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Autore: _Breakable    09/08/2012    2 recensioni
La Kurtbastian Week è cominciata, perchè non provare a partecipare?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kurt Hummel, Sebastian Smythe
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Kurt vide spezzarsi davanti ai suoi occhi Sebastian solo due volte in tutta la sua vita.

La prima fu quando decisero di prendersi una pausa perché “due persone così diverse come loro non potevano stare insieme”.  Si sbagliavano di grosso e aveva portato tutti e due alle lacrime per poi tornare insieme solo una settimana dopo.

La seconda stava accadendo proprio quel pomeriggio. 

“Kurt, porta il tuo bel culetto qui, il film sta per iniziare.”

I due ragazzi si trovavano a casa di Kurt con il programma di vedere un film e semplicemente stare rilassati con la compagnia l’uno dell’altro.

“Eccomi, stavo prendendo i pop corn dal microonde, lo so che ti piace mangiare qualcosa durante un film.” Disse Kurt sedendosi sul divano per poi sdraiarsi sul petto del suo ragazzo.

“Uuuh ma che ragazzo premuroso che ho.” Rispose Sebastian lasciando un bacio sulla nuca del ragazzo.

Quest’ultimo prese un pop corn e glielo portò alla bocca per farlo stare zitto intimandogli di guardare il film.

A metà film avevano finito la ciotola di pop corn, così appoggiandola al tavolino si sistemarono meglio sul divano.

Se prima Kurt aveva solo il busto e la testa appoggiati al corpo del suo ragazzo, ora aveva tutto il corpo incastrato con il suo.

A Sebastian questa situazione non dispiacque per nulla e fece giare Kurt nel modo che fossero faccia a faccia.

“Seb, così non posso guardare il film.” Disse Kurt  con il viso poco distante da quello del ragazzo.

“E chi ha detto che vuole continuare a guardare il film?” rispose il ragazzo annullando la distanza tra i due e baciarlo.

Kurt fece un piccolo sorriso nel bacio e appoggiò le mani sul petto di Sebastian mentre quest’ultimo gli accarezzava la schiena.

Quando solo i baci non bastavano più, Sebastian tolse la maglia a Kurt e cominciò a lasciargli baci sul collo e sotto le spalle fin dove poteva arrivare.

Solo un piccolo rumore li distrasse da ciò.
La suoneria del telefono di Sebastian che continuava a squillare rimbombando nella stanza.

Sebastian emise un gemito di frustrazione ma non si staccò da Kurt. Quest’ultimo però lo fece.

“Non dovresti rispondere?” chiese fissando il cellullare sul tavolino vicino alla ciotola dei pop corn.

“No, sarà qualcuno che deve sempre rompere nei momenti più belli.” Rispose Sebastian continuando a lasciare baci sul collo di Kurt.

Per un po’ Kurt si fece trascinare ma quando sentì che il telefono continuava a suonare senza sosta si alzò dal bacio di Sebastian e prese il telefono in mano.

“Ci vorrà qualche minuto, rispondi.” Disse Kurt serio porgendogli il telefono.

Sebastian sbuffò e con una mano prese il telefono mentre con l’altra teneva Kurt per un fianco.

“E’ mia madre.” Esclamò guardando il telefono confuso.

“Pronto? … Mamma?”

Eccolo lì, il momento in cui Sebastian si spezzò di nuovo.

Kurt lo percepì subito guardando l’espressione del suo ragazzo. Le prime lacrime sul bordo degli occhi e il cuore che batteva all’impazzata.

Si alzò dal corpo del ragazzo e si rinfilò la maglietta facendo sedere Sebastian che continuava a tenere il telefono in mano senza dire niente.

“Sebastian? Ci sei? Sebastian io…” la voce della madre di Sebastian continuava a sentirsi dal telefono di quest’ultimo.

Kurt scosse un po’ la spalla del ragazzo e dopo non aver ottenuto nulla prese il telefono dalle sue mani e se lo portò all’orecchio.

“Signora Smythe, sono Kurt, cosa è successo?” chiese velocemente mentre cercava di far reagire il suo ragazzo accarezzandogli la schiena.

“Kurt! Non sapevo come dirglielo è successo tutto così in fretta…” esclamò la donna, stava piangendo, Kurt poteva sentirlo dalla voce tremolante che aveva.

