondato ormai da ore - Il tempo di infilare la cassetta nel video-registratore e non ci siamo fermati un solo secondo! Ho sfoderato una resistenza da maratoneta!
A quelle parole, George, sul punto di vomitare, sputò il tè delle cinque dritto sugli occhiali di John che, altrettanto sconvolto, rotolò a peso morto sulla moquette.
-Hai capito il santarellino, qui...- Indagò, rivolgendosi con aria sarcastica a Martha, che a causa delle lenti appannate aveva scambiato per Ringo -...addirittura ti sei dato alla pazza gioia con Maureen traendo ispirazione da un bel filmino a luci rosse. Eh bravo Starkey! Così si fa! E smettila di leccarmi la faccia però, porca miseria!
- Lennon la talpa, sei senza speranze....- Ringo si impadronì degli occhiali di John, utilizzando un lembo della propria camicia per ripulirli -.....sono QUI, IO. Non so se sei più  tardo o più cieco, Raperonzolo. E comunque, si dia il caso che il filmino che abbiamo guardato io e Maureen non avesse proprio niente di sconcio! Anzi, ne porto sempre una copia con me; ecco qua!
A quelle parole, Paul, George ed il “nuovamente” vedente John si accalcarono furiosamente, per riuscire a mettere gli occhi su quello che credevano essere un filmato, se non propriamente hard, comunque allusivo...ma quello che videro, li lasciò decisamente a bocca aperta.
 
Dalla copertina del nastro registrato visibilmente consunto infatti, una vecchia sdentata con una fascetta da tennis indosso, esibiva la coscia rugosa in una posa ammiccante, con la vaporosa capigliatura grigia sormontata dalla scritta rosa shocking : “Rimettetevi in forma con la Signora McFlanagan in dieci mosse: programma di fitness per casalinghe estreme”.
 
-C-...C...-C...-CIOE’!- Sbraitò quindi John, i cui capelli, vittima dell’elettricità statica, si erano innalzati verso l’alto come una sorta di stella natalizia  -.....mi stai dicendo che tu, VERAMENTE, razza di COGLIONE, hai invitato Maureen a casa tua per farle vedere il filmato di una TARDONA che fa ginnastica, e che per di più, nonostante questo, è FLOSCIA?
- Attento a te, razza di versione clochard di Barbie!..- Si difese Ringo, agitando i pugni  nell’aria -...prima di tutto, si dia il caso che la signora McFlanagan abbia un fisico invidiabile, per avere ottantacinque anni! E poi, IO,  l’avevo capito subito che Maureen doveva essere un amante del fitness: non per niente indossava un’amabile canottierina con stampata sopra una cyclette, al Cavern.....
 
Il consueto, gelido silenzio, che ormai finiva per seguire inevitabilmente qualsiasi tipo di affermazione di Ringo, calò all’interno della spaziosa magione, mentre Paul ancora non riusciva a capacitarsi di un cotale fallimento.
- Andiamo, forza Johnny...respira! Non abbandonarci...- Scandì in preda alla disperazione George, dopo essersi precipitato in cucina per abbrancare un sacchetto di carta con il quale aiutare la faticosa respirazione dello sconvolto Lennon, ormai in iperventilazione.
Paul sembrava l’unico in grado di riprendere razionalmente in grado la situazione....peccato che non avesse la più pallida idea di come fare!
-Andiamo Ringo...- Tentò un’ultima volta, invitandolo a sistemarsi nuovamente presso la preziosa poltrona in puro stile strizza-cervelli -....ci sarà pur stata un’occasione in cui tu, per fare un complimento a Maureen o anche solo per parlarle, avrai utilizzato un’espressione in senso figurato...-
-Mah, non saprei...- Ribattè Ringo, pensieroso -....effettivamente, c’è stata una volta in cui, per farmi capire, disegnavo su una lavagnetta, ma solamente perché ero afono a causa della tonsillite...-
-....................
Ogni speranza di redenzione sembrava ormai andata persa.
 
Martha, per la disperazione, aveva deciso di mimetizzarsi con la pavimentazione sottostante, simulando la trasformazione in roccia ignea.
John, dopo aver ingoiato appositamente una chewingum di George intero, tentava il soffocamento.
George, come un ossesso, agitava John come un burattino nel tentativo di praticargli la manovra di Heimlich, mentre il malcapitato emetteva gemiti simili ai rantoli di un maiale in agonia.
Paul, anch’esso in procinto di perdere la sua proverbiale calma fino a quel momento chissà come conservata, si esibiva sopra il divano indossando solo boxer con disegnati clown, in un assolo indiavolato di Helter Skelter, al quale si aggregarono puntualmente Mr Frinkles e tutti i gatti del vicinato.
 
