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Autore: callmesarah_    10/08/2012    1 recensioni
Jennifer ha 20 anni e s'innamora a prima vista del bel Ian Somerhalder, quest'ultimo però è un playboy della peggior specie, abituato a trattare le donne come oggetti, mentre Jennifer è una ragazza romantica e sognatrice. I ruoli però s'invertiranno e qualcuno ci rimarrà scottato
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ian Somerhalder
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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 La mattina seguente mi alzai tardi, non avevo lezioni quel giorno, ma sarei dovuta andare a lavoro nel pomeriggio, anzi prima dell'ora di pranzo. I miei genitori mi mantenevano agli studi, ma frequentando un college privato, volevo cercare di sostentarmi anche un po' da sola lavoricchiando part-time in un ristorante non molto lontano dal campus, giusto qualche fermata di autobus.
Il telefono squillò era Josh
«Si Josh dimmi!» risposi ancora sbadigliando
«Ti sei svegliata ora?» chiese
«Si, perchè?» risposi, sapeva che oggi non avrei avuto lezione e quando non ho lezione be' dormo.
«No niente è passato il tuo amico belloccio, penso stesse cercando te dato che ha guardato dalla nostra parte e poi se ne è andato.»
«Eh? Ma di chi parli Josh spiegati,non sono mica un'indovina» avevo più o meno qualche idea di chi fosse il mio amico belloccio, ma non ero del tutto certa che si trattasse di lui finchè non pronunciò il suo nome e la sua immagine mi tornò in mente.
«Quello lì, Ian Somerhalder»
«Primo non è amico mio e socondo ti pare che cercasse me? Sarà amico del professor Turner » dissi poi guardai l'orologio ed esclamai
«Merda Josh sono in ritardo...farò tardi al lavoro, possibile che quando sto con te o parlo con te finisco per arrivare in ritardo? Ci vediamo stasera ciao» riagganciai.
Mi feci una doccia e m'infilai l'unica cosa che trovai, tanto poi mi sarei dovuta mettere la divisa, quindi uscii di corsa e presi il bus.

