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Autore: __wannabefree    09/08/2012    5 recensioni
-Hikari e Helen non avevano mai discusso, erano sempre state unite, inseparabili. Nonostante fossero l’una l’opposto dell’altra.
Hikari aveva dei folti capelli castani, che le cadevano delicati sulle spalle, coprendola dal freddo che molto spesso avvolgeva il clima di Londra, gli occhi erano grigi, che, durante la notte, sembrava che si illuminassero. Era una ragazza semplice, non amava truccarsi eccessivamente, un filo di matita nera dentro l’occhio ed era apposto. Amava lo sport, adorava il vento che la oltrepassava mentre correva più veloce possibile. La sua migliore amica, era tutto il contrario, ma sarà per questo che erano sempre andate d’accordo.
Helen aveva dei lunghi capelli biondi, che alla luce del sole quasi brillavano, gli occhi erano del colore del cielo sereno, probabilmente Dio aveva staccato un pezzo di esso per dare vita ad i suoi occhi. Lei adorava truccarsi, le piaceva molto la matita nera dentro l’occhio, che le metteva in risalto il colore degli occhi. Odiavo tutto ciò che faceva sudare, odiava essere spettinata.
Loro non avevano mai litigato, fino al giorno in cui incontrarono l’amore, lo incontrarono nello stesso fottutissimo ragazzo.
________
Il raiting arancione è solo per alcuni capitoli.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Eccomi con il settimo capitolo:3 Ho notato che gli ultimi due hanno ricevuto solo due recensioni, non vi sono piaciuti? :c Vi prego, ditemi le vostre opinioni!T.T Questo capitolo sarà soffermato su Zayn e Helen e Hikari e Niall. Ma per le coppie Mayra-Liam e Louis-Noemi aspettermo il prossimo capitolo:33
xx Giulia
RECENSIRE NON NUOCE ALLA SALUTE

*

Helen vennè svegliata da una piccola luce che proveniva dalla finestra, penetrando la tenda azzurro chiaro che la copriva. Sbadigliò e si girò, da Zayn. Ricordava tutto della sera precedente. Era stato tutto così perfetto, proprio come nei film. Ma lei non voleva che la sua vita fosse come un film, perché i film, prima o poi, finiscono. Lo osservò per un pò dormire, era perfetto anche così, con il ciuffo in giù, tutto spettinato. Il sole li baciava la pelle, facendola quasi brillare. La bionda si alzò dal letto, cercando di non svegliare il moro, scendendo al piano di sotto. Indosso un grembiule e si mise ai fornelli. Preparò una ciambella al cioccolato, adorava cucinare, in particolare i dolci. Le uscivano anche bene. Infornò l'insieme di ingredienti e si sedette sul tavolo a leggere una rivista che aveva trovato lì. C'erano diversi articoli, ma nessuno la interessava particolarmente.
'Lola, la cagnetta famosa, incinta'
-No, dico, chissene frega!- Pensò ad alta voce Helen. Posò la rivista sul tavolo ed andò a controllare la ciambella, che cominciava a cuocersi, quando sentì aprire la porta. Si girò e presa una padella, avvicinandosi all'entrata. Quando si aprì vide una donna stupenda, mora, con gli occhi azzurri e dei lineamenti giovanili, seguita da una ragazzina, che sembrava Zayn versione femminile.
-E tu chi sei?- Chiese la donna sorpresa.
-Potrei farvi la stessa domanda.- Disse Helen mettendo giù la padella.
-Bè, io sono la madre e lei è la sorella.- Bene, aveva appena fatto una figura pessima con sua suocera e sua cognata.
-Vorrei essere il raggio di sole che ogni giorno ti viene a svegliare per farti respirare e farti vivere di me. Vorr.. Mamma?!- Disse Zayn mentre cantava una canzone scendendo le scale e poi accorgendosi della presenza della madre.
-Buongiorno Zayn. Devi dirmi qualcosa?- Disse la signora Malik. La sorella guardava Helen attentamente, poi si avvicinò a lei e la guardò dal basso, girandole intorno.
-Sembri una Barbie!- Disse poi allontandosi dalla bionda.
-Waliyha!- Urlò Zayn correndo accanto alla ragazza e prendendo per un fianco Helen. La madre lo guardò storto.
-Mamma, Waliyha.. lei è Helen.- Si fermò e sorrise. -La mia fidanzata.- Disse dandole un bacio a stampo. Non doveva stare molto simpatica alla cosiddetta Waliyha, la guardava quasi con invidia. Eppure lei non aveva nulla da indiare alla bionda, era perfetta, forse più di lei.
-Zayn... possiamo parlare?- Chiese la madre. Zayn annuì. -In privato.- Aggiunse guardando Helen.
-Oh, s..- Zayn la bloccò.
-No, lei rimane.-
-No, Zayn, anzi vado in camera a vestirmi.- Disse salendo le scale. In effetti indossava solamente una felpa che le andava larga, di Zayn, per di più.
-Figliolo, un'altra?!- Disse la madre guardando Zayn e sedendosi sulla sedia. La sorella fece lo stesso.
-E poi, andiamo. Una bionda?- Disse Waliyha quasi ridendo. Zayn la incenerì con lo sguardo e lei cessò di ridere.
-Mamma, io.. io.. io credo di amarla. Non è come tutte le altre ragazze che sono state mie fidanzate, con lei è diverso. Lei è diversa.- La madre annuì.
-Se è questo che vuoi, io sono daccordo.- Disse dandoli un bacio in fronte.
-Ma è bionda!- Urlò Waliyha alzandosi dal tavolo.
-Cos'hai contro le bionde- Si fermò. -Ali- Disse con crudeltà, sapeva che la sorella odiava quel soprannome.
-Niente, Jawaddino, è solo che le bionde sono tutte uguali.- Zayn scosse la testa e salì al piano di sopra, dove Helen stava indossando i vestiti del giorno precedente.
-Se vuoi puoi tenere la mia felpa.- Disse avvicinandosi e facendole notare una macchia. Ad Helen si illuminarono gli occhi. Il suo sogno sin da piccola era stato di avere una felpa del fidanzato, per averlo sempre con lei. Indossò di nuovo la felpa di Zayn e lo abbracciò. Quell'abbraccio sembrava non finire mai, era così profondo, così dolce. Helen alzò il viso e Zayn le baciò la fronte sorridendole.
-Andiamo, ti presento, per bene, mia madre.- Disse prendendola per mano.

