Capitolo 4
"Le nostre strade si dividono qui"disse la ragazza vestita di nero
con un’espressione tra il rassegnato e l’indifferente mentre stava per
allontanarsi.
"Aspetta!"la bloccò con calma apatica il biondino che le stava
accanto "non sei in grado di giocare all’avventuriera, guardati sei uno
scricciolo"
La giovane non disse nulla ormai era partito: le stava
facendo una ramanzina proprio come i suoi.
Lui intanto imperterrito "Sei
una ragazza e per di più sola, hai bisogno di un permesso per restare
qui"
Anche se la bruna era confusa e stanca per il fuso orario riusciva
benissimo a protestare e a farsi valere: infatti, dopo aver assestato un
pizzicotto con le unghie sul braccio dell’altro, ribattè scocciata "prima di
pestare assicurati di quello che dici!!sono nata proprio qui, se non ci credi
guarda nel mio portafogli"
Il biondo era rimasto stupito. Per lui quella
ragazza era una sorpresa continua.
Non aveva ancora avuto l’occasione di
osservare quel tipo, Chris, era quello che tutte le ragazze avrebbero voluto:
giocatore di football, ricco e ben educato, il che non rispecchiava neanche per
poco il suo ragazzo ideale, anche se doveva ammettere che era carino aveva due
occhioni verdi, un bel volto e una carnagione abbronzata che avrebbe fatto
invidia a Damiano. *ma perché mi doveva proprio venire in mente lui!quel
cretino!!!* penso arrabbiatissima la ragazza
Era elettrizzato, gli
piaceva quella ragazza;combattente, ribelle e decisamente bella; era come
giocare in una partita di football e combattere la potenza
degl’avversari.
Era il momento giusto. Lei stava aspettando un suo gesto o
una sua parola.
*Tzè, altro che moccioso, guarda te ,sarà 10 cm più alto di me* si
disse stizzita mentre il silenzio diventava più profondo
Il biondo non
frenò il suo istinto e si avvicinò, annullò la distanza fra le loro labbra e
cercò di baciarla, ma riuscì a malapena a sfiorarla che lei si scostò.
In
preda ai ricordi disse "Chris…io non posso" fece una pausa per poi continuare
"Sei molto gentile con me, sei carino e un bravo ragazzo ma non voglio avere il
cuore spezzato un’altra volta almeno per ora, tu non sai neanche chi sono e
anche io so poco su di me" concluse con queste parole e poi lo abbracciò; lui
cercò di staccarsi dicendo "ohi, soldatina non vorrei disturbare ma io dovrei
andare a vedere il tabellone"ma lei lo strinse ancora di più.
Lo
scricciolo gli arrivava alle spalle, i capelli corvini di lei gli solleticavano
il naso e a quel piccolo contatto riusciva a sentire il loro profumo, che
identificò chiaramente come menta.
Dopo essersi staccati; si scambiarono
il numero di cellulare e si allontanarono.
Mentre camminava si chiedeva che avrebbe fatto ora :
non sapeva dove andare, conosceva solamente quel ragazzo e il massimo era che
lui era proprio l'unico che poteva ospitarla senza volere dei soldi senza approfittare si lei.
Era proprio un bel casino!!!
Si arrestò un secondo per osservare l'esterno dalle
finestre, era tutto buio, la densa cortina della notte troneggiava sulla città tutta illuminata.
Ad un certo punto a interrompere i suoi pensieri
dalla tasca il suo cellulare squillava a tutto volume.
Allora rispose dicendo
"Pronto?"
"cagnolina?!?" una voce allegra le
rispose
L'aveva riconosciuto subito era quel tipo che l'aveva appena lasciata in tono molto cordiale
allora sbottò con tono ironico "Si idiota? che
vuoi?"
"punto uno: idiota lo sarà tuo nonno. punto due: Volevo
invitarti a stare da me ...Che ne
dici?"
"Va bene...ma sei sicuro che non ti crei problemi...e hai preso un biglietto anche per me?" disse la ragazza
"Si...raggiungimi al più presto perchè decolla fra 5 minuti...sono riuscita a prendere i biglietti all'ultimo...sei fortunata!!!" fece con
impazienza Chris
"Guarda che sono dietro di te...l'avevo detto che eri un
idiota"
" Sempre simpatica" sbottò il biondino e così chiuse la
telefonata
Ad interrompere il silenzio della sala fu la voce di un’hostess che annunciava l’imminenza del volo per Denver.
La ragazza lo raggiunse e Chris le ripropose"Allora....sempre a favore di stare per un po’ con me dal momento che non sai dove andare?Io Devo prendere quel volo che hanno appena chiamato"
Lei emozionata gli rispose "Certissimamente si"poi tornò sul vago e
cercò di nascondere l’emozione "se vuoi sarò contenta di venire con
te"
Corsero mano nella mano come due fidanzatini e dopo aver sbrigato gli
affari di routine si diressero verso la scatola bianca.
