Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: gemellina    22/02/2007    26 recensioni
“Ieri sera non ti ho vista alla festa, perché ti ostini a non voler divertirti?” Non ce la faceva. Lei adorava le feste, ma non se la sentiva di parteciparvi, non avrebbe retto quando il suo sguardo si sarebbe posato sul ragazzo che popolava i suoi sogni e sulla sua pseudo amica. Avrebbe preferito la morte. “Non me la sento.”, disse semplicemente, cercando di tornare alla preparazione della manifestazione. Ma Draco sembrava non demordere.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
noooooooooo

Nessuno avrebbe mai sospettato che quella domenica il consiglio dei professori si fosse fumato le defecazioni degli Schiodi Sparacoda, e presi da un insano annebbiamento al cervello, avrebbero mandato tutta la fauna scolastica ad Hogsmeade senza accompagnatori.

Quella cerchia ristretta di coloro che sapevano il perché di quella stranezza da parte dei loro severi professori, non avevano una gran voglia di andare a scorrazzare per le vie del villaggio, ma come in ogni gruppetto, qualcuno che si deve distinguere non può mancare; una sorta di eccezione che conferma la regola.

Draco Malfoy incarnava quell’eccezione, e se San Potter si struggeva per via di ciò che aveva fatto Ginny, se Blaise Zabini sfoggiava una maglietta su cui vi era scritto – Non sono razzista, ma qualcuno mi spieghi l’utilità dei Tassi – con aria crucciata, e se Hermione Granger appariva piuttosto dubbiosa e priva della sua parlantina; Draco Malfoy era la vitalità fatta a persona.

Catturato dal demone della gioia di vivere, trascinava Hermione in ogni dove.

Nel loro lungo peregrinare in sua compagnia, Tiger e Goyle non lo avevano mai visto così rilassato.

(Non che si divertisse a sgambettare, ridere e scherzare, ma il suo essere sereno era paragonabile alla gioia di vivere di ogni essere umano normale).

 

Due animelle però sapevano che al ritorno al castello ciò che le avrebbe aspettate non sarebbe stato niente di estremamente gioioso.

Avrebbero potuto farsi compagnia, confortarsi a vicenda, sparlare di Malfoy che aveva baciato la Granger davanti ai passanti, e di altre cose stupide, ma Lavanda aveva ben deciso di prendere le distanze da quel mostro ipocrita chiamato Ginevra Weasley.

 

I Tre Manici di Scopa non era mai stato così pieno.

Ma Hermione sembrava non farci caso, troppo occupata a rimestare con un cucchiaino la sua cioccolata calda.

“Puoi benissimo iniziare a urlarmi contro quanto mi odi!”, il tono di Draco non sembrava arrabbiato, era piuttosto calmo, sorseggiava la sua Burrobirra e sembrava che avesse chiesto di passargli il sale.

Hermione alzò lo sguardo sul suo ragazzo, aggraziatamente seduto in maniera scomposta sulla sedia.

Aveva sicuramente qualcosa di particolare, sembrava più menefreghista del solito.

Continuò a sorseggiare.

“Non ti odio”

“Nemmeno per quello che ho fatto?”

“Nemmeno”, il suo sguardo si era abbassato, e si era costretta a guardare quel maledetto cucchiaino che ruotava in quello strazio di cioccolata, ormai divenuta budino.

Draco si curvò e le sollevò il mento con due dita.

“Gradirei che me lo dicessi guardandomi negli occhi”

La grifoncina lo guardò, “Nemmeno”, era sicura di quello che diceva, non avrebbe avuto motivo di odiarlo.

Si risedette, e rimasero lì in silenzio.

 

Il cicaleccio che aveva invaso il locale stava diventando fastidioso un po’ per tutti gli amanti del quieto vivere.

Troppe parole gettate al vento, troppe parole prive di significato erano diventate importanti.

Draco non sopportava tutto ciò, erano sensibili le sue orecchie.

Prese per mano Hermione e la trascinò fuori dal locale.

Un po’ di tranquillità.

E proprio mentre passeggiavano per le vie ancora innevate di Hogsmeade, qualcosa ridestò il giovane Malfoy dai suoi pensieri.

“Mi odio”

Due parole.

Si voltò verso Hermione; lei era lì, si era fermata di scatto e aveva pronunciato quelle due dannate parole.

Il freddo pungente le aveva fatto diventare le gote rosse e Draco non potè far altro che trovarla incantevole, a guastare il tutto solo una fitta al cuore per via di quel Mi odio.

“Mi odio perché è successo tutto per colpa mia. I professori hanno mandato tutti ad Hogsmeade perché stanno decidendo di ciò che accadrà a Ginny e Lavanda… so che non sarà niente di buono, e se penso al dolore che proveranno Ron e la sua famiglia non posso far altro che sentirmi un mostro.