*

-Niall, spiega tu quello che è successo ad Helen e dille di non preoccuparsi.- Disse Hikari dando un bacio sulla guancia a Niall e prendendo la valigia.
-Certo. Mi mancherai.- Disse dandole un bacio profondo. -Chiamami appena arrivi e fammi sapere se ci sono novità!- Urlò Niall mentre Hikari che stava camminando verso l'entrata dell'aereo. Si girò e guardò Niall negli occhi, finché non sparì nella folla. Già li mancava. Sospirò e si sedette su un sedile accanto ad una ragazza intenta a leggere un libro e prese il cellulare, digitando il numero della madre.
-Mamma, sto arrivando, sono appena entrata in aereo.-
Disse appena la madre rispose.
-Okay, sbrigati.- Rispose chiudendo la chiamata. Prese il suo iPod ed andò alla Playlist del suo cantante preferito: Conor Maynard. Anche se ora era fidanzata con Niall, non avrebbe mai smesso di amare quel ragazzo troppo perfetto che l'aveva fatta sognare con una semplice canzone. Non avrebbe mai dimenticato il suo amore platonico. Ma, cos'è l'amore platonico? Bè, l'amore platonico è quello che provi per un idolo, è un'amore che sai che non potrà mai vivere, vedere, se non nei sogni. E' un amore composto da anime sole, senza contatti fisici. E' un'amore che se comincia, stai certo che non finisce. E Conor sarebbe stato per sempre il suo piccola grande amore platonico. Si addormentò con la sua melodiosa voce nelle orecchie e venne svegliata dalla voce dell'alto parlante che annunciava l'arrivo in Italia. Ciao Brindisi. Odiava quella città, anzi non odiava la città. Odiava le persone che ci abitavano, non tutte ovviamente. Odiava i suoi vecchi compagni di scuola, che l'avevano insultata solo per essere un fan di Conor Maynard, solo perché lo amava, solo perché non era come tutte le altre ragazze: snob, tutte trucco e che se le buttavi un secchio d'acqua in faccia perdevano il 99,9% della bellezza. All'aereoporto c'era il fratello che l'aspettava. Riconobbe subito quei ricci, che le ricordavano tremendamente quelli di Harry. Gli occhi erano castani ed era diventato davvero un bel ragazzo.
-Hei Ronald- Disse Hikari abbracciando il fratello.
-Sai che odio essere chiamato in quel modo.- Disse acido. Prese le valigie della sorella e si infilarono nell' auto.
-Come sta?- Chiese Hikari guardando fuori dal finestrino.
-Come vuoi che stia? E' stato investito da un'auto ed ora è in coma.- Disse con un groppo alla gola. Sia Hikari che Ron erano molto affezionati a quel ragazzo, dopotutto per loro era come un secondo fratello. Li volevano un bene del'anima, e rischiavano di perderlo, per sempre. Hikari fu distolta dai suoi pensieri dalla suoneria del cellulare che le ricordava di non aver chiamato Niall.
-Pronto?- Disse rispondendo.
-Hei, cucciola, sono io. Tutto okay?- Chiese Niall con un tono di voce preoccupato. La serata prima Hikari aveva raccontato a Niall tutto quello che Antonio aveva fatto per loro, era anche per lui che lei era rimasta in Italia fino a 18 anni.
-Bè, diciamo. Sono così triste e mi manchi tanto.- Disse con gli occhi lucidi.
-Hei tranquilla, anche se non sono materialmente accanto a te, io ti penserò sempre, così staremo vicini mentalmente.-
-Grazie.- Sussurrò per poi chiudere.
-E chi sarebbe questo ragazzo?- Disse Ron. Hikari arrossì, in effetti non aveva parlato alla sua famiglia di Niall, non ne aveva avuto il tempo.
-E' Niall, il mio fidanzato.- Disse Hikari. Ron scosse la testa ridendo e poi scese dall'auto, prendendo le valigie della sorella e mettendole nella sua stanza. Era tutto come ricordava: i poster, i suoi pensieri, i disegni, le medaglie e persino le sue lettere con Helen. Era tutto quanto come qualche anno prima, tutto perfetta. Dopotutto, le era mancata Brindisi. Si buttò sul letto, sprofondando nel cuscino estremamente morbido e notando che sul muro c'era ancora la scritta della sua prima cotta: Davide. Sorrise. Quel ragazzo non aveva fatto altro che illuderla e lei ora lo odiava, per averle rovinato il periodo più bello della sua vita. Si fece una doccia veloce e prese dalla valigia uno short ed una maglietta sbracciata con scritto 'I'm back from London', con il big red bus stampato su di essa. Uscì di casa e percorse la strada piena di ricordi. Non era cambiato nulla, era tutto uguale. Tutto così.. noioso. In giro c'erano sempre le solite persone, che con gli anni erano cambiati. Tutti quanti si fermavano a guardarla, probabilmente pensavano 'Oh, la fuggitiva figlia dei Han è tornata a casa'. Si rifugiò nella casetta dove passava interi pomeriggi da piccola. La casa era piena di gatti ed era anche arrugginita, ma a lei non importava, in quel luogo aveva fatto di tutto ed anche se fosse caduto a pezzi lei sarebbe ugualmente tornata. Notò che dietro ad un mattone, c'era ancora il suo diario, lo prese e cominciò a sfogliare le pagine. Le tornarono in mente tutti i ricordi, tutte le delusioni, le risate, le lacrime, versate inutilmente. Prese una penna e cominciò a scrivere.