Quel piccolo
viaggietto fu reso sopportabile, per i ragazzi, dalla presenza dell’altro e
anche perché Charlotte era curiosissima di vedere la sua nuova vita e Chris di
riabbracciare tutto quello che circa un anno prima aveva
lasciato.
Quest’ultimo temendo la reazione della ragazza se le avesse
chiesto di più su di lei se ne stette zitto e poco dopo non sapendo
che dire incominciò a fare battute, a scherzare e a raccontare aneddoti.
Anche ella partecipò a quell’iniziativa e alla fine tutte e due si tenevano il
ventre dolorante per le risate.
Il tempo era passato molto velocemente ed
era già ora di prendere le valigie.
Tornando seri lei avanzò una critica
"Certo che sei un bel provolone!!! Mi cerchi di baciare senza sapere chi
sono"
Chris si limitò a farle un sorrise, arrossì e si passo una mano tra
i capelli.
Per l’ennesima volta uscirono da un aeroporto e questa volta
sarebbe stata l’ultima, almeno insieme. Lui la diresse verso una bmw nera,
sistemato i bagagli entrò,dopo aver aspettato che la ragazza entrasse, girò la
chiave e si diresse verso una freeway.
"Bhè ora che sei fuori ‘pericolo’
potresti dirmi il tuo nome…Ti chiami Brittany, Jamie?"fece il
ragazzo
La giovane scoppiò in una risata fragorosa e poi
rispose "Visto che siamo in un paese di lingua inglese è inutile che continuiamo
a parlare italiano anche dal momento che sei così buffo!!!...Poi ti pare che io
abbia la faccia da Brittany?!?Comunque hai cannato di brutto... anche se il mio
nome è ugualmente mieloso. Mi chiamo Charlotte. Ma cosa mi volevi dire
prima?"
"Niente. Solo se potevo darti una mano con l’inglese...ma credo
che tu non ne abbia bisogno"
"Eh bravo il mio Chris" ribattè con un perfetto
accento New-yorkese
"Tanto tuo non sono, dal momento che mi hai rifiutato!"
disse con un faccino imbronciato il ragazzo
"Ti conosco neanche da un giorno
e poi"si fermò e poi con fare minaccioso continuò"preferisco averti come amico.
Non si sa mai che cosa potresti nascondermi"
"Non ho scheletri nell’armadio.
IO!" sbottò lui
"Bhè che mi dici della tua famiglia?" cambiò argomento la
‘ribelle’.
" i miei non ci sono o almeno dovrebbero tornare a settembre, mio
fratello è via e a casa c’è Alicia, la domestica, perciò non dovrai alzare un
dito"
"Ah, fortunato!!!"
Le mani del ragazzo si muovevano sicure sul
volante e la macchina sfrecciava a gran velocità tra le strade della cittadina
dormiente cullata dalla luce dei raggi lunari, la radio era sintonizzata su una
stazione locale e ora rimbombava nella macchina la nuova hit, quella canzone
sembrava dipingere perfettamente la ragazza:
You seem to find the dark
when everything is bright
you look for all thats wrong instead of all thats
right
does it feel good to you to rain on my parade
you never say a word
unless its to complain
its driving me insane
Poco dopo la ragazza si
ritrovò nelle braccia accoglienti di Morfeo, mentre il ritornello della suddetta
canzone s’insediava negli angoli bui della sua mente:
if i were
you
holding the world right in my hands
the first thing i'd do
is thank
the stars for all that i have
if i were you
(Hoobastank-If i were
you)
Chris la osservava di tanto in tanto. Prima aveva giocato con una
belva e ora che era quieta sembrava solo un’innocente micetto.
Charlotte era
voltata verso di lui, le gambe esili erano piegate e i piedi poggiavano sul
sedile. I capelli che prima erano ordinati lungo la schiena,ora erano
scompigliati e caotici, la frangetta che prima ricadeva sistematicamente sul
volto ora era sparpagliata a tal punto che non si riusciva a vedere nemmeno
l’altro occhio. Delle lentiggini erano spruzzate su quel volto candido e le
labbra sottili erano ornate arrogantemente da due piercing; un anello quasi
all’angolo della bocca e una pallina di metallo appena sotto al labbro inferiore
quasi nella fossetta del mento.
* Troppo simile e troppo diversa da
me.Troppi misteri e troppe oscurità la avvolgono eppure guarda qui riesce a
dormire* pensò tra se e se con le parole della ragazza ancora scolpite nel
cervello
Il biondino diede ancora uno sguardo a quel volto poi si concentrò
sull‘asfalto che si estendeva per chilometri e chilometri e che piano piano
veniva inghiottito dalle ruote dell’auto
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Grazie ancora per i commenti e scusate se ho postato un giorno in ritardo ma ieri non avevo tempo...comunque godetevi il capitolo!!! ^^