Arrivai al lavoro giusto in tempo, mi cambiai e andai a fare ciò che mi piaceva meno: la cameriera, dopo due ore che stavo servendo ai tavoli, proprio mentre portavo dei primi al tavolo quattro vidi entrare dalla porta del ristorante lui: Ian. Che ci faceva qui? Ah giusto mangiava questo era un ristorante.
La mia solita fortuna mi doveva vedere vestita da cameriera che sfiga!
L'uomo però non era solo, era accompagnato da una donna, era forse la moglie? La ragazza? Quella con cui andava a letto? sta di fatto che era molto bella.
Tornata in cucina a portare delle ordinazioni Bill, il caposala, mi disse
«Vai a prendere l'ordinazione al tavolo sette!» No il sette no era il tavolo di Ian. Purtroppo dovetti obbedire e mi ritrovai a quel tavolo.
« Salve benvenuti al The Restaurant cosa vi posso portare?» cercai di non guardarlo negli occhi
«Salve Jennifer, sono sorpreso di vedere che lavori qui» disse
« Un lavoretto, per mantenermi agli studi e non pesare troppo su i miei genitori» feci un sorriso, ma avrei in realtà urlare. Dai vestiri e i gioielli che portava la donna in sua compagnia si notava che era una ricca almeno quanto lui, io invece servivo ai tavoli dannazione!
Ci guardammo per dei minuti interminabili finchè la donna non ruppe il silenzio «Prendo il risotto con la crema di di funghi» disse e io annotai
« Bene e per lei signor Somerhalder?» chiesi, diede un altro sguardo al menù
« Lo stesso e da bere del vino bianco grazie» annotai di nuovo
«Perfetto, arrivano subito» andai in cucina e lasciai le ordinazioni, presi il vino e glielo portai
«Ecco a voi!» e lasciai la bottiglia, poi tornai in cucina e presi le ordinazioni del tavolo nove che ormai erano pronti. Senza volerlo sentii Ian che diceva a quella donna "Che bello sei incinta? Sono davvero tanto felice" e mentre lo faceva le stringeva la mano, nel vedere la scena però non vnotai un tavolo e inciampai facendo cadere la carne destinata al tavolo nove.
"Ecco ti pareva?" pensai non solo quella è incinta e sicuramente il bambino era dell'uomo per cui mi ero presa una cotta, ma ora avevo il novanta per cento di probabilità di essere licenziata bene!
Tutto il locale si voltò perso di me per vedere la mia figura barbina, ero tutta sporca e sinceramente anche molto imbarazzata.
«Vatti a cambiare subito!» disse Bill
«Ma il mio turno non è ancora finito!» reclamai
«Il tuo turno finisce qui!» capii che mi stavano cacciando perciò a testa bassa andai nello spogliatoio e mi cambiai. Presi tutte le cose che erano nel mio armadietto e uscii dalla porta di servizio.
Andai alla fermata dell'autobus e attesi più di mezz'ora dell'autobus non c'era davvero traccia, quando un pasante vedendomi li ferma come un'idiota disse «Oggi l'ultima corsa era alle 13, gli autisti di bus e taxi sono in sciopero!» toh che culo...era decisamente la mia giornata fortunata. Ed ecco in arrivo la figuraccia numero due della giorno stavo iniziando ad incamminarmi avevo un po' di strada da fare fino al campus e il signor "Oddio sei incinta sono felicissimo" era appena uscito dal ristorante, e salutava la donna con un bacio sulla guancia prendendo due strade diverse, lui ragiunse la sua auto e mise in moto e io già con l'iPod in mano presi le cuffie e le infilai nelle orecchie mettendo la musica a tutto volume, affinchè mi tenesse compagnia nel tragitto fino a casa.
Continuai a camminare, e la macchina di Ian mi stava camminando accanto, io neanche ci feci caso ero sovrapensiero e la musica mi distraeva dal mondo esterno. Ian dovette suonare più volte prima che io mi accorgessi di lui; poi mi tolsi le cuffie e dissi «Oddio scusa!» facendo segno di avere gli auricolari, lui teneva il finestrino abbassato  «Vedo vedo! Torni al campus a piedi? Saranno 3 o 4 chilometri» disse. Con l'autobus non ci avevo mai fatto caso, erano poche fermate e di solito ci mettevo dieci minuti ad arrivare a destinazione
«Gli autobus non ci sono e io non posso permettermi un auto soprattutto ora che non ho neanche più un lavoro» risposi un po' acida
« Su sali dai, ti dò un passaggio» mi propose e io ovviamente fui combattuta se fare quattro chilometri a piedi o salire in macchina dell'uomo più sexy della terra, la risposta era ovvia
«Ok!» sali nella parte del passeggero e rimasi in silenzio.
«Perciò ti hanno licenziata?» mi chiese
«Già a quanto pare quando ci sei tu, non me ne va una giusta» scherzai
«Perciò la colpa sarebbe mia?»
«Ehm sì.. Tu mi distrai» confessai
«E questa sarebbe la risposta anche alla domanda che ti feci ieri suppongo» disse sarcasrtico«Più o meno, forse» dissi
«Avevi promesso di dirmelo se ci fossimo rivisti, sta mattina ero anche venuto a cercarti...»
Cosa? Allora aveva ragione Josh che stamattina era alla caffetteria per me.
«Volevi solo sapere la risposta giusto?» ma che razza di uomo era la sua donna era incinta e veniva a cercare una ragazzina come me.
«Volevo anche rivederti!» ammise, Eh lui cosa? Ora ero davvero confusa.
«Sai non mi sembra molto giusto per la tua donna e per tuo figlio» non ce la feci a tenerlo per me, sapevo che non avrei dovuto osare.
«Ma... io non ho ne una donna ne tantomeno un figlio...Ah ma ti riferisci alla donna di oggi...quella era mia sorella» disse ridendo. Bene avevo perso il conto delle figuracce che avevo fatto in sua presenza.
Era la sorella? Siiiii in quel momento avrei voluto ballare, quanto ero felice.
«Scusa, non avrei dovuto» cercai di riprendermi, lui scoppiò a ridere e replicò
«Sei per caso gelosa Jennifer?» arrosii all'istante
«Ma chi io? Mai stata in vita mia» mentii in realtà un po' mi dava fastidio che lui stesse con un altra ma d'altronde sapevo che fosse un playboy.

Senza accorgemene eravamo già al campus, e mentre mi slacciavano la cintura di sicurezza dissi «La grinzio del passaggio signor Somerhalder» pronunciai aprendo lo sportello.
«Per favore chiamami Ian!» mi esortò
«Ok grazie Ian!» stavo scendendo dall'auto quando mi disse
«Aspetta, vorrei rivederti, un giorno di questi non lo so a cena?» oddio quella creatura meravigliosa mi stava invitando a cena?
«Per me va bene!» risposi cercando di sembrare distaccata anche se sprizzavo felicità da tutti i pori.
«Ecco qui ci sono tutti i miei recapiti, cellulare ufficio e e-mail, chiamami quando vuoi, quando per te è più comodo» mi porse un biglietto da visita.
«Ok lo farò, ciao!» e mentre chiudevo lo sportello disse
«A presto!»
M'incamminai verso il dormitorio dopotutto quella giornata non era stata poi così male, ma la sera sarei dovuta andare alla festa della confraternita di Josh, glielo avevo promesso anche se non ne avevo proprio molta voglia.




Grazie a tutti coloro che stanno seguendo questa storia, questa è la mia prima fanfiction dopo tanto tanto tempo.
Spero che la continuiate a leggere e magari a recensirla, mi interessano molto i vostri commenti e suggerimenti un bacione Sarah
  
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