Ma proprio mentre Ringo stava per chiamare il 113, impensierito dalla salute mentale dei compari, qualcuno bussò alla porta...........ed anche il batterista, dopo averla spalancata, proruppe in un urlo disumano.
-PAUL! MIO DIO, PAUL, PAUL, PAUL!!!!!!- Piagnucolò isterico, scuotendo il bassista per un lembo del suo pagliaccesco intimo.
-Che diavolo c’è?
-JOHN E’ MORTO, ED IL SUO FANTASMA SI E’ APPENA PRESENTATO ALLA NOSTRA PORTA!!Oh te ne prego, aiutami! Io non posso guardare!
Paul si sforzò di ritornare in sè, strizzando gli occhi per riuscire a mettere a fuoco la figura dai lunghi capelli ispidi, avvolta in una nera tunica svolazzante in stile Mangiamorte, che si ripuliva i piedi al di sopra del loro zerbino.
-COFF, COFF! Ma che cosa vai cianciando, si può sapere? Io sono vivo, oh ebete senza speranze!...- Tossì John, riemergendo dai bassifondi del pavimento dopo ilfruttuoso salvataggio operato da George, aggrappandosi ad un bracciolo del divano -....e quella è.....-
-AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH! GESU! GIUSEPPE! MARIA!- Strillò Ringo, nascondendosi vanamente dietro Martha – DUE, e dico DUE JOHN LENNON! Questo significa...... DOPPIA disgrazia! Questo significa....... che esistono ben DUE individui allergici all’utilizzo di forbici per capelli! Questo significa......che non è PAUL, l’UNICO, ad avere un SOSIA.....-
-Lazza di imbecille!
Finalmente, riemergendo dalle tenebre, l’inaspettata presenza parlò.
-Ho fatto un salto solo peL vedeLe se al mio tesoLo eLa passato il mal di denti.... – scostandosi i lunghi capelli dal viso, che rivelarono un volto perfettamente scimmiesc....pardon.....simmetrico, la famigerata Yoko Ono fulminò letteralmente Ringo con lo sguardo  -.....e si dia il caso che io sia Yoko, non Johnny, stupido depLavato! Che cosa sta succedendo qui?
Paul, imbarazzato, sottrasse d’istinto Martha a Ringo, utilizzandola come gigantesco asciugamano vivente  per coprire al meglio la sua nudità, mentre George, senza smettere di misurare il polso ad un John più morto che vivo, si preparava a spiegare alla “Lennon consorte” il tragico accaduto. 
-Molto semplice, Yoko...- Cominciò infatti, con un profondo sospiro - Ci siamo resi conto che Ringo è alle soglie dell’analfabetismo. Prende tutto alla lettera, è impossibile comunicare con lui! Ne va del suo futuro di compositore: se non interveniamo al più presto, il nostro sventurato amico sarà incatenato al suo ruolo di FINTO (ma porca putta*a, insistete con sta’ storia? N.d Ringo) batterista per sempre!
 
Yoko Ono, artista poliedrica, “Yellow Monkey”, donna tra le più invidiate del Regno Unito nonché incubo maggiormente temuto da Brian Epstein, dopo la fine della sua bomboletta di lacca oltre l’orario di chiusura dei supermercati, studiò a lungo la situazione, immersa in un profondo silenzio.
 
-Il vostLo amico è vittima di eneLgie negative che gli appannano la mente..- Decretò infine, con le braccia conserte in petto come un guru -...e per scacciaLe gli spiLiti maligni che contLo di lui cospiLano da questo appaLtamento, miei caLi amici, c’è una sola stLategia: Feng Shui.
-FAng shui?- Domandò Paul, perplesso -...cioè, per aiutare Ringo, dovremmo rotolarci nel fango?
-FAn SuSHI? –Gli fece eco George, con aria confusa -...cioè, per aiutare Ringo, dovremmo cucinare pesce crudo?
-FENG SHUI?- Indovinò finalmente John, ripresosi dallo stato di trance - ...cioè, per aiutare Ringo, dovremmo spostare tutti i mobili presenti in questa stanza?
-Esattamente, mio caLo...- Annuì Yoko, gravemente -.... è Limasta solamente questa possibilità peL LedimeLo: d’aLtlonde abbiamo fatto tLenta. Facciamo tLentuno!
-COOOOOOOOOOOOOOOOOOOSA?- Gridò Ringò, scandalizzato – tu e John avete fatto TRENTA FIGLI, e siete intenzionati a mettere al mondo il TRENTUNESIMO? Sono trenta volte zio e NON lo sapevo? Ma come avete potuto lasciarmi all’oscuro, snaturati?
 
 
Dei muggiti di furibonda ira proruppero dall’elegante abitazione Londinese......e stavolta, non si trattava di certo di Paul impegnato ad esibirsi sulle note di Helter Skelter....
 
Ce la faranno i nostri eroi, aiutati da Yoko,  ad insegnare a Ringo che “l’erba del vicino è sempre più verde” non significa che Mr Frinkles ha ricoperto di feci il prato confinante, dopo un overdose di croccantini vegetali? George, nella sua vita precedente, era una crocerossina o un grizzly onnivoro? Gli abitanti della testa di John saranno sopravvissuti ai suoi numerosi acciacchi, o è sopraggiunta per loro una prematura Apocalisse? Paul è affetto di bipolarismo?  E soprattutto, spostare il divano al posto del frigo, il frigo al posto della televisione, sradicare il termosifone e metterlo al posto del water, aprire le condutture dello scarico per sistemarci i ventagli giapponesi di Yoko Ono, aiuterà ad aprire anche la mente martoriata del povero Ringo?
 
 
FINE SECONDA PARTE

  
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