“Non capisco… Vuole che le riporti Sebastian? Ne parlerete con più calma…Io…” Kurt non sapeva più cosa dire. Non sapeva per cosa madre e figlio stessero piangendo e nessuno diceva nulla.

La signora smythe lo ringraziò prima di attaccargli il telefono e subito si girò verso Sebastian.

“Tesoro…cosa è successo?” chiese Kurt girando il viso di Sebastian verso di se.

CRACK.

Poté sentire il suo cuore e quello di Sebastian spezzarsi insieme. Quest’ultimo stava ormai singhiozzando senza smettere e Kurt non poteva sopportare di vedere il suo ragazzo in queste condizioni.

Lo strinse in un abbraccio cercando di indurgli un po’ di coraggio, un po’ di forza.

Mentre gli continuava ad accarezzare la schiena, sussurrava che tutto si sarebbe sistemato, che tutto sarebbe andato bene…

“Mio padre è morto.” Disse in un sussurro spezzato Sebastian.

Kurt strabuzzò gli occhi e strinse ancora più a se il ragazzo. Ora capiva tutto…



 
**



 Il prete parlava da ormai più di un’ora.

Quando Kurt riuscì a portare Sebastian a casa trovò la madre, se possibile, ancora più distrutta del figlio.

Sophia Smythe era una donna sulla quarantina sempre attenta che la casa fosse in ordine così come il figlio.
Per quanto potesse sembrare una donna forte  e dal carattere duro, con il figlio e il suo ragazzo si lasciava trasportare molto spesso da pomeriggi con risate a gran cuore e racconti che facevano arrossire e qualche volta sbuffare Sebastian quando mostravano foto di quando era più piccolo.

Ma in quel momento nella donna non c’era traccia di un sorriso  o niente che gli assomigliasse.

Raccontò al  figlio e al ragazzo del tragico incidente che era capitato al padre di Sebastian.

Da procuratore di stato che era, doveva viaggiare molto spesso per aggiornamenti e cause e come ogni settimana stava per prendere l’aereo e tornare in Ohio dalla sua famiglia.*

Solo che quella volta il pilota dell’aereo perse il controllo della macchina e con quel minimo dettagliò l’atterraggio non fu piacevole. Più di cento morti e cinquanta feriti, e compresi tra i cento, per puro caso c’era finito il padre di Sebastian il quale aveva appena finito di scrivere un messaggio a moglie e figlio nel quale avvertiva del suo arrivo per la sera.

Ora tutta la famiglia Smythe, parenti e amici si trovavano davanti alla sua tomba ricordando ognuno qualcosa dell’uomo.

Sebastian si limitò ad ascoltare ogni persona venuta a commemorare suo padre, ma non disse una parola e saltò anche il suo discorso.

L’unica cosa che lo faceva sentire giusto, un po' meglio, era la mano di Kurt sulla sua, non l’aveva lasciata neanche un secondo.

Kurt sapeva come si stava sentendo il suo ragazzo in quel momento e sapeva anche che tutto ciò che ora gli serviva era proprio qualcuno che gli stringesse la mano come aveva fatto suo padre Burt al funerale di sua madre.

E’ vero, Sebastian era più grande, ma le sensazioni che si provavano erano le stesse.

Era troppo presto per rimettere insieme i pezzi di Sebastian, ma finché lui aveva Kurt e viceversa nessuno sarebbe rimasto per sempre spezzato.

Avrebbero raccolto i pezzi l’uno dell’altro e piano piano avrebbero provato ad aggiustarsi insieme. 





















*Ho cercato su Glee Wiki il lavoro del padre di Sebastian e mi è uscito proprio questo. Non so bene cosa comporta questo lavoro ma volevo aggiungerlo per far capire meglio a tutti perchè viaggiasse. 


Note dell'autrice.
Per scrivere questo capitolo mi sono munita di tutta la tristezza che emanavano alcune canzoni ma sono rimasta sul normale scrivendo quel poco di sentimenti per far capire tutto il dolore.
Dopo tutto il titolo della shot di oggi era Funerals, cosa ci dovevamo aspettare? Odio scrivere della morte di personaggi che per me hanno molta importanza come Kurt e Sebastian così ho rinunciato e...gli ho causato lo stesso dolore ma...ok. 
Spero che questo capitolo vi piaccia davvero. Grazie a chi continua a leggere e recensite se volete! 
Alla prossima!
  
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