Caro diario,
sono io, Hikari. Sai, non ti scrivo da tanto, perché sono riuscita a realizzare il mio sogno. Si, sono andata a vivere a Londra. E' tutto così bello lì, lavoro come bagnina in una spiaggia ed in uno Starbucks d'inverno. Ovviamente studio all'università, sai, il sogno di diventare scrittrice ancora non si è realizzato. Ti chiederai come mai sono tornata qui, nel 'luogo delle sofferenze', nel luogo dove ho versato tante lacrime. Bè, ti ricordi Antonio. Quel ragazzo che mi ha aiutato a sorridere nei momenti di tristezza? E' stato investito da un pirata della strada ed ora è in coma. Sono così triste, così tremendamente distrutta. Non posso pensare che mi possa abbandonare, che mi possa lasciare qui, sola. Vabbè, proprio sola no. Sai, ho incontrato un ragazzo, Niall. Lui è perfetto. E' biondo, ha gli occhi blu ed un sorriso stupendo. Il suo carattere è magnifico, è dolce, premuroso e romantico. Lo amo, diario, si. Io lo amo sul serio. Poi ti ricordi di Helen? Siamo scappate insieme ed abbiamo vissuto in un appartamento insieme per ben due anni, finché è arrivato Harry Styles ed ha rovinato tutto. Non ne ho mai parlato con nessuno, neanche con Niall, ma con te parlo di tutto. Era una giornata stupenda, io ero innamorata e lo era anche Helen, il problema è che eravamo innnamorate dello stesso ragazzo. Lui ci ha usate, entrambe. Prima ha detto ad Helen di amarla, di volere solo lei e poi ha detto le stesse identiche cose a me. Io ed Helen non ci siamo parlate per 6 mesi, poi qualche giorno fa abbiamo finalmente fatto pace. Anche lei si è innamorata. Si chiama Zayn ed anche lui è perfetto. Lo sono entrambi. Insomma, ora sto vivendo la mia vita al massimo, diciamo che me la sto godendo, come sempre mi aveva raccomandato Antonio. E sper che lui riesca a godersi la sua. Ci sentiamo. Baci.
La tua Hikari.


Nascose di nuovo il diario dentro il mattone ed uscì dalla casetta, notando che si era fatto buio. Decise di tornare a casa a riposarsi, dato che il giorno dopo sarebbe andata a trovare Antonio in ospedale. Si diresse verso casa, cercando di non inciampare tra i ramoscelli sparsi per tutto il marciapiede.
-Hikari? Hikari Han?- Disse una voce alle spalle della ragazza, che si girò e vide il suo più grande incubo.
-Davide. Si, sono io. Tutto bene?- Disse avvicinandosi al ragazzo che la guardava sconvolto.
-Si, ma.. sei cambiata!- Hikari arrossì violentemente abbassando lo sguardo.
-Quando sei tornata?- Chiese il ragazzo avvicinandosi a lei.
-Questo pomeriggio, ora devo andare. Scusa.- Disse Hikari cercando di evitare di guardarlo in quegl'occhi che per anni le avevano fatto perdere la testa, ma lui la prese per un braccio posando le sue labbra sulle sue. Hikari cercò di staccarsi, ma lui la stringeva forte a se.
-Hikari!-

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