Se non mi fossi intromessa tra te e Ginny forse a quest’ora sareste stati tutti più felici…”

Draco ascoltò attentamente quel fiume di parole.

Non avevano senso, alcun senso.

“Hermione, posso farti una domanda?”

Lei annuì.

“Perché devi essere sempre così sciocca?”

Strabuzzò gli occhi.

“Sciocca? Ti sto dicendo che mi odio che la colpa di tutto è la mia, e tu mi insulti?”

Lui rise.

“Stai pure ridendo”, sbottò Hermione, incrociando le braccia al petto.

“Come posso evitare di ridere se le cose che dici sono senza senso?”, Hermione era ancora lì che lo guardava, la prese per mano e la fece sedere su di una panchina.

“Sai perché la tua tesi che conferma che sei un mostro fa acqua da tutte le parti?”

“Draco smettila di trattarmi come un’idiota! Non stai prendendo seriamente il mio dolore!”

“Io lo sto prendendo più seriamente di te. Davvero credi che se non avessi sperato che partecipassi a quel festino a quest’ora starei passeggiando con quella stracciona della Weasley? Siamo stati insieme meno di un mese e in tutti quei giorni non c’è stata notte in cui non passassi la notte in dolce compagnia… e non giocavamo di certo a Spara Schiocco!”

“Ovviamente Draco”, disse un po’ infastidita.

“ In definitiva, voglio semplicemente che tu capisca che è del tutto inutile che tu ti senta in colpa, io non ero innamorato della Weasley, sono innamorato di te”

Hermione si aprì in un sorriso gigantesco, Draco la guardò stranito, quindi ci tenne a puntualizzare che non era una novità:

“…e lo sai. Quindi evita questi sorrisetti di dimensioni spropositate!”

La grifoncina chinò il capo.

“Scusa”, mormorò.

“Sei ubriaca o cosa?”

“Sono semplicemente stanca, e magari…”

“… non hai connesso il cervello e spari stronzate a raffica. Succede spesso a voi Grifondoro!”

Hermione gli diede un buffetto, e dopo che entrambi ebbero messo il broncio per una frazione di secondo,scoppiarono in un’ilare risata.

 

Hermione aveva riacquistato la serenità, e tutto quello che esisteva era quella giornata in compagni del ragazzo di cui era innamorata, e al diavolo Ginny, Lavanda, la punizione e la crisi depressiva di Harry.

 

 

La giornata era stata lunga per tutti.

Molti si erano accasciati al suolo, mai vi era stata uscita più lunga per le vie di Hogsmeade.

Per uno strano codice morale, il consiglio dei professori aveva vietato l’ingresso al castello prima delle nove.

Molti erano stati costretti a dare di stomaco dopo aver saccheggiato Mielandia, altri stavano cercando di tenersi svegli prendendosi a pizzicotti, e una temeraria spedizione fatta di Tassorosso del primo anno stava cercando di avvicinarsi e addentrarsi alla Stamberga Strillante.

Tentativi che svanirono come bolle di sapone, dopo il tetro verso di un gufo che li fece correre a gambe levate.

Il caso volle che Blaise Zabini assistesse alla patetica scena, e che ciò rafforzasse sempre di più le sue convinzioni.

 

 

Erano le 22 esatte, quando 5 Grifondoro e un Serpeverde furono convocati nell’ufficio di Albus Silente.

Tutti i professori erano lì schierati.

“Accomodatevi”, disse il preside.

La tensione sembrava essersi condensata, una nebbia inverosimile avvolgeva la stanza.

O era davvero la tensione condensata, o davvero i professori si erano fumati le defecazioni degli schiopodi sparacoda.

Ognuno di loro la vedeva come meglio preferiva.

Inutile dire che tra i 6 convocati l’unico a credere che si fossero fumati le defecazione di quegli stupidi animaletti tanto cari a quel pazzo di Hagrid, era Draco Malfoy.

“Ciò che è successo è del tutto immorale, ed io non avrei mai creduto che voi due, mie care signorine, foste le artefici.

Avete infranto numerose delle regole del castello: siete entrate nel reparto proibito della biblioteca, avete rubato un po’ di Felix Felicis dopo una lezione, avete scagliato l’Incantum Oculus contro una vostra amica e l’avete resa cieca per due settimane, l’avete anche picchiata.”, il tono del preside era stanco, probabilmente in anni di carriera non aveva mai avuto a che fare con un simile problema.

Da secoli la guerriglia era stata tra Grifondoro e Serpeverde, ma indubbiamente vi erano stati anche problemi tra le altre case; Albus Silente aveva visto di tutto, ma mai una guerra interna a Grifondoro.

 

Ginny abbassò il capo in segno di colpevolezza, Lavanda continuò a sostenere lo sguardo minaccioso di tutti i professori.

Piton sembrava deliziato da quel quadretto.

“ Il consiglio dei professori, come avete potuto immaginare, si è riunito per decidere del vostro futuro, purtroppo la pena è l’espulsione dalla scuola.”

Ginny scoppiò in lacrime, e Lavanda si morse così forte il labbro inferiore che lo spaccò, assaporandone il sapore del sangue.

“Professore, io… anche Hermione ha la sua buona dose di colpa”, riuscì a dire Ginny tra le lacrime.

Altro inconfondibile segno di maturità!

Pensò Hermione, e improvvisamente le parole che aveva vomitato sopra Draco le sembrarono troppo stupide, era davvero stata una sciocca.

Silente sospirò un po’ troppo forte.

“Signorina Weasley, l’unica colpa della signorina Granger è essersi innamorata, ma a quanto vedo il sentimento è del tutto ricambiato”, e lanciò un’occhiata del tutto casuale alle mani dei due ragazzi.

Il braccio di Draco lasciato penzoloni lungo il fianco, e le piccole dita di Hermione che si intrecciavano debolmente con quelle di Draco, per niente infastidito dal gesto.

“Quello che voglio dirle è, che la signorina Granger non ha costretto il signor Malfoy a innamorarsi di lei, è stato qualcosa di improvviso che non si può controllare”

“Si ma…”

“Mi viene piuttosto difficile pensare al signor Malfoy e alla signorina Granger in termini amorosi, e dunque non mi metterò a sproloquiare su questo stupido sentimento, ma l’essenza della condanna non cambia signorina Weasley, voi avete sbagliato, voi pagherete”, la voce melliflua di Piton era stata a dir poco agghiacciante, il peso della condanna aveva davvero preso consistenza, adesso il loro futuro scolastico era davvero finito.

Draco sogghignò.

“E in quanto a voi, Potter e Malfoy, siete in punizione”, aggiunse Piton.

I due si guardarono sconvolti.

“Avete disertato la partita più importante dell'’anno, e avete sequestrato due ragazze… credevate davvero di passarla liscia?”

Minerva McGranitt prese la parola.

“Il vostro comportamento è stato riprovevole”

“Professoressa, ma per quanto riguarda la partita, adesso cos…”

“Non è il momento di discuterne signor Potter, le sorti del Quidditch  verranno annunciate a cena… e adesso fuori di qui”, i 5 fecero per voltarsi.

“Lavanda, Ginevra, domani mattina in via del tutto eccezionale prenderete l’Espresso, i vostri genitori sono già stati avvertiti”

 

A cena la notizia dell'’espulsione era stata divulgata abbondantemente.

A Grifondoro l’aria che si respirava era a dir poco funerea.

Ron era fuori di sé dalla rabbia.

Non la nutriva nei confronti di Hermione, ma nei confronti della sorella e della sua ragazza,( che aveva lasciato subito dopo i particolari dell'’accecamento), poiché  avevano dato sfoggio della loro immaturità nel peggiore dei modi.

Una strillettera da parte della madre non le aveva di certo rallegrato la serata, era stato tutto un incubo, è solo adesso che si era condannata da sola, provava vergogna per quello che aveva fatto.

 

Un fastidioso cicaleccio riempiva la Sala Grande, fino a quando Albus Silente prese la parola; molti se ne infischiarono e continuarono a mangiare e parlottare con i vari amici della notizia del giorno,(come suo solito Pix aveva dato la notizia in anteprima urlandolo senza ritegno in ogni meandro del castello).

“Ritengo giusto avvertirvi delle sorti del campionato di Quidditch di quest’anno. Dopo la dissertazione alla partita di oggi da parte dei due Cercatori, e la rissa che ne è seguita, il consiglio dei professori ritiene opportuno che Grifondoro e Serpeverde scendano rispettivamente a terzo e quarto posto… a rigor di logica quest’anno la Coppa delle Case è stata vinta da Tassorosso.”

Un boato di gioia ed esaltazione si levò dal tavolo dei tassi, era da secoli che non vincevano la Coppa e anche la professoressa Sprite, direttrice della casa perdente (convinzione persistente di Zabini),stava brindando allegramente insieme ai ragazzi della sua Casa.

 

Blaise Zabini si strozzò con l’arrosto.

Incredibile come un semplice boccone ben dosato si potesse rivelare peggiore di un’ innocente Avada Kevadra.

Theodore Nott e Millicent Buldstrode si preoccuparono di farlo tornare del suo normale colorito, battendo forte sulla schiena del ragazzo.

Blaise era caduto in una depressione sconvolgente.

I tassi avevano preso il potere il suo incubo peggiore stava prendendo vita.

 

 

                                                                  ***

 

Hermione Granger era seduta sotto le fronde di un incantevole albero, in attesa del suo fidanzato. Guardare un ultima volta negli occhi Ginny e Lavanda era stato a dir poco traumatico.

Lavanda era fin troppo tranquilla, e in tutta probabilità doveva ancora capire che quello non era un viaggio premio, ma la fine di tutto.

Hermione non si soffermò più di tanto, aveva detestato Ginny e Lavanda si era intromessa dove non avrebbe dovuto, non le interessava più di tanto, e poi era proprio vero che l’amicizia tra donne non esisteva.

Sorrise amaramente a quell’ultima constatazione.

 

La sagoma ricurva e sofferente di Draco stava per raggiungerla.

“Ciao”, esordì sorridente, “com’è andata la punizione?”

Draco si accasciò al suolo,”Un inferno! Piton e il gufaccio andrebbero denunciati… quando le loro menti diaboliche si uniscono non danno vita a semplici punizioni, danno vita ad atroci torture”,

Hermione sorrise e gli strappò un bacio.

Draco l’attrasse a sé cingendole la vita sottile, facendo in modo che quel bacio venisse approfondito.

“E dimmi… in cosa consiste l’atroce tortura?”, la bocca di Draco scese al collo.

“Dobbiamo aiutare quegli stupidi elfi domestici a cucinare per il resto del mese”

Hermione incatenò gli occhi a quelli di Draco.

“Sorvolando sul fatto che hai detto stupidi elfi domestici, sappi che la farina tra i capelli ti dona, e l’odore di torta al cioccolato ti rende ancora più desiderabile”

“Ma davvero?”

“Sì”

Draco non ci pensò due volte, e dopo averla presa di peso, (con gli insistenti pugnetti di Hermione sulla sua schiena per intimarlo a farla scendere), la portò nelle cucine dove iniziò una vera e propria battaglia a colpi di ogni ingrediente incrociato dal loro sguardo.

“Questa me la paghi”, Hermione Granger era piena zeppa di impasto per la torta alla melassa, e si accingeva a colpire Draco con dello sciroppo di frutti di bosco.

“Forse”, risero insieme sotto gli sguardi attoniti degli elfi domestici estremamente terrorizzati da quell’invasione.

Sarebbe stato tutto più normale se avessero mangiato qualcosa invece di gettarsela addosso senza alcun ritegno.

 

 

 

In un’altra ala del castello, un noto Serpeverde, nato sotto il nome di Blaise Zabini preparava la sua vendetta nei confronti dei Tassorosso, quei dannati usurpatori avrebbero pagato a caro prezzo.

Zabini però non era ancora riuscito a capire che la colpa del terzo posto nel Quidditch era di Draco Malfoy ed Harry Potter e della loro insana voglia di voler sequestrare le giovani donzelle.

Zabini, in verità, non voleva capire perché avrebbe fatto qualunque cosa per addossare la colpa a Tassorosso.

 

O forse è Tassorosso la vostra vita,

dove chi alberga è giusto e leale:

qui la pazienza regna infinita

e il duro lavoro non è innaturale.

 

Era palese che quella pazza di Tosca Tassorosso accettasse i ragazzi scartati dagli altri 3 fondatori di Hogwarts.

E se i coraggiosi erano a Grifondoro, se gli intelligenti erano a corvonero, e se gli ambiziosi erano a Serpeverde; chi vi era a Tassorosso?

Questa domanda tormentava il giovane da anni ormai, e adesso, la sua vendetta stava per compiersi.

 

 

Ma questa è un’altra storia.

 

 

 

                                                        The End

 

 

 

 

 

 

 

°_____° Non riesco ancora a crederci, ho davvero terminato una fanfiction, sono commossa!

Io ho fatto il possibile, adesso sta a voi giudicare il mio lavoro.

Ringrazio tutti quelli che hanno lasciato un segno in questi mesi sul mio operato:

Ge,fragolina92,anya,missmalfoy,topo,Erin,farfallina,redRon,bychan,marygenoana,Carol87,lunachan62,Kira Kira, babyButterfly, Naunina, goldfish, Bad_devil, anfimissi, Chiaras, Luz79, Cobwy23, Francy872, Sherazade, piccola_lenne, nightyrock, Mojito86, fanny, DNickSophieG, picci1989, Isy11, camyxpink, Valemione, hermione rad, Olivia86, Summers84, Lady Narcissa, pepina, laukurata89, angel, merryluna, mingx2, ladym, drakina, Himura, Ines, fedefun, Aysha e julietta.

GRAZIE PER AVERMI SOSTENUTA.

RINGRAZIO anticipatamente coloro che recensiranno quest’ultimo capitolo, e nel frattempo ne approfitto per farmi un po’ di pubblicità, ho da poco messo in rete una nuova storia: “Il Quadro Incompiuto”, non so… se vorrete dargli un’occhiata^^

 

kisses

 

  
Leggi le 26 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